Gramuglia: autrice, dj e speaker

“Mi chiamo Laura e lavoro come autrice, dj e speaker. La musica resta per me il centro di tutto, da lì cerco di declinare questa grande passione tenendo sempre conto delle possibilità che mi girano intorno”. Laura Gramuglia è stata tra i conduttori di Weejay a Radio Deejay. Scrive di musica e stile su Tu Style Magazine e sul blog Deejay nell’Armadio. “Rock In Love, 60 storie d’amore a tempo di musica”, è il suo libro, edito da Arcana, da cui è tratto l’omonimo programma in onda su Radio Capital. Libro in cui vengono passate al setaccio diverse relazioni d’amore della scena rock e pop, in cui si intrecciano ingredienti quali favola, romanticismo, destino, dolore e tradimento.

Laura qual è stato il percorso professionale che ti ha portata a diventare speaker, autrice e dj?

Percorso sghembo il mio. Pur avendo le idee fin troppo chiare dall’inizio, ho capito solo nel tempo che quando le opportunità non si riescono a cogliere, allora tocca inventare un modo per riuscire. Sono dell’idea che per nessun motivo al mondo sia necessario abbandonare il proprio bagaglio di sogni. Sto parlando però di un bagaglio a mano, perché quelli più ingombranti si tendono a lasciare in fretta lungo la strada. Ho sempre lavorato con la musica e con la voce, ma soltanto quando ho cominciato a credere davvero nelle mie possibilità e a concentrare le energie in un’unica direzione, allora qualche porta ha cominciato ad aprirsi.

A che età ti sei avvicinata alla musica?

Da bambina credevo che mio padre fosse John Lennon, poi ho capito che quelle appese alle pareti non erano foto di famiglia, ma copertine di dischi. Il passo successivo che mi ha condotta a coltivare una vera e propria passione per la musica è stato naturale. Passione per l’ascolto e curiosità per le storie che nascondevano le canzoni e gli stessi autori. Non a caso sono sempre stata attratta dalle biografie, dai racconti di vita vissuta, che molto spesso superano per eccentricità il più fantasioso dei romanzi.

Chi l’artista che più ami?

Beatles, Rolling Stones, Bowie, Zappa, Reed… Fin troppo facile. Altri tempi, altre mode, altra caratura. Amo l’artista che riesce a declinare la propria arte all’infinito, non accontentandosi di pubblicare un disco o dipingere un bel quadro. Amo l’artista che, conscio del proprio talento, non arresta la ricerca e continua a stupirsi e a stupire.

Da poco tempo è uscita la seconda edizione del tuo libro Rock In Love, 60 storie d’amore a tempo di musica. Di cosa si tratta nello specifico?

Si tratta di una nuova edizione con dieci storie inedite rispetto alla precedente, andata esaurita lo scorso anno. Rock In Love passa al setaccio diverse relazioni della scena rock e pop con alcuni tratti comuni e altri talmente folli e unici che sarebbe stato impossibile non raccontare. Favola, romanticismo, destino, dolore, tradimento, gli ingredienti giusti ci sono tutti. E la colonna sonora consigliata alla fine di ogni capitolo sorprende almeno quanto le storie raccontate.

laura gramuglia dj

Tra le storie raccontate tra le pagine del tuo libro, qual è secondo te la storia “regina”? E perché?

Ammetto di essermi identificata con ogni storia che racconto nel libro. La mia favola ideale è certamente rock, forse perché fin da bambina amavo addormentarmi sul racconto dell’omicidio Lennon. Un po’ strano lo so, ma mio padre si appassionò talmente alla vicenda… Ricordo addirittura che impersonava sia Lennon che Chapman con la penna in mano prima e la pistola poi. È difficile per me scegliere una storia in particolare. Lou Reed e Laurie Anderson hanno avuto la fortuna di vivere l’amore dei cinquanta, un amore maturo e coraggioso, al di sopra dei colpi di testa giovanili. Impossibile anche non desiderare solo per un giorno la vita e gli amori rock di Kate Moss che nel libro affianco a Pete Doherty, ma ho avuto davvero l’imbarazzo della scelta. Non parliamo poi di cosa deve essere stato scorrazzare tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta a bordo di decappottabili lanciate in corsa dai Rolling Stones. O ritrovarsi nei camerini bollenti dei Led Zeppelin. Per farla breve, tutte continuiamo a volere la favola. Per alcune si tratta ancora del bel principe a cavallo di un bianco destriero, per altre di qualcuno con un discreto conto in banca che sale a rapirci dalla scala antincendio, per altre ancora è il rocker che alla fine del concerto ti aspetta con un biglietto per un volo di prima classe per la prossima tappa del tour.

Dov’è acquistabile?

In tutte le librerie provviste di reparto musica. Rock In Love è edito da Arcana, una casa editrice gloriosa, con una storia incredibile alle spalle. La prima a pubblicare in Italia biografie di artisti e soprattutto quei favolosi tascabili con i testi delle canzoni e le traduzioni a fronte. Naturalmente è possibile procedere all’acquisto anche online.

Sei stata anche tra i conduttori di Weejay su Radio Deejay. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?

Tantissimo. Per cominciare mi ha aiutato a credere in me, anche perché se non siamo noi i primi a essere sicuri del nostro valore difficilmente convinceremo qualcuno a darci una chance. Mi ha offerto la possibilità di riscoprire l’amore per la radio in un momento in cui avevo riposto le cuffie in un cassetto. Ho conosciuto persone che mi hanno offerto l’occasione di osservarle per apprendere solo il meglio e infine mi è stata offerta l’opportunità di proporre il mio programma, Rock In Love, tratto dal libro ovviamente, in onda su Radio Capital.

Quali sono i tuoi progetti futuri? E i tuoi obiettivi?

Ho lavorato alla nuova stagione di Rock In Love andata in onda da giugno a settembre su Radio Capital. La prima, lo scorso anno è andata molto bene ed è stata riconfermata la seconda. E’ stata una bella responsabilità perché ho avuto carta bianca sui testi, sulla scelta degli artisti e mi sono occupata personalmente anche della scaletta di ogni puntata della durata di un’ora. A breve dovrei iniziare ad occuparmi delle ricerche per il prossimo libro, ma l’esperienza con Rock In Love non terminerà qui. Incrociando le dita c’è ancora una strada che voglio tentare. L’importante è non scoraggiarsi, le porte chiuse in faccia non mancano mai. Nel tempo si tratta di capire quali è possibile prendere a spallate e quali evitare per andare in cerca di un passaggio alternativo. Insomma, va bene avere la testa dura, ma è altrettanto importante non perdere tempo.

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l.gramuglia@deejay.it

Intervista a cura di Nicole Cascione