Brunella: sono a Madrid da quasi 15 anni

A cura di Maricla Pannocchia

Se potesse tornare indietro, Brunella, originaria di Brescia, si trasferirebbe a Madrid prima. “Questa è una città fantastica, per me magica” racconta la donna, che ora lavora per il progetto di espansione in Italia di una multinazionale giapponese e gestisce un’associazione di volontariato.

In quasi 15 anni di vita nella città spagnola, Brunella ha visto molti cambiamenti, “purtroppo, ultimamente sono stati più quelli negativi di quelli positivi. Ad esempio, recentemente c’è stato un taglio netto di alberi che non era previsto.” Anche se la città è relativamente cara, secondo Brunella annoiarsi lì è praticamente impossibile, le persone del posto sono abituate a uscire molto più degli italiani e ci sono così tante attività da fare che spesso una persona deve decidere a quale partecipare.

A chi vorrebbe trasferirsi lì, Brunella consiglia di passarci un periodo di “prova” per capire se possa fare al caso loro e di muoversi per tempo riguardo ai documenti necessari (in primis, il NIE) e alla ricerca di un alloggio e di un lavoro.

Brunella, “ Sono a Madrid da quasi 15 anni e, a parte i miei cari, non mi manca niente dell’Italia”

Ciao Brunella, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Brunella, ho 45 anni e sono di Brescia. Sono una persona molto attiva. Prima di venire a Madrid avevo già avuto una breve esperienza all’estero, in Francia. Una volta rientrata, mi sono ripromessa di ripartire per l’estero non appena mi fosse stato possibile, per mettermi alla prova ed entrare in contatto con un’altra cultura.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Durante l’università ho avuto la possibilità di trascorrere 9 mesi in Francia, grazie al progetto Erasmus, e ho lavorato diversi anni per il mercato italiano/francese, viaggiando abbastanza spesso. Dopo pochi anni di lavoro in Italia, mi sono resa conto che mi mancava qualcosa, non ero soddisfatta di quello che mi stava dando la mia città, sia a livello culturale sia a livello lavorativo. A 27 anni avevo avuto la possibilità di trasferirmi in Australia ma, per motivi famigliari, alla fine ho scelto di non partire.

Ho iniziato un corso di spagnolo con degli amici di Brescia per portare avanti un progetto personale, che purtroppo non abbiamo mai realizzato, quindi ho cambiato un po’ la mia traiettoria, tuttavia, sapevo che in Spagna mi sarei trovata davvero bene.

Ora vivi a Madrid. Cosa ti ha spinta a trasferirti proprio lì?

All’inizio avevo pensato di trasferirmi in una zona di mare, con il progetto iniziale eravamo indecisi fra Maiorca e Valencia, poi, per caso, ho conosciuto quello che è stato il mio ragazzo per più di 8 anni (anche lui italiano). Lui già viveva a Madrid e ho cambiato la meta del mio trasferimento.

C’eri già stata, prima di andarci ad abitare?

Prima del trasferimento ero venuta a Madrid diverse volte e ogni volta mi sembrava di essere a casa mia. Questa è una città magica, che continua a sorprendermi, giorno dopo giorno.

Ti sei trasferita a Madrid quasi 15 anni fa. Hai notato dei cambiamenti, sia positivi sia negativi, da allora a oggi?

Quest’anno saranno ben 15 anni che vivo a Madrid. Nell’arco di questo periodo, ho notato molti cambiamenti, purtroppo, negli ultimi anni, sono stati più negativi che positivi, per via di alcune scelte amministrative molto opinabili (come il taglio netto e non previsto di molti alberi, quando il progetto iniziale per l’ampliamento della linea di una metro prevedeva un altro tipo di percorso, nel quale avrebbero dovuto bloccare una strada senza toccare uno dei parchi più importanti della città). Nonostante questo, Madrid rimane una città molto interessante, sia a livello culturale sia di ozio, dove hai la possiblità di vivere ogni giorno un’esperienza diversa. In più, è una città sicura (sono una persona molto indipendente e in tutti questi anni non ho mai avuto problemi).

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

All’inizio non è stato semplice, soprattutto con la mia famiglia. Non è facile che i tuoi cari ti appoggino quando lasci la tua città, il tuo lavoro a tempo indeterminato e la tua macchina a 30 anni, per andare in una capitale europea, senza avere un buon livello di spagnolo (avevo fatto un corso serale prima di partire) e senza lavoro… ma credo che la vita sia fatta anche di queste cose, preferisco lanciarmi e provarci, piuttosto che vivere di rimpianti.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Mi sono organizzata diversi mesi prima di partire, per capire quali fossero i documenti di cui avessi bisogno per iniziare a lavorare (il famoso NIE, che rappresenta il documento di riconoscimento per gli stranieri), cercando un lavoro dove potessi utilizzare prima di tutto la mia lingua nativa (purtroppo, ai tempi, il mio livello di spagnolo era più che basico) e un appartamento. Non è stato semplice, perchè quando sei sul campo è molto più facile riuscirci ma, almeno, prima di partire avevo già fatto qualche colloquio, avevo trovato un appartamento (adesso è un po’ più complicato trovarne da fuori dal Paese) e avevo già l’appuntamento per richiedere l’”empadronamiento”, per poter poi avere il NIE e iscrivermi nel registro dell’AIRE (Associazione degli Italiani all’Estero).

