Valerio: Vivere a Phu Quoc (isola del Vietnam). Ecco la mia storia

A cura di Maricla Pannocchia

Valerio ha lasciato definitivamente l’Italia poco dopo aver conseguito il diploma all’istituto alberghiero. “Era il 2012 e quello era il periodo peggiore della crisi economica, in Italia e non solo”, racconta l’uomo, “Nel mio Paese, nessuna struttura ristorativa o alberghiera di rilievo accettava le mie domande d’impiego. Per fortuna, il figlio di una coppia di amici dei miei nonni materni lavorava in Thailandia e sono potuto andare lì per uno stage.”

Valerio ha vissuto anche in altri Paesi, come la Francia, il Regno Unito e gli Emirati Arabi, ma ora si trova bene in Vietnam: “I vietnamiti e noi italiani abbiamo diversi punti in comune, ma anche delle differenze. È importante sapersi adattare, perché i locals sono molto accoglienti. A chi volesse venire a vivere qui, consiglio di starci per un po’ e di tenere di conto del fatto che la burocrazia, a volte, può non essere così semplice come si può pensare.” Dall’altro lato, però, il Vietnam regala paesaggi meravigliosi, diverse città da vedere e l’accoglienza da parte di una popolazione genuina e generosa, “Anche mia sorella, expat come me, ma in Francia, è venuta a trovarmi e ne è rimasta incantata.”

Valerio Frascerra Vietnam

Ciao Valerio, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Valerio, sono nato a Milano nel 1993 ma la mia famiglia da parte di madre è originaria di Voghera, in provincia di Pavia, e risiede tuttora lì. La famiglia di mio padre, invece, è originaria della bellissima Puglia, del Salento, per la precisione, quindi, possiamo dire che i viaggi li abbiamo un po’ nel sangue.

Sono Food & Beverage Manager presso un resort 5* di una nota catena a Phu Quoc, una paradisiaca isola del Vietnam, proprio al confine con la Cambogia.

Sono diplamato presso l’Isituto Alberghiero Marco Polo di Genova e diciamo che il viaggiare e lo scoprire nuove forme di ‘’cultura dell’ospitalità‘’ sono sempre stati nelle mie corde. Parlo fluentemente 4 lingue: italiano, inglese (ormai quasi mia lingua madre), francese, spagnolo più un po’ di vietnamita e arabo.

Vivo in Vietname ormai da cinque anni. Prima di stabilirmi a Phu Quoc, ho lavorato come Restaurant Manager presso 2 noti hotels 5* lusso a Ho Chi Minh City.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Ho lasciato l’Italia dopo solo 1 mese e mezzo dal diploma alberghiero. Me lo ricordo ancora: 17 Agosto 2012.

Come ben sappiamo, quello era il periodo peggiore della crisi economica in Italia e non solo e, essendo un neo diplomato, nessuna struttura ristorativa/alberghiera di rilievo accettava le mie domande d’impiego.

Giusto per caso, sono venuto a scoprire che (mi viene da ridere, sempre un film di Totò 😊 ) il figlio di una coppia molto amica dei miei nonni materni era Executive Chef presso un resort di lusso in Thailandia.

Questa persona, che io reputo un grande amico e un importante consigliere professionale, mi diede la possibilità di recarmi in Thailandia per 6 mesi di stage e da lì, praticamente, non sono più rientrato in Italia, salvo solo 1 o 2 volte l’anno per vacanza.

In quali Paesi hai vissuto nel corso di questi 11 anni?

Francia (2 mesi solo), Thailandia, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti (Dubai) e ora Vietnam (prima Ho Chi Minh City ed ora Phu Quoc).

C’è un Paese o un’esperienza in particolare che ti ha insegnato tanto?

Ogni Paese riserva sempre un posticino particolare nel mio cuore, ma, in particolare (non offendendo nessuno 😊 ), ci terrei a menzionare la Thailandia (dove ho capito che esiste dell’altro), Dubai (una delle 3 città piu’ cosmopolite per eccellenza, dove ho avuto l’opportunità di stringere legami con culture e religioni diversi e dove abitano tuttora alcuni miei amici) e, ovviamente, il Vietnam (i suoi profumi, il suo cibo, le sue persone, la sua dinamicità turistica mi hanno davvero conquistato).

Adesso vivi in Vietnam da 5 anni, come mai hai scelto proprio quel Paese?

