Cristina: mi divido fra l’Italia e Formentera

A cura di Maricla Pannocchia

Cristina, originaria di Torino, ha scoperto la sua passione per Formentera durante una vacanza nel 2003, “Quello era un periodo difficile perché stavo vivendo una separazione. Non potevo trasferirmi sull’isola, tuttavia, ci sono andata spesso, anche con le mie figlie che, pur essendo piccole, se ne sono innamorate.”

Adesso, a 59 anni, Cristina fa una vita “parzialmente nomade” dividendosi fra l’Italia, dove lavora come giornalista, e Formentera, dove sta avviando un’attività come riflessologa. “Credo che l’isola offra buone opportunità di lavoro, soprattutto ai giovani e nel settore del turismo,” racconta la donna, “Chi vuole provare a fare la stagione qui, può venire verso marzo e iniziare a guardarsi intorno.”

Il costo della vita sull’isola non è così economico come si potrebbe pensare, specialmente in estate. “Vivere qui in inverno significa non solo godersi la parte più autentica di Formentera” racconta Cristina, “Ma anche poter beneficiare delle tariffe ridotte.” Trovare un alloggio non è molto facile perché l’isola dispone di pochi appartamenti e, specialmente durante il periodo estivo, sono riservati quasi esclusivamente ai turisti.

Per il futuro, Cristina si sta organizzando per passare più tempo sull’isola e collaborare con altri professionisti per la realizzazione di percorsi di benessere che l’isola stessa renderà particolarmente magici.

cristina negri formentera

Ciao Cristina, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Cristina, ho 59 anni, sono nata e cresciuta a Torino dove ho studiato, lavorato e messo radici, anche se il mio “sguardo” è sempre andato oltre la città. Fin da bambina ho amato i grandi spazi, il punto di fuga della mia infanzia è stata la campagna dove ho trascorso tutte le mie vacanze a contatto con una dimensione più legata alla terra, alle stagioni e alla natura in tutte le sue forme. La passione per il mare è arrivata con il tempo. Prima la caotica Liguria, a due passi da casa, e poi i viaggi anche in terre lontane, ovunque trovassi il mare mi sentivo bene, avevo solo bisogno di individuare un luogo del cuore dove mi sentissi veramente a casa. Alla fine l’ho trovato…

Quando e come hai scoperto Formentera?

Ho scoperto Formentera nel 2003, una vacanza estiva qualche mese dopo una separazione difficile, e ho capito subito che era un posto speciale per me, una sorta di cura per il malessere che stavo vivendo. Mare cristallino, lunghe spiagge sabbiose, scogliere imponenti, clima temperato tutto l’anno e la possibilità di trovare spazi tranquilli anche in periodi di grande affluenza. La mia situazione, però, in quel momento, non mi permetteva di prendere decisioni radicali quindi per un po’ di anni mi sono accontentata di ritornarci per brevi periodi durante le vacanze estive con le mie figlie. Anche loro, sebbene fossero piccole, sono state subito conquistate dalla natura incontaminata di questo luogo che è immediatamente diventato rifugio e punto di costante ritorno. Formentera è facilmente raggiungibile con voli diretti per Ibiza da molte città italiane e mezz’ora scarsa di traghetto. L’isola è di dimensioni ridotte, con 19,5 chilometri di lunghezza per una superficie di 82 chilometri quadrati, prevalentemente pianeggianti, e questo permette spostamenti rapidi e agevoli che possono avvenire con mezzi differenti come auto, scooter, biciclette e mezzi pubblici.

Con il tempo ho iniziato a sentire il desiderio di ritornare sull’isola con un approccio diverso, di conoscerla meglio anche in altri periodi dell’anno per scoprire i suoi veri ritmi, quella parte più intima e non visibile che fin dall’inizio mi aveva trasmesso delle emozioni uniche ma, soprattutto, un senso di libertà che non avevo ancora trovato in altri luoghi. Per poter realizzare il mio grande sogno ho deciso di cambiare la mia situazione professionale, ho lasciato un impiego fisso in un’agenzia di comunicazione e ho iniziato a lavorare come libera professionista. Durante il Covid, non potendomi spostare, ne ho approfittato anche per approfondire la mia formazione come riflessologa plantare che, da una passione, nel frattempo è diventata una professione. Poi, dal 2021, la decisione, ho iniziato a dividere la mia vita tra l’Italia e la Spagna.

In Italia lavori come giornalista mentre, quando sei a Formentera, come riflessologa. Cosa puoi raccontarci di questi due mondi così diversi fra loro?

