Michela e la sua vita a Vancouver, Canada

Ho conosciuto Michela per caso su internet, si è dimostrata subito disponibile a raccontarmi la sua storia, il suo percorso di vita in Canada, precisamente a Vancouver, dove è giunta per svolgere un tirocinio Mae Crui, per conto del Ministero degli Affari Esteri.

Michela, raccontaci qualcosa di te e perché ti trovi a Vancouver….

Mi sono laureata in Lingue a Venezia nel 2010 e subito dopo mi sono trasferita a Milano per una magistrale in Comunicazione, solo che, dopo aver fatto l’Erasmus in Austria, durante la triennale, mi sono resa conto di non sopportare più il metodo italiano: leggi il librone – studia il librone – ripeti il librone all’esame! Quindi ho messo in stand-by il tutto e ho deciso di tornare all’estero per fare un’esperienza di lavoro. Sono venuta qui a Vancouver, dopo essere stata selezionata per un tirocinio Mae Crui (un programma del Ministero degli Affari Esteri), perciò attualmente sto facendo il mio internship. Ho anche il Working Holiday Visa, un visto che permette di vivere e lavorare legalmente in Canada in modo temporaneo: https://www.canada.ca/en/immigration-refugees-citizenship/services/work-canada/permit/temporary.html

Ottenere questo visto è abbastanza facile (basta seguire le istruzioni e spedire documenti e moduli compilati, all’ambasciata canadese a Roma) ed è un ottimo primo approccio alla realtà canadese.

Puoi dirci qualcosa del mondo lavorativo canadese?

La ricerca di un lavoro in Canada è un po’ diversa da quella a cui siamo abituati in Italia. Innanzitutto il curriculum si chiama résumé e, generalmente, non viene richiesto di inserire la data di nascita e lo stato civile (e già questa è una bella differenza). Inoltre, molto spesso per trovare lavoro, è più efficace presentarsi di persona presso i vari negozi e bar, chiedendo se cercano personale, lasciando il résumé. Io non ho ancora cercato attivamente lavoro, perchè sto facendo il mio internship, contestualmente però, sto dando un’occhiata in giro per vedere cos’è possibile trovare. In generale direi che, se si viene in Canada con l’intento di fare un’esperienza e senza grandi pretese, si riesce a trovare un lavoro senza troppe difficoltà, in uno dei mille ristoranti oppure nelle varie catene tipo Starbucks, o ancora nei supermercati. Differente è la questione per chi cerca una carriera professionale ben precisa, più che altro perchè sei mesi di permanenza, grazie al Working Holiday Visa, sono pochi per un’azienda che mira a formare una persona sul lungo termine, anche perché ci sono anche molti canadesi che ambiscono a quei lavori, quindi, se non si ha una conoscenza avanzata dell’inglese, se si è privi di buone competenze e di idee innovative in quell’ambito, diventa ancora più complicato farsi assumere. Una cosa molto importante in Canada sono le referenze, specialmente per i cosiddetti “lavoratori qualificati” (come impiegati, traduttori, manager, ecc). Quasi tutti chiedono di indicare i nominativi di chi può offrire delle referenze. Un vantaggio per uno straniero, è sicuramente avere un’esperienza di lavoro con un datore di lavoro canadese che possa essere anche di volontariato! Infatti, quasi sempre per fiere, festival e grandi eventi, vengono richiesti dei volontari e le associazioni che li organizzano, spesso, lasciano una lettera di referenze al termine del lavoro.

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Come si vive a Vancouver?

In linea generale si vive molto bene! Il centro della città non è molto grande e in una giornata si può girare tranquillamente a piedi. Il clima è molto più mite che nelle altri parti del Canada, anche se basta guidare fino a Whistler (circa 130km, che per il Canada sono pochi!) per trovare montagne innevate, temperature parecchio più basse e piste da sci. Tra l’altro Whistler è un ottimo posto dove trovare lavoro per la stagione invernale. La cosa bella di Vancouver è che è posizionata in modo da avere sia il mare che la montagna! Io sono arrivata a Vancouver da sola, senza alcun appoggio e senza conoscere nessuno, ma non ho avuto molti problemi. Trovare una stanza o un appartamento in affitto è abbastanza facile, ci sono tantissimi annunci per tutti i gusti e tutte le tasche, basta girare un po’ e qualcosa si trova di sicuro (io ci ho messo 3 giorni!). I prezzi dipendono molto dalle zone della città. E’ conveniente prendere casa anche in periferia, in città come Burnaby o New Westminster, anche perché sono collegate dallo Skytrain (la metropolitana sopraelevata) e in 20/30 minuti si arriva in centro. In alternativa ci sono gli autobus e la notte, quando lo Skytrain chiude, si può prendere il NightBus. La rete di trasporti a parer mio è fatta bene e ti porta praticamente ovunque senza troppi sforzi. Uno dei consigli più importanti che mi sento di dare a chi intendesse trasferirsi in Canada, è di partire dall’Italia con un’assicurazione sanitaria (che dovrebbe coprire l’intera durata del soggiorno, in caso di controlli). L’assistenza sanitaria in Canada è molto costosa, quindi partire scoperti non conviene mai, oltre al fatto che, per entrare in Canada con il Working Holiday Visa, è obbligatoria. Altri due lati negativi sono i prezzi esorbitanti delle compagnie di telefonia mobile e il costo elevato dei trasporti interni (es. tra Vancouver e Toronto). Per noi europei, abituati ad avere Ryanair e volare dalla Svezia al Portogallo con 30 euro, è un po’ traumatico! Un lato negativo che invece riguarda solo Vancouver, è la zona di East Hastings Street, dove si concentrano gli homeless della città. Purtroppo a causa del clima mite, qui arrivano senzatetto da ogni parte del Canada e si concentrano tutti in questa via, che di fatto è un ghetto. Molti di loro sono malati mentali. In generale, negli ostelli e negli alberghi, ti suggeriscono di evitare di passare per questa via, infatti, se capita di passarci con l’autobus, se ne capisce anche la ragione! Mi stupisco molto che una città, costantemente posizionata in cima alle classifiche mondiali come la più vivibile, possa continuare a ignorare una situazione come questa. Non mi è mai capitato di vedere una cosa del genere da nessun’altra parte. Diciamo che, se non hai una grande coscienza sociale, ci passi sopra e ti limiti a goderti il resto della città. In compenso, la vita qui è molto più rilassata che in Italia e un po’ tutti noi stranieri, abbiamo avuto l’impressione che, per i Vancouverites, sia molto più importante il tempo passato con la famiglia, che quello dedicato alla carriera. Tra l’altro, la maggior parte dei lavori d’ufficio, segue l’orario 9-17, perciò non si è pressati come in Italia e si riesce davvero ad avere del tempo libero!