Di cosa ti occupi?

Ho lavorato quasi sempre per il mercato italiano (con alcune eccezioni/ampliazioni) e da un paio di anni mi occupo del progetto di espansione in Italia per una multinazionale giapponese, che opera nel settore dell’educazione. Nel mio tempo libero gestisco, insieme a un gruppo di volontari, un’associazione di animali (sono più di 10 anni che ne faccio parte) e da poco più di 5 anni sono socia di un ristorante italiano qui a Madrid (finalmente sono riuscita a realizzare il mio progetto iniziale, anche se a distanza di anni e con altre persone).

È facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

Secondo me sí, ma solo se si ha una mentalità aperta e se si conosce bene almeno un’altra lingua (ci sono molte aziende che richiedono l’inglese o lo spagnolo come lingue fondamentali). Dopo il periodo della pandemia, ho notato un cambiamento positivo nel mondo del lavoro. Anche le statistiche degli ultimi mesi confermano questo andamento.

Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

Non saprei dire quali siano i settori migliori per trovare lavoro, sicuramente c’è sempre molta richiesta per la parte commerciale e della gestione clienti di diverse multinazionali, dove si ha la possibilità di utilizzare la lingua italiana.

Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?

Sí, credo di sí, anche se negli ultimi anni il prezzo degli affitti è salito alle stelle (da 3 anni ho comprato casa, e, per fortuna, mi sono tolta il peso di cercare un appartamento in affitto). Fino a 4/5 anni fa sicuramente il costo per vivere a Madrid era più basso e, in questo ultimo periodo, è più conveniente cercare casa fuori dal centro (la metro e i mezzi di trasporto funzionano molto bene, non ho mai avuto la necessità di avere una macchina).

Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune (es. cibo, benzina…)?

Il costo della benzina è di circa 1,44/1,45 €/litro, un litro di latte di avena costa 1,50/1,80€, 500 grammi di fragole costano sui 2,80/3,00 € e 6 uova biologiche costano 2,00 €.

Come funziona, invece, per avviare un’impresa lì come stranieri?

La burocrazia in Spagna è molto più semplice di quella italiana e lo posso confermare sia per il fatto di far parte di una società (siamo 3 soci in totale) sia per l’acquisto di una casa. In ogni caso, consiglio di cuore di avere una persona su cui poter fare affidamento, un’azienda specializzata o un avvocato, in modo da avere il più chiaro possibile tutti i passaggi da effettuare.

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Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

Purtroppo la sanità pubblica sta passando un periodo davvero buio, principalmente nella Comunidad di Madrid. Spero davvero che le cose si sistemino il prima possibile… dall’altra parte, qui in Spagna si può avere un’assicurazione privata dove, pagando un tot al mese, hai vari servizi sanitari privati coperti. Sono diversi anni che ne faccio uso e, mai come adesso, è davvero utile. I mezzi pubblici funzionano davvero bene, soprattutto la metropolitana. A volte mi lamento per i ritardi ma poi penso alle città di Milano e di Roma e smetto di farlo.

Quali sono, secondo te, i pregiudizi più diffusi su Madrid?

Penso che quello più diffuso sia il fatto che non in Spagna non si lavora molto, cosa che posso smentire, e anche parecchio. Gli orari e gli usi e costumi a volte sono diversi (come pranzare alle 14:00 e il fatto che, in un’azienda spagnola, la pausa per la colazione fa parte dell’orario lavorativo… ). Sicuramente qui si esce di più, anche perché alcuni prezzi e attività sono molto più accessibili rispetto a quanto non lo siano in Italia.

Cosa si fa, lì, in ambito artistico, ricreativo e culturale?

A Madrid c’è l’imbarazzo della scelta riguardo alle attività da fare. Ci sono parecchie esposizioni/mostre (alcune sono gratuite), un calendario fitto di attività e di concerti, e, a volte, devi decidere qual è il programma che preferisci perché ce ne sono vari nello stesso giorno. Madrid è una città molto viva, magica, per me unica.

Come funziona, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare a Madrid?

Sicuramente a livello burocratico siamo incasinati anche qui ma non è per nulla paragonabile alla burocrazia in Italia. Per fare un esempio pratico, in meno di 2 mesi sono riuscita a comprare casa, firmando l’atto notarile (molto più economico rispetto all’Italia).

Come ti sei mossa per cercare un alloggio?

Ai tempi ho cercato quasi esclusivamente sul portale di Idealista. Adesso, se dovessi cercare, guarderei più portali e, nelle zone che mi interessano davvero, chiederei anche ai portieri (sono una fonte inesauribile di informazioni… 😊 ). Per le persone che devono cercare un appartamento a Madrid, diffidate sempre di chi vi chiede di pagare in anticipo per “bloccare” la casa… purtroppo, ci sono parecchie truffe.

Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

Sicuramente tutte le zone fuori dall’M30 (è la “circolare” di Madrid). Il centro adesso è diventato davvero caro e difficile da sostenere.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Direi meravigliosamente, la mentalità madrilena è molto più aperta rispetto a quella italiana, sia nel lavoro sia in altri ambiti. Ho sempre avuto la possibilità di conoscere molte persone, tutte con un atteggiamento davvero positivo. Da quando sono a Madrid ho avuto la possibilità di conoscere persone di diverse nazionalità e, per la distanza da casa, i miei amici sono la mia famiglia e ho dei rapporti davvero unici con molte persone.

Come descriveresti le loro vite?

Una cosa che mi piace molto dei madrileni è che escono spesso, qualunque giorno e orario sia. Sono delle persone attive, abituate a condividere molte cose della loro vita. Spesso mi sono ritrovata a uscire dall’ufficio un lunedì/martedì pomeriggio e a ritrovarmi la sera con degli amici, prendendo una birra, dopo aver ricevuto un messaggio alle 17 del giorno stesso.

Ogni quanto torni in Italia e cosa ti manca di più del tuo Paese natale?

Normalmente torno in Italia ogni 2/3 mesi, per il week-end. A parte il periodo natalizio e quello estivo. Mi mancano la mia famiglia e i miei amici più cari ma non sento molto la mancanza dell’Italia.

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

Di difficoltà ce ne sono state tante, sia per il lavoro (quando non conoscevo ancora bene lo spagnolo) sia per la ricerca della casa, soprattutto quando mi sono ritrovata da sola, con i miei due gatti. Sono state proprio le amicizie che ho stretto in questi anni a darmi l’appoggio e il sostegno necessari ad affrontarle.

E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

Le gioie e le soddisfazzioni sono state parecchie, dal cambiare e migliorare il mio lavoro – quando sono diventata vice direttrice di un’azienda spagnola, viaggiando in Cina – a quando ho avuto la possibilità di smettere di condividere la casa e di vivere da sola (sempre con i miei gattoni). Penso anche a quando ho aperto l’attività con i miei soci.

C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?

Faccio parte di alcuni gruppi d’italiani a Madrid, per cui c’è uno scambio continuo d’informazioni. A volte mi piacerebbe poterne fare parte attivamente ma spesso mi manca il tempo per poterlo fare… 😊

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

Prima di tutto di venire a Madrid almeno 3-4 giorni per conoscere la città e capire se davvero potrebbe fare al caso suo. Se la risposta è sì, portarsi avanti con un corso di spagnolo, in caso non si conosca il castigliano, e iniziare a cercare casa/lavoro, informandosi sui documenti da richiedere (in primo piano, il famoso NIE).

Ho aiutato diversi amici quando hanno deciso di trasferirsi qui, più di una volta ho dato alcuni consigli a delle persone che ci stanno ancora pensando.

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

I miei amici che vengono qui sanno già che possono contare su una guida italiana. Mi succede spesso di organizzare direttamente i loro itinerari nella capitale spagnola.

In base al numero di giorni a disposizione, consiglio sempre di cercare una sistemazione nel centro di Madrid. Pur essendo una capitale europea, si può girare il centro senza aver bisogno di prendere i mezzi pubblici. Consiglio sempre di vedere Plaza Mayor e Puerta del Sol e di fare un bel giro, iniziando dal Palacio Real, passando per il Tempo de Debod e Plaza de España, per poi percorrere tutta la Gran Vía per arrivare al palazzo della Cibeles (la sede del municipio). Se non si è ancora stanchi, procedere fino alla Puerta di Alcalá ed entrare nel Parco del Buen Retiro. I quartieri che mi piacciono di più per camminare e per prendere qualcosa da bere sono Huertas (o Barrio de las Letras), La Latina e Malasaña. In caso si voglia visitare un qualunque museo, consiglio sempre di comprare i biglietti in anticipo, controllando gli eventuali giorni di chiusura e anche se esiste la possibilità di visitarli gratuitamente (sia il museo del Prado che il Reina Sofia prevedono degli ingressi gratuiti, in certi giorni e orari).

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Se potessi tornare indietro, partirei prima… poco ma sicuro. Madrid è una città meravigliosa e mi sarebbe piaciuta conoscerla qualche anno prima del mio arrivo.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato a essere davvero indipendente e a non avere paura quando esco/torno la sera. In Italia purtroppo non riesco a provare la stessa sensazione. In più di 14 anni in un Paese s’imparano e si scoprono mille cose

Progetti futuri?

Per adesso sono ferma, mi hanno appena operata a una spalla. Quando avrò recuperato, mi piacerebbe vedere se riesco a ritagliarmi del tempo per fare un altro tipo di volontariato, a parte quello che faccio con la mia associazione.

Per seguire e contattare Brunella:

E-mail: brunella.banzola@gmail.com