Trasformazione professionale: reinventarsi il lavoro

I momenti di passaggio e di trasformazione professionale non sono mai né semplici, né rapidi e spesso necessitano di pause per ASCOLTARCI e di tempo e opportunità per sperimentare e conoscere da vicino i mondi professionali che ci interessano.

Reinventarsi il lavoro è un lavoro che inizia dal nostro centro: dobbiamo, sempre, ripartire da noi stessi, da quello che ci piace e ci dà energia.È necessario però fermarci “al qui ed ora” e, interrompere la visione “strategica” vale adire quella che ti proietta nel medio/ lungo termine e che è tipica della razionalità e di un processo logico a lungo termine.

Non puoi pianificare a tavolino il cambiamento professionale. Raccogliere i pezzi di noi stessi (perché questo significa reinventarsi professionalmente) è un’azione che implica “vivere il momento presente”, ascoltandosi minuto dopo minuto (dal battito del cuore, al ritmo del respiro), passo dopo passo: devi ripartire dalla dimensione personale e dal presente e darti tempo.

Il cambiamento professionale richiede il suo tempo e, soprattutto, il suo spazio: quello dell’auto-ascolto e della raccolta di informazioni sui mondi professionali che “di pancia” ti attirano come una calamita. Facendo queste due cose inizi a ri-metterti a fuoco, a capire, ascoltandoti e raccogliendo informazioni, dove vuoi andare.

Come puoi proiettarti nel futuro (e la proiezione implica l’avere un’immagine ben delineata di noi stessi), se quello che vedi di te nel presente sono al momento dei contorni sfuocati? È una contraddizione in termini. Devi dunque in prima battuta “staccare” dall’orologio del futuro. Tutti i mestieri e le professionalità si possono reinventare e trasformare: le basi da cui partire sono l’energia, la motivazione e il recupero della dimensione presente che ti permetteranno, rideclinando le tue competenze, di trasformare la TUA FANTASIA in un lavoro REALE.

Barbara Pescetto

Eureka, il lavoro a modo tuo

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