In Italia ho dei legami affettivi che, per varie ragioni, non potrebbero seguirmi a Formentera così ho deciso di organizzarmi per non rinunciare al mio sogno. Vivo una dimensione di (semi)nomade digitale per il mio lavoro di comunicazione orientato prevalentemente alle arti performative mentre per la riflessologia plantare mi organizzo per comunicare in anticipo i periodi in cui sono nell’isola. Ho la fortuna di unire due attività che sono lontane solo all’apparenza… In realtà, per la mia visione personale, s’integrano perfettamente; con la scrittura posso comunicare e quindi vivere da vicino espressioni artistiche che amo molto quali la danza e il teatro mentre la riflessologia, in quanto terapia olistica, mi dà la possibilità di trasmettere benessere attraverso l’utilizzo delle mani. Il contesto dell’isola, che si caratterizza proprio per il senso di libertà e il rispetto dell’ambiente, è la cornice perfetta.

Quanti mesi ci passi ogni anno?

Purtroppo non tutto il tempo che vorrei. Attualmente, a parte qualche veloce passaggio nel periodo invernale, dal mese di marzo e fino alla fine di ottobre riesco a trascorrere una media di due settimane ogni mese cercando, come già detto, di conciliare gli impegni personali e professionali in Italia con il desiderio di vivere l’isola nella sua interezza.

Certamente per un prossimo futuro cercherò di organizzarmi per allungare di più i tempi ma a oggi mi considero già molto fortunata a vivere così la mia vita. Ho deciso di fare questo cambiamento ben oltre i cinquant’anni, lentamente ma senza mai arretrare, senza farmi spaventare dai sacrifici economici (tanti) o dalla solitudine e con un’età che non gioca sempre a favore. Volevo dimostrare a me stessa che gli anni, in fondo, non sono così importanti e se si ha un sogno lo si può sempre realizzare, anche accettando qualche compromesso.

Come ti sei mossa per trovare un alloggio?

Trovare un alloggio non è facile. Esclusa immediatamente la possibilità di acquistarlo (i prezzi al mq nell’isola partono da un minimo di 7.000 Euro) mi sono subito attivata per trovare un piccolo spazio in affitto. Anche qui la ricerca è stata complessa perché il periodo estivo, da luglio a settembre, è alta stagione e gli appartamenti, che sull’sola non sono comunque numerosi, vengono destinati soprattutto ai turisti per periodi brevi e con tariffe alte. Va specificato che, oltre alle ridotte dimensioni dell’isola, a Formentera ci sono dei vincoli sull’urbanizzazione per tutelare il suo grande patrimonio naturalistico, e oltre alle restrizioni sull’edilizia, le autorità locali ormai da anni hanno messo in atto e con successo delle politiche ambientali molto rigide per combattere l’inquinamento, la pesca irresponsabile e gli ormeggi delle imbarcazioni.

Quali sono i costi medi e le zone in cui vivere bene spendendo il giusto?

Come già detto, Formentera è molto piccola, quindi, in termini di costi abitativi, tutte le zone in qualche modo si equivalgono. Se ci si vuole trasferire a vivere è bene pensarci con ampio anticipo per trovare casa. Per i lavori stagionali direi che i più diffusi sono quelli legati alla ristorazione e all’accoglienza e, in generale, destinati ai più giovani. Talvolta è possibile che venga offerto anche l’alloggio ma la situazione è molto variabile e va sempre verificata con attenzione. Riguardo ai costi va detto che, se si vuole vivere Formentera nella sua dimensione più turistica, quindi frequentando locali e ristoranti alla moda (sull’isola non mancano), bisogna mettere in conto un budget decisamente alto, altrimenti esistono diversi supermercati, in cui ci si può rifornire senza particolari problemi. Inoltre, bisogna tenere conto che la maggior parte di frutta e verdura arriva dalla terraferma, quindi a prezzi comunque maggiorati e con una scelta più limitata.Comunque, per mangiare fuori ci sono anche locali più contenuti che propongono menù di pesce e piatti più tradizionali spagnoli, spesso abbondanti e di qualità eccellente.

Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per lavorare a Formentera?

