La storia di Alessio

A cura di Nicole Cascione

La Francia mi ha offerto molte opportunità che ho preso al volo. Se dovessi guardarmi indietro sicuramente farei prima questo passo e senza alcuna esitazione! In questi anni ho scoperto che se vuoi puoi, puoi anche non riuscirci, ma almeno non vivi con il rimorso di non averlo fatto. Nella vita bisogna osare e questo cambiamento di paese, lingua, usanze mi ha aperto la mente. C’è un mondo intorno a noi e, se si può, si deve approfittare di questo.

Alessio e la sua nuova vita in Francia.

Il 31 dicembre del 2012 ho lasciato l’Italia per trasferirmi in Francia nel dipartimento del Finistere, nella regione Bretagne.

Ho lasciato un buon lavoro, che non amavo (avevo un negozio di orologeria) e per seguire l’amore mi sono trovato nel nord ovest della Francia, in una regione magnifica, ma lontana anni luce dal mio paese di provenienza. Arrivavo infatti da un villaggio di montagna a 30km da Torino. Fin da piccolo sentivo un’attrazione per la Francia e a 40 anni si è avverato il mio sogno.

Certo, lasciare tutto a 40 anni non è stato facile. Avevo paura, timore di sbagliare. Dopo 40 anni di vita pianificata dai tuoi genitori, ti ritrovi a fare quello che hai sempre sognato da 20 anni e chiaramente la paura di non farcela, di ritrovarmi sotto un ponte come un barbone era la cosa che più mi terrorizzava! Temevo di non essere all’altezza, di non riuscire a cavarmela, ma la cosa che più mi frenava era il mio titolo di studio: licenza media.

Alessio voglio vivere cosi

Sì, avevo un mestiere, ero orologiaio, ma non era una professione tra le più ricercate lì dove mi sarei trasferito. La certezza, l’unica che avevo, era che c’era un compagno francese che mi attendeva.

Ma i dubbi erano sempre molto forti. Abitavo in un piccolo paesino di montagna, nei dintorni di Torino a soli 80km dal confine francese e passavo già quasi la totalità dei miei week-end in Francia, dunque con la lingua me la cavavo egregiamente. Dove lavoravo, una mia cliente aveva fatto il percorso inverso, aveva lasciato la Francia per ricongiungersi con il suo futuro marito. Tra di noi parlavamo francese e io le raccontavo del mio sogno di andare a vivere in Francia.

Quando seppe che avevo un compagno che mi aspettava, mi spronò a fare il grande passo. Ancora oggi la ringrazio con tutto il cuore per avermi spinto a partire! La mia fortuna è stata quella di aver investito fin da 20 anni nel mattone, con un piccolo appartamento in Costa Azzurra, la casa dove vivevo a Torino e il negozio. L’appartamento della Costa Azzurra infatti l’ho affittato per poter cominciare al meglio il mio nuovo percorso bretone.

Non avevo cercato nessun lavoro, dunque mi sono ritrovato in Bretagna senza occupazione, nella casa del mio compagno. Dopo poco meno di due mesi, ho trovato un lavoro a tempo determinato, per tre mesi. Mi occupavo di accoglienza, preparazione, pulizia, partenza e controllo delle case in affitto per i turisti.

Dopo tre mesi, le persone per cui lavoravo erano talmente contente che hanno deciso di assumermi a tempo indeterminato. Sono rimasto cinque anni in Bretagna e alla fine del mio percorso avevo talmente tanti clienti che lavoravo 45/50 ore alla settimana (in Francia la settimana lavorativa è di 35 ore).

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In più ho avuto la possibilità di apprendere tanti mestieri differenti, giardiniere, cameriere, cuoco e cavarmela con altre lingue. Dopo cinque anni il mio compagno ha avuto un trasferimento lavorativo di sede e ci siamo ritrovati nel sud della Francia, nel dipartimento dell’Herault, regione Occitanie.

Ho trovato subito un lavoro: una via di mezzo tra badante e operatore socio sanitario. Un lavoro molto faticoso a livello fisico e mentale, ma che a livello umano mi ha arricchito e che ho veramente amato molto. I pazienti erano talmente contenti che, dopo appena due mesi, sono stato l’unico a essere assunto a tempo pieno tra le mie colleghe (ero infatti l’unico uomo e nel settore siamo molto ricercati).

Dopo altri cinque anni la storia con il mio compagno volge al termine e il 14 febbraio del 2021 conosco il mio attuale compagno, con cui mi sono sposato il 20 agosto di quest’anno.

A settembre del 2021 siamo partiti in vacanza con la nostra roulotte e per raggiungere il dipartimento dell’Indre, regione Centre Val de Loire, situato nel centro della Francia e a sud dei castelli della Loira. Colpo di fulmine! Visitiamo un terreno con un piccolo laghetto ed una casetta e prendiamo la folle decisione di lasciare tutto al sud e di trasferirci qui. Cosa che abbiamo fatto il 31 dicembre 2021.

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La mia fortuna è stato il mio accento italiano che mi ha aperto molte porte, con i soldi del negozio e della casa in Italia ho potuto comprare dapprima una casa in Bretagna, che ho rivenduto alla mia partenza guadagnando una certa somma, che mi ha permesso di ricomprare un’altra casa nel sud.

Con la vendita della suddetta casa del sud, qui nel centro sono riuscito a comprare la casa dove abitiamo e un’altra che invece affittiamo. Ho smesso di lavorare e vivo della rendita delle mie case affittate e con la pensione di mio marito.

La Francia mi ha offerto molte opportunità che ho preso al volo. In dieci anni di permanenza qui ho scoperto tra le mie qualità, quella di riuscire a instaurare un buon rapporto con le altre persone e questo mi ha aperto molte porte. Sono riuscito ad acquisire fiducia in me stesso e a scoprire qualità che non pensavo neanche lontanamente di possedere.

Ora vivo in un paese tranquillo, meno stressante, ricco di storia e geograficamente bellissimo e soprattutto vivo con il mio grande amore. Se dovessi guardarmi indietro sicuramente farei prima questo passo e senza alcuna esitazione! Sì, probabilmente guadagno molto meno di quanto guadagnerei in Italia, ma qui sono felice e questo è impagabile! E’ difficile spiegare a chi non l’ha vissuto sulla propria pelle, ma quando dieci anni fa andai ad aprire il mio primo conto corrente francese, accompagnato dal mio ex compagno, l’impiegata chiese se eravamo sposati.

Questa semplice domanda mi fece piangere a dirotto. In 40 anni era stata la prima persona che non mi prendeva in giro per il fatto di essere gay e riconosceva me e il mio compagno come una coppia.

Solo per questo episodio, ne è valsa la pena. In questi anni ho scoperto che se vuoi puoi, puoi anche non riuscirci, ma almeno non vivi con il rimorso di non averlo fatto.

Nella vita bisogna osare e questo cambiamento di paese, lingua, usanze mi ha aperto la mente.

C’è un mondo intorno a noi e, se si può, si deve approfittare di questo.