Lì addestra giovani cuochi in un hotel di nuova costruzione, di proprietà della moglie del presidente della Repubblica autonoma.

Gianni Molti: Chef all'estero kazan

“Già da qualche tempo – racconta- avevo voglia di tagliare la corda. Ho lavorato accanto a Guido Marchesi, nei più rinomati ristoranti di Perugia e Firenze, ho collaborato persino con il Mencarelli Group di Gubbio, ma sembrava che fosse tutto vano. Ogni giorno vedevo mortificata la mia professionalità. Ero sempre più demotivato. Una sera ero in un locale esclusivo sull’isola di Santa Maria nel Parco dell’ Arcipelago della Maddalena, quando ho conosciuto dei clienti russi. Persone perbene, ricchissime sì, ma composte, beneducate, che hanno apprezzato molto i miei piatti. In poche ore li ho conquistati con sette portate di pesce cotto a vapore e insalate particolari. E’ stato proprio quel giorno, ed è passato solo qualche anno, che ho deciso. Mi sarei trasferito in Russia. A condizionarmi, sono stati anche i consigli di parecchi colleghi che, stanchi dell’Italia, si sono trasferiti a Mosca. Kazan mi sembrava più a misura d’uomo, l’ideale per chi vuole cominciare. Sono arrivato qui e mi sono accorto di quanto i russi siano ben disposti nei nostri confronti. Amano la nostra cucina, il nostro buon gusto nella moda. Certo, da persone estremamente precise ci trovano spesso superficiali, ma amano la nostra creatività. Non le nascondo che ho provato una grande gioia quando sono arrivato: mi hanno accolto davvero con tanto calore. Oggi, in questa struttura che aprirà tra breve, sono diventato un punto di riferimento importante. Addestro ventidue giovani, desiderosi di imparare i segreti dell’alta cucina. Credo che mi troverò bene. Ho grandi speranze. Il clima è accogliente e c’è la possibilità di crescere. Vuole sapere una cosa? Basta poco per conquistare a tavola i russi. Ho capito che impazziscono per le insalate, che mangiano anche a colazione, e le zuppe. E’ vero, io sono abituato ad una cucina preziosa, leggera, e qui i condimenti sono pesanti, ma cercherò di migliorare. La possibilità di fare esperimenti in questo posto non ha limiti. E poi farò conoscere la pasta cucinata bene. A Kazan e in genere in Russia è sempre scondita. Insomma, li conquisterò con un buon primo”.

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Gianni Molti: Chef all'estero kazan

Anche dello stipendio Gianni è molto entusiasta. La vita è cara, ma basta imparare a conoscere bene la città e capire dove si possa risparmiare.

A Kazan è da pochi mesi e non l’ha ancora visitata tutta. “Ma quello che mi ha colpito subito -dice- è che coesistono palazzi grandi e nuovi e catapecchie, strade, quartieri desolanti. Il caldo è sopportabile, perché secco, a maggio non si superano i ventidue gradi. Gli abitanti sono cordiali. Aggiungo: curiosi. Si accorgono subito che sono italiano e mi osservano parecchio, in modo a volte fastidioso. Però, ogni volta che ti incontrano, se ti conoscono bene, ti danno la mano. La città è suggestiva. Imperdibile è il Cremlino di Kazan, un monumento unico della storia e della cultura del Tatarstan, che conserva tracce della tradizione tartara, russa ed europea. Dal 1992 il Cremlino di Kazan è diventato il centro di rappresentanza della Repubblica di Tatarstan, dove si trova la residenza del Presidente della Repubblica. Nel 1994 e` stato creato il museo statale della storia e dell’ architettura “Cremlino di Kazan”, che ha dato inizio allo studio scientifico del complesso del Cremlino. Nel 2000 il complesso storico e architettonico di Cremlino é stato incluso nell`elenco del patrimonio UNESCO. Qui si vive come vivevano i nostri contadini, tanti anni fa. La vita è semplice. Si ha l’abitudine di coltivare frutta e verdura nell’orticello della propria casa. In tanti sono impiegati nell’industria pesante. Ma tanti sono impegnati a lavorare nei campi. I ritmi sono frenetici nel centro della città. Basta spostarsi in periferia, e il discorso cambia. Tanta vita all’aperto. C’è una vita culturale parecchio dinamica”.

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Gianni Molti: Chef all'estero kazan

Insomma, nessun lato negativo? Per ora, solo uno. Il caffè. “Qui non lo usano- spiega- Bevono spesso il thè con i pasticcini e i cioccolatini e in vari momenti della giornata. Anche nella pausa pranzo. Ho portato con me una macchinetta per farlo. Spero di far capire quanto importante sia cominciare la mattina con una buona tazza di caffè bollente”. Consigli? “Uno -chiude- venire e lasciare dell’Italia un buon profumo. Comportarsi seguendo le loro regole e la loro disciplina. Per la lingua, se si conosce il russo è meglio. Ma ci si può integrare e pensare di trovare un lavoro anche con l’inglese”.

Intanto Gianni comunica che l’hotel cerca personale.

Per info www.saporidellamente.it/saporidellamente.html

A cura di Cinzia Ficco