Tania Vazzaz: la mia nuova vita in Brasile
Di Enza Petruzziello
«Da sempre, dentro di me, c’e stato un gran desiderio di conoscere e viaggiare». A parlare è Tania Vazzaz, 42enne originaria di Udine, che a 18 anni lascia la sua casa per volare in Inghilterra, a Torquay nella contea inglese del Devon.
Finite le superiori decide, infatti, di partecipare al programma Leonardo e proseguire gli studi nel Regno Unito. Qui conosce suo marito Sergio ed insieme, da allora, girano il mondo alla loro maniera. Per lavoro, hanno vissuto in diversi paesi come Italia, Spagna, Portogallo, Inghilterra e da 6 anni sono in Brasile, a São Paulo.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Da sempre in viaggio, prima del Brasile hai vissuto a soli 20 anni in Inghilterra e poi in Spagna e in Portogallo. In quest’avventura in giro per il mondo hai coinvolto anche tuo marito, come siete riusciti a gestire tutto?
«Inizialmente io lavoravo come assistente di volo e lui come chimico. Ci incontravamo negli aeroporti! Poi piano piano, siamo riusciti a creare un nostro spazio e una nostra famiglia. Sergio é spagnolo e io adoro la Spagna. Abbiamo costruito la nostra casa a Valencia, ci siamo sposati e abbiamo avuto un bimbo: Yacopo. La scelta della Y é dovuta al fatto che in Spagna Jacopo, lo avrebbero letto in una maniera molto differente dall’originale. Abbiamo vissuto per 3 anni in Spagna, e dopodiché 3 anni in Italia. L impresa di mio marito, 6 anni fa, ci ha dato l’opportunità di conoscere il Brasile, e precisamente São Paulo».
Così senza pensarci vi siete trasferiti a São Paulo, principale centro economico e finanziario del paese nonché città più popolosa del Brasile. Sono milioni ogni anno i turisti che vengono a visitarla. Ma com’è vivere qui?
«Il Brasile é una terra speciale, piena di energia, ma non per questo facile. Abitare qui ti permette di vivere tante avventure ma anche tanto stress. La città è caotica: moto che si creano la propria corsia inesistente e suonano continuamente il clacson, macchine che sfrecciano da destra a sinistra come in una gara di videogiochi, gli allagamenti, la paura di sbagliare strada, le fermate ai semafori con mille occhi aperti per paura degli assalti. Devo confessare che ora, ho tutta un’altra visione, molto più panoramica e serena».
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Qual è l’iter burocratico da seguire per chi decide di trasferirsi definitivamente in Brasile?
«L’iter burocrático é davvero difficile e lungo: visti, Registro Nacionale Migratorio (RNM), apertura conto bancario, scelta della casa con relativo contratto, acquisto di mobili e accessori vari, macchina. E ancora: scegliere gli ospedali, i dottori, le scuole e molto altro ancora. Il tutto senza sapere il portoghese e soprattutto nella jungla urbana di São Paulo!».
Di che cosa vi occupate a São Paulo?
«Due anni fa, quando ormai mio figlio era abbastanza grande ed il contesto brasiliano abbastanza sotto controllo, ho deciso di rimettermi in gioco. Devo dire che non é facile trovare un buon lavoro: ho inviato 100 curriculum su LinkedIn o su altri siti, e nessuno rispondeva. Immaginatevi che sconforto! Attualmente sono agente immobiliare, occupazione trovata grazie a dei contatti. Mi considero molto soddisfatta. Sono riuscita a conquistarmi la mia nicchia di clienti e lavorare relativamente bene».
Tuo figlio Yacopo è ancora piccolo. Come è crescerlo in Brasile? Penso anche all’istruzione, alla sanità, ai servizi ecc.
«Per quanto riguarda la scuola, ci siamo fatti consigliare da altri amici, ed abbiamo optato per una scuola internazionale britannica. Siamo molto felici della scelta, anche se, non è economica. Ma sono investimenti che si devono mettere in conto quando si decide di espatriare con dei figli. É giusto, a mio parere, cercare di dare un’educazione il più possibile continua e lineare. Queste scuole, infatti, nascono proprio per permettere di spostarsi da un paese all’altro, senza perdere anni così da mantenere una linea educativa continua.
Per quanto riguarda gli ospedali e dottori vari, ci affidiamo molto ai consigli delle persone che hanno già provato quello specialista piuttosto che quella struttura sanitaria. La visione medica non é come in Italia, essendo strutture totalmente private si tende ad analizzare il problema in una maniera un po’ più invasiva (quando hai la tosse, ti fanno i raggi x, prima di darti lo sciroppo). Siamo vincolati ad un’assicurazione sanitaria europea, e le spese sono davvero alte. Chiaramente, ci sono anche opzioni più economiche, fino ad arrivare a quelle pubbliche».
