Enrico: Lituania

A cura di Maricla Pannocchia

La vita di Enrico, ragazzo originario di Trieste, è cambiata nel 2015 quando ha avuto l’opportunità di trasferirsi a Dublino per imparare l’inglese. La scelta è caduta su quella città in maniera davvero fortuita, perché Enrico ha davvero preso il mappamondo, l’ha fatto girare 4 volte e il suo dito si è fermato proprio su Dublino!

Da allora, ne sono passati di anni e il ragazzo non solo ha imparato l’inglese ma ha vissuto ad Auckland, dapprima come studente e poi come lavoratore, e a Sydney. Nel 2020, grazie a un programma di volontariato (con il Corpo Solidale Europeo) Enrico si è recato in Lituania in piena pandemia. In questa intervista, il focus è proprio su questo bellissimo Paese, non ancora preso di mira dal turismo di massa come altri e spesso ignorato da chi pensa di trasferirsi all’estero.

Enrico lì è cresciuto interiormente, ha vissuto esperienze interessanti e affrontato un grande freddo. Rimarrebbe a vivere lì per sempre? Forse no, ma in tal caso non ci saranno problemi, la valigia è già pronta!

lituania enrico

Ciao Enrico, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Enrico, sono un giovane ragazzo originario di Trieste.

Perché e quando hai deciso di lasciare l’Italia?

Tutto è iniziato nel 2014. Una volta diplomato non sapevo se andare all’Università o trovare lavoro. Alla fine trovai il mio primo lavoro presso un bar. Nel luglio 2015 ho avuto l’opportunità, finanziata dalla mia Regione, il Friuli Venezia Giulia, di andare all’estero a migliorare l’inglese. A quel tempo non lo parlavo, decisi dunque di preparare i bagagli per trasferirmi da solo per la primissima volta in Irlanda, precisamente a Dublino, per 1 mese. Ritornato in Italia, decisi di ripartire di nuovo per stare più a lungo all’estero per imparare l’inglese, poiché 1 mese non mi era bastato. Presi il mappamondo, lo feci girare 4 volte e con il dito scelsi il posto più lontano dove parlavano solo l’inglese, sperando che non ci fossero tantissimi italiani come in Irlanda.

A gennaio 2016 mi trasferii di nuovo da solo dall’altra parte del mondo, ad Auckland, dove rimasi per 9 mesi e frequentai un corso full immersion d’inglese. Rientrato in Italia, a Trieste, trovai subito un lavoro, ma non volevo rimanere a lungo. A novembre 2017 mi sono trasferito per la seconda volta in Nuova Zelanda, sempre ad Auckland, ma questa volta con un visto Working Holiday Visa, che mi permetteva di lavorare. Ho fatto molti lavori, dalle pulizie in una palestra fino al customer service presso un autoconcessionario. Ho frequentato un Diploma di Marketing all’Università e ho fatto volontariato presso la Slow Food Auckland come web designer per 1 anno. Nell’ottobre 2018 mi sono trasferito in Australia, a Melbourne, per 6 mesi, dove ho lavorato come customer service presso l’autoconcessionario di Ferrari. Gli ultimi 7 mesi ho vissuto a Sydney, lavorando come giardiniere. Sono rientrato in Italia prima della pandemia, dopo 2 anni passati in Oceania.

Nel maggio 2020, in piena pandemia Covid, ho fatto domanda per un progetto di Erasmus Plus (volontariato con il Corpo Solidale Europeo) in Lituania. A settembre 2020 mi sono trasferito in un paesino di 6000 abitanti nel Nord del Paese e sono rimasto lì per 1 anno (ho lavorato in una biblioteca). A giugno 2022 mi sono trasferito con un progetto Erasmus Plus (Erasmus per giovani Imprenditori) a Lisbona, dove sto aprendo la mia prima azienda.

Hai vissuto in 4 Paesi per molto tempo. Quali sono e quale ti è rimasto di più nel cuore?

