Carmen: vi racconto la mia bellissima esperienza in Francia con WWOOF

A cura di Maricla Pannocchia

Giovane, orgogliosa di essere italiana e pugliese, Carmen ha sempre sentito il bisogno di esplorare il mondo e così, dopo aver passato del tempo in Portogallo con un local conosciuto tramite l’app coach surfing, la ragazza ha deciso di candidarsi per un progetto su WWOOF – sito web che si occupa di mettere i volontari in contatto con degli hosts che li ospitano in cambio di lavori nell’ambito della natura – che l’ha portata a Thézan des Corbières, un piccolo paesino francese.

Lì Carmen si è occupata delle vigne e ha imparato a vivere in maniera più semplice, grazie ai suoi due hosts, Charlette e Jimmy, e agli altri volontari conosciuti sul posto. “Spesso pensiamo di aver bisogno di molte cose,” racconta Carmen, “quando in realtà non è così.” Le esperienze vissute tramite WWOOF aiutano a uscire dalla propria zona di comfort e Carmen ha in mente altri progetti di volontariato in giro per il mondo ma prima ha in programma uno stage e non è difficile indovinare in quale settore, quello turistico!

Ciao Carmen, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Carmen. Amo la mia terra e le tradizioni che la caratterizzano, d’altronde la Puglia è davvero di una bellezza mozzafiato. I colori, i profumi e il calore delle persone che ci vivono è qualcosa che ti resta dentro ovunque vai e che spesso ti fa sentire nostalgia di casa. Sono fiera di essere italiana, orgogliosa di essere pugliese, ma da sempre i viaggi, le lingue e lo scambio culturale sono qualcosa che mi appassiona e che mi spinge a viaggiare per cercare di apprendere cose nuove e lasciare qualcosa di me ovunque vada. Anche il mio percorso formativo rispecchia questa esigenza: ho conseguito una laurea triennale in lingue (inglese, francese e russo) per poi proseguire con una magistrale in comunicazione e marketing e un Master in Total Tourism and Hospitality Management e sono in procinto d’iniziare uno stage nel settore turistico.

Quali sono state le tue esperienze al di fuori dall’Italia prima di approdare in Francia, dove ti trovi adesso?

Ho avuto finalmente un mese da dedicare a me stessa e così ho deciso di passarlo in giro per l’Europa. Inizialmente sono stata in Portogallo, dove ho fatto la mia prima esperienza di couchsurfing a casa di Miguel, un local che da anni svolge la professione di guida turistica nel suo Paese. Questo scambio mi ha permesso di entrare nel vivo della cultura portoghese e dei suoi abitanti, che da subito mi hanno fatta sentire a casa, del folclore e della storia di questo Paese forse ancora troppo sottovalutato. Mi sono ripromessa che la prossima lingua che imparerò sarà il portoghese e forse, chissà, passerò proprio lì la mia vecchiaia. Poi sono tornata a casa e ho sentito l’esigenza di andare alla ricerca di qualcosa di nuovo, di scoprire nuovi paesaggi, ma non volevo fare la solita esperienza turistica, non mi sarebbe bastata, volevo qualcosa di più, volevo qualcosa che mi restasse per sempre. E così mi sono messa alla ricerca per giorni finché non mi sono imbattuta nel sito WWOOF, dove ho trovato una coppia francese di viticoltori e da subito ho sentito che quella era esattamente l’esperienza di cui avevo bisogno. Il giorno stesso l’ho detto a tutta la mia famiglia: “La settimana prossima parto.”

Come hanno reagito davanti alla tua scelta?

In un primo momento hanno cercato di convincermi a non partire, perché, naturalmente, avevano un po’ paura dell’ignoto, ma nessuno mi conosce e mi ama più della mia famiglia e nessuno sa meglio di loro quanto reprimere il mio spirito avventuroso, per me, equivalga a morire. E così anche loro hanno iniziato a sostenermi in questa decisione.

Cosa puoi raccontarci di quest’esperienza in un progetto trovato su WWOOF?

Ho concluso proprio ieri questa esperienza incredibile e, per il momento, è ancora difficile rendermi conto di essere tornata. Mi sento ancora lì, in quel vigneto a Thézan des Corbières nel quale ho trascorso gli ultimi 20 giorni. Thézan des Corbières è un piccolo paesino della Francia, che si trova tra Narbonne e Carcassone, dove non ci sono supermercati, non ci sono né bar né negozi di altro tipo, solo montagne, vigneti, e tanto verde. Da subito mi sono trovata in sintonia con i due viticoltori, Jimmy e Charlette, rispettivamente di 74 e 76 anni, molto solari, alla mano e generosi. La coppia francese aveva già ospitato più di 200 persone tramite WWOOF, provenienti da tutto il mondo, delle quali ho ascoltato storie, aneddoti e visto foto: tutti ricordi documentati in un album creato appositamente per loro. Purtroppo non mi sono trovata nel periodo della vendemmia, mi sarebbe piaciuto molto!

