Maria: qui a Valencia mi sono sentita a casa sin da subito

A cura di Maricla Pannocchia

Grazie alla partecipazione al Progetto Leonardo, che le ha permesso di vivere e lavorare a Valencia per 6 mesi, Maria, originaria della provincia di Napoli, ha lasciato l’Italia da giovane. “La scelta di Valencia è stata casuale, perché quella era l’unica meta disponibile in Spagna in quel momento” racconta Maria. “Sono partita che già sapevo bene lo spagnolo, avendolo studiato all’università, ma ora lo parlo come una madrelingua.”

Dopo aver lavorato in varie agenzie di viaggi e, poi, alle fiere e ai congressi, adesso Maria gestisce una sua attività turistica, Plan Valencia, tramite la quale accompagna i turisti, principalmente italiani, alla scoperta della città. “Per me, la passione per questo lavoro è fondamentale” dice Maria, “Quasi tutte le persone che accompagno provengono dalle varie regioni italiane, quindi, si trovano bene con me.”

A chi sogna di trasferirsi a Valencia, la donna consiglia di frequentare un corso di spagnolo prima della partenza, se non lo si conosce già bene. Come meta per le vacanze, Valencia è imbattibile con tante cose da fare e da vedere e, in quanto professionista del turismo, Maria consiglia di affidarsi a gente qualificata.

Maria Santoro Valencia

Ciao Maria, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Mi chiamo Maria Santoro, sono nata a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, una città che porto sempre nel cuore. Sono appassionata di viaggi, libri, arte e cinema, diciamo di tutto quello che riguarda la cultura da vari punti di vista.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Dopo essermi laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Salerno, decisi di fare un’esperienza all’estero per perfezionarmi. Fu così che, nel 2009, beneficiaria di una borsa Leonardo, mi trasferii in Spagna per un tirocinio di 6 mesi.

Adesso vivi a Valencia. Cosa ti ha spinta a trasferirti proprio lì?

In realtà la scelta di Valencia fu dettata proprio dal Progetto Leonardo, in quanto quella era l’unica meta disponibile in Spagna in quel momento e per la quale c’erano posti disponibili. Inizialmente, avevo intenzione di andare a Barcellona ma il destino ha voluto che fosse Valencia ad accogliermi. Nella mia esperienza, è stata una casualità assolutamente fortunata.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

I miei genitori ne restarono abbastanza colpiti. Inizialmente erano restii a farmi partire, probabilmente per i soliti motivi di legami familiari. Al contrario, i miei amici più stretti mi appoggiarono nella scelta, motivandomi a vivere quella nuova tappa della mia esistenza.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Il Progetto Leonardo includeva il viaggio di andata e ritorno, l’alloggio a Valencia e la collocazione in un’agenzia di viaggi per un tirocinio di 6 mesi (da febbraio a giugno), per cui gran parte di quello di cui avevo bisogno in situ era già stato organizzato prima della partenza.

Di cosa ti occupi?

Grazie all’esperienza Leonardo, ho iniziato a lavorare da subito. Sono stata per circa 10 anni in agenzie di viaggi, alcune anche abbastanza conosciute, per poi passare al mondo degli eventi (fiere, congressi, ecc.). Nel 2019 ho preso il patentino da guida e così ho deciso di creare un’attività in proprio, che si chiama Plan Valencia, per offrire servizi turistici, rivolgendomi soprattutto al mercato italiano.

Puoi raccontarci qualche aneddoto delle tue esperienze come guida turistica?

È difficile scegliere tra tante esperienze fatte finora. In generale, posso dire che, da quando ho iniziato a lavorare come guida ufficiale, ho ricevuto molti consensi positivi da parte dei partecipanti ai miei tours, che normalmente vengono da tante regioni italiane, per cui, quando li porto in giro, li faccio sentire a loro agio.

Maria Santoro Valencia

Che consigli daresti a chi vorrebbe diventare guida turistica in Spagna?

Sicuramente avere una buona base aiuta, magari aver già lavorato nel turismo, come guida o accompagnatore. A questo bisogna aggiungere lo studio del patrimonio artistico e culturale del luogo ma, soprattutto, avere tanta passione per questo lavoro, che per me è l’ingrediente principale.

È facile, per un italiano, trovare lavoro a Valencia?

In generale penso di sì, anche se dipende da vari fattori e dall’ambito in cui si vuole lavorare. Indubbiamente la formazione e l’esperienza di partenza giocano a favore ma quando si sta all’estero bisogna sempre rimboccarsi le maniche e sforzarsi di più, in quanto bisogna integrarsi in un contesto sia lavorativo sia personale completamente nuovo.

Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

Indubbiamente il turismo è uno dei settori più forti in Spagna e, soprattutto a Valencia, è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. Ci sono anche la ristorazione o il settore alberghiero dove si richiede sempre personale qualificato con conoscenza delle lingue, per cui parlare italiano è sicuramente un plus.

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Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?