Dal momento che Formentera fa parte della Spagna e quindi dell’Unione Europea, da cittadino dell’UE non ci sono problemi per trasferirsi in questo Paese, non è necessario richiedere nessun visto e non c’è bisogno di un permesso di lavoro se non si superano i tre mesi. Oltre a questo periodo è necessario Il foglio di Empadronamiento che serve ad accreditarsi come residente nel municipio in cui ci si è registrati. Permette di avere assistenza sanitaria, aiuti sociali, rimborso del 25% delle tasse e deve essere rinnovato ogni due anni. Altro documento obbligatorio se si resta in Spagna per più di tre mesi è il NIE, Número de Identidad de Extranjero (numero d’identità per stranieri), ed è fondamentale per svolgere numerose operazioni basilari come l’apertura del conto in banca o la stipula di un contratto di telefonia. Il foglio di Seguridad Social è l’ultimo documento necessario per vivere regolarmente in spagna e farsi assumere da una qualsiasi impresa e può essere rilasciato solo una volta ottenuti il NIE e l’Empadronamiento

Approfondimento consigliatoVivere a Formentera: pro e contro e consigli utili ✌

Qui alcuni siti da cui si possono avere info dettagliate:

https://www.spain.info/it/consigli-viaggio/visto-passaporto/#ancla-1https://go2spain.net/prendere-la-residenza-in-spagna-pro-e-contro/#:~:text=Il%20tempo%20necessario%20per%20ottenere,da%20alcune%20settimane%20a%20diverse.https://n26.com/it-it/blog/nie-in-spagna

Come ti sei mossa per trovare clienti come riflessologa?

Sull’isola ho iniziato a frequentare dei corsi e degli incontri legati al mondo olistico quindi molto affini alla riflessologia plantare, dove è più facile conoscere e legare con persone con interessi comuni, presentare la propria attività, scambiarsi i contatti e talvolta gli stessi trattamenti. Quest’ultimo è un ottimo mezzo per arricchire la propria esperienza anche dal punto di vista umano.

Sui social mi sono iscritta a gruppi su Formentera, alcuni anche internazionali, dove è stato più facile trovare notizie e aggiornamenti su quello che succede nell’isola e anche chiedere informazioni su come muoversi. Dopo i primi trattamenti, ha iniziato a funzionare anche il passaparola che è, forse, il mezzo più efficace per farsi conoscere e apprezzare.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Direi che è una questione molto personale e dipende dal valore che si vuole dare a quest’isola…La qualità della vita, per i miei canoni, è altissima. L’aria che respiro e il contatto con gli elementi della natura sono rigeneranti e già solo questi compensano i sacrifici che devo fare per sostenere dei costi (principalmente cibo e affitto) che sono più alti della media Italiana di almeno un buon 20%.

Puoi farci degli esempi sul costo dei prodotti o servizi per la vita di tutti i giorni (benzina, cibo, ecc.)?La benzina ha costi molto vicini a quelli italiani, circa 1.85 al litro, mentre, come ho appena detto, sui prodotti alimentari bisogna applicare un 20% in più, destinato purtroppo ad aumentare con la stagione estiva.

Come reputeresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

Visti i frequenti spostamenti non ho ancora richiesto la residenza e quindi non ho ancora potuto testare direttamente la qualità del servizio sanitario. A Formentera c’è un ospedale con pronto soccorso in grado di coprire le esigenze più ordinarie mentre per le emergenze è garantito un collegamento con Ibiza attraverso un servizio di elicottero. Ci sono 4 farmacie sull’isola, normalmente sempre ben rifornite, oltre a centri medici privati per consultazioni specialistiche.

Per gli spostamenti è garantito un servizio di autobus, potenziato nel periodo estivo con due linee attive che coprono il territorio dell’isola, gratuito per i minorenni, per i disabili e i loro accompagnatori. Inoltre è disponibile un servizio di taxi 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Per il noleggio di auto, moto e biciclette ci sono numerosi punti in tutta l’isola e i prezzi cambiano naturalmente a seconda della stagione con tariffe molto alte nel periodo estivo che possono anche arrivare a superare gli 80 Euro al giorno per le auto nel mese di agosto. E’ molto utile consultare online i vari noleggi, comparare i prezzi e, preferibilmente, prenotare in anticipo.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

In generale le persone del posto sono gentili, anche se talvolta un po’ diffidenti. Va comunque detto che dalla fine degli anni 80 c’è stata un vera invasione d’italiani, non solo come turisti ma anche come investitori, e questo ha causato talvolta malcontenti nella popolazione locale. Gli italiani a Formentera rappresentano la prima comunità in termini numerici, subito dopo gli abitanti dell’isola che sono all’incirca 11.000. Le lingue ufficiali sono il catalano e lo spagnolo ma molti parlano anche il dialetto ibizenco. Per vivere sull’isola è importante parlare lo spagnolo e poi anche l’inglese come lingua internazionale per poter comunicare più facilmente con tutti gli stranieri che la frequentano, soprattutto durante la stagione estiva.

Quali sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare?

