Intervista a Massimo Scilipoti, pendolare tra Italia e Russia

A cura di Maricla Pannocchia

Sposato con una donna russa, Massimo al momento fa “il pendolare” fra la sua natia Italia e la Russia, Paese che ama. Nonostante il freddo e la cucina “diversa dalla nostra ma, con il giusto approccio, diventa gradevole”, Massimo è innamorato di questa terra, specialmente di San Pietroburgo.

Se Mosca è una metropoli frenetica, la vita a San Pietroburgo è più rilassata ma, per trovare i veri valori di una volta, incluso quello dell’accoglienza, Massimo consiglia di spingersi nei luoghi meno turistici. “Questi valori, che da noi si sono persi, sono ancora facili da trovare in Russia”, racconta l’uomo che conferma che il Paese, nonostante le problematiche in corso, è assolutamente sicuro. “I russi amano gli italiani da sempre”, conclude Massimo, “e questo non è cambiato!”

Ciao Massimo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Per prima cosa vi racconto delle mie passioni. La mia città in Italia è Udine. In poche parole amo viaggiare, l’arte, la musica, la letteratura e infine la gastronomia che è anche la mia attività. In Russia posso soddisfare tutti miei interessi e le mie passioni. Sono sposato con una donna russa.

Come sei finito in Russia?

Frequento la Russia da una quindicina d’anni. Il merito è di mia moglie che mi ha fatto conoscere e amare la Russia. Per prima cosa vorrei puntualizzare che, in questo momento, mi alterno tra la Russia e la nostra Italia. Insomma, faccio un po’ il pendolare. Mia moglie ed io abbiamo il progetto ti ritornare a vivere in Russia tra breve e di fermarci lì.

Avevi delle preoccupazioni prima di partire? Se sì, hai riscontrato che c’era motivo di preoccuparsi o, una volta sul posto, ti sono sembrate esagerate?

Nonostante le rassicurazioni di mia moglie ero un po’ preoccupato riguardo il mio primo viaggio in Russia. Come molti occidentali della mia età mi era stato insegnato e detto che i sovietici sono cattivi, ubriaconi, retrogradi e… mangiano i bambini. Nulla di più falso! La Russia, soprattutto verso e oltre i monti Urali, mi ha mostrato, con grande stupore e gioia, che i nostri valori di un tempo là esistono ancora ed è bello passare il tempo con la gente del posto, tutti insieme a tavola a pranzare. I russi sono molto socievoli e ogni occasione, per loro, è buona per ridere e scherzare. L’ospitalità in Russia è una cosa normale. Ho avuto proposte di ospitalità anche da persone che non conoscevo, perché avevo chiesto loro dove avrei potuto trovare un albergo. Nonostante le sanzioni e la riduzione dei rapporti politici e commerciali tra Italia e Russia, i russi continuano ad amare gli italiani.

Come descriveresti il Massimo che viveva in Italia e come, invece, definiresti quello attuale?

La Russia mi ha permesso varie esperienze di crescita. Ti accoglie. Mi piacerebbe poter dire che il Massimo di oggi ha assorbito la cultura russa e che, adesso, ha un’anima italo-russa. Mi sento arricchito sia culturalmente sia spiritualmente.

Dove vivi precisamente e di cosa ti occupi?

La mia città preferita e che amo di più è San Pietroburgo. Lì mi sento a casa. È una città risorgimentale e progettata, in buona parte, da molti architetti italiani. Per le mie caratteristiche e passioni, voglio sottolineare la presenza di grandi musei come l’Ermitage e il Museo Nazionale Russo e, per la musica, il teatro di fama mondiale, il Mariinsky. Non dimentichiamo che il famoso compositore PyotrIlyich Tchaikovsky ha vissuto ed è morto a San Pietroburgo, dove è anche seppellito.

Per quanto riguarda la mia attività… sono referente in Russia e negli Stati della ex Unione Sovietica di un istituto di alta cucina italiana che ha sede in Piemonte. Sono sommelier e propongo cucine professionali per la ristorazione, che sono molto performanti ed ecologiche.

Com’è la tua vita quotidiana?

La mia vita, come per molte persone che vivono in Russia, si divide tra il lavoro, il godere di sé stessi e, a seconda di dove si è, il partecipare alla vita locale. Incredibile pensare che a San Pietroburgo ci siano più di decina di teatri e una ventina di musei. Si passeggia lungo i canali e nei vari giardini. Se non si vuole camminare la città è ricca di ristoranti e di locali. Se invece si vive a Mosca c’è anche la frenesia. Mosca è una metropoli, il cuore dell’economia e del governo, dove tutto si muove con molta velocità.

Massimo Scilipoti

Quali sono gli aspetti della vita in Russia che possono essere difficili da accettare per gli italiani?

