Come si vive in Brasile oggi

Cari amici ricevo molte email di persone che vogliono cambiare vita. Molti mi chiedono come fare per trovare lavoro in Brasile e andare a vivere li. Ho deciso pertanto di scrivere questo articolo nel tentativo di fornire un quadro della situazione e soprattutto di proporre alcuni elementi di valutazione a mio avviso fondamentali quando si sta per prendere una decisione così importante nella propria vita.

Voglio sottolineare ancora una volta (poichè ne ho già parlato in altre pubblicazioni) che andare a vivere in Brasile significa prima di tutto accettare condizioni di vita differenti, nel bene e nel male rispetto a quelle cui siamo abituati in Italia.Significa anche accettare cultura e mentalità differenti.

Inoltre, lo ribadisco subito all’inizio del mio racconto, il Brasile è un enorme paese e quindi ci sono notevoli differenze di clima, cultura, tradizioni, modi di vivere, ricchezza, burocrazia, sicurezza e ordine pubblico tra un luogo e un altro. Pertanto, per onestà intellettuale, non potrò parlare in questo brano di tutto il Brasile ma mi riferirò allo stato di Bahia e in generale alla zona del Nordest che è abbastanza omogenea sotto i vari profili sopra elencati.

come si vive in brasile

Da dove deriva la mia conoscenza dettagliata di questa parte così affascinante dell’America Latina?

Dal semplice ma fondamentale fatto che mia moglie è brasiliana di Salvador de Bahia e che passiamo spesso dei lunghi periodi in quei luoghi, vivendo non da turisti ma da brasiliani, quindi con tutti gli aspetti positivi e negativi che ciò comporta. Non è infatti la vacanzina di 10 giorni in un resort che ci fa vedere come si vive realmente in Brasile, ma come dicono loro “o dia dia” cioè il vissuto quotidiano, giorno per giorno; quando magari hai bisogno di una medicina, oppure devi andare a comprare il pane, o confrontarti con la burocrazia locale.

Tutti consigliano, a coloro che avessero intenzione di trasferirsi a vivere in Brasile, di andare prima a vedere, passare un periodo più lungo possibile (un mese?) sul posto. Ma non a tutti è possibile fare ciò e anche se fosse possibile, per avere un significato utile a prendere una decisione, bisognerebbe vivere questo mese da brasiliani, cosa che è un po difficile se non si ha una guida affidabile sul posto e se non si conosce la lingua. Infatti la prima cosa da sapere è che, soprattutto nel Nordest, la popolazione conosce pochissimo l’inglese, direi che sono mediamente messi peggio degli italiani che già possiamo considerare  ignoranti in materia. Quindi a chi è realmente intenzionato a fare il grande passo consiglio di cominciare a imparare la lingua.

Ciò non impedisce a chi può permetterselo di organizzare un viaggio esplorativo ma sempre tenendo presente che per capire bene la vita di tutti i giorni ci vorrà una guida/interprete sempre a disposizione. Ma non una guida turistica, una persona che spieghi i vari aspetti della vita di tutti i giorni.

Affrontiamo ora la parte burocratica, come si può andare a lavorare e vivere in Brasile. Per lavorare in Brasile è obbligatorio avere un permesso di soggiorno apposito. I brasiliani privilegiano i lavoratori brasiliani e quindi ottenere i permessi ogni giorno che passa diventa sempre più complicato e restrittivo, in quanto si sta verificando un forte flusso di lavoratori stranieri che si dirigono in Brasile per cercare lavoro. Una descrizione dettagliata dei vari tipi di visto e dei documenti necessari per ottenerli si trova nel sito del consolato del Brasile di Milano o di Roma cui dovrete far capo a seconda della regione italiana nella quale vivete attualmente.

Attenzione perchè a seconda del consolato alcuni passaggi burocratici sono differenti, quindi verificate bene prima a quale consolato siete tenuti a rivolgervi. Tuttavia se rispetterete alla lettera quanto indicato nel sito, certamente la vostra pratica verrà accettata dal consolato. Altra cosa è vedere se poi il Ministero dell’immigrazione a Brasilia vi concederà il visto, e ciò dipenderà da alcuni aspetti che potrete leggere qui di seguito. Per poter consentire a voi che mi state leggendo una prima valutazione della fattibilià del cambio di vita, darò alcune indicazioni sintetiche che potremmo definire propedeutiche.

La prima riguarda il lavoro dipendente.

Fare il lavoratore dipendente in Brasile è alquanto complicato, per due ordini di motivi: il primo è che la legge brasiliana consente al ministero dell’immigrazione (c’è un dipartimento apposito che si chiama CGIg) un margine ampio di discrezionalità improntata al principio che un permesso di lavoro si concede se il lavoratore apporta un significativo vantaggio all’impresa brasiliana che lo assume e soprattutto se la posizione offerta all’interno dell’azienda non è ricopribile da lavoratori brasiliani. Ciò vuol dire che non solo dovrete trovare un’azienda che vi vuole assumere ma anche che tale azienda dovrà specificare al ministero perchè assume un lavoratore straniero invece di uno brasiliano.

