Nel Belpaese i due, 39 e 37 anni, nati rispettivamente a Termoli e Crotone, lavoravano come consulenti finanziari ed erano soddisfatti. Poi, hanno deciso di lasciare il loro impiego, vendere casa e cambiare vita. Con la liquidazione, da agosto scorso, stanno vivendo una nuova avventura. La prima l’hanno già fatta tanti anni fa, emigrando a Bologna per l’Università. Questa è quella determinante, anche per il futuro dei loro due pargoli, di 4 e 2 anni.
Ma perché questa decisione? “Tanti i motivi- afferma Andrea – senza un ordine di priorità: il desiderio di affrontare nuove sfide, dare ai nostri figli un luogo in cui crescere più a contatto con la natura, progettare insieme un futuro, potendo scegliere di più e meglio come vivere”.
E l’Italia? “E’ un Paese splendido- gli fa eco Cinzia – ma sta diventando un posto troppo vecchio. E’ difficile avere idee e metterle in pratica, si litiga per ogni cosa, la nostra classe politica è lo specchio di tutto questo. In Italia ci mancava la coerenza tra ciò che desideravamo e ciò che facevamo per ottenerlo”.
La scelta del Brasile è arrivata per caso. I due non ci erano mai stati. “Un’ amica brasiliana- racconta Andrea – ci ha parlato di Florianopolis. Ci ha incuriosito il nome. Non lo avevamo mai sentito. Un giro su internet, un viaggio di sette giorni a luglio dell’anno scorso. E la decisione era presa. Da quel momento abbiamo iniziato ad approfondire la possibilità non solo di fare investimenti, ma anche di dare una svolta alla nostra esistenza”.
Ma che posto è Florianopolis?
E’ la capitale dello Stato di Santa Caterina in Brasile. Si trova nella parte orientale del Paese ed è bagnata dall’ Oceano Atlantico. Fondata nel 1726 col nome di Nossa Senhora do Desterro, in italiano Nostra Signora degli Emigranti (letteralmente: dell’esilio), la città venne rinominata nel 1894 in onore di Floriano Peixoto, capo del governo che pose fine alla Rivoluzione Federalista. “Floripa – chiarisce Cinzia- è un luogo di villeggiatura molto frequentato, si può paragonare alla Sardegna. La classica attività ricettiva è la Pousada. Di qui la nostra idea. Abbiamo trovato un terreno molto esteso e abbiamo pensato di realizzare villette da vendere. In seguito, di costruire altri chalet utili all’ attività turistica. In questi giorni stiamo lavorando parecchio. Mancano solo tre mesi all’alta stagione e se vogliamo aprire in tempo dobbiamo darci da fare. Abbiamo venticinque chalet, dodici sono già pronti”.
Avete soci locali? “No- continua Andrea – siamo tutti italiani, in dieci. Io e mia moglie siamo gli unici ad essersi trasferiti e ad occuparsi della gestione. Gli altri sono solo soci di capitali”.
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Ma è facile avviare un’impresa turistica per un italiano in Brasile?
“I controlli sono seri- dichiarano- l’impressione è che questo sia un Paese che cerca di far rispettare le regole, e seguendole siamo riusciti a fare tutto.
Ci sono agevolazioni?
Diciamo che non abbiamo ancora esplorato questa possibilità, ma direi di no per il nostro settore, quello alberghiero.
Quali sono le difficoltà più grandi?
Non abbiamo incontrato tante difficoltà per ora. I brasiliani con i quali stiamo collaborando stanno dimostrando affidabilità e precisione. E poi sono dei gran lavoratori.
Burocrazia e criminalità: che peso hanno in Brasile per un italiano intenzionato ad avviare un’attività imprenditoriale?
Il Brasile è grande cinque volte l’Europa e non è possibile generalizzare. Tutti dicono che quanto a microcriminalità Florianopolis sia un’oasi felice. E’stata nominata capitale brasiliana con l’indice di sviluppo umano maggiore. Si tratta di un parametro che sintetizza redditi, vita media, aspettativa di vita ed istruzione