Daniela Bianchi: Ibiza è la mia isola che c’è

“Ibiza è la mia isola che c’è. Qui mi ritrovo, mi sento bene e mi basta uscire di casa per essere in spiaggia e perdermi. Ho più tempo per pensare”. Questo il pensiero di Daniela, una giovane mamma milanese, che da 8 anni vive a Ibiza, dove ha fondato una società di servizi che aiuta i turisti nel loro soggiorno in una delle più belle isole delle Baleari.

Per quale motivo hai deciso di lasciare la tua Milano e trasferirti definitivamente ad Ibiza?

Non credo che nulla si possa dire “definitivo” in questo caso, forse un giorno tornerò nella mia Italia ma ora la mia scelta è quella di vivere a Ibiza, per lavoro e per i miei figli. Il motivo per cui ho lasciato la mia Milano è dipeso da un forte bisogno di “ritrovarmi” e di cambiare. Ibiza è sempre stata il mio luogo speciale, il luogo dove rifugiarmi, dove tornare a respirare e credimi ne avevo proprio bisogno.

Ci vuole molto coraggio ad abbandonare la propria città natale e ricominciare una nuova vita lontano dalla propria famiglia e dai propri amici. Ti senti molto coraggiosa?

Piú che coraggiosa direi intraprendente e incosciente (incosciente perché lasciare un lavoro a tempo indeterminato e ben pagato, oggi come ieri, é da incoscienti). È stata anche una scelta istintiva per certi versi, un po’ per amore e un po’ per il bisogno di cambiare. Non pensavo che sarebbe stato per un così lungo periodo. Ma poi la vita riserva tante soprese.

Che attività svolgevi in Italia? E ora, quale attività svolgi ad Ibiza?

In Italia lavoravo come Project Manager per una società di servizi internet e gestivo progetti internet di alto livello, prevalentemente per le Banche online.

Ora lavoro per la mia Ibiza Exclu, di cui sono la fondatrice e che dirigo.

Di cosa si tratta precisamente?

Ibiza Exclu è una società di servizi che aiuta le persone ad organizzare e personalizzare le proprie vacanze a Ibiza e Formentera. Non trattiamo hotel, ma solo proprietà private come ville, appartamenti di alto standing, immobili particolari. I nostri clienti ci contattano perché vogliono questo tipo di soluzioni e desiderano trascorrere le proprie vacanze godendo dei servizi di un hotel, ma senza rinunciare alla propria privacy e ai propri ritmi. Ad ogni cliente viene assegnato un Personal Holiday Planner che il cliente puó contattare sempre, 7 giorni su 7 e che si occuperà di organizzarne il soggiorno e gestire i servizi. Si crea un rapporto diretto e confidenziale e molte volte si riesce anche ad anticipare quelle che sono le necessità del cliente stesso. Inoltre in loco tutti i nostri clienti possono anche contare su un assistente personale e non solo su un contatto telefonico. Lavoriamo su budget e personalizziamo ogni vacanza perché ci rendiamo conto che ogni persona ha esigenze, desideri e sogni diversi dagli altri. Non si tratta solo di trovare la proprietà perfetta perché saremmo agenti immobiliari. Ibiza Exclu offre servizi: dallo chef italiano, all’importazioni di prodotti alimentari di alta qualità direttamente da artigiani e tutti certificati DOP (basti pensare che importiamo giornalmente la burrata e le mozzarelle di bufala, i pomodori di sardegna e ciliegia, i salumi, le paste e ovviamente i vini), dall’estetista a domicilio al servizio medico privato (anche pediatrico), dall’hair stylist al maestro yoga o di pilates, dal noleggio di imbarcazioni di ogni tipo all’auto con o senza autista. Insomma tutto quello che può venire in mente per una vacanza perfetta. Organizziamo anche eventi e feste private.

Sei soddisfatta del tuo lavoro? O speri in qualcosa di diverso?

Quando sono venuta a Ibiza pensavo di fermarmi al massimo un anno, un anno sabbatico per ritrovarmi. Dovevo prendere delle decisioni personali e riflettere. Però, non ho abbandonato l’Italia, tanto che abbiamo aperto un ufficio a Milano dove torno spesso e volentieri. Sono soddisfatta del mio lavoro e spero di poter realizzare qualche idea che ho da tempo nel cassetto (sempre pensando ai miei clienti). Mancano al momento i fondi, ma sono sulla buona strada. È un progetto ambizioso quello nel cassetto e che sono certa verrà apprezzato. I sogni ci sono sempre e sono ovunque. Li porto con me. Certo che vivere in un’isola tanto bella non si può definire diversamente.

E’ stato difficile apprendere la lingua?

Non ti so rispondere perché ho iniziato a parlare spagnolo quando ero piccolina. Poi ho perfezionato con dei corsi presso la Camera di Commercio di Spagna a Milano e sul luogo ovviamente.