Leggi ☞ Vivere in Brasile: pro e contro, costo della vita e altri consigli

come si vive in brasile

Diciamo in linea di massima che se avete delle competenze o dei titoli di studio specialistici trovare lavoro in Brasile è cosa fattibile, altrimenti lasciate perdere. Altro aspetto riguarda il reddito da lavoro dipendente: è molto basso salvo appunto figure professionali specialistiche e ricercate, ma se andate a lavorare in un ristorante o una pizzeria, ammesso che per i motivi di cui sopra riusciate a ottenere il permesso, il reddito sarà ai limiti della sussistenza, anzi per un europeo, molto al di sotto.

ATTENZIONE: E’ STATO FACILITATO IL PROCEDIMENTO BUROCRATICO PER OTTENERE UN VISTO TEMPORANEO DI LAVORO FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DELLE OPERE NECESSARIE AI PROSSIMI MONDIALI DI CALCIO.

Per ottenere questo tipo di visto bisogna prendere contatti con le aziende che stanno lavorando per realizzare le infrastrutture e i servizi per i prossimi appuntamenti mondiali: calcio e olimpiadi.

La seconda indicazione riguarda il lavoro autonomo o di impresa.

In linea generale è possibile ottenere un permesso permanente aprendo una società in Brasile. Bisogna però investire nell’attività almeno 150.000 R$ (reais) che equivalgono al cambio attuale a circa 60.000 euro. Può essere una società di nuova costituzione oppure si può entrare con una partecipazione in una società già esistente. E’ chiaro che oltre ai 60.000 euro sarà ncessario anche un piccolo capitale per affrontare le spese di vita iniziali fin quando l’attività imprenditoriale comincerà a dare frutti sufficienti per poter vivere con essi. Ma l’investimento di 150.000 R$ non è più sufficiente per ottenere il permesso permanente, è necessario anche che la società che costituite presenti un piano di sviluppo aziendale quinquennale nel quale risultino alcuni aspetti vantaggiosi per l’economia brasiliana e che si presenti anche un piano di assunzione di lavoratori brasiliani nei 5 anni.

Terza considerazione riguarda l’ipotesi matrimonio.

Se fate un bel viaggio in Brasile, vi innamorate, ricambiati, di una donna brasiliana e decidete di sposarvi, allora potrete ottenere anche in questo caso un visto permanente. Ma ovviamente qui si entra in aspetti del tutto privati. Esiste poi anche un permesso per pensionati e uno per studenti, ma tutto ciò è appunto rilevabile dal sito del consolato brasiliano.

Vediamo adesso com’è la vita quotidiana nel Nordest del Brasile.

Ci si sveglia presto al mattino perchè il sole dopo le sei/ sei e mezza già buca con la sua luce intensa le tapparelle (quando ci sono) delle finestre ed anche perchè si può sfruttare un ora massimo un’ora e mezza prima che il caldo si faccia sentire in modo insistente. La temperatura esterna arriva rapidamente dopo le 8 ai 33/35 gradi normalmente però mitigata da una brezza leggera che riduce notevolmente l’umidità e rende il tutto sopportabile: Non bisogna mai dimenticare però che le radiazioni solari sono più forti che dalle nostre parti in estate e quindi se state in spiaggia o in luoghi esposti al sole è consigliabile l’uso di protettori solari di grado elevato. Se poi ci si trova in un luogo riparato dal vento allora in certi orari la situazione si può fare davvero bollente….

In compenso la sera di solito è sempre ventilato e se riuscite a trovare una adeguata difesa dalle zanzare, si dorme abbastanza bene, nel peggiore dei casi basta avere un ventilatore. Ah si le zanzare…. ci sono certo ma non sono “cattive” come quelle italiane, basta un repellente o una bella spruzzata di spray oppure una zanzariera a baldacchino per tenerle lontane… Ho vissuto per alcuni anni a Ferrara e a Bologna e 1) li si che ho sofferto veramente il caldo umido di quelle zone 2) c’erano zanzare “ridens” nel senso che erano talmente cattive che le iene ridens in confronto sembrano degli innocui cagnolini. In certe zone del Brasile però bisogna difendersi con maggiore attenzione per via della febbre gialla (e sarebbe meglio partire già vaccinati) per cui vale la pena informarsi quali sono le zone pericolose (Salvador non mi risulta tra queste).