Studiare a Vancouver

E del cibo cosa puoi dirci?

Se si è delle buone forchette o vegetariani, Vancouver è la città ideale: ci sono ristoranti di tutti i tipi, il giapponese è veramente super economico e si trovano opzioni vegetariane (e qualche volta anche vegane!) praticamente in tutti i ristoranti. Una bella differenza! Un’altra cosa che a me personalmente piace tantissimo è che, molti studenti si ritrovano anche per delle ore nei caffè come Starbucks o Tim Horton’s a studiare, con i loro computer e i loro libri. Ora, per esempio, vi sto scrivendo da Starbucks! Da noi, pur essendoci una cultura del caffè e del bar molto più forte, questo non succede, anche perchè sono ancora pochi i caffè che offrono il Wifi gratuito. La cosa bella è che nessuno ti verrà mai a togliere il bicchiere o a chiederti di liberare il tavolo, nè a chiedere se prendi qualcos’altro (che poi è un metodo per metterti fretta). Praticamente puoi stare un pomeriggio da Starbucks al costo di un caffè! Credo che questo sia possibile anche perché, moltissimi canadesi non si siedono e non rimangono nei caffè a lungo, ma portano via i loro bicchieri e camminano per strada bevendo, cosa che da noi succede pochissimo.

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Qualche curiosità su Vancouver?

Potrei parlarti della natura, che qui in Canada è a dir poco affascinante! Vancouver ha un parco enorme, Stanley Park, che è uno dei più grandi al mondo (supera anche Central Park a New York!) e poi una marea di altri parchi urbani. E appena fuori dalla città, cominciano i boschi, l’oceano, il verde, i colori dell’autunno… è uno spettacolo incredibile! Poi è una meta fantastica per chi si interessa di cinema e serie tv. Vancouver la chiamano la “Hollywood del Nord”, perchè qui vengono girati tantissimi film e telefilm. Tanto per citarne qualcuno: Smallville, il nuovo The Secret Circle, Supernatural. Anche per studiare è un ottimo posto. Per esempio, la University of British Columbia (UBC) ha un’ottima reputazione. Gli amici che studiano o hanno studiato là, si sono trovati molto bene e il campus dell’Università è immenso! L’unico lato negativo è che, i costi per gli studenti internazionali, sono più elevati che per i canadesi, ma in diversi casi è possibile ottenere borse di studio che permettono di ammortizzare in parte i costi e in generale è comunque un’esperienza completamente diversa da quella delle nostre università. Oltre alla UBC in città c’è un’altra Università molto valida, la Simon Frazer University e poi vari college, la Vancouver Film School e l’Emily Carr Institute of Art and Design. La cosa che salta subito all’occhio di Vancouver è la presenza massiccia di asiatici. Molti sono di seconda o terza generazione, perciò in realtà canadesi a tutti gli effetti, ma rimane comunque una presenza predominante, tant’è che il cinese è la seconda lingua più parlata e, in alcune zone della città, i cartelli sono bilingue! In generale, Vancouver è una città estremamente multiculturale, si trovano davvero tutte le nazionalità. Durante il mio periodo di permanenza qui, ho conosciuto spagnoli, francesi, libanesi, iraniani, turchi, thailandesi, coreani, giapponesi, cinesi, austriaci, tedeschi, neozelandesi, indiani, inglesi, svedesi… insomma di tutto un po’! Spero di essere stata d’aiuto con la mia esperienza e con quello che vi ho raccontato.

Michela

indianbay23@gmail.com

Comunque, se ve lo state domandando… sì, Vancouver vale la pena.
A cura di Nicole Cascione