Per molti possono essere il clima e gli inverni con poca luce, soprattutto nelle città più a Nord. Il clima porta la gente a ritmi di vita diversi da quelli a cui siamo abituati. La cucina è molto diversa della nostra, ma con un approccio positivo, può diventare gradevole e interessante. Un ostacolo è la lingua. Il russo non è una lingua facile, anche perché per leggerla bisogna conoscere il cirillico. È una lingua molto bella e completa. Molte indicazioni, soprattutto per viaggiare, sono bilingue (russo e inglese). Da alcuni anni le persone che parlano l’inglese sono sempre di più. Pian piano, cimentandovi nella lingua russa, troverete persone pronte ad aiutarvi, che cercheranno di capirvi anche se la vostra nuova lingua è stentata.

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Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Benissimo. I russi somigliano a noi. Da notare che gran parte dei proverbi russi sono uguali a quelli italiani. I russi amano gli italiani da tempo immemore. Cantanti e artisti italiani, le cui carriere stavano arrivando alla “fine” in Italia, hanno ritrovato il successo a “esprimersi” in Russia.

Data la situazione in corso, pensi che la Russia sia un Paese sicuro in cui vivere?

Assolutamente sì. Sono appena stato a Mosca e ho visto una città meravigliosa e la gente girare per la città con il solito comportamento. È una megalopoli dai grandi ritmi. Mi sono trovato bene, come sempre. Certo che il Covid e la guerra hanno portato anche lì qualche problema. Il ritmo di crescita della città non è rallentato in questi ultimi tempi, basta pensare che hanno aperto nuove stazioni della metropolitana e hanno aumentato i “ring” (anelli) per facilitare e ridurre il traffico che, a volte, è pesante. La città è sempre molto pulita e splendente.

Che consigli daresti a chi sogna di trasferirsi lì?

La prima cosa, questo vale per qualsiasi luogo… rispettare le abitudini e le regole del posto dove si va. Ricordiamoci che siamo ospiti. Per quanto riguarda la religione, i russi sono ortodossi. Non sono tanto dissimili dal cattolicesimo. Sono anche loro cristiani. La cucina è varia e adatta, soprattutto, ai climi freddi. Anche in questo caso, avvicinarsi con un po’ di curiosità… premia. Principalmente bevono il tè, che è più buono del nostro, un’ottima birra e ora il vino, la cui qualità si sta molto alzando. La vodka è il liquore dei brindisi e delle feste. Il liquore è stato portato da noi. Erano frati italiani e, sembra, da un convento di Conegliano (Tv). I frati si erano recati a trovare dei loro fratelli in un convento in Russia e, con loro, hanno portato delle fiaschette corroboranti di “acqua vite”. Da qui “acqua” che in russo si dice “voda” e con poco si è trasformata in “vodka”. Non avere paura del freddo. È importante usare il più possibile abbigliamento naturale ovvero di cotone, lana, seta. Usate il meno possibile l’abbigliamento sintetico. In Russia è facile passare dai -18°esterni ai +25° delle case o in metropolitana. Eviterete così delle grandi sudate. Per questo ultimo consiglio mi ringrazierete.

Che cos’hai imparato dai russi?

Per prima cosa, soprattutto nelle piccole città, ho ritrovato le vecchie usanze, i vecchi valori, che da noi non si trovano più. L’unione delle famiglie, il piacere di stare insieme, l’aiutarsi vicendevolmente e l’ospitalità. Non che sia tutto oro quello che luccica. Anche in Russia ci sono i maleducati, i ladri, gli imbroglioni ma questo, soprattutto, nelle grandi città. Ho poi imparato che impegnandosi è possibile raggiungere buoni risultati e realizzarsi. Ho imparato anche a non avere fretta e che la vita non è solo lavoro.

Quali città o paesi consigli di visitare a chi non è mai stato in Russia?

Bella domanda. Inizierei con Mosca e San Pietroburgo. La visita ai monasteri più importanti della Russia con il giro in piccole navi lungo l’ ”Anello d’oro”. Ancora, spingendosi a Est, Kazan, Ufa, Perm’, Ekaterinburg, Tjumen’ e Omsk. Mi fermo qui. Potrei continuare ancora con una lunga lista. Cito solo, per terminare, il Lago Bajkal. Sono cosciente di aver omesso tante località interessanti.

Cos’hai imparato dalla vita nel Paese?

Ho imparato a prendermi il mio tempo e a vivere la mia famiglia.

Cosa pensi che i locali possano aver imparato da te?

Abbiamo imparato entrambi e continuiamo a farlo. Lo scambio reciproco di culture diverse arricchisce.

Quali sono, secondo te, le caratteristiche da avere per trasferirsi all’estero con successo?

Essere persone aperte e avere voglia di nuove esperienze. Non essere troppo legati alle proprie radici e avere voglia di mettersi in gioco.

La Russia è un Paese adatto a chi…

A chi è affascinato dall’arte e dalla cultura.

Progetti per il futuro?

Continuerò a far conoscere la cultura italiana, soprattutto attraverso la cucina, i nostri vini e la dietra mediterranea. Aggiungo, da sempre, la nostra storia, l’arte pittorica e la nostra musica.

Per seguire e contattare Massimo:

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