L’Italia si sa, è un paese per vecchi, o meglio è un paese di vecchi. La causa è, da una parte, la bassa natalità (si fanno ogni anno meno bambini) e dall’altra, l’allungamento della vita (dovuta principalmente al miglioramento della medicina). Poi c’è la crisi che ha colpito il nostro continente e, ancora di più l’Italia (con una disoccupazione giovanile vicina al 40%), e che sta portando sempre più ragazzi e ragazze ad una fuga verso altre nazioni, considerate, a torto o a ragione, migliori.

E come se questa situazione non fosse già abbastanza, il Governo attuale (a guida PD) ci sta mettendo dei veri carichi da novanta: innanzitutto il Jobs Act, che ha reso sempre più precari i contratti di lavoro per i giovani, poi l’introduzione dei Voucher, che sono stati un vero lasciapassare per il lavoro nero. Rispetto a una decina di anni fa, i ragazzi e le ragazze italiane che hanno terminato gli studi, devono costantemente rivedere al ribasso le proprie aspettative. O accetti qualsiasi cosa, o ti conviene espatriare.

Se da una parte il Governo Renzi ha reso sempre più difficile la vita di ragazzi e ragazze, dall’altra ha invece lavorato sulla tutela dei diritti degli anziani (il maggior bacino di voti del partito di Renzi), con un aumento dell’assegno delle pensioni minime e stabilendo di fatto l’intoccabilità per le cosiddette pensioni d’oro. Questa forte disparità di tutele sociali ed economiche tra giovani e anziani, non fa che ampliare il gap tra le generazioni. I ragazzi italiani, che oggi rimangono in Italia faticheranno sempre più a costruirsi dei percorsi solidi e, all’attualità dei fatti, sono dei ponti incompiuti verso il futuro. Data la situazione, possiamo tranquillamente decretare che l’Italia non è affatto un paese per giovani.

Fortunatamente il mondo è grande (ecco la mappa dei 196 paesi indipendenti), e ci sono tanti Stati che per le loro politiche a favore dei giovani lavoratori e delle loro nuove famiglie, nonché per l’oggettiva maggioranza di adolescenti e giovani adulti rispetto alle persone anziane, possono essere definiti terra dei giovani. Chi, tra i fortunati che hanno trascorso qualche settimana alle Seychelles non hanno notato la giovane età della sua popolazione? Chi, assistendo al meraviglioso carnevale di Rio non ha notato il fatto che la maggior parte della gente era composta da ragazzi e ragazze? Gli esempi di paesi simili potrebbero davvero essere decine. Al contrario, chi vive in nazioni europee come il Portogallo, il Belgio, la Norvegia (oltre alla già citata Italia), non può non accorgersi di avere costantemente persone anziane intorno a sé. Non sto dicendo che in assoluto sia meglio vivere tra i giovani piuttosto che tra persone anziane, ma è innegabile che i ragazzi portino profonda allegria, proprio quella vitalità dovuta al fatto di inseguire i propri sogni e progetti e sentirsi i veri artefici del proprio futuro.

E a proposito di futuro, bisogna purtroppo constatare che un paese con un’età media elevata, non potrà affatto avere un futuro. Se non ci sono giovani, chi farà figli? Chi lavorerà per pagare gli assegni di coloro che andranno in pensione? Come si potrà sostenere il costo della sanità per curare i più anziani? Questi sono esattamente gli interrogativi che oggi si stanno ponendo tutti quei paesi per vecchi, che con le loro politiche sociali ed economiche hanno fatto sì che l’età media della loro propria popolazione aumentasse pericolosamente. In questi Stati in cui i giovani sono sempre meno numerosi, l’unica soluzione trovata è stata quella di rinforzarne le fila con l’ingresso di nuovi immigrati (solitamente composti da persone molto giovani). Certo, ora non si possono sottoscrivere valutazioni definitive, se questa sarà stata una buona idea lo si vedrà solo nei prossimi due decenni.

Ora vorrei mostrare la classifica delle nazioni più giovani, quelle dove i ragazzi e le ragazze sono più numerose rispetto alle persone anziane. Si tratta di paesi in continuo fermento e pieni di vitalità. Per avere la certezza dei dati, ho analizzato la tabella presente all’interno dell’ebook “Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre”. Il capitolo Relazioni Sociali analizza la popolazione di ogni paese in base alla percentuale di donne rispetto agli uomini, in base al tasso di Uomini Single e Donne Single, ed in base alla percentuale di giovani o vecchi. In particolare per ogni paese del mondo sono mostrate le percentuali relative alle varie fasce d’età (da 15/20 anni, via via fino agli oltre 65). Controllando attentamente queste informazioni si può avere la certezza di conoscere la situazione nella sua realtà, in modo da evitarsi brutte sorprese una volta che si sarà deciso di trasferirsi in un nuovo paese.

Ho stilato la classifica delle nazioni che hanno la maggiore concentrazione di giovani tra i 20/25 anni di età. Questi 10 luoghi rappresentano le vere terre dei giovani:

  1. Qatar (13,8%)
  2. Iran (12,8%)
  3. Maldive (12,5%)
  4. Isole Marshall (11,8%)
  5. Oman (11,2%)
  6. Botswana (11,1%)
  7. Lesotho (11,1%)
  8. Algeria (11%)
  9. Bhutan (11%)
  10. Capo Verde (10,8%)

Tra parentesi la percentuale rispetto al totale della popolazione.

Se questi erano i paesi migliori, ecco quali sono quelli peggiori. Il podio per i luoghi con meno giovani (nella fascia d’età 20/25 anni) è composto da Monaco (4,1%) e, a pari merito, dall’Italia e San Marino (5,2%). Questo significa che in questi tre Stati, la percentuale di giovani è più che dimezzata rispetto ai 10 paesi appena visti nella classifica. Certo non si può scegliere la nazione in cui espatriare analizzando solo questo dato, esistono diversi altri importanti argomenti da tenere in considerazione, tuttavia anche quello relativo all’età della popolazione non è un fattore da sottovalutare nella scelta del proprio Eden su questa Terra.

Roberto Stanzani

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