Francesco e la sua vita a Bilbao (Paesi Baschi)
Abbandonare il proprio Paese d’origine, a volte, si dimostra la scelta giusta da fare. Francesco, dopo aver abbandonato l’incantevole Roma, ha trovato in Bilbao, la città perfetta per lui, città che gli ha regalato l’amore, un ottimo posto di lavoro, e l’opportunità di praticare i suoi sport preferiti.
Quando e perché hai deciso di lasciare Roma per trasferirti a Bilbao?
Nel maggio 2008, dopo aver conosciuto una splendida ragazza, che poi sarebbe diventata mia moglie e una grande opportunità di lavoro in Spagna, mi hanno spinto a lasciare la mia città natale, Roma e a trasferirmi definitivamente a Bilbao, città natale di mia moglie. Per ora non abbiamo ancora dei figli, ma spero che arrivino presto. L’Italia non mi offriva un avvenire sereno, stipendi bassi, servizi che non funzionano, tasse altissime e opportunità di carriera scarse, tutti questi motivi, mi hanno spinto a cogliere al volo l’offerta di lavoro che mi era stata proposta. In Italia ero un ingegnere delle telecomunicazioni, in una società tedesca, lavoro che svolgo tuttora in un Paese, che mi offre decisamente di più. L’impresa per cui lavoro mi offriva la possibilità di viaggiare frequentemente all’estero, per cui pensavo all’opportunità di trasferirmi a vivere in un altro paese. La Spagna era uno di questi: avevo già avuto una esperienza simile nel ’99 quando risultai vincitore di una borsa di studio ERASMUS grazie alla quale passai un anno a Santander. Fino ad ora sono riuscito a realizzare una parte dei miei desideri, ma ho ancora gran parte della mia vita per realizzare tutti i miei sogni. L’Italia a volte mi manca, mi mancano gli amici e la mia famiglia, mi mancano le bellezze di Roma ed anche il clima: Bilbao da questo punto di vista è particolarmente piovosa… ma non si può avere tutto dalla vita. Ciò che mi fa rabbia è vedere l’aria provinciale che si respira nel nostro Paese. Invece di aprirci a nuove culture che potrebbero arricchirci, sembra quasi che ci chiudiamo a riccio, evitando il contatto con il mondo esterno. Sono particolarmente critico con i media, che dipingono un Paese irreale. Sembra di vivere in un grande inganno, insomma. Bilbao invece, è una bellissima città: negli ultimi 10 anni è migliorata tantissimo (la prima volta che la visitaii, nel 99, mi sembrava orribile). L’ offerta culturale non è amplissima, ma il Guggenheim sicuramente non è da meno di altri Musei italiani. Qui è tutto molto efficiente. Trasporti pubblici in primis, con la metropolitana moderna, puntuale e pulita. Giardini pubblici tenuti bene, piste ciclabili per tutta la città, parchi giochi per i bambini puliti ed ordinati. Inoltre , essendo vicina all’Oceano, mi permette di praticare gli sport che preferisco, come surf, kite e windsurf.
Come è cambiata la tua vita dopo il trasferimento?
All’inizio è stata dura, cambiare abitudini, stile di vita e conoscere nuova gente. I baschi hanno un carattere introverso, fare amicizia non è facile. Per me ancora di meno, dato che il mio è un lavoro che svolgo in parte da casa (home-office) e in parte fuori da Bilbao. Devo dire però, che una volta che si rompe il ghiaccio, il basco è una persona tutta di un pezzo, onesta e sincera, disposta a dare una mano quando serve. Ho avuto un po’ di paura al momento del trasferimento, mi trovavo di fronte ad un cambiamento radicale. Ma alla fine pensi: perchè no? Mi hanno aiutato moltissimo le parole di Mark Twain: “Twenty years from now you’ll be more disappointed by the things you didn’t do than by the ones you did do. So throw off the bowlines. Sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails. Explore. Dream. Discover”. E devo dire che fino ad oggi mi è andata benissimo. Non ho trovato molte difficoltà una volta giunto a Bilbao. L’aiuto di mia moglie è stato preziosissimo. Inoltre ho avuto la fortuna di conoscere gente straniera, argentini, finlandesi, anche altri italiani, che hanno reso le cose molto più semplici. Devo dire che la gestione del tempo è sicuramente migliore che in Italia: qui si finisce di lavorare alle 18,00, alle 19,00 o alle 20,00 e si hanno ancora a disposizione almeno un paio d’ore di tempo libero. Si va a dormire, in genere, tardissimo, ma ci si fa in fretta l’abitudine.
Per coloro che arrivano a Bilbao dall’Italia, è facile iniziare una nuova vita?
