Poker e viaggi

In passato abbiamo parlato su queste pagine della coraggiosa e affascinante scelta di vita di viaggiare per il mondo giocando a poker e delle mete di vacanza preferite dei professionisti del tavolo verde. Oggi andremo a incontrare chi ce l’ha fatta, trasformando la propria passione e il proprio lavoro in un’occasione per entrare in contatto con i luoghi più suggestivi del pianeta. Ecco a voi i più grandi pokeristi giramondo e le tappe più importanti delle loro carriere.

AUMNAMASHIVA

Nato a Milano e giocatore di poker da quando aveva diciotto anni, Carlo “AUMNAMASHIVA” Gatti è l’emblema del professionista “viaggiatore”. Specializzato sia nell’online che nel live, Carlo scopre il gioco ai tempi dell’università, quando passa dalla versione a 5 carte al Texas Hold’em. Dopo le prime partite e i primi ottimi risultati ottenuti sul web, inizia un percorso di vita che lo porterà fino alla Thailandia.

Nei cinque anni passati in Asia come proprietario di un ostello e di un ristorante non lascerà mai il tavolo verde, continuando a vincere con buona regolarità. Online è conosciuto con il nickname “AUMNAMASHIVA”. Il significato? Una preghiera induista conosciuta durante un viaggio di formazione di sei mesi tra le montagne dell’Himalaya, in India.

Flavio Ferrari Zumbini

Come dimostra il caso di Gatti, oggi partire dalle prime partite sui siti di poker online legali per spiccare il volo verso le mete più affascinanti del mondo è un’opportunità alla portata di tutti. Ma c’è chi del viaggiare ha fatto la sua stessa ragione di vita, ben oltre il tavolo verde.

È il caso di Flavio Ferrari Zumbini che nel 2015, con l’amico Erion Islamay (vincitore nel 2014 di una delle edizioni più combattute del World Poker Tour National di Venezia) ha iniziato un percorso che l’ha portato al Polo Nord, poi in Africa (questa volta in compagnia di Riccardo Lacchinelli), a impegnarsi nel cammino per Santiago de Compostela, prima di una tappa a Las Vegas e di una nuova partenza verso la Mongolia.

“L’idea dei viaggi è sempre stata presente dentro di me – ha raccontato Flavio durante una pausa tra una tappa e l’altra – ho sempre sognato di poter girare in lungo e in largo il mondo, ora penso che il momento sia propizio, pertanto sono stato contentissimo di iniziare e continuare questa avventura”.

Phil Hellmuth

Grandissimo appassionato di viaggi è anche la leggenda Phil Hellmuth, che qualche stagione fa si rese protagonista di un progetto davvero curioso. Il 14 volte campione del mondo di Texas Hold’em lanciò attraverso il proprio profilo Twitter una simpatica iniziativa rivolta ai suoi fans, #PhilTrustedFans con la quale i followers e i semplici appassionati potevano interagire con lui e invitarlo a casa per una lezione privata o una semplice partita. Un’opportunità unica per gli amanti del gioco e che partì dalle città di Chicago e New York.

Personaggio vulcanico come pochi, Hellmuth si è reso nel corso degli anni protagonista di moltissimi episodi curiosi e ricchi di aneddoti. Basti pensare che quasi ogni anno si diverte a sfidare i “cervelloni” della Silicon Valley e che ama raccontare le sue imprese e le sue vittorie contro ingegneri e geni dell’informatica.

Il Texas Hold’em al femminile: Ana Marquez

Protagoniste del poker e amanti dei viaggi sono anche moltissime donne. Tra queste spicca il nome di Ana Marquez, professionista spagnola capace nel 2011 di chiudere decima nel Main Event del PCA delle Bahamas, uno dei tornei più importanti del mondo.

Da quel risultato, Ana divenne uno dei volti più noti del Texas Hold’em al femminile e iniziò una lunga serie di trasferte che la portò in giro per il mondo per partecipare ai principali appuntamenti live e a conquistare ben 62 piazzamenti a premi tra Stati Uniti, Spagna, Repubblica Ceca, Austria, Italia, Australia, Bahamas, Polonia, Inghilterra, Germania e Cipro.

Pokeristi giramondo: la classifica mondiale

La spagnola non è l’unica professionista ad aver conquistato bandierine in moltissimi Paesi del Mondo. Poco tempo fa il sito specializzato Hendomob stilò la classifica mondiale dei giocatori in grado di vincere più premi in nazioni diverse. Al primo posto il player sloveno Casey Kastle con 37 bandierine. Alla piazza d’onore il tedesco Dominik Nitsche con 24, terzo a quota 23 l’olandese Marcel Luske.

In ottima posizione anche due dei più vincenti pokeristi italiani: Giacomo Fundarò e Luca Pagano. Il primo, 15esimo nella “All time money list” nazionale, dal 2009 a oggi è riuscito mettere la propria firma in 18 paesi differenti. Dopo il primo successo strappato in Italia (2009), la sua prima bandierina fuori dai confini nazionali è arrivata Slovenia nel 2010, nel torneo “Tana delle Tigri” di Nova Gorica. Nello stesso anno altro piazzamento all’Ipt di San Marino. Un “risiko” destinato ad allargarsi nelle tre stagioni successive in cui Fundarò vincerà anche in Francia, a Malta, in Marocco, al Pca delle Bahamas, in Australia, Inghilterra, Stati Uniti, Cipro, Repubblica Domenicana, Antille Olandesi, Cipro, Irlanda, Principato di Monaco, Olanda, Germania e Canada.

Non è da meno il percorso di Luca Pagano, leggenda del poker nazionale, imprenditore, coach e molto altro. La parabola estera del professionista veneto iniziò in Slovenia nel 2002 e proseguì con le vittorie in Inghilterra, Italia, Spagna e Antille Olandesi dei due anni successivi. A partire dal 2005 si aggiunsero alla lista dei Paesi “conquistati” Stati Uniti, Francia, Austria, Danimarca, Irlanda, Principato di Monaco, Bahamas, Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Estonia, Portogallo e Malta.

Parabole estremamente interessanti quelle dei pokeristi giramondo. Ragazzi come gli altri che hanno deciso di inseguire il proprio sogno e di farne un vero e proprio lavoro e un’occasione per girare il mondo, entrando in contatto con le culture più diverse e con luoghi e paesi da sogno.