Professione istruttore subacqueo

 

Molti sono coloro che amano immergersi nelle profonde acque oceaniche e non per poter osservare le diverse specie marine e sentirsi parte integrante di una realtà “a pinne e squame”.

C’è chi di questa passione riesce a farne un lavoro, diventando istruttore subacqueo ed insegnando, quindi, anche agli altri, la giusta strada per poter immergersi in una nuova realtà. Una professione questa, molto richiesta soprattutto nei luoghi di villeggiatura e nei posti di mare.

Per diventare istruttore subacqueo è necessario seguire alcuni essenziali passi. Prima di tutto è indispensabile seguire un corso, durante il quale vengono illustrate le tecniche di immersione e di salvataggio da conoscere.

Ci sono svariate agenzie didattiche nazionali ed internazionali in grado di formare gli istruttori, tra cui la Fias, la SSI, l’Anis, la FIPS e la PADI. C’è anche la possibilità di frequentare dei corsi per Istruttori e Guide Ambientali Subacquee indetti dalla propria Regione, per avere maggiori informazioni in merito è consigliabile rivolgersi al Dipartimento Sviluppo Economico, o ai Centri di Formazione Professionale.

In tutti i casi, per accedere ai corsi, è richiesto un titolo minimo quale quello di Divecon o Divemaster o Aiuto istruttore. Alcune agenzie richiedono anche un numero minimo di immersioni compiute, oltre all’ovvio possesso dell’idoneità fisica e di un’assicurazione sanitaria. Per capire come si svolge un corso, prendiamo come esempio quello offerto dalla PADI. Si inizia con un apprendimento individuale per poi seguire a tempo pieno un corso per diventare assistenti istruttori PADI (4 giorni) o per diventare Istruttore Subacqueo PADI.

Il corso PADI prevede un percorso di formazione teorica e una parte di esercitazioni fuori acqua e in acqua. Le lezioni puntano allo sviluppo delle doti relazionali del candidato e alla sua perfetta conoscenza dell’attrezzatura, delle tecniche di immersione e di soccorso in acqua e fuori dall’acqua. Si tratta, dunque, di un corso costituito da una parte teorica, seguita da una pratica che si svolge generalmente in piscina.

Per completare il corso di formazione base, dovranno essere svolte quattro immersioni in acque libere, per mezzo delle quali si stabilirà il grado di preparazione raggiunto e a cui seguirà un ulteriore corso basato solo su prove acquatiche, suddiviso in cinque immersioni in acque aperte. In un secondo momento si passerà al corso riguardante il soccorso dei futuri allievi, che inizierà con una prova di primo soccorso, dove si apprenderanno le modalità per affrontare infortuni subacquei e soprattutto la difficile tecnica della decompressione.

A conclusione del lungo tirocinio, si effettuerà un esame che permetterà di diventare a tutti gli effetti istruttore di sub, dietro il rilascio di un patentino, per mezzo del quale poter esercitare la professione in proprio o presso strutture attrezzate in città o in luoghi di villeggiatura. Durante la prima stagione è consigliabile lavorare al fianco di un istruttore autorizzato, al fine di migliorare le proprie competenze ed incrementare il proprio bagaglio di conoscenze.
Se si desidera invece diventare un aiuto istruttore, è necessario seguire i corsi organizzati dall’Anis (Associazione Nazionale degli Istruttori Subacquei).

Per chi completa con successo il corso e sostiene un esame con esito positivo, si aprono interessanti possibilità. E’ infatti possibile esercitare la professione di istruttore subacqueo nel tempo libero, come secondo lavoro o come attività principale, oppure, in alternativa, avviare una propria attività aprendo un diving center in Italia o all’estero. Potrebbero anche piovere offerte da parte di qualche grossa organizzazione per diventare un manager della subacquea in un’azienda produttrice, in una didattica importante, in un Tour Operator o altro.

Per aumentare le possibilità di impiego nel settore è consigliabile possedere la patente nautica a motore, possibilmente anche a vela; conoscere bene l’inglese e magari anche un’altra lingua europea e possedere una vasta gamma di certificazioni istruzionali. Per quanto riguarda il curriculum vitae, è indispensabile che venga redatto in modo semplice, chiaro, sintetico ma completo, con particolare cura per le proprie esperienze di viaggio e didattiche.

Questi di seguito sono alcuni dei circuiti web più rinomati per la ricerca di un lavoro:

www.eurometis.it/

oppure http://my.monster.it/

o ancora www.ildiogene.it/ricercalavoro.php.

E’ inoltre consigliabile tenersi aggiornati anche con i vari siti di subacquea e nautica, questi di seguito sono solo alcuni fra i tanti:

www.scubaportal.it/,

www.nautica.it/.

Diventare un professionista del settore comporta tempo, dedizione, impegno, professionalità e un certo costo, che può variare da agenzia ad agenzia.

Ma, una volta raggiunto lo scopo, impagabili saranno le soddisfazioni che ne deriveranno.

A cura di Nicole Cascione