Carmen Papa

Di cosa ti occupavi?

Nello specifico mi occupavo della pre-potatura, un lavoro inizialmente duro ma con il passare dei giorni mi ci sono abituata, mi rilassava persino. Mi è stata fornita tutta l’attrezzatura necessaria: vestiti da lavoro, guanti, cesoie e occhiali protettivi. Le vigne erano 8 ettari in tutto e avevano caratteristiche differenti tra loro: producevano infatti varietà diverse di uva. Charlette e Jimmy amano davvero quelle vigne, hanno dato a ognuna di loro un nome e se ne prendono cura ogni giorno da 50 anni. Più passavano i giorni tra il lavoro nel vigneto, le cene di famiglia e le passeggiate insieme dove si parlava del più e del meno, più Charlette diventava per tutti noi “Maman Charlette”. A cena Jimmy ci raccontava sempre storie di una vita tutta rurale e fatta di cose semplici mentre gustavamo piatti tipici della Francia, accompagnati sempre da buon vino. Nel tempo libero si andava insieme a visitare i dintorni: siamo stati a Carcassone, a Leucate, a visitare la cantina, a fare diversi percorsi trekking. Ed è stata dura andare via ieri, ma è così, no? In fondo, questa è la vita che mi sono scelta, una vita intensa in cui si creano legami in giro per il mondo. E un giorno, forse, imparerò a dare gli addii, ma quel giorno non è oggi quindi quello che mi sono sentita di dire è stato “On se reverra aux vendages” (ci si rivede per la vendemmia).

Come funziona la piattaforma WWOOF?

Ho già svolto esperienze di volontariato in passato tramite l’università. Sono stata tre mesi nel Parco Nazionale di Killarney, nel Sud dell’Irlanda (ma per raccontare questa esperienza ci vorrebbe davvero un libro). Quella in Francia, tuttavia, è stata la mia prima volta con WWOOF. La piattaforma funziona in modo davvero semplice: basta scegliere una nazione, completare il tuo profilo raccontando un po’ chi sei e cosa ti aspetti dall’esperienza, e poi non ti resta che cercare degli hosts! Si paga un abbonamento di circa 25€ più una piccola tassa per l’assicurazione. Si può scegliere sia l’area geografica sia l’esperienza che si vuole fare. Il programma prevede che venga fornito vitto e alloggio ma non si può percepire del denaro. Gli hosts hanno un profilo dettagliato con foto e descrizioni di ciò che ti verrà proposto di fare, di ciò che si aspettano da te e dell’alloggio fornito. Consiglio di utilizzare questa piattaforma a chi è alla ricerca di esperienze a contatto con la natura, a tutti coloro che amano viaggiare non solo da turisti e a chi vuole fare un’esperienza che lo possa davvero arricchire. Per un’esperienza del genere ci vuole spirito di adattamento e bisogna uscire dalla propria comfort zone per addentrarsi davvero in abitudini e in uno stile di vita completamente diverso da quello a cui si è abituati.

➤➤ Stai pensando di trasferirti in Francia? Leggi la nostra Guida per andare a vivere a Parigi!

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita a Thézan des Corbières?

Nel paesino in cui ho vissuto lo stile di vita e il rapporto costo/qualità sono abbastanza proporzionati, ma ciò che fa davvero la differenza è il fatto che la gente vive davvero con poco. È un paesino abitato da persone semplici, dedite quasi esclusivamente ad attività rurali e che vivono di piccole cose, niente di più di ciò che è davvero essenziale!

Carmen Papa

Che consigli daresti a chi sogna di cambiare vita ma non sa da che parte cominciare?

Le principali difficoltà di chi vuole cambiare vita, a mio avviso, sono sicuramente il dover cambiare le proprie abitudini, il distacco da casa e alcuni momenti di solitudine che all’inizio ci si può trovare ad affrontare. Sicuramente anche la lingua può essere un problema se si va in un Paese in cui non si conosce la lingua locale. Io non ho avuto questo problema perché già parlavo francese, seppur un francese scolastico, per cui in alcuni momenti ho comunque avuto delle difficoltà a esprimermi, ma questo mi ha permesso di migliorare il mio francese e accrescere il mio vocabolario.

Come hai affrontato le difficoltà?