Sono stati 4 anni molto intensi, ho conosciuto tantissime persone e mi sono immerso completamente nella cultura del Paese. I due Paesi che mi sono rimasti nel cuore di più sono la Nuova Zelanda, che mi ha completamente cambiato la vita, e la Lituania, che mi ha permesso di crescere interiormente, poiché l’anno passato lì è stato il più difficile e pieno di sfide personali. Sono uscito dalla mia comfort zone, ho vissuto per la prima volta in inverno con temperature intorno ai -15 gradi. Questi anni sono stati molto formativi sia personalmente sia professionalmente.

Come mai proprio la Lituania?

Sono un viaggiatore e mi piace molto provare a vivere in Paesi poco conosciuti e meno frequentati da noi italiani. Prima di trasferirmi in Lituania non avevo nessuna informazione, su Internet ci sono poche info al riguardo. Proprio per questo ero molto ispirato a scoprirla.

Grazie al progetto di volontariato SVE (Corpo Solidale Europeo) ho avuto il mondo di viverci per 1 anno. Sono un amante del Nord Europa. Questo progetto di volontariato è offerto dall’Erasmus Plus, che permette di lavorare per massimo 12 mesi all’estero. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea e offre un pocket money, vitto, alloggio e, infine, un corso di lingua.

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Com’è la tua vita quotidiana lì?

La vita in Lituania è molto tranquilla, molto diversa da quella in Italia. Quando finisco di lavorare mi piace passare il tempo nelle foreste e nei laghi, che sono ovunque in città. La sera sto a casa, soprattutto in inverno. Amo passeggiare per la città, visitare musei e uscire con gli amici.

Quali sono i punti in comune e quali le differenze, secondo te, fra lo stile di vita lituano e quello italiano?

Per quanto riguarda le differenze in Lituania la vita è molto più tranquilla, nessuno corre come in Italia, c’è molto rispetto per la natura e le persone sono molto introverse. Durante i weekend e nelle festività quasi tutti i lituani tornano nelle rispettive città natali, che sono i paesi piccoli, non rimangono nelle grandi città. Non c’è la cultura del cibo, i lituani mangiano per sopravvivere, però hanno la cultura del bere. Amano pescare nei fiumi e inoltre molti giovani lituani sono amanti delle auto.

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Quali difficoltà hai dovuto affrontare e come le hai superate?

Grazie alle mie passate esperienze all’estero ho saputo gestire bene le difficoltà, non mi sono arreso facilmente.

Le principali difficoltà sono state il freddo in inverno, perché le temperature scendono fino a -15 gradi per molto tempo. In inverno fa buio molto presto, infatti quando ero lì mi mancava molto la vitamina D e mi sentivo sempre poco energico.

Un’altra difficoltà è stata la lingua, il lituano, poiché lì solo i giovani parlano l’inglese, mentre il resto della popolazione parla il lituano oppure il russo. Al di fuori delle grandi città si fa fatica a trovare persone che sappiano parlare l’inglese. Sto imparando il lituano.

Quali luoghi consiglieresti di visitare a chi pianifica un viaggio in Lituania?

Vilnius assolutamente: è una piccola capitale che si può vedere in pochi giorni. Consiglio di visitare anche Kaunas e Klaipeda, che sono le città più grandi del paese.

Consiglio di passare più tempo a visitare i paesini piccoli perché contengono molta storia e si vedono anche le macchie dell’Unione Sovietica. Agli amanti della natura consiglio le foreste e i laghi, che sono pura magia.

La Penisula di Neringa (Nida) è lunga 98 chilometri e separa il Mar Baltico dalla Laguna dei Curi. Nei suoi punti di minore estensione la penisola è larga appena 1 km. Il suo territorio è diviso a metà tra la Lituania e la Russia ed è composto da giganti dune mobili, che possono superare i 50 metri di altezza.