Quali sono le maggiori differenze tra l’Italia e Ibiza?

Se non penso alla città e all’isola che sono due realtà ben diverse tra loro, devo dire che quello che più mi manca di Milano (oltre ai milanesi che sono fantastici) sono i servizi. Milano è una città che funziona molto bene e lo si capisce soprattutto se si vive in un posto che ha dei servizi minimi e dove manca ancora molto. Milano è una città frenetica mentre Ibiza ha il suo ritmo al quale forse ancora non mi sono abituata. Dalla pausa pranzo si passa alla siesta (una pausa che dura in media 3 ore). La sera si finisce tardi e si arriva a casa che si ha solo voglia di stare con i bimbi e dormire. Gli orari italiani e milanesi ti lasciano più spazio per vivere anche fuori dall’orario di ufficio (almeno in orario lavorativo normale) e questo mi manca molto in effetti.

Come è la situazione lavorativa ad Ibiza? E in cosa differisce da quella italiana?

Ibiza è un’isola che vive prevalentemente di turismo. In Spagna non c’è una situazione economicamente stabile, al momento. Ibiza sembra aver risentito meno rispetto ad altre località della crisi economica degli ultimi anni, perché meta sempre ricercata e amata. Molti cittadini e residenti si sono però trasferiti, soprattutto extracomunitari che non hanno contratti a lungo termine. Ho salutato molte famiglie che non credo rivedrò più. Qui i contratti lavorativi tutelano meno il lavoratore rispetto all’Italia. Un esempio? Un lavoratore non può rescindere il contratto di lavoro perché automaticamente perde il trattamento di fine rapporto. Solo il datore di lavoro può firmare le dimissioni senza che il lavoratore perda la liquidazione. Questo sistema non incentiva la formazione e le aspirazioni personali. Se poi parliamo delle retribuzioni economiche, potrei tornare in Italia domani.Ti senti ancora un po’ italiana?

Mi sento solo italiana. Amo la Spagna e gli spagnoli e ho trovato delle persone meravigliose sulla mia strada, ma l’amor di patria è incancellabile ed è sempre presente nel mio cuore e nella mia anima.

Cosa ti ha lasciato l’Italia?

Mi ha lasciato molto ed io ho voluto “tenere” solo le cose migliori. Dal concetto di famiglia (all’italiana diciamo), dalla libertà di pensiero e di espressione (qui c’è una situazione un po’ diversa e più timore e reverenza diciamo), dalle tradizioni che cerco di mantenere e di insegnare ai miei figli, all’organizzazione e impegno nel lavoro. I sapori e i profumi che comunque ricerco sempre anche all’estero.

E’ stato difficile l’impatto con la cultura e la nuova realtà in cui vivi?

Molto difficile. Lavorativamente parlando ti rendi conto che c’è uno sfruttamento dei lavoratori che non avevo mai visto nella mia Milano (forse non ho guardato bene, ma qui è lampante). La maggior parte dei giovani lascia gli studi prestissimo e c’è ancora molto maschilismo (troppo). Anche i ritmi sono molto diversi. Inoltre la società economica e politica è abbastanza chiusa. Il bilinguismo è un ostacolo che ancora non ho del tutto superato. Non serve solo sapere leggere e scrivere in castellano; il catalano è altrettanto importante. I più estremisti catalanoparlanti non ti rispondono neppure se gli parli in castellano oppure ti rispondono ma in catalano, nonostante conoscano le tue difficoltà (questo mi è successo parlando con un assessore alla cultura).

Dal punto di vista economico, Ibiza è molto diversa dall’Italia, come lo è dal punto di vista culturale?

Una situazione molto diversa. C’è veramente troppo poco. Mancano circoli culturali, programmi universitari e spazi universitari. Ci sono musei ma sono esposizioni permanenti. Conservatorio, teatro e poco più. Hanno aperto da poco un caffé letterario dove tutti bevono il caffé e quasi nessuno legge e discute. Il cambiamento comunque è vicino e ci sono in previsione interessanti investimenti. Vedremo.

Quali sono le feste più importanti a Ibiza?

Intendi le discoteche? Sono tutte importanti.. ma dipende dal gusto. Ogni festa ha i suoi perché. Poi ci sono quelle che non si possono perdere come il Flower Power del Pacha.

Tra le feste patronali, direi Santa Maria (8 agosto) con tanto di fuochi artificiali e feste in tutta l’isola. E la “feria medieval” (maggio) al castello, dove per tre giorni si rivive l’atmosfera medioevale tra canti, cibi, costumi, artigianato e tanta allegria.

Sei felice della scelta fatta o hai qualche rimpianto?

Sono felice, posso dirlo.

Intervista a cura di di Nicole Cascione