Cinzia e la sua vita in Tunisia

Cinzia, da quasi 17 anni, vive in Tunisia. Sposatasi in Italia con un tunisino, ha poi deciso di trasferirsi in un paesino sulla costa del Mediterraneo, tra Monastir e Sousse. Tre figli, una vita serena, una casa di proprietà e la famiglia al suo fianco, la Tunisia è riuscita a regalare a Cinzia quello che in Italia sarebbe rimasta una semplice utopia.

“Sono nata a Milano, cresciuta in Emilia, trasferita in Trentino, dove nel 1991 ho conosciuto mio marito, tunisino che lavorava al sud. Ci siamo sposati in Italia nel 1991 e nel 1993 è nato il nostro primo figlio. Era impossibile vivere lì, nonostante mio marito avesse un buon lavoro ed io lavorassi part-time, i costi tra l’affitto e le spese quotidiane erano esorbitanti, per non parlare poi dei fenomeni di razzismo. Così nel 1997 abbiamo deciso di trasferirci in Tunisia. Abitiamo sulla costa est, a due km dal Mediterraneo, tra Monastir (vicino all’aeroporto) e Sousse. Abbiamo la nostra casa, mio marito è direttore di una tipografia e si occupa nel suo tempo libero di Jiujitsu brasiliano con la sua squadra di atleti. In questi anni abbiamo avuto anche altri due figli”.

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Non hai dovuto affrontare grandi problemi nel trasferimento, avendo un marito tunisino, giusto?

No, nessun problema! Dopo esserci sposati in Italia, siamo andati a festeggiare anche in Tunisia  (per conoscere la sua famiglia) e successivamente, per diversi anni, ci siamo tornati più volte. Quindi il trasferimento ha avuto un impatto meno devastante, in un certo senso è stato quasi un “tornare a casa”…

Hai parlato di fenomeni di razzismo in Italia. Quando la situazione si è invertita, ti sei mai trovata a vivere personalmente episodi discriminatori nei tuoi confronti in terra tunisina?

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Fenomeni di razzismo vero e proprio no, di curiosità sì, soprattutto quando sentivano che parlavo una lingua diversa, ma che ben comprendevo la loro lingua e ancora di più il francese, che conosco da quasi 40 anni. Mio figlio maggiore invece, a causa di continui trasferimenti da un istituto scolastico ad un altro, ha avuto qualche problema iniziale di inserimento, ma ormai ha diversi amici provenienti da ogni parte del globo. La scuola poi permette un maggiore confronto sotto diversi punti di vista: dall’amicizia alla lingua, dall’istruzione allo sport.

Come si vive in Tunisia?

Come si vive qui? Molto dipende da dove si sceglie di vivere, se si resta sulla costa (Mediterraneo, per intenderci) ci sono città turistiche in cui si può trovare di tutto, se invece ci si sposta nell’entroterra e nelle zone desertiche o semi desertiche, ovviamente ci si ritroverà ad affrontare maggiori difficoltà su diversi fronti. Io vivo a Sahline, nel Sahel, tra Monastir e Sousse. Qui ho la mia casa, costruita da me e mio marito (qui me la sono potuta permettere, in Italia sarebbe stata solo un’utopia!) e ho tre figli (quasi 21,12 e7 anni), anche questa una cosa impensabile in Italia. Con le difficoltà che ci trovavamo ad affrontare ogni fine mese, sarebbe stato inconcepibile e da pazzi pensare di avere due o peggio, tre figli. I miei genitori, quasi 80enni, vivono nella mia stessa palazzina, al primo piano e hanno abbandonato (sia per l’età che per ragioni di salute) i loro viaggi continui in Italia (abitavano in Trentino) e ti assicuro che vivono bene, non si fanno mancare nulla! E’ anche vero che dopo la rivoluzione i prezzi sono aumentati, nonostante tutto sono ancora abbastanza contenuti. Per farti un esempio, qui il pane costa pochi millim al kg (bastoni e baguettes), la campagna offre tanti prodotti naturali, la carne nazionale è il montone, ma c’è un gran consumo di pollo e tacchino (a costi inferiori ).

