Rimane tra le mete preferite degli italiani che decidono di cambiare vita e Paese. Terra di emigrazione nel secolo scorso, terra di una nuova ondata migratoria nel nuovo millennio. L’Argentina si conferma ancora una volta la destinazione prediletta da molti dei nostri connazionali. Qui si trova, infatti, la comunità italiana all’estero più numerosa. Solo nel 2015 il Paese ha ospitato ben 783mila italiani con un aumento record di 29mila unità rispetto all’anno precedente. Per non parlare degli italo-argentini, coloro che sono nati e cresciuti qui e che rappresentano un’importante fetta della popolazione locale.

Ma cosa spinge e quali sono le ragioni per cui l’Argentina non smette, a distanza di anni, di perdere il suo appeal? Bisogna innanzitutto dire che a trovare una nuova residenza in questa repubblica del Sud America sono soprattutto gli anziani a caccia di un buen retiro. Qui possono trascorrere gli anni della pensione affrontando il futuro con ottimismo in una nazione ricca di tradizioni, natura e buoni sapori. Il tutto a costi contenuti. In Argentina un italiano con mille euro di pensione al mese può vivere davvero bene, concedersi qualche sfizio e rilassarsi su una spiaggia bianca, godendosi finalmente il meritato riposo. Le nostre 500 euro, infatti, corrispondono più o meno a 4500 pesos e con una cifra così le cose da fare sono davvero molte. Una casa con vista sull’oceano viene a costare circa 2000 pesos (220 euro) e l’energia elettrica totale di un mese non supera i 100 pesos, per non parlare del gas (12 pesos). In una città come Mar del Plata – nelle vicinanze di Buenos Aires e affacciata direttamente sull’oceano Atlantico – si può dunque vivere con circa 260 euro al mese pagando tutte le bollette. E non a caso è conosciuta da molti come “la città felice”.

Non pensate che sia tutto semplice, però. La burocrazia è davvero complessa e richiede tempi lunghi d’attesa. Molto spesso le informazioni fornite dai Consolati Argentini in Italia sono incomplete e una volta giunti in Argentina possono esserci sorprese non sempre piacevoli. Quindi chiunque intenda emigrare sappia che è meglio partire col piede giusto, solo così si eviteranno perdite di tempo e denaro. Per i pensionati, comunque, richiedere la residenza permanente è meno complicato rispetto ad altre categorie. Sarà infatti necessario percepire una pensione netta non inferiore a 2500 pesos argentini, circa 500 euro. La cittadinanza sarà concessa per 2 anni e rinnovabile sulle stesse condizioni precedenti in termini di produzione e di reddito.

una nuova vita in argentina

Non solo anziani. Anche i giovani cercano fortuna nel Paese sudamericano. Per trovare lavoro in Argentina avere una qualifica professionale e conoscere lo spagnolo rappresentano dei vantaggi importanti. La conoscenza anche dell’inglese può facilitare ulteriormente le cose. Da diversi anni la situazione lavorativa sta migliorando e il tasso di disoccupazione è sceso al 7%. Oltre il 50% della popolazione presenta discendenza italiana e arrivare con una conoscenza più che discreta dello spagnolo, può aprire importanti opportunità lavorative, soprattutto se si dispone di una specializzazione. Con un po’ di fortuna si potrà riuscire a mantenersi anche in città come Buenos Aires, nota in tutto il mondo per la sua bellezza e per la sua somiglianza alle città europee. Naturalmente molto dipenderà dalla professione esercitata e dalla richiesta di occupazione. Più avvantaggiati sono e saranno i libri professionisti, visto la tassazione relativamente bassa e il costo della vita per certi versi irrisorio rispetto all’Italia. Soprattutto i lavoratori del web, che non hanno una particolare dipendenza territoriale, potrebbero pensare di fare il grande passo se sono stanchi del Vecchio Continente.

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Tra i siti in cui potrete verificare le offerte di lavoro, famoso è Zonajobs uno dei più completi in quanto ad annunci e occasioni professionali. Altrimenti potrete contattare le società di lavoro interinale e, ovviamente i siti delle grosse aziende italiane che reclutano direttamente dall’Italia. Un buon contatto lavorativo può essere, inoltre, la Camera di Commercio Italo-Argentina (www.cacia.it), anche soltanto per inviare il proprio curriculum vitae che verrà inserito in un database a disposizione delle aziende che cercano personale italiano.

Attenzione, per lavorare in Argentina dovrete ottenere un visto di lavoro temporaneo di almeno un anno attraverso l’ambasciata italiana. Il visto turistico vi permetterebbe infatti di rimanere per soli tre mesi. Avrete dunque bisogno di un un’offerta di lavoro proveniente dall’Argentina e il vostro potenziale datore di lavoro dovrà dimostrare alle autorità locali che voi siete il candidato migliore per il lavoro offerto. Dopo che la vostra offerta di assunzione sarà stata approvata dalle autorità locali, potrete procedere alla richiesta di un permesso di lavoro presso il consolato nel vostro rispettivo paese d’origine. È anche possibile arrivare in Argentina con un visto turistico e cercare lavoro sul posto. Una volta ottenuto l’impiego desiderato consegnate i documenti all’ufficio immigrazione. La residenza permanente, poi, può essere ottenuta solo dopo tre anni consecutivi di residenza temporanea.

Gli stipendi medi sono più bassi dei nostri sebbene la disoccupazione sia in costante discesa. Rispetto al costo della vita, le differenze con l’Italia sono sostanziali: tutti i beni di prima necessità costano decisamente meno, e anche gli affitti sono almeno del 30% più bassi di quelli delle maggiori città italiane. L’unica vera pecca è la difficoltà che ci si presenta nel momento in cui volessimo o comprare casa o dare avvio a una nuova attività in loco. L’elevato tasso di burocratizzazione è un freno per gli investimenti stranieri.

Insomma se state pensando all’Argentina come vostra nuova casa, gli aspetti da considerare sono diversi. Il consiglio, prima di fare il grande salto, è provare a trascorrere un po’ di tempo qui, in modo da farvi un’idea precisa della qualità della vita, del costo e del livello dei servizi. Informarvi bene sui documenti necessari e sulle pratiche da sbrigare e poi decidere, valutando tutti i pro e i contro.

Di Enza Petruzziello

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