È una penisola davvero molto consigliata, soprattutto in estate. Essa è lunga più di 100 km ed è percorribile sia in auto sia in bicicletta.

Consiglio di visitare anche Saule, la collina delle croci, che presenta più di 200.000 croci in legno ed è un luogo molto interessante.

Quali sono, invece, i posti che solo chi vive nel Paese può conoscere (e magari suggerire ai lettori)?

Ho avuto la fortuna di scoprire la Lituania viaggiando in bicicletta con il mio collega lituano, che mi ha portato nei luoghi in cui pochissimi turisti sono stati e che non sono presenti neanche nelle guide turistiche.

Consiglio Mosėdis, un piccolo villaggio vicino a Skuodas, nel Nord del Paese. Il villaggio è stato costruito con le pietre dal dottor Vaclovas Intas. Va visitata anche Telsiai, la capitale della Samogizia. Consiglio anche il parco nazionale di Zemaitija, dove si trova un museo della guerra fredda. Vente è il punto più occidentale del distretto di Šilutė, una penisola sulla sponda orientale della Laguna dei Curi in cui svetta un grande faro. Infine, vi consiglio di passare una giornata a Skuodas.

Che suggerimenti daresti a chi vuole trasferirsi in Lituania?

La Lituania non è per tutti. La Lituania ha un clima molto freddo in inverno, con temperature intorno ai -15 gradi e poca luce per molti mesi. I lituani sono freddi e introversi, quindi all’inizio è molto difficile entrare in connessione con loro, mentre in Italia è facile fare amicizia con chiunque. In Lituania farai fatica, ma una volta che sarai entrato in connessione con i lituani l’amicizia sarà vera. Ho notato che in Italia si fa subito amicizia, ma a lungo periodo il legame si rivela spesso falso, mentre in Lituania no.

La Lituania è perfetta per gli amanti della natura e del freddo. Bisogna prepararsi a bere molta vodka. La lingua, una delle più antiche del mondo, risulta difficile a noi italiani, ma è molto affascinante e interessante.

Anche se si parla un poco il lituano, i lituani si apriranno facilmente, com’è successo a me.

Com’è la procedura burocratica per vivere e lavorare lì?

Per noi italiani è facile, possiamo rimanere per 3 mesi senza visto. Dopo si applica la residenza. La burocrazia c’è, ma non è molta come in Italia. È quasi tutto digitale, soprattutto nelle grandi città. Fuori città, invece, la burocrazia è un po’ più lenta.

Quali sono i settori lavorativi nei quali gli stranieri hanno maggiori opportunità?

La maggior parte degli stranieri lavorano nelle multinazionali come Customer Service, perché le paghe sono più alte rispetto ad altri lavori e non è richiesto il lituano. Senza conoscere la lingua del posto è difficile trovare lavoro in altre aziende. I lavori più richiesti sono nell’IT e nel customer service.

Vilnius è l’hub digitale, ci sono molte aziende tecnologiche come Vinted.

L’esperienza più bella che ti è successa dal tuo arrivo in Lituania?

Aver avuto l’opportunità di conoscere il Presidente della Lituania in bicicletta e aver passato un’ora con lui.

Ti piacerebbe rimanere lì a vivere per sempre?

Per un periodo medio sì, per sempre non ancora.

Progetti per il futuro?

Sto avviando la mia azienda digitale e ho aperto il mio canale Youtube e il mio Podcast, dove intervisto giovani italiani che hanno partecipato a progetti Erasmus Plus, Working Holiday Visa, Workaway ecc.

Lo sto facendo per promuovere questi programmi poco conosciuti in Italia.

Per seguire e contattare Enrico:

Canale Youtube

https://www.youtube.com/channel/UCThnvOVEqabqFZho_04R1lA

Canale Podcast Spotify

https://open.spotify.com/show/2dXCTmlB1ZnZYu4OvJODmX?si=e5e2391f4ba84332

Pagina Facebook

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