La nuova vita di Danilo Nicotra a Nosy Be (Madagascar)

A cura di Maricla Pannocchia

Danilo, originario di Torino (anche se si sente siciliano al 100%), ha deciso di lasciare l’Italia a 19 anni per viaggiare per il mondo come capo animazione per il più importante tour operator italiano. Quando è arrivato a Nosy Be, Madagascar, Danilo ha sentito subito qualcosa di speciale, tanto che dice, “non sono stato io a scegliere Nosy Be, l’isola ed io ci siamo scelti a vicenda.”

Danilo e la moglie Sara adesso gestiscono un tour operator che organizza escursioni che, come dice l’uomo stesso, “per fortuna non sono poche”. Le difficoltà, tuttavia, non sono mancate, specialmente all’inizio, quand’è stato difficile trovare dei partners. Per questo motivo, i primi mesi del 2019 sono stati particolarmente tosti, così come gli anni della pandemia, ma la coppia ha affrontato al meglio anche le avversità più problematiche e adesso è orgogliosa di offrire sia escursioni sull’isola sia viaggi direttamente dall’Italia.

Danilo è rimasto conquistato dal Madagascar, dove le persone sono semplici e sorridenti, nonostante le loro vite siano meno agiate di quelle degli occidentali che vivono lì, “Grazie a loro, ho imparato il ‘mora mora’, ovvero ad andare più piano. Spesso mi chiedo se il nostro modo frenetico di vivere non sia, in realtà, quello sbagliato. Qui è più facile rallentare e godersi la bellezza delle piccole cose.”

Danilo Nicotra a Nosy Be (Madagascar)

Ciao Danilo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao a tutti e grazie mille dell’opportunità. Io sono nato a Torino nel 1989 e sono l’unico, della mia famiglia siciliana, nato e cresciuto proprio lì. Alle persone che mi chiedono di dove sono, tuttavia, rispondo che vengo dalla Sicilia. Me la sento proprio addosso.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Torino mi stava un po’ stretta e avevo voglia di viaggiare, vedere culture diverse e imparare nuove lingue e così, dopo aver frequentato l’odontotecnico, all’età di 19 anni sono partito per fare l’animatore sportivo nei villaggi turistici e sono stato per 10 anni capo animazione  per il più importante tour operator italiano.

Ora abiti a Nosy Be, in Madagascar. Come mai hai deciso di trasferirti proprio lì?

Come dicevo prima, la mia vita da cittadino del mondo mi ha permesso di viaggiare tanto. Sono stato a Gran Canaria, in Egitto, in Grecia, alle Maldive e alle Mauritius ma credo di non essere stato io a scegliere di trasferirmi a Nosy Be ma che sia stata l’isola profumata a scegliere me.

Quando ci sei andato per la prima volta e cosa ti ha colpito?

L’impatto è stato devastante. Ricordo come fosse ieri l’aria che ho respirato una volta sceso dall’aereo  e lì ho percepito un’energia strana e credo che sia stato proprio in quel momento che Nosy Be ed io ci siamo scelti.

La natura e le persone che ho conosciuto hanno fatto sì che m’innamorassi sempre di più dell’isola.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Erano tutti abituati a vedermi cambiare meta ogni sei mesi quindi, quando ho detto che mi sarei fermato per un attimo, hanno pensato che lo avrei fatto in Italia ma poi, conoscendomi, erano sicuri che non sarebbe stato possibile per me. Purtroppo l’Italia è il Paese più bello del mondo ma non offre ai giovani come me la possibilità di potersi realizzare o comunque non è così facile farlo.

Danilo Nicotra a Nosy Be (Madagascar)

Come ti sei organizzato prima della partenza?

Ho ricevuto tanta forza e supporto da parte dei miei genitori, di mio fratello e di mia sorella ma ho tratto sostegno anche dal fatto di non essere solo a partire perché con me c’era la mia compagna, colei che oggi è mia moglie, Sara, che mi ha seguito a Nosy Be, anche se non sapeva niente dell’isola!

Di cosa ti occupi?

Dal 2019 mia moglie ed io abbiamo reinvestito in un tour operator che organizza escursioni di mare e terra in loco ma organizziamo anche viaggi direttamente dall’Italia. Le persone ci contattano grazie ai social e al passaparola di chi è stato qui a trovarci. Siamo presenti anche in diversi hotel con i nostri uffici escursione e collaboriamo con un importante tour operator gestito da italiani presente in Madagascar per l’organizzazione di tours nella “Grande Terra” .

Che consigli daresti ad altre persone che vorrebbero avviare un’attività come la tua in Madagascar?

Credo che, come per ogni posto del mondo, il Madagascar vada prima vissuto per un periodo per capire se è il posto giusto in cui trasferirsi. Questo Paese non è per tutti, qui vige il “mora mora” (piano piano), che non sempre noi riusciamo a comprendere ma, in fondo, mi chiedo se non sbagliamo noi ad avere una vita sempre frenetica.

Hai qualche aneddoto da raccontare in merito al tuo lavoro?

Nel 2018 abbiamo avuto un duro colpo, dopo svariati anni l’hotel in cui eravamo organizzatori per le escursioni ha deciso di ringraziarci e salutarci per prendere personalmente in mano la gestione di tali attività e lì pensavamo che fosse tutto finito e che avremmo dovuto salutare Nosy Be ma un rito animista sotto un albero di baobab e una manta oceanica, credo che ci abbia dato la forza di ripartire da zero per continuare a vivere il nostro sogno.

Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?

Gli stipendi per le persone locali non sono alti. Il salario minimo è di 270.000,00 ar il mese, ovvero circa 60€. Nella nostra società, oltre a dare uno stipendio più alto, abbiamo una politica diversa e cerchiamo di non far mancare nulla ai nostri dipendenti e alle loro famiglie. Sono tutti assunti regolarmente e, in caso di bisogno, sanno che non sono soli e che noi ci siamo.