In precedenza vivevo e lavoravo presso un nota catena alberghiera a Dubai: mi venne offerta la possibilità di ottenere una promozione con trasferimento a Ho Chi Minh City.

Dopo la Thailandia, era forte in me il desiderio di cimentarmi con un’altra esperienza in Asia, continente che, a parer mio, rappresenta il futuro e che possiede tradizioni e storie talmente antiche e millenarie che, a confronto, quelle romane o greche, possono essere ritenute ‘’moderne’’. 😊

Quindi, prendendo la palla al balzo, dissi:’’Yes, I do’’.😊

Puoi raccontarci meglio la tua vita lì?

In questo momento vivo a Phu Quoc, l’isola piu’ grande del Vietnam (vicinissima alle coste cambogiane), nella parte Sud, quella meno ‘’chiassosa’’, ma bella di rilievo, nei pressi del villaggio di An Thoi.

Come accennato, sono Food & Beverage Manager di un resort 5* di una nota catena alberghiera globale. Dirigo e mi occupo della gestione dell’offerta ristorativa del resort con un team di 40 tra ragazze e ragazzi molto talentuosi e affiatati da cui imparo giorno dopo giorno.

Come ti sei organizzato per il trasferimento in Vietnam?

In maniera molto semplice: valigia, biglietto aereo e tanto ottimismo e volontà.

Cos’è necessario fare, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

A meno che non si arrivi come investitore e quindi non si voglia aprire un’attività in proprio (molto complicato a livello burocratico), il consiglio è quello di farsi assumero come Manager o Specialist presso le numerose aziende internazionali e locali in loco.

Nota dolente: come in molti Paesi del Sud Est Asiatico, la macchina burocratica è molto lenta e spesso contraddittoria. Serve essere in possesso di un titolo di studio (diploma o laurea), essere specializzato nella carica che andrai a occupare, non avere precedenti penali se possibile, essere ‘’fit for work’’ sotto al profilo sanitario, avere il maggior numero possibile di ‘’presentation letters’’ legalizzate da parte dei tuoi datori di lavoro precedenti, avere uno sponsor in loco (in molti casi l’azienda che ti assume qui) e avere il passaporto con validità di almeno 18 mesi.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa in Vietnam?

Avviare un’impresa da solo, senza l’aiuto di un partner locale, non è impossibile, ma molto difficile e complicato. La trafila burocratica è molto lunga e difficile e, spesso e volentieri, i vari uffici governativi non sono ‘’connessi’’ tra di loro o non ‘’comunicano’’.

Trovare lavoro può essere facile se assunti da aziende italiane che investono in Vietnam (Piaggio su tutte) o se si viene assunti dalle molte aziende internazionali (come nel mio caso) o locali (non sempre semplice). Siamo ben visti e, un certo senso, destiamo curiosità e ammirazione. La nostra ‘’Dolce Vita’’ è più o meno nota pure qui 😊

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Devo dire molto bene. I vietnamiti sono sì un popolo fiero delle proprie origini e tradizioni, ma, sopprattutto le nuove generazioni under 30 (il 65% della popolazione), sono molto curiosi verso il prossimo e verso il ‘’diverso’’. Anche se vivessi qui da 30 anni, sarei sempre visto come ‘’straniero’’, ma, a parte pochi e isoalti casi, questo fatto non mi è mai fatto pesare, anzi.

Come ti sei mosso per trovare un alloggio? Quali sono i prezzi medi?

Attualmente qui a Phu Quco, il mio resort mi ha procurato un alloggio in loco. Ad Ho Chi Minh City, invece, mi sono fatto aiutare da una delle migliaia agenzie immobiliari che operano in città. I prezzi variano da zona a zona e, purtroppo, da persona a persona. A volte, quando vedono lo straniero tendono a ‘’gonfiare il prezzo’’, ma questo accade un po’ ovunque nel mondo.

Comunque, per un buon alloggio, servono non meno di 500 dollari al mese lordi (senza utilities e management fees).

Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

E qui ‘’casca l’asino’’. Per le innumerovili cose positive che questo Paese offre, per quanto riguarda la burocrazia, è sempre meglio che sia il tuo Ufficio Risorse Umane a occuparsene. Purtroppo, a volte, si avverte in tal senso una sensazione di ‘’incapacità‘’ da parte degli uffici pubblici.