Non è complicato, anche se esiste una fase di adattamento la cui durata può variare a seconda del carattere dell’individuo. L’aiuto di una persona esterna (mia moglie nel mio caso) rende certamente le cose più semplici. Dal punto di vista burocratico non ho riscontrato alcun problema, nessuna coda, documento da presentare, etc. I prezzi degli appartamenti sono abbastanza alti, paragonabili a quelli di una grande città italiana. Lo stile di vita è simile a quello italiano, anche se agli spagnoli piace moltissimo stare all’aria aperta oppure riunirsi nei tipici bar dove si servono i tipici “pintxos” baschi. Un aspetto che mi ha particolarmente colpito è la quantità di bambini che giocano nei numerosi parchi attrezzati che ci sono a Bilbao e provincia. La famiglia è certamente un aspetto che viene tenuto particolarmente in considerazione da queste parti. L’aspetto negativo è rappresentato dalla burocrazia italiana, come sempre. L’iscrizione all’AIRE può diventare un incubo, come ottenere la documentazione da parte della nostra ambasciata. Un esempio: per sposarmi in Spagna ho dovuto preparare una cassa intera di documenti, darli al console a Bilbao che li avrebbe spediti all’ambasciata a Madrid, la quale avrebbe dovuto chiedere al comune di Roma il nulla osta. Sto ancora aspettando una risposta a distanza di due anni e mezzo. Per fortuna in Spagna mi hanno chiesto solo la traduzione del mio stato civile e il certificato di nascita, niente più.
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La situazione economica e lavorativa di Bilbao è molto lontana da quella italiana? Culturalmente e politicamente in cosa differiscono le due realtà?
In Spagna stanno sperimentando una crisi lavorativa impressionante, anche se nel Pais Vasco il tema è meno pesante che in altre regioni. La disoccupazione è al di sotto della media nazionale e il reddito pro capite è sicuramente più alto. Dal punto di vista lavorativo, la gente è sicuramente meno stressata che in Italia. Si lavora ancora per vivere, non si vive per lavorare, e la famiglia è ancora un aspetto molto importante per i baschi. Culturalmente Bilbao non ha una offerta culturale amplissima, comunque niente di paragonabile a quanto si potrebbe incontrare nella maggior parte delle città italiane. Dal punto di vista politico, sicuramente. E non mi riferisco solo alla lotta per l’indipendenza che i partiti nazionalisti ed ETA portano avanti da anni ormai. Il clima può diventare pesante sotto molti aspetti, ma non voglio giudicare le intenzioni se non i fatti. Quello che mi colpisce della società basca e di quella spagnola in generale, è che la gente da queste parti ancora si indigna per alcuni aspetti della politica, mentre in Italia vedo solo rassegnazione e apatia. Se qualcosa non va bene o di fronte a grandi scandali, attentati, la gente scende in piazza e protesta duramente. In Italia sembra quasi che non importi a nessuno dei comportamente dei nostri politici.
In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti ai giovani disoccupati italiani?
Di cercare lavoro all’estero. Sembrerà una frase fatta, ma visto da fuori, il nostro Paese dal punto di vista lavorativo è rimasto indietro di dieci anni almeno. Io sono stato fortunato dal momento che sono impiegato presso una azienda tedesca, ma se penso al mio precedente lavoro in Italia, con stipendio da fame, orario di lavoro infinito, poche possibilità di carriera… beh, mi vengono i brividi. Purtroppo in Spagna non è il momento migliore per cercare lavoro, anche se in alcune città come Barcellona, ad esempio, le opportunità non mancano. Ma qui la crisi si fa sentire e molte persone stanno pensando di emigrare in altri Paesi, come ad esempio in Germania, per cercare lavoro. In ogni caso l’esperienza all’estero va fatta, perchè a mio modesto parere apre nuovi orizzonti.
Parlami un po’ delle bellezze di Bilbao, di quello che c’é da vedere e di quello che puó offrire a chi ci vive.
Bilbao è una città che si affaccia sull’Atlantico, con clima umido e temperato. Negli ultimi 15 anni – da quando in pratica Frank Gehry ha disegnato quella meraviglia architettonica che è il museo Guggenheim – Bilbao ha subito una trasformazione radicale: ristrutturati i vecchi edifici industriali, la Gran Via, la Ria dove scorre il fiume Nerviòn fino a sfociare nell’oceano, la città si presenta al turista con un aspetto moderno e funzionale. La sua posizione, inoltre, permette al turista di visitare San Sebastian, a soli 150km, oppure la bellissima Santander, tutta la costa Cantabra, oppure sconfinare in Francia. Da non perdere la Festa di Bilbao, o Asta Nagusia, che quest’anno inizierà il 21 di Agosto e durerà una settimana. Per gli sportivi le possibilità sono molteplici: oltre ai già menzionati sport d’acqua (il surf da onda è molto popolare) anche il ciclismo con diversi monti da esplorare in mountain bike. Da non perdere una partita della squadra di Bilbao, il mitico Athletic, i cui giocatori per statuto possono essere solo di origine basca, con i tifosi sempre allegri e festanti, indipendentemente dal risultato della propria squadra del cuore.
A cura di Nicole Cascione