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Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

La benzina costa 1,30€/litro circa e un sacco di riso da 30kg costa circa 25/30€ (dipende dalla qualità). È anche vero che le persone del posto sono abituate a bere acqua del pozzo, cosa che per noi “vaza” (bianchi) sarebbe quasi impossibile. L’acqua costa circa 4,50€ a confezione. Sul pesce si risparmia rispetto all’Italia.

Come funziona per avviare un’impresa lì come stranieri?

Sicuramente non è semplice, bisogna conoscere la burocrazia malgascia. Noi siamo stati fortunati a conoscere Paolo, nostro socio, che si è occupato di tutto per l’apertura della società.

Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

Visto trasformabile da investitore e tanta pazienza. Bisogna poi creare la propria società aprendo un conto bancario e avere le licenze per essere in regola e poter iniziare a lavorare

Come ti sei mosso per cercare un alloggio?

All’inizio abbiamo preso un alloggio in un residence gestito da una direttrice sarda poi ci siamo mossi tramite conoscenze, e, infine, abbiamo trovato casa nostra tramite un’agenzia del posto

Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

Dipende da quello che una persona cerca. Qui c’è di tutto: case, villette, residence… dipende dal proprio budget. Per uno studio con camera e cucina puoi pagare 150€ il mese mentre per una villetta si può arrivare a 600€ mensili. Ovviamente, si può anche salire di fascia e prezzo. All’inizio vivevamo nella zona con più movida, vicino ad Ambatoloaka, ma con gli anni abbiamo cercato sempre più tranquillità, spostandoci di un paio di chilometri.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Sono stato accolto molto bene. Quello malgascio è un popolo di pace e civile, le persone del posto ti sorridono sempre nonostante la loro vita non sia agiata come la nostra.

Io sono dell’opinione che tanto fa anche come ti comporti e che rispetto dai alle persone ed io, grazie all’educazione che mi è stata data, di rispetto ne ho molto. Non guardo la persona di fronte a me per valutarla in base a com’è vestita o a che studi ha fatto ma, semplicemente, la guardo negli occhi.

Danilo Nicotra a Nosy Be (Madagascar)

Come descriveresti le loro vite?

Difficili ma senza pretese, vivono un po’ alla giornata ma sempre con il sorriso.

Com’è una tua giornata tipo?

La mattina sveglia presto e subito in hotel per controllare che tutte le barche e le guide siano pronte per iniziare le escursioni della giornata che, fortunatamente, non sono poche.

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

Abbiamo impiegato un po’ di tempo a trovare dei partners che credessero in noi quindi i primi mesi del 2019 non sono stati facili. Avevamo un ufficio fuori da un resort in mezzo alla foresta e aspettavamo le persone che ci domandassero qual era l’escursione del giorno. Dopo un paio di mesi, il resort non ha più voluto che rimanessimo lì e siamo dovuti andare via ma quella è stata la nostra forza per rimboccarci le maniche, rialzare la testa e trovare quelli che oggi sono i nostri partners. Anche la pandemia ci ha messo il suo nel crearci delle difficoltà.

E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

Ci siamo fatti un nome con la nostra organizzazione, le persone sanno chi siamo e come lavoriamo e ci cercano per nuove collaborazioni

C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?

C’è una grossa comunità d’italiani ma i nostri rapporti vanno un po’ a periodi, come nelle grandi famiglie. Un giorno ci vogliamo bene e il giorno dopo un po’ meno ma, nel momento del bisogno, siamo tutti uniti.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

Consiglierei di venirci in vacanza per un paio di mesi per capire se è il posto giusto per un trasferimento.

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

Scrivetemi o scrivete a Mada in Travel Nosy Be tramite la nostra pagina social. Sara vi risponderà dandovi tutte le info possibili.

Nosy Be è molto turistica. Tuttavia, immagino che, vivendo lì, tu abbia avuto modo di entrare veramente in contatto con la gente del posto e di vivere il luogo in maniera più approfondita. Ti va di parlarcene?

Come dicevo prima, ormai mi sento parte di questo popolo, mi sento un po’ figlio della Terra. Qua si dice Zanatany. Sono grato a loro perché quello che sono oggi. Lo devo a loro che, ogni giorno, accolgono i turisti con il sorriso, per far scoprire loro questa meravigliosa isola.

Ogni quanto torni in Italia e cosa ti manca di più del tuo Paese natale?

Mi mancano prima di tutto gli affetti. Crescendo si diventa più maturi e, se a 19 anni prendevo un aereo ogni 6 mesi rimanendo a casa per pochi giorni, tanto che mia nipote mi ha chiesto se non mi girasse la testa con tutti gli aerei che ho preso, adesso invece mi fermo per circa due mesi e mezzo l’anno in Italia e ogni volta è più difficile staccarsi ma più che dall’Italia, dai miei cari.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Credo che rifarei quello che ho fatto finora. Sicuramente qualche decisione data dall’inesperienza e dell’incoscienza la cambierei ma, per il resto, sono orgoglioso di chi sono e di chi siamo.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Il “mora mora”! No, scherzo, ho imparato che la vita con un sorriso e un grazie in più può andare meglio e che noi siamo abituati al superfluo senza apprezzare le piccole cose.

Progetti futuri?

A livello lavorativo sicuramente quello di ampliare il nostro mercato e trovare nuove collaborazioni. Sul personale mi sono sposato da un anno e quindi cercare di allargare la famiglia.

Per seguire e contattare Danilo:

E-mail: danilo.nicotra7@gmail.com

Sito web: www.madaintravel.com

Social: madaintravelnosybe