La principale difficoltà è stata quella di trovare un appartamento a un prezzo ragionevole, ho impiegato più di un anno e poi naturalmente abituarmi a questa vita nomade divisa tra i ritmi frenetici di una città come Torino e quelli di Formentera con i suoi silenzi e la sua lentezza. Anche la difficoltà di organizzare e far coincidere tutti i vari impegni tra Italia e Spagna sempre con un occhio alle tariffe dei trasporti aerei che possono essere convenienti solo se prenotati con ampio anticipo…

Che consigli daresti a chi vorrebbe andare a vivere, anche temporaneamente, a Formentera?

Soprattutto per i più giovani che desiderano fare un’esperienza di lavoro temporaneo consiglio di organizzarsi all’inizio della primavera, da fine marzo l’isola si prepara ad accogliere i turisti ed è più facile informarsi e candidarsi direttamente sul posto sulle eventuali opportunità di lavoro, sempre tenendo presente l’eventuale difficoltà per trovare un alloggio.

Com’è la vita sull’isola?Cosa si fa, lì, durante l’inverno?

Vivere Formentera durante l’inverno significa innanzitutto accedere a tariffe notevolmente ridotte su tutti i servizi, poter godere di un clima temperato e approfittare di fare attività sportive che durante l’estate, con il grande caldo e la confusione di turisti, spesso sono difficoltose. Sull’isola ci sono 32 percorsi verdi attraverso un insieme di sentieri molto ben segnalati per oltre 100 chilometri che possono essere percorsi a piedi o in bicicletta, si possono fare immersioni subacquee per scoprire le praterie di Posidonia oceanica, e praticare il kitesurf. Per chi non ama lo sport, c’è sempre la possibilità di godere delle spiagge e spesso fare bagni fuori stagione. Anche se molti ristoranti sono legati alla stagionalità è comunque possibile trovarne aperti, soprattutto nei centri abitati di San Francesc e San Ferran, così come alcuni chioschi sulle spiagge.Per chi risiede abitualmente sull’isola vengono regolarmente organizzate mostre, laboratori, attività culturali come musica e danza e anche qualche mercatino in coincidenza del Natale.

Che suggerimenti daresti, invece, a chi vorrebbe andarci in vacanza?

Durante l’estate, l’isola si trasforma in una meta turistica piuttosto affollata, soprattutto durante il giorno, quando sbarcano a centinaia dalla vicina Ibiza per gite giornaliere. Alla sera l’isola ritorna più tranquilla, in molte spiagge ci si può attardare per aperitivi nei chiringuitos e per godere di splendidi tramonti. Alla sera è possibile cenare fino a molto tardi nei ristoranti all’aperto, molto caratteristici, che sono collocati in tutta l’isola mentre per i più giovani la movida si concentra a Es Pujol con alcuni locali per ascoltare musica e ballare. E’ un’isola che io, comunque, sconsiglio a chi cerca la vita notturna, come quella che offre la vicina Ibiza. Se non si desidera di vivere il mare in tutte le sue forme questa è un’isola in cui si rischia di annoiarsi.Tenere inoltre ben presente che i costi in generale sono alti, non ci sono campeggi e i camper non sono comunque ammessi sull’isola.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

A Formentera ho imparato a rallentare i miei ritmi frenetici, a permettermi il lusso, pur lavorando, di perdere il senso del tempo e soprattutto ad apprezzare il silenzio e il ritmo della natura.

Cosa ti manca di Formentera quando sei in Italia, e viceversa?

Quando sono a Formentera mi mancano gli affetti, le amicizie che lascio ogni volta nel mio Paese e che forse la lontananza mi porta ad apprezzare ancora di più oltre alla possibilità di accedere a una vita culturale molto stimolante. Quando sono in Italia? Mi manca Formentera…

Progetti futuri?

Sto cercando di strutturarmi per poter disporre di più tempo per vivere a Formentera e investire nella mia attività di riflessologa, anche pensando di organizzare con altri operatori olistici che vivono sull’isola dei corsi e seminari sul benessere che passano attraverso discipline differenti quali Yoga, Bio Danza, Ayurveda, Reiki, ma anche l’utilizzo di medicine alternative non invasive come la Naturopatia e la Magnetoterapia. Mi piacerebbe creare un sistema per mettere in relazione tutte queste pratiche perché ho conosciuto delle persone che vivono sull’isola e sono molto preparate ma, al momento, non c’è ancora un centro di riferimento che possa raccogliere e integrare tutta questa offerta. Sarebbe una grande opportunità per unire competenze e rendere accessibili a chi lo desidera degli importanti percorsi di benessere che il magico contesto di quest’isola può rendere indimenticabili.

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