vivere a tenerife

Leonardo ci racconti qual è stato il percorso che ti ha portato a Santa Cruz?

Carissima Nicole, la mia storia potrebbe essere definita una bella odissea! Ebbi modo di conoscere la Spagna nel ’93, quando venni per un Erasmus, precisamente a Cordoba e decisi, forse con un po’ di incoscienza, di trasferirmi lì per vivere e lavorare. E questo devo dire è fuori da ogni logica, perché normalmente si cerca lavoro dove più ce n’è e in Spagna stanno peggio di noi. Dopo aver conseguito la laurea in veterinaria a Pisa, vinsi una borsa di studio per fare un tirocinio e mi stabilii a El Puerto de Santa Maria, in provincia di Cadiz, dove ci rimasi per circa 6 mesi. Una volta terminato il tirocinio, decisi di trasferirmi a Malaga. Purtroppo però, dopo appena quindici giorni dall’arrivo, fui richiamato in Italia per svolgere il servizio militare….(ormai ero quasi sicuro che non mi avrebbero più chiamato). Incredibilmente, dopo solo 4 giorni riuscii a farmi “assolvere” e, una volta ottenuto l’esonero, ripartii per la Spagna. A quei tempi, la mia compagna era di Huelva, in Andalucia, così decisi di stabilirmi lì. A Huelva aprii un ambulatorio veterinario e nel tempo libero, coltivavo la mia passione per il mare e per la navigazione. A lungo andare però, l’ambulatorio non riuscì a decollare, così decisi di mollare tutto e di trasferirmi ad Ajaccio, in Corsica, per lavorare presso una clinica veterinaria insieme ad un mio collega e amico, poiché in Corsica ci sono dei veterinari che offrono delle cessioni. Anche lì mi trovai abbastanza bene, i corsi hanno sangue italiano!! Così cominciai a coltivare l’intenzione di un trasferimento definitivo, ma anche in quel caso le cose non andarono nel verso giusto. Purtroppo in quella clinica non c’erano grandi prospettive di crescita e di lavoro, così decisi ancora una volta di partire, questa volta per il continente francese, dove trovai lavoro presso dei macelli pubblici, nel sud della Francia. Ma anche questa non era “la retta via” e girovagando alla ricerca del posto giusto per me, mi ritrovai a Nantes per fare degli studi di post-grado presso la scuola veterinaria. Immagina la vita a Nantes, nel nord della Francia!! Luogo con il più alto tasso di suicidi. A questo punto ho l’effetto “rebote” e scappo via…un’unica meta: il SUD, nel posto più lontano che c’è in Europa, le Canarie…salvezza dell’anima e del corpo. Tenerife già la conoscevo, perché durante la residenza a Huelva avevo avuto una compagna “chicharera” (così si chiamano scherzosamente gli abitanti di Tenerife), per cui avevo avuto modo di visitare più volte l’isola, cosicchè mi sistemai a Gran Canaria, dove tra l’altro già c’era un mio compaesano francavillese. Dapprima pensai di trasferirmi a Las Palmas de Gran Canaria, un’altra grande città marittima. Ma il lavoro scarseggiava, si lavoricchiava, un po’ nelle cliniche veterinarie, un po’ nel campo dell’igiene alimentare. Così decisi di cercare lavoro a Tenerife, dove riuscii a trovarlo a Santa Cruz, prima in una clinica e poi in un’azienda alimentare, dove tuttora sono anche socio.

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Perché hai deciso di trasferirti?

Beh, quando studi fuori, alla fine ti abitui a trasferirti per esigenze di lavoro o perché sei in cerca di un posto che ti piace. Io ho sempre cercato il clima mite e il mare e dopo la mia esperienza in Corsica, ho capito che per me l’ideale è vivere su un’isola. Quand’ero a Nantes ero indeciso se approdare alle Canarie o alle Baleari, era quello il mio destino.

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Cosa ti ha attirato dello stile di vita spagnolo?

Allo spagnolo piace vivere bene, divertirsi….vive un po’ più alla giornata rispetto a noi italiani. Per farti un esempio basta vedere una partita di calcio. Il tifoso italiano mira al risultato, quello spagnolo vuole vedere anche dello spettacolo! A parte questo, comunque c’è sempre buona sintonia tra i due Paesi. I francesi invece sono tutt’altra cosa…tutto quello che fanno, sono sempre convinti di farlo meglio degli altri e qui sta, allo stesso tempo, la loro grandezza e la loro debolezza. Noi italiani invece, a differenza loro, non crediamo mai abbastanza nelle nostre capacità e siamo sempre un po’ troppo critici con noi stessi.

Ci racconti come si vive a Santa Cruz?