Come sono stati gli inizi in Brasile? C’è stato qualcuno che vi ha aiutato ad ambientarvi?
«Fortunatamente, facciamo parte di un gran gruppo di espatriati con cui ci confrontiamo su come vivere a São Paulo: spagnoli, italiani, coreani, argentini, conosciuti sempre tramite i social o contatti vari (principalmente tramite la scuola).
Io stessa, parlando diverse lingue mi sto dedicando a dare supporto, assistenza e ricerca immobiliare principalmente agli espatriati. Il settore immobiliare, essendo un paese dalle grandi dimensioni, é in continua evoluzione»
Il Brasile ha molto da offrire. Un solo viaggio non può bastare per scoprirne la diversità. Quali sono i posti più belli da visitare e che consiglieresti ai nostri lettori?
«Uno dei posti più belli è Lencois Maranhenses, una splendida area naturale protetta con fermata obbligatoria al fiume Formoso Pernambuco. È senza dubbio, il posto più bello che ho visitato in tutta la mia vita! La coesistenza di deserto, acqua e vegetazione, la creazione della vita nei laghi piovani (non perenni), la disponibilità della gente nell’offrire servizio, il clima e i piatti tipici.
Altri posti raccomandati senza dubbio Foz de Iguacu, da vedere entrambe le parti (argentina e brasiliana) e se potete, andate a farvi un giro con i gommoni sotto le cascate! Rio de Janeiro sicuramente é da a visitare: Il Cristo, Ipanema, Copacabana, Leblon, il fantástico atterraggio a Santos Dumont, il giardino botanico. Altri posti molto belli da visitare sono Porto Sicuro (Trancoso), Paraty, Fortaleza, tutte città sulla costa. Le spiagge offrono passeggiate in barca, lezioni di surf, stand-up paddle, bar di fritture, ma difficilmente si trovano bagni o docce. Partendo dalla spiaggia, inoltre, si possono fare anche delle belle passeggiate all’interno della “Mata brasiliana” che portano a cascate o ad altre spiagge.
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Per i viaggi d’avventura consiglierei Bonito, Pantanal e Jalapão: si possono fare immersioni tra pesci, anaconde, piraña, avvistamenti di coccodrilli, canyoning. E poi naturalmente c’è il cibo: churrasco e feijoada su tutti, ma assolutamente da provare anche la Moquequa, camarão na abacaxi, la tapioca dolce o salata, l’açaí (gelato super sano e proteico)».
Inevitabile una domanda sulla terribile pandemia dovuta al Covid-19 che ha colpito tutto il mondo. Com’è la situazione attuale in Brasile e tu come hai vissuto gli ultimi mesi?
«Chiaramente neanche qua é stato facile. Ci siamo chiusi in casa per 10 mesi, scuola online, acquisti online, lavoro online, tutto online. È stato un periodo molto lungo e difficile. Inoltre la lontananza dall’Italia e dalla Spagna, non ha aiutato. Le brutte notizie arrivavano da ogni dove. Ho dovuto salutare mia nonna online , deceduta nel 2020 per Covid. Abbiamo fatto la comunione di mio figlio online, e invitato tramite Zoom italiani, spagnoli, cileni, argentini: tutti erano presenti, ma virtualmente. Eravamo chiusi nel nostro appartamento e ci siamo buttati sul lavoro, lo studio, lo sport. Abbiamo improvvisato picnic in terrazza, campeggi in salotto, challenge culinari: qualsiasi cosa pur di mantenere alto il morale».
Come è cambiata la tua vita da quando vivete in Brasile?
«Per vivere lontano da casa, bisogna essere super preparati, informarsi sul posto, sulla lingua, sulla cultura, e soprattutto emotivamente convinti del passo che si sta per fare. Una gran dose di umiltà e pazienza é indispensabile in valigia. La maniera di comunicare é diversa, il modo di vedere le cose. Quindi mai dare nulla per scontato!
Ringrazio il Brasile, i brasiliani, e il tempo passato: quello bello e quello brutto. Qui sono cresciuta. Ancora. Sicuramente nel cuore mi porterò tanti bei ricordi di posti e persone, l’educazione ed il sorriso. Come cambia la vita quando trovi un sorriso ad accoglierti! I brasiliani sono persone molto curiose ed accettano gli stranieri».
Progetti per il futuro?
«Non sappiamo quale sarà il nostro prossimo destino, per il momento ci dedichiamo a vivere in Brasile».
Per contattare Tania ecco la sua mail: tazaira79@gmail.com
Il suo contatto Instagram: @tania.taniatania