Roberto Coscia: cambiare vita e carriera

Trentatré anni, pugliese trasferito ad Oxford, in Inghilterra, Roberto Coscia è uno dei tanti ragazzi che ad un certo punto della sua vita decide di mollare tutto per lavorare all’estero. La sua storia ha tante sfaccettature: carriera, cambio carriera, amore, gioie e rimpianti.

Ha 26 anni quando si trasferisce in Inghilterra per fare l’infermiere a Oxford, in uno degli ospedali più famosi in Europa, il John Radcliffe. Si trasferisce con enorme grinta, voglia di cambiare e di rifarsi una vita dopo una serie di vicissitudini, tra cui la difficoltà nel trovare un impiego.

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Dopo la sua esperienza di cinque anni in Inghilterra, Roberto decide però di rientrare in Italia. Apre il suo blog Corrisberto.it, per raccontare, la propria esperienza di vita in Inghilterra, il cambiare carriera e vita. Attualmente lavora come informatico in smart working a Mola di Bari, una bellissima località sul mare in provincia di Bari.

Roberto Coscia

Ecco cosa ci ha raccontato.

Roberto perché ti sei trasferito in Inghilterra?

«Mi sono trasferito in Inghilterra nel gennaio del 2016, dopo aver ricevuto una proposta di lavoro a tempo indeterminato alla Oxford University Hospital NHS Foundation Trust».

Perché hai deciso di cambiare nazione e mollare tutto?

«Mi sono laureato in Infermieristica nel dicembre del 2013, in un momento in cui era difficile trovare un primo impiego come infermiere. Ricordo di aver lasciato curriculum in tutti gli ospedali, RSA, cliniche private e di aver ricevuto solo 1 colloquio che non ho superato. Questo mi ha costretto a intraprendere varie strade e a svolgere lavori anche diversi da quello per cui avevo studiato. Ho lavorato in campagna, in call centers, ho rivalutato il mio diploma di geometra e svolto il tirocinio in uno studio di Ingegneria, etc. Non ho mai avuto l’opportunità di lavorare nel territorio pugliese e italiano, nonostante le centinaia di curriculum inviati per mail in quasi tutta Italia.

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Lavorare all’estero non è mai stato tra i miei progetti, ma nel tempo è iniziato a diventare una necessità. Fu proprio così che decisi di valutare l’idea di inviare curriculum anche all’estero per provare a testare questa possibilità».

Cosa è cambiato poi e quali sono state le risposte?

«Il cambiamento è stato drammatico. Dopo aver inviato il mio curriculum ad alcune agenzie di recruitment per la ricerca di infermieri all’estero, ho ricevuto molte chiamate. La cosa più difficile è stata comprendere l’inglese parlato dai Recruiter.

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Ho svolto diversi colloqui, molti non andati a buon fine per colpa della mia poca dimestichezza con la lingua inglese. Fortunatamente non ho mai demorso e alla fine mi è stata finalmente offerta l’opportunità di un contratto a tempo indeterminato a Oxford ed è così che ho proseguito nella preparazione dei documenti con l’agenzia. L’agenzia si è occupata di informarmi di tutto l’aspetto burocratico e sul come procedere. Mi è stato trovato un alloggio e sono stato addirittura stato accompagnato da loro dall’aeroporto di Londra».

L’inglese, soprattutto la conversation, è uno dei problemi maggiori per noi italiani. Come sei riuscito a superare questo scoglio?

«Purtroppo, non ero molto sciolto con la lingua inglese inizialmente. Il che era abbastanza allarmante soprattutto per un infermiere che deve iniziare a lavorare con pazienti. Tuttavia, col tempo e con lo spirito di sopravvivenza, una volta stabilitomi in Inghilterra ho iniziato a comprare dei libri in inglese, passando il tempo a tradurli in italiano e a fare pratica.

Allenavo l’ascolto vedendo film sottotitolati in italiano e successivamente in inglese. Non sono stato lasciato da solo, sono stato affiancato per oltre 2 mesi da un altro infermiere e mi è stata data l’opportunità di seguire un corso di inglese. Il mio inglese è migliorato rapidamente fino a diventare totalmente fluente in tempi abbastanza rapidi!».

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Come è stato vivere ad Oxford e in generale Inghilterra?

«Oxford è una città di 110 mila abitanti e ha tutto quello che serve per una persona e una famiglia. Piena di parchi, musei, negozi, eventi culturali e di networking, vita notturna, piste ciclabili, palestre, etc.

È davvero una città da sogno. Ci ho vissuto per 5 anni e non mi ha mai annoiato. Ho conosciuto tantissime persone interessanti, sia dal punto di vista lavorativo, che dal punto di vista delle amicizie. I contro sono il clima, che è spesso piovoso e freddo in inverno, e il costo vita, tra i più cari in Inghilterra. Sì, ai livelli di Londra. Tuttavia, se svolgi un lavoro dove sei ben pagato, questo sicuramente fa molta differenza. A Oxford, infatti, gli stipendi medi superano benissimo i 50k».

Poi c’è stato l’incontro che ti ha cambiato la vita…

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«Esatto. È proprio a Oxford, che ho conosciuto la persona che è attualmente mia moglie! È un incontro che ha cambiato la mia vita in meglio. Mi ha supportato durante tutti i momenti bui e sostenuto e spronato durante il cambio di carriera. È stata infatti la chiave per il successo nei percorsi di cambiamento. Quattro anni dopo il matrimonio, mi sento ancora l’uomo più fortunato del mondo!».