come si vive in brasile

La colazione dei brasiliani è salata, sono stato sempre oggetto di beffeggiamenti da parte di cognati , suocera e altri parenti di mia moglie per via della mia “strana” abitudine a fare colazione con pane e marmellata o altre cose dolci. Loro si ingolfano di pane all’olio, uova con bacon e un caffè tipo americano. Ma la colazione è comunque un rito importante (tomar cafè). Perciò abbandonate l’idea di un espresso all’italiana o peggio ancora di un cappuccino con brioche (salvo in qualche hotel di lusso). nella migliore delle ipotesi ci sarà qualche torta dolce (squisita però) o salata (squisita anche quella ) e molta frutta tropicale. Eh si per gli appassionati della frutta c’è veramente da impazzire con innumerevoli varietà, tutte quelle europee più tutte quelle tropicali…. e l’anguria (melancia) tutto l’anno… fantastico. Il caffè all’italiana ve lo dovete fare da soli (per cui per gli irriducibili fate come me… ho importato in Brasile una cara e santa moka italiana….) ma poi dovrete farne tanto perchè lo vorranno tutti una volta sperimentato….

Dopo la colazione si va lavorare o, per chi è in vacanza, si va in spiaggia prima che faccia troppo caldo….

Abbigliamento tipico di chi va in spiaggia: canotta colorata o maglietta leggerissima, bermuda e infradito.

Abbigliamento tipico di chi va a lavorare : canotta colorata o maglietta leggerissima, bermuda e infradito.

Non c’è nessuna differenza!!! i brasiliani sono assolutamente informali.

Se vi mettete una camicia, un paio di jeans e un paio di “tenis” (scarpe da tennis) rigorosamente di marca (le scarpe) incontrerete un sacco di gente che vi dirà “come sei elegante oggi, dove vai di particolare?” Gli unici posti dove sono banditi i bermuda e le gonne troppo corte sono gli uffici pubblici, gli ospedali e le scuole. Per quanto riguarda le attività lavorative il discorso diventerebbe veramente lunghissimo, per cui vi dirò solo alcuni aspetti peculiari ai quali magari siamo poco abituati in Italia. Per prima cosa direi che bisogna abituarsi alle festività. In Brasile ci sono una montagna di festività, differenti dalle nostre e quantitativamente molto più numerose. Durante le festività non troverete nessuno negli uffici pubblici quindi è importante tenersi aggiornati sulle festività del mese se dobbiamo fare qualche documento.  Per esempio non esiste la Befana, però esistono: il giorno “das crianças” (festa dei bambini in cui non si può per nessun motivo al mondo dimenticare di fare un regalo ai bimbi), il giorno degli innamorati (ma non è a febbraio), il carnevale (che dura in realtà almeno due settimane), la festa dei papa’, la festa della mamma, la festa di Yemanja (nn mi ricordo se si scrive proprio così) , San Juan altre due settimane nella seconda metà di giugno, varie feste rionali e cittadine ecc. ecc.Poi bisogna fare i conti con gli scioperi. Ciclicamente va in sciopero la policia federal e di solito dura almeno un mese. Questi sono i momenti più pericolosi perchè tutti i criminali si mettono a scorazzare senza trovare molta opposizione. Stessa cosa per le banche che scioperano per settimane e in quel caso non si riesce a fare alcuna operazione allo sportello. E purtroppo il sistema bancario prevede ancora molta operatività allo sportello (un po’ tipo le nostre poste). Le banche… come ho già descritto in un altro articolo le prime volte che si va in banca in Brasile si rimane un po’ sconcertati. Guardie armate fino ai denti, postazioni corazzate dentro le agenzie, divieto assoluto di usare il cellulare… e anche un po’ di ignoranza dei dipendenti sulle operazioni internazionali… comunque tutto risolvibile con un po’ di pazienza. In compenso in quasi tutte le attività commerciali, compresi ristoranti e servizi turistici troverete quasi sempre aperto, domeniche, feste e orari anche notturni. Se entrate in un ristorante a qualsiasi ora del giorno vi fanno mangiare, se sono chiusi  (strano) riaprono per voi…. Provate invece in liguria a entrare in un risto alle 14,30 e chiedere se si può mangiare qualcosa….

come si vive in brasile

Nelle grandi città esistono i megacentri commerciali a vari piani. Li si può trovare di tutto anche i SAC, secondo me fiore all’occhiello della burocrazia brasiliana. Il SAC (si pronuncia simile a “sacchi”) è un ufficio pubblico composito, cioè costituito dall’unione di varie funzioni pubbliche. Vi si possono risolvere il 90% delle pratiche burocratiche ivi comprese quelle della Policia Federal. C’è un salone con sedie, aria condizionata e tabellone elettronico. C’è un ottimo bancone di informazione preventiva che vi indirizza verso le corsie utili per voi. La burocrazia in Brasile c’è indubbiamente, ma quando impari determinati meccanismi, poi risulta abbastanza precisa ed efficiente. Però i meccanismi sono differenti rispetto alla nostra. Per esempio ci sono pratiche che si fanno al Cartorio (una specie di sezione del Comune distaccata per i vari quartieri) e alcune vanno fatte in uno specifico Cartorio non in uno qualunque. Altre che si fanno al Foro, altre che si fanno nei SAC, e così via.