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Qual è il tuo luogo preferito e perché?

Il mio luogo preferito in Tunisia? Forse ti aspetti che dica “dove vivo” e invece ti dirò Monastir oppure Mahdia, eccellenti sotto tutti i punti di vista, non manca nulla, soprattutto a Monastir, anche se la Perla del Sahel resta sempre la mitica Sousse!

Quali sono invece le problematiche della terra in cui vivi? E quali i pregi?

Il caldo è un problema…per gli altri, non per me. Personalmente amo il caldo e qui le estati sono torride (si arriva spesso a 40/42 gradi all’ombra), lunghe e ricche di matrimoni e feste. Insomma se pensate che l’estate sia lunga e noiosa sbagliate! Ovvio che se una persona è in cerca di silenzio e quiete, l’estate è meglio passarla nel deserto! Per quel che riguarda i pregi, sicuramente la presenza della “FAMIGLIA” e mi permetto di metterlo in evidenza, perché purtroppo in molti Paesi, Italia compresa, sembra aver perso quel significato di unità e sostegno.

Cosa puoi dirci della situazione politica ed economica?

La situazione politica è in rifacimento dopo la rivoluzione di tre anni fa che ha gettato nel caos il Paese. Non dimentichiamo che i tunisini si sono trovati liberi da un dittatura troppo lunga e quindi non abituati a gestirla, comprese le minoranze religiose che hanno creduto (salafiti ed integralisti) di poter mettere le mani dove volevano, sbagliando! Il Presidente ha appena firmato due importanti principi della nuova costituzione: la parità tra uomo e donna (anche se le donne non avevano bisogno di questo, in quanto lavorano e sono abbastanza autonome già da diversi anni) e l’abolizione della pena di morte (che era in vigore da sempre, sebbene rimasta in sospeso dopo il gennaio 2011), convinto che il carcere sia la forma migliore di pena. Per tutti coloro che desiderano avere maggiori informazioni basta cercare intopic.it e cliccare Tunisia!

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Per quanto riguarda la situazione lavorativa invece, cosa puoi raccontarci?

La percentuale di disoccupazione è alta, purtroppo la crisi ha colpito anche qui. Sembra comunque, che ci sia un leggera ripresa e che nuovi posti di lavoro vengano creati dalle nuove strutture. I settori maggiormente coinvolti sono quello tessile e quello edile.

Ogni trasferimento va affrontato con le dovute cautele, quali sono i tuoi consigli in merito?

A chiunque voglia mettere piede fuori dal proprio Paese (e non parlo solo dell’Italia) vorrei dire che bisogna imparare ad essere malleabili, adattabili, integrarsi con giudizio, che non vuol dire depersonalizzarsi, ma unire il proprio bagaglio culturale e tradizionale al luogo in cui si sceglie di vivere! E, altro piccolo consiglio, una breve vacanza sarebbe auspicabile. Il salto nel buio lo si fa quando si hanno 25/30 anni, ma ad una certa età la cautela è necessaria, visitare luoghi, imparare almeno un po’ la lingua locale, capire che ci sono tradizioni diverse, ma non impossibili!

Tunisia vs Italia: sotto tutti i punti di vista, chi vincerebbe e perché?

Chi vince tra Tunisia e Italia? Eh no, non si fa una domanda del genere! Nessuno vince e nessuno perde, non c’è concorrenza, in Italia ho gli amici di sempre e gli anni passati non si cancellano, né si dimenticano. Qui invece ho la mia vita, positiva sotto tutti gli aspetti. Quindi decreto un bel pareggio.

La mail di Cinzia:

ilsuono@hotmail.com

Per avere info su come trasferirsi in Tunisia: Mollare Tutto

Di Nicole Cascione