Penso che in generale il mio modo per affrontare i problemi sia parlarne, non aver paura di dire ciò che si pensa e affidarsi agli altri. Infatti, questo è un aspetto di me su cui ho dovuto lavorare nel tempo perché spesso sono restia a chiedere aiuto e preferisco fare da sola. Ma con il tempo, con l’esperienza e anche grazie ai viaggi ho capito l’importanza delle connessioni e soprattutto ho capito che nessuno si salva da solo.

Hai dovuto affrontare degli aspetti che ti hanno spinta al di fuori dalla tua zona di comfort? Come sei riuscita a farcela?

Non avevo nessuna delle comodità alle quali sono abituata. Sono partita solo con una maglia, un pantalone e un pigiama. Inoltre, non ero abituata a lavorare nei campi per ore e a condividere tutto il mio tempo con persone che non conoscevo. Queste sono tutte cose assolutamente fuori dalla mia comfort zone ma che mi hanno fatto crescere tanto.

Che consigli daresti a chi vorrebbe vivere una prima esperienza con WWOOF?

A chi vuole usare WWOOF per la prima volta consiglio di avere le idee chiare sul tipo di esperienza che si vuole fare, di essere sinceri nel descriversi sul proprio profilo e di svolgere un’esperienza di almeno due settimane.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

La gente del posto mi ha da subito accolta come se fossi una di loro, facendomi sentire a casa. Ho festeggiato lì  i miei 26 anni e Jimmy e Charlette mi hanno organizzato una festa. Hanno preparato per me una tarte tatin, hanno invitato dei loro amici e mi hanno persino regalato dei libri che volevo. Per tutto il tempo in cui sono stata a Thézan-des-Corbières, mi sono sentita anche io parte della comunità.

Hai avuto modo di conoscere altre persone arrivate lì, come te, tramite WWOOF?

Inizialmente eravamo solo Charlette ed io a occuparci della vigna, poi qualche giorno dopo sono arrivati Valérie e Luc. Non potevo desiderare compagni di avventura migliori! Valérie è una donna francese di 55 anni che vive alle Canarie da 30 anni, dove svolge la professione di guida turistica. Abbiamo condiviso la camera oltre che quest’incredibile esperienza e ci siamo ripromesse di rivederci alle Canarie per un tour con il suo camper! Luc, 24 anni, dj e studente di comunicazione e cultura, anche lui francese, attualmente ancora in giro per la Francia con WWOOF. Insieme abbiamo passato un weekend a Marsiglia una volta terminato il volontariato e ci siamo ripromessi di andare a qualche festival musicale in giro per l’Europa. Abbiamo lavorato ogni giorno tutti e tre insieme con amore per la vigna, abbiamo visto luoghi e tramonti bellissimi, ballato sotto la pioggia e condiviso momenti unici. Con loro è stato come fare un viaggio nel viaggio: un viaggio dentro me stessa. E non esagero quando dico che questa esperienza, anche grazie a loro, mi ha cambiata profondamente.

Carmen Papa

Quali sono, secondo te, i pro di questo tipo di esperienza?

Penso che i pregi di questo tipo di esperienza siano davvero tanti. In primis è un modo per metterti in gioco! Infatti, il confronto con una realtà completamente differente dalla tua, facendo cose mai fatte prima e condividendo ogni momento della giornata con altre persone appena conosciute, è un ottimo modo per tirare fuori risorse e lati di te che non pensavi di avere!

Cos’hai imparato?

Ho appreso davvero tanto da quest’esperienza. La semplicità con cui Jimmy e Charlette vivevano la vita è qualcosa che mi ha davvero colpita. Ho vissuto 20 giorni solo con un paio di jeans, una maglia e un pigiama e non avevo bisogno di altro. Spesso pensiamo di aver bisogno di un sacco di cose, ma durante questa esperienza mi sono davvero “spogliata“ di tutto ciò che non mi serviva e ora sono molto più consapevole di ciò che è davvero essenziale. Inoltre, ho appreso molto sull’arte della viticoltura e sulla cultura e la tradizione francese.

Pensi che partirai nuovamente con WWOOF?

Sì, assolutamente! Ho già in mente altri progetti di volontariato a cui voglio partecipare sia in Europa sia fuori, ma non voglio spoilerare nulla!

Progetti futuri?

Sto per iniziare uno stage nel settore turistico, quindi sì, qualche progetto ce l’ho, ma ho smesso da un po’ di fare troppi progetti nella vita perché, come dice Agostinho da Silva, “Non fare progetti per la vita che possano rovinare i piani che la vita ha fatto per te”.

Per contattare e seguire Carmen:

Instagram: carmen_papastar

E-mail: carmenpapa97@hotmail.com