▷Sogni di investire in Brasile, magari aprendo una tua attività? Leggi la nostra guida! ✓

Per quanto riguarda invece la produttività del lavoratore brasiliano potrei dire che se è ben motivato il brasiliano lavora come un dannato, giorni e notti, sabati e domeniche. Quasi tutti sono capaci di costruirsi una casa, semplice quanto volete ma pur sempre casa. E’ però anche vero che se invece non è ben motivato vi potrebbe creare parecchi problemi, di puntualità e di affidabilità. Quindi finchè non lo conoscete bene… occhi aperti. Del resto dobbiamo capire che loro ci vedono come i ricconi e i polli da spennare. In effeti un po’ polli noi lo siamo perchè il brasiliano medio viene da un’esperienza di vita che noi in Italia mediamente non abbiamo, e questo è forse uno dei fattori di grande differenza  tra le due condizioni di vita: l’italiano medio e il brasiliano medio. Noi veniamo da anni di benessere e pochi sacrifici e non riusciamo ad abituarci ad un inevitabile riduzione del nostro tenore di vita. Loro vengono da anni di privazioni e sacrifici a volte disumani, e quindi basta loro un niente per sentirsi ottimisti e pieni di iniziativa.

In effetti l’ottimismo, e ancor più l’ambizione e il desiderio di raggiungere i propri obiettivi nella vita, che fanno la differenza. E’ un po’ difficile da spiegare. C’è la compresenza da una parte di un fortissimo e diffusissimo senso religioso (attenzione religioso e non necessariamente cattolico) e dall’altra di un elevato pragmatismo dove il denaro rappresenta una fortissima spinta motivazionale. Potrei arrivare a dire che i brasiliani hanno adattato la religione al senso pratico. Per esempio molte divinità pagane sono diventate santi cristiani. Deus e Jesus sono pronunciati centinaia di volte in una giornata ma se sentono parlare di reais si rizzano subito le orecchie dei presenti. Sull’aspetto soldi ci sono parecchie cose da dire. Purtroppo i brasiliani vengono da tanti anni di ristrettezze economiche e ancora oggi in alcune zone del paese ci sono sacche di notevole povertà. Però i brasiliani sono anche un popolo orgoglioso, per cui un debito va sempre onorato. Contrariamente a ciò che accade dalle nostre parti la prima cosa che un brasiliano fa, se può, è estinguere i debiti…. per poi magari farne di nuovi. Se dovete dei soldi a qualcuno e non riuscite a pagarlo subito probabilmente il creditore aspetterà, per parecchio tempo, sempre ricordandovi il vs debito, fino a quando o lo pagate oppure vi spara. Ecco questo modo particolare di recuperare i crediti e il senso dell’onore rendono un po’ particolare l’aspetto creditizio in Brasile.

Attenzione però anche al fatto che con gli europei loro tirano sempre a sfruttare la ns ingenuità, e sfoderano spesso la loro arte di chorar (piangere miseria) con la quale vi faranno credere di avere subito tante e tali sventure e tante e tali disgrazie di salute loro o dei loro famigliari, che se non siete un po’ svezzati vi porteranno a commettere ingenuità di cui potreste pentirvi. Vorrei finire questa prima parte del racconto di come si vive in Brasile oggi con una delle cose più belle di questo immenso paese: la musica….

Con i brasiliani è molto facile socializzare, sono molto aperti e per nulla razzisti verso gli stranieri (specie se europei), e uno degli strumenti migliori di socializzazione è la musica. C’è musica sempre dappertutto, gente che si mette a ballare ai bordi delle strade con la sempre presente birretta in mano, e magari col tipico portellone posteriore alzato dal quale fanno bella mostra di sè enormi casse per lo stereo che viene acceso col volume “a palla”. La musica popolare del pagode, del forrò, e molti altri generi, gode di grande diffusione presso il pubblico e le canzoni di moda verranno ripetute, ripetute fino alla noia. Tutti sanno ballare, dai bambini agli anziani ai giovani. samba, lambada, tutti i balli di coppia sono conosciutissimi e tutti conoscono i passi principali.

Il Brasile non è certamente paese per persone chiuse o apatiche.

Appena possbile continuerò il mio racconto, per il momento: boa sorte e que Deus acompanhe voces.

Stefano

stefanomagico@hotmail.it