Questa è nell’immaginario collettivo l’idea che il mondo ha del Brasile. In realtà negli ultimi dieci anni, in concomitanza con l’elezione alla presidenza di Luiz Ignacio Lula, il Brasile ha avuto un radicale stravolgimento della cultura, delle abitudini e dell’economia, con una crescita annuale del PIL pari al 6%, secondo una delle più grandi banche d’affari del mondo, Goldman Sachs. Tra breve il Brasile diventerà la quinta economia mondiale. Ma già ora si propone nel panorama internazionale come una potenza economica, capace di imporre, gestire ed amministrare le sue potenzialità.

La rivoluzione è molto più profonda di quella che si può percepire a prima vista, ed è cominciata con l’alfabetizzazione delle classi più povere e con l’aumento del valore e del potere di acquisto degli stipendi della classe bassa. Le remunerazioni delle classi meno agiate sono passate negli ultimi dieci anni da 350Reais agli attuali 646Reais. Inoltre c’è stata la costante diminuzione delle tasse ( la nostra IVA ) sugli alimenti di uso quotidiano. Ovvio, tutto è andato a favore del bilancio delle famiglie.

L’aumento dell’istruzione ha fatto crescere la richiesta di stabilità, quindi l’esigenza di avere una casa propria da parte delle famiglie, mentre l’aumento dello stipendio e del potere di acquisto ha dato accesso al credito presso gli istituti preposti.

Vari sono stati i fattori trascinanti del boom dell’economia qui nel nuovo continente. Prima di tutto l’assuefazione dei brasiliani alla rateizzazione di qualsiasi bene di consumo.

Questo ha fatto sì che l’aumento dei prezzi di alcuni beni e la crisi non abbiano fermato i consumi. Chi è abituato a comprare tutto a rate, non fa differenza tra pagare 10 o 12 rate. Poi, la costante deficienza di case. Solo in quest’ultimo anno il Governo ha dato il via libera alle licenze di costruzione per la realizzazione di 46 milioni di appartamenti.

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E’ da ricordare ovviamente che il deficit delle case è dovuto anche all’altissimo indice di crescita demografica. Il Brasile è tra i primi posti al mondo. Qui è normale trovare delle famiglie che hanno fino a 10 figli. Ancora, l’abbassamento dei tassi di interesse da parte delle banche. Prima i tassi di interesse annui potevano arrivare anche al 12% l’anno, oggi variano tra il 4,5% e l’8,6%, in relazione all’importo finanziato. Sono ancora molto alti rispetto a quelli europei, ma giustificati dalle variazioni della moneta. Tra le altre cause del boom economico, ci sono anche: il finanziamento del 100% degli immobili da parte degli istituti bancari, con l’ingresso nel panorama brasiliano anche di istituti stranieri; il lancio del programma governativo : “Minha casa minha vida ” ( Mia casa mia vita ), che dà la possibilità alle classi con basso reddito di usare l’FGTS , il fondo di garanzia (ossia l’equivalente della nostra liquidazione, che in Brasile viene costituito come in Italia, detraendo mensilmente una parte dello stipendio).

Poi c’è stata anche la “poupança“, letteralmente il risparmio, che sarebbe un conto di risparmio costituito con un deposito dell’8% dello stipendio che le aziende creano per conto dei lavoratori, e che viene gestito attraverso l’ SBPE ( Sistema Brasileiro de Poupanza e Emprestimo = Sistema brasiliano di risparmio e prestito ).

Da considerare anche la mancanza da parte degli imprenditori di prospettive di investimento con un maggior lucro ed a basso rischio all’estero o in Borsa. Questo ha fatto sì che i capitali restassero in Brasile e fossero direzionati in quello che da sempre è considerato un porto sicuro per gli investitori, ovvero gli immobili.

A conferma di questo si possono prendere come esempio le variazioni delle azioni in Borsa di un’impresa immobiliare brasiliana, la MRV Engenheria. Tale impresa ha elaborato una strategia di marketing per costruire appartamenti che rientrassero nel valore di acquisto stabilito dal programma governativo “Minha casa minha vida”, ovvero 130.000 Reais.

Considerando che il costo della media nazionale per la costruzione di un appartamento con finiture medie è di 716,34 Reais, inclusi materiali e manodopera, si possono facilmente intuire i margini di utile che ci sono in questo tipo di attività. A riconferma di ciò le azioni della MRV Engenharia sono cresciute in Borsa del 386% .

Occorre anche pensare che si sono registrati altri due fenomeni importanti: Rivalutazione e stabilizzazione della moneta nazionale che dal 2006 ad oggi ha superato il 30%.

Tutto questo ha portato ad un’esplosione del mercato immobiliare, con una forte rivalutazione anche degli immobili usati, che negli anni passati era del 20% , mentre negli ultimi due anni è salita a più del 30%.

Per ultimo, ma non come importanza, si sono aggiunti  i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Questi eventi hanno fatto piovere un mare di soldi sulle infrastrutture e sulla sicurezza.

Per cui, chi abitava nelle zone turistiche, si è spostato in periferia, dove fino a poco tempo fa non era stata realizzata la bonifica delle favelas attraverso le UPPs = Unità di Polizia Pacificadora ( ovvero dei presidi di polizia costruiti direttamente nelle favelas, e dedicati alla sorveglianza di queste zone 24 ore su 24). La vicinanza con le favelas più violente, e le scarse condizioni igieniche, rendevano difficile la permanenza.

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Oggi tutto questo sta diventando un ricordo. In periferia stanno nascendo dei condomini fatti da palazzi, o villette, a schiera o singole, tutti con servizi di tipo: piscine, palestre, guardiania 24h.

Ovviamente chi è già proprietario di un appartamento nelle zone turistiche, avendo una grossa facilità di accesso al credito, non ha avuto bisogno di vendere la precedente abitazione, che nella maggior parte dei casi è stata destinata agli “aluguel por temporada” ( ovvero affitti a breve termine ) .

Il tutto si è tradotto in un fenomeno che dal 2006 ad oggi ha visto il costo della vita, ma soprattutto dei fitti, salire in maniera esponenziale fino a triplicare.

Per fare un esempio spicciolo, un cocco che nel 2006 costava 1 Real, adesso costa 3 Reais. Un panino in un Sucos costava 1,20 Reais adesso costa 3,50 Reais , e nella stessa proporzione sono aumentati gli affitti, sia quelli fissi che quelli a tempo.

Da una recente statistica, sembra che sugli affitti per le ferie a breve termine, si possa ricavare un guadagno netto pari al 15-16% del valore dell’investimento.

La domanda che a questo punto nasce spontanea da parte di voglia acquistare degli immobili in Brasile è: “Quali sono le restrizioni che si possono subire per gli investimenti? La risposta è semplice : “NESSUNA”.

Il Brasile accoglie e favorisce gli investimenti stranieri, registrandoli nel Banco Central do Brasil, tutela con norme capillari gli investitori, e le proprietà di case o di terreni da adibire alla costruzione, e le proprietà sono ” assolute e perenni “. L’investitore con alcuni semplici passaggi si garantisce il 100% della proprietà e non ha bisogno di interporre alcun tipo di intermediario, pur non avendo la residenza in Brasile.

Dunque, investire nel Paese del Sole conviene ed è sicuro.

A cura di Massimiliano Durante (www.rioappartamenti.eu)

Fonte: Associaçao Brasileira de administratores de Imoveis e il Jornal da Globo