Per spostarsi all’interno del Paese, i viaggi aerei sono molto economici e in genere molto ben forniti, mentre, a livello urbano, ci sono molti taxi e, nelle grandi città come Hanoi (la capitale) e Ho Chi Minh City (il centro economico e finanziario del Paese) esiste una sorta di ‘’Uber’’ che si chiama ‘’Grab’’. Molto economico e diffuso, specializzato non solo con servizio automobili, ma anche con motorini con guidadori annessi.

La sanità pubblica, benché il personale sanitario sia ben formato, presenta purtroppo strutture vecchie, fattiscienti e non sempre con l’attrezzatura adeguata. Decisamente meglio la sanità privata: all’avanguardia ma estremamente costosa, per questo, avere una buona assicurazione sanitaria è l’idea ottimale e, per legge, tutte le aziende che impiegano, dovrebbero offrirla ai propri dipendenti.

Come hai superato le difficoltà?

Il Vietnam, come molti Paesi del Sud-Est asiatico, ha un modo di vivere molto diverso rispetto al nostro. I primi 6 mesi sono sempre di adattamento. Per quanto mi riguarda, mi sono sempre armato di santa pazienza e ho ascoltato i consigli di altri italiani che vivono nel Pease da più tempo.

Che consigli daresti a chi volesse trasferirsi in Vietnam?

Inanzitutto, bisogna subito avere in chiaro la differenza culturale. Il consiglio che do è sempre quello di farsi un’esperienza di almento 2 o 3 anni in città dov’è possibile trovare il ‘’mondo intero’’ (New York, Londra, Dubai, Hong Kong, Macau, Singapore…). Consiglierei di non fermarsi solo al ‘’circolo italiano’’ (normale e lecito, per l’amor di Dio), ma di scoprire qualcosa di più dei luoghi locali. Un trucco che può facilitare, per chi è una ‘’buona forchetta’’ come me, è quello di provare i ristoranti e caffè locali. È proprio vero che ‘’siamo quello che mangiamo’’ 😊

È importante tenersi sempre in contatto con le 2 rappresentanze diplomatiche italiane presenti nel Paese: l’Ambasciata d’Italia ad Hanoi (per il Nord e l’Isola di Phu Quoc) e il Consolato Generale d’Italia ad Ho Chi Minh City (per il Sud del Paese). Sono molto presenti nell’assistere e consigliare i nostri connazionali presenti o residenti in Vietnam.

E quali a chi sta organizzando il suo primo viaggio lì?

Recentemente è venuta a trovarmi mia sorella (expat come me, ma in Francia). Ne è rimasta affascinata.

Quali sono, secondo te, gli eventuali punti in comune e le differenze fra lo stile di vita italiano e quello vietnamita?

Punti in comune: l’amore innato per il cibo, l’attaccamento per la famiglia e i suo valori (addirittura più di noi), le innumerevoli tradizioni e un pronunciato senso di patriottismo

Differenze: come piace dire sempre a me, ‘’ci sono 12,000 KM di distanza fra il Vietnam e l’Italia’’, quindi, le differenze possono sembrare a volte molto pronunciate e incomprensibili. La poca tendenza nell’essere puntuali, una diversa sensibilità, il dare priorità a cose per noi superficiali e inutili, il vivere in maniera molto più rilassata, una diversa concezione del pudore e delle ‘’buone maniere’’ 😊

Ci sono dei luoghi poco battuti dai turisti che vorresti consigliare ai nostri lettori?

Sicuramente Da Lat (località di montagna famosa per la produzione del caffè, un vero paradiso per i sensi), Phan Thiet, Con Dao (l’isola della tartarughe), Hai Phong (maggior porto del Vietnam) ed Hue (prima capitale del Vietnam e centro culturale del Paese). Ovviamente, vi aspetto tutti a Phu Quoc 😊

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato che tutto ciò che noi consideriamo ‘’vero’’ e ‘’giusto’’ per altri non sempre lo è e che confrontarsi con punti di vista differenti è un ottimo toccasana per il nostro Io.

Progetti futuri?

Crescere giorno dopo giorno a livello professionale e umano e poi, ovviamente, ho tanti sogni nel cassetto. Mi piacerebbe comprarmi una casa in Vietnam e imparare la lingua vietnamita completamente😊

Per seguire e contattare Valerio:

Facebook:Valerio Frascerra

Instagram:Valerio Frascerra

E-mail: valerio.frascerra@libero.it