Tenerife ha una popolazione che vive generalmente fuori dai centri abitati. Io personalmente vivo in un complesso residenziale a una decina di Km al sud della città di Santa Cruz. La città in sé, a me particolarmente, non dice granché, però se consideriamo l’isola nella sua completezza, è abbastanza variopinta. E’ montuosa e ci sono delle belle spiagge, specialmente verso il sud dell’isola. Uno tra gli aspetti gradevoli, oltre il clima, è che, anche in inverno, abbiamo la luce naturale fino alle sei, sei e mezza del pomeriggio e questo è un fattore importante. Quando mi capita di tornare in Italia in inverno, quello che più mi colpisce, a parte il freddo, è che fa buio prima delle cinque (da noi in Puglia), così sei costretto a chiuderti in casa. Per quanto riguarda il costo della vita, posso dire che gli alimenti locali sono generalmente economici, per quelli di importazione invece il costo sale a causa delle spese di trasporto. Le case sicuramente sono un po’ più economiche rispetto all’Italia. Gli affitti partono dalle 400-500€ al mese. La benzina poi, costa 2/3 che in Spagna, perché siamo una zona con un regime fiscale speciale e abbiamo IGIC del 5% circa, invece dell’IVA e in più si risparmia sul riscaldamento, visto che se ne fa a meno. Per quanto riguarda la situazione sanitaria, beh..non è certo il sistema assistenziale nordico, ma se lo paragoniamo a quello italiano è certamente competitivo. Alle Canarie ci sono comunque molti centri privati anche stranieri. Molta della popolazione residente è del nord Europa ed è tutta gente in pensione che si trasferisce a vivere qui, quindi è un territorio fertile per l’assistenza sanitaria privata.

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E per quanto riguarda il lavoro?

La crisi è tanta ed è una fortuna avere un lavoro. Tutta la Spagna era tenuta a galla dal boom immobiliare, ma ora, visto che le banche non danno credito, non compra più nessuno e non si costruisce più. Se non si incentiva l’economia non sappiamo come andrà a finire. Io personalmente, spero molto che questo nuovo presidente francese riesca a frenare un po’ la Merkel.

Alla luce di quanto hai detto, presumo sia difficile ricominciare una nuova vita a Santa Cruz….

Beh, ricominciare una nuova vita non è facile da nessuna parte, molto dipende dalle motivazioni di ognuno. Qui, per cominciare, devi aprire un conto in banca e per farlo devi essere registrato presso un Comune di residenza, ma per essere residente presso qualsiasi domicilio, devi affittare una casa e in quel caso il proprietario ti chiede un conto in banca e qualcuno che sia fiduciario del tuo contratto d’affitto…è un giro complicato e se non conosci qualcuno che è già residente lì, in grado di darti una mano, allora è un vero grattacapo. Per il resto, bisogna contare sui propri mezzi. Qui le autorità ti rompono un po’ le scatole con permessi vari, ma comunque sono lontani anni luce dalle problematiche che ci potrebbero essere in Italia….Che lavoro svolgi?

Io ed altri soci gestiamo un’azienda che produce mozzarella per pizza e forniamo la maggior parte del mercato canario.

Qual è il tuo ruolo?

Io mi occupo, insieme ad un altro socio, sia della gestione che della parte tecnico-sanitaria, vista la mia formazione come veterinario.

Dopo tanto girare, quanto pensi abbia contato la fortuna nel tuo percorso professionale?

Credo che nella vita bisogna essere preparati, ma anche essere fortunati a trovarsi nel posto giusto al momento giusto e poi, ci vuole anche una buona dose di coraggio per lanciarsi in avventure di cui si conosce l’inizio ma non la fine… quindi, grazie a tutte queste cose messe insieme, mi trovo qui.

Hai avuto l’aiuto di qualcuno?

Beh, l’aiuto l’ho avuto soprattutto dai miei genitori, che mi hanno appoggiato e finanziato fino a quando ne ho avuto bisogno.

Sei sposato?

Sì, sono sposato e abbiamo un bambino di tre anni. Mia moglie non ha avuto alcun problema a venire qui, lei aveva studiato a Tenerife, quindi era un posto che conosceva bene.

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Quali sono le bellezze di Tenerife?

Tenerife è un piccolo continente dove puoi trovare di tutto, dal mare (trattandosi di un’isola) alla montagna, con il Teide, che in inverno è innevato. Inoltre qui la gente è molto legata alle tradizioni e ci sono le romerie, manifestazioni durante le quali tutti sono vestiti con i costumi tipici dell’epoca (li vestono già all’asilo nido immagina!). In più Tenerife ha la tradizione del cibo e del mangiare insieme, infatti, tutti i fine settimana la gente va a mangiar fuori, non necessariamente nei ristoranti, ci sono ad esempio dei tipici guachinches, cioè dei garages trasformati in piccole taverne familiari. C’è il piacere di vivere all’antica e di assaporare le piccole cose.

Cosa invece, vorresti cambiare di Tenerife?

Mah, se non mi sente nessuno… io la farei piana, perché provenendo dalla Puglia, le montagne dopo un po’ mi stancano. Cambierei se potessi, anche il carattere dei canari, che quando sei un po’ stressato, ti può irritare. Dicono dei canari che sono “applatanati”, che vuol dire lenti…lenti nel far le cose, nel comprendere e molto pressappochisti. Un mio amico che vive a Tenerife, afferma che qui non trovi un tecnico specialista…c’è il quasi elettricista, il quasi falegname, insomma manca un po’ la professionalità.

Ti manca l’Italia?

La famiglia è quello che mi più manca, per il resto mi sento perfettamente integrato qui.

Conti di tornarci un giorno?

Non si può essere mai certi di quello che ci riserva il domani, ma ora come ora non prevedo di tornare a vivere in Italia.

Che consiglio vorresti dare a coloro che leggeranno la tua intervista?

Di tener presente una massima che dice: “Non chi comincia, ma quel che persevera”, perché è di vitale importanza nella vita.

La mail di Leonardo:

leonardocaramia@gmail.com

A cura di Nicole Cascione

Per maggiori info sulle isole Canarie:

www.infocanarie.com