Da infermiere a informatico, come mai questo cambio di carriera?

«Il cambio di carriera è avvenuto durante il terzo anno di permanenza in Inghilterra e in concomitanza con la conoscenza della mia attuale moglie! La carriera da infermiere, seppure con molte soddisfazioni e possibilità di carriera, non era il percorso che volevo svolgere per il resto della mia vita lavorativa.

Così ho deciso di cambiare e studiare per diventare un informatico. Inizialmente ho studiato programmazione da autodidatta e fatto domanda per un lavoro di Software Tester Analyst nel dipartimento di informatica dello stesso ospedale dove lavoravo. Per mia grande fortuna, mi hanno offerto quel lavoro e ho iniziato così la transizione della carriera in informatica.

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Nel frattempo, ho appreso della possibilità di poter studiare il master in Ingegneria Informatica, dopo aver fatto 2 anni di esperienza nel settore informatico. Mi sono iscritto infatti al Master di Software Engineering alla Glyndwr University in Galles, studiando part time e totalmente online. Non ho studiato a Oxford a causa degli enormi prezzi di questa università.

Sono rimasto molto soddisfatto di questo percorso e il mio curriculum è cresciuto al punto tale che a gennaio 2021 sono stato assunto come Sviluppatore Web a Pisa. Da allora ho cambiato alcune aziende e deciso, alla fine, di proseguire la carriera nel Software Testing, che mi entusiasma maggiormente. Ho maturato circa quattro anni di esperienza nel settore informatico, e sono anche stato promosso come team leader di un team internazionale. Sto anche svolgendo la tesi per completare finalmente il master in Software Engineering».

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Cambiare carriera in Inghilterra è molto più facile che farlo in Italia, perché?

«Cambiare carriera in Inghilterra è molto più frequente e accettato rispetto all’Italia. Il nostro paese è molto tradizionale ed è raro cambiare carriera dopo essersi laureato in un settore completamente diverso. Vivere in Inghilterra, dove è possibile studiare part-time in università molto rinomate con programmi incentrati a coloro che lavorano, facilita chiunque voglia cambiare carriera. In Italia purtroppo, nonostante questo sia possibile, è più difficile, in quanto parte degli esami nelle università online si svolge in sede. Questo è complicato per chi lavora full time. Spero che ciò cambi presto, ma suggerisco ai lettori di vivere e lavorare all’estero, almeno per alcuni anni. Facendo così, si renderà il Curriculum Vitae molto più appetibile».

Quali sono le opportunità di lavoro in Inghilterra e ad Oxford?

«Le opportunità di lavoro in Inghilterra e a Oxford sono tantissime, per tutte le categorie di lavoratori. C’è molto lavoro in tutti i settori e soprattutto in quello sanitario, dell’insegnamento e informatico! La cosa che mi ha affascinato molto dell’Inghilterra è l’assenza dei concorsi nel settore pubblico. Per trovare lavoro si manda semplicemente il CV all’azienda desiderata, tramite il sito ufficiale o su Linkedin. Il sistema è molto meritocratico e inclusivo, sia per le pari opportunità che per la progressione della carriera».

Perché hai deciso di tornare in Italia?

«Dopo 5 anni in Inghilterra, sia io che mia moglie abbiamo deciso di trasferirci nuovamente in Italia. Nonostante le fantastiche opportunità che l’Inghilterra offre, la mancanza della famiglia, del sole e del calore nostrano, mi ha fatto prendere questa decisione. Trasferirsi in Italia dall’Inghilterra ha le stesse difficoltà se non maggiori rispetto al trasferirsi in Inghilterra. Roba da spedire, vendere e rendersi conto di quanti oggetti si siano davvero accumulati nel tempo.

Per non parlare della burocrazia che si deve svolgere dopo essere arrivati: residenza, centro impiego, iscrizione al medico di famiglia, rinnovi carta di identità e molto altro. Ora lavoro in full remote come Software Tester in un’azienda che produce Software per soluzioni sanitarie e siamo felici e orgogliosi dell’esperienza che abbiamo accumulato».

Lo scorso anno hai aperto il tuo blog, parlaci di questo tuo spazio virtuale.

«Ho deciso di aprire Corrisberto.it per condividere le mie esperienze, dando suggerimenti e consigli su come vivere e lavorare in Inghilterra. Parlo anche di temi come il cambiare carriera e vita! Passate a trovarmi e iscrivetevi per rimanere in contatto! È incredibile quanto sia semplice e impattante condividere le proprie storie sul web».

Hai consigli e suggerimenti per chi vuole trasferirsi in Inghilterra?

«Il consiglio che do a tutti i giovani è di fare questa esperienza. È molto importante per aprire la mente, conoscere nuove culture e migliorare come persona. Lavorare in Inghilterra ti permetterà di fare conoscenze e amicizie che rimarranno anche dopo che ritornerai. Personalmente mi ha dato la possibilità di imparare l’inglese, di fare esperienze lavorative internazionali e di incrementare le opportunità di trovare impiego in Italia e nel mondo. Auguro a tutti di fare queste bellissima esperienza. Ne vale davvero la pena!».