Quando arrivai a Valencia indubbiamente la vita era meno cara di ora e si riusciva a vivere bene anche con meno di 1000€ al mese. Con gli ultimi aumenti e l’inflazione che ha colpito un po’ tutta Europa, ora si fa fatica anche qui a risparmiare qualcosa a fine mese, in quanto gli stipendi sono rimasti bassi ma, ovviamente, dipende anche dal settore e dal posto che si ricopre. Come libera professionista ammetto che oggi non è facile portare avanti un’attività imprenditoriale.

Come funziona, invece, per avviare un’impresa lì come stranieri?

Come straniero, prima di tutto bisogna avere tutti i documenti in regola, avere un domicilio fisso e il NIE (Número Identificativo de Extranjero). A questo punto, basta iscriversi all’agenzia delle entrate (che qui si chiama Hacienda) e aprire una partita IVA (qui si dice, darse de alta como autonomo/a). Questa è la parte burocratica, che può essere più o meno lunga, a seconda anche del tipo di attività. Di buono qui c’è che ci sono molti programmi rivolti a giovani imprenditori, quasi tutti gratuiti, per cui anche chi non ha mai lavorato per conto suo può ricevere una formazione e le risorse adatte per iniziare ma poi, si sa, spetta alla persona riuscire ad andare avanti e far fiorire la propria idea.

Pensi che sia necessario sapere lo spagnolo sin da subito?

Sicuramente aiuta. Nel mio caso avevo studiato spagnolo all’università per cui, quando arrivai a Valencia, sapevo destreggiarmi bene e, dopo tanti anni, lo parlo come una madrelingua. A chi pensa di trasferirsi e non conosce assolutamente la lingua, consiglio di fare un corso per avere una base di partenza.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

I valenciani sono noti per essere molto allegri, gioviali e accoglienti. Non ho avuto difficoltà a inserirmi sia in ambito lavorativo sia al di fuori di esso e sono riuscita a farmi da subito un circolo di amicizie che durano ancora oggi.

Come descriveresti le loro vite?

Quello che più mi piace dello stile di vita di Valencia è il fatto che sia molto più semplice rispetto all’Italia. Qui i rapporti sono meno formali, ci si dà del tu più facilmente, oltre al fatto che, per alcune cose, si è meno esigenti, per cui si riesce a vivere bene anche senza tanti lussi. In generale, la qualità di vita è superiore rispetto a quella italiana.

Quali cambiamenti hai notato nella città da quando sei andata a vivere lì a oggi?

Dal 2009 Valencia si è trasformata molto, facendo passi da gigante in tanti ambiti. Il turismo è cresciuto esponenzialmente. Ora, per esempio, ci sono molti più negozi e attività commerciali rivolti ai turisti e anche la presenza degli italiani è aumentata.

Quali sono, secondo te, i pro e i contro del vivere lì?

Per me sono quasi tutti pro. Come dicevo, la qualità di vita è ottima. A Valencia ci sono molti spazi verdi, ci si sposta facilmente in poco tempo, nel weekend si possono fare tantissime attività (molte sono gratuite). Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Ti senti diversa come persona rispetto a quando abitavi in Italia? In cosa?

Sì, mi sento decisamente cambiata. In Italia non avevo molte opportunità lavorative e ricevevo spesso porte in faccia. A Valencia ho trovato da subito la mia dimensione e l’indipendenza che volevo raggiungere.

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

Da quando sono qui ho dovuto affrontare le difficoltà tipiche di chi si trasferisce in un altro Paese, ad esempio la ricerca dell’alloggio, cambiare casa varie volte, la ricerca del lavoro, ecc. Le ho superate grazie a tanta volontà, spirito di sacrificio (soprattutto i primi anni) e determinazione. Non mi sono mai arresa di fronte al primo ostacolo e ho sempre cercato di approfittare di ogni opportunità per migliorare.

E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

La maggiore soddisfazione è stata farmi strada senza nessun aggancio o raccomandazione, arrivare qui come una straniera qualunque e riuscire a essere apprezzata da tante persone che ho incontrato in questi anni, fino a essere riconosciuta come un’eccellente professionista.

Che consigli daresti chi vorrebbe andare in vacanza a Valencia?

Valencia è davvero una città ideale per qualsiasi tipo di viaggio: da soli, con amici o la famiglia e in coppia. Si può visitare benissimo in 3 o 4 giorni ma può essere anche una meta per soggiorni più lunghi, per conoscerne anche i dintorni. La costa valenciana è bellissima, con tante località balneari.

Consiglio di organizzare il viaggio già prima della partenza, in modo da scegliere bene i luoghi da visitare. Come guida, ovviamente, dico che è bene affidarsi a persone esperte per godersi al meglio le bellezze della città.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Tante cose, soprattutto a cavarmela da sola, a essere più sicura di me stessa e a raggiungere qualsiasi obiettivo, per quanto sia difficile.

Progetti futuri?

Ne ho tanti, magari li lascio per un’altra intervista. ; )

Per seguire e contattare Maria:

E-mail: planvalenciavlc@gmail.com

Sito web: www.planvalencia.com

Instagram @plan_valencia