Vivere nel sultanato dell’Oman: la storia di Piero

Piero Rossi, torinese, del ’54, ha viaggiato e lavorato in tanti Paesi, come, ad esempio, Algeria, Marocco, Mauritania, Mali e Sudan. Ma a colpirlo subito è stato l’Oman, dove è arrivato per una ricognizione, commissionata da un’ agenzia italiana. Presto, nel Paese asiatico, si è sentito a casa. Merito della simpatia delle persone e dei paesaggi stupendi, che questa terra offre. Qualche esempio? L’imponente catena montuosa dell’ Hajjar, dalla geologia bizzarra e dalle tonalità più variegate, i deserti del Wahiba e Rub al Khali, storicamente popolati da beduini, carovane ed esploratori, i piccoli villaggi di montagna abbarbicati tra le rocce, i fiordi della penisola di Musandam e il Mare Arabico, gli arbusti dell’incenso di Salalah e la capitale, Muscat, moderna e curata, dove si respira un’atmosfera di tranquillità e sicurezza.

Vivere e lavorare in Oman

Nel Sultanato, situato nella parte  sud-orientale della penisola arabica, Piero é proprietario dell’unica agenzia turistica italiana.  “Offriamo vari viaggi – spiega- da quelli comfort in hotel e resort alle spedizioni nel deserto. Lavoriamo con importanti tour operator italiani di target medio – alto”. In questa intervista il torinese racconta di aver cominciato subito dopo gli studi a viaggiare, grande era il desiderio di conoscere nuove culture e terre completamente differenti dall’Italia. E, dice, appunto, di essersi subito innamorato di Muscat, la capitale dell’Oman, sede del governo e di un grande porto. Una città caratterizzata da case basse e bianche. Ma scopriamo che tipo di Paese è l’Oman. Dalle parole di Piero viene fuori un dato.  Sino a qualche tempo fa era una terra estremamente schiva, tanto da aver guadagnato l’appellativo di ‘eremita del Medio Oriente’. Ora il Sultanato sta lentamente emergendo dal suo guscio, rivelandosi una terra ricca di potenzialità. Nel corso dei secoli XVII, XVIII e XIX l’Oman  é stata una potenza imperialista, che entrò in competizione con il Portogallo e in seguito con l’Inghilterra per il dominio sul Golfo, l’Oceano Indiano e le coste dell’India e dell’Africa orientale. Il suo sviluppo è iniziato con l’ascesa al trono del sultano Qaboos Bin Said nel 1970. Il precedente sovrano, Saib Bin Taimur, aveva, invece, mantenuto l’Oman in uno stato di totale isolamento.

Vivere e lavorare in Oman

E veniamo alla capitale, Muscat. Cosa la rende affascinante?

I suoi giardini fioriti e la sua pulizia.

Parlava di persone cordiali.

Sì, gli abitanti sono cordiali e ospitali. Le donne vivono bene, sono componenti attive della società e vengono rispettate molto.

Ci sono tanti connazionali?

Un centinaio di italiani, ben integrati, che lavorano in diversi settori. Sono ingegneri civili ed edili, architetti, avvocati e manager del settore alberghiero.

Italiani che vivono in Oman

Quali sono le attività produttive maggiori?

L’Oman vive soprattutto di petrolio, di cui è produttore. Il turismo è un settore in crescita, tanto che il Governo sta facendo parecchi investimenti.

Ci parli dei posti imperdibili di questa terra!

I posti davvero suggestivi sono i meravigliosi deserti, le spiagge di dune bianche ancora incontaminate, i canyon e le montagne verdissime.

In genere come si vive in Oman?

Nelle grandi città la qualità della vita è buona anche per gli stranieri. Città come Muscat, Nizwa, Salalah, Sohar e Sur possono offrire una vita tranquilla e un’occupazione.

OMAN

Il Paese ha tradizioni particolari?  

Gli omaniti tengono molto al rispetto della propria cultura. In occasione delle festività mettono i vestiti tradizionali e ripetono i rituali, che includono canti e danze locali. Nelle occasioni importanti, ci si colora con henna e si preparano piatti della tradizione. Mi ha colpito molto il modo in cui accolgono un ospite. Gli offrono il tipico caffè arabo, accompagnato dagli ottimi datteri omaniti.

Quali sono le feste importanti?

Quella del dopo Ramadan e il National day, che ricorre il 18 novembre ed é dedicata al sultano.

Com’è il Sultano e che tipo di rapporti ha con la sua gente?

Il Sultano è molto amato dal suo popolo. Da quando è salito al potere, l’Oman è entrato in un periodo di rinascita e sviluppo. Ha parecchie residenze sparse per il Paese, che gli consentono di restare in contatto con la popolazione su tutto il territorio. Come ho detto, l’Oman ora ha ospedali efficienti, una prestigiosa università, una rete elettrica che raggiunge anche i più isolati villaggi, una rete stradale di tutto rispetto e in continuo miglioramento. A questo proposito si pensi che dai 10 chilometri di strade asfaltate degli anni ’70 si è passati agli attuali 13 mila. Queste opere e il continuo interesse che dimostra nei confronti del suo popolo, rendono il sultano un sovrano rispettato e amato. Molto spesso il sultano parla al popolo in un grande stadio qui a Muscat o a Nizwa. Quest’anno è stato celebrato il quarantesimo anniversario della sua reggenza. Per l’occasione sono arrivati : la Regina Elisabetta, tanti capi di Stato e vari sceicchi degli Emirati Arabi. Il sultano ha tenuto conferenze, grandi parate militari con tante donne. Non dimentichiamo che questo è stato il primo Paese arabo ad avere una donna al Governo. Qui il gentil sesso è  rispettato molto.  Nei suoi  confronti c’è una grande gentilezza. In banca c’è una cassa preferenziale e molto spesso negli uffici e nei negozi  non fa la fila. Persino nell’orchestra sinfonica di Muscat ci sono donne bellissime, vestite con i vecchi coloratissimi abiti tradizionali. Tornando al  Sultano, vorrei ricordare che sta costruendo un grandissimo palazzo della musica, dove si terranno concerti importanti, che ora si organizzano al Bustan  Palace hotel.

OMAN

Com’è in genere la cucina?

Risente degli influssi della cucina d’Oltreoceano, come quella indiana, pakistana e iraniana. Si ricorre all’uso di varie spezie, abbondano i piatti a base di riso, pesce e carne di montone. Un piatto tipico tra i beduini del deserto è la Shuwa: l’agnello viene avvolto in una foglia di palma e cotto con delle spezie in un forno tradizionale scavato nella sabbia.

Il clima?

Il periodo migliore per visitare l’Oman va da ottobre a fine aprile, quando le temperature consentono di viaggiare. In estate, nel mese di agosto, si possono effettuare dei viaggi sulla costa, nella penisola del Mussandam e sull’isola di Massirah.

VIAGGI IN OMAN

Sanità, scuola, trasporti, ordine pubblico a Muscat.

Il Paese ha eccellenti strutture sanitarie. Le scuole pubbliche sono gratuite ed il livello di scolarizzazione, sia maschile che femminile, è molto più alto qui che nel resto del Paese. I trasporti sono resi agevoli dall’ottima rete di strade e autostrade, e dal bassissimo costo della benzina. Non vi sono problemi di ordine pubblico.

E’ difficile imparare la lingua?

Gli omaniti parlano un dialetto molto vicino all’arabo classico. Si tratta di una lingua che può sembrare molto difficile da imparare, ma che diventa quasi comprensibile grazie alla cordialità delle persone.

Sembra non ci siano aspetti negativi nella vita in Oman!

E’ così. L’atmosfera generale nel Paese è serena, per cui non vedo lati negativi. Anche di sera qui c’è vita, ma è tutto sotto controllo.

VIAGGI IN OMAN

Cosa si fa?

I grandi hotel offrono diverse attrattive, come appuntamenti musicali e serate a tema nei diversi ristoranti internazionali. Spesso ci sono concerti di musica classica e operistica, ma anche di musica rock  e pop. Non mancano i tornei sportivi.

La comunità internazionale è attiva nell’organizzazione di occasioni di ritrovo.

Come sono i collegamenti con l’Italia?

Ottimi. Diverse compagnie hanno voli sull’Oman e da poco tempo esistono i diretti da Milano.

Ha progetti per il futuro?

Sì, l’apertura di un campo stabile nel deserto e di un piccolo, ma raffinato boutique-hotel.

A cura di Cinzia Ficco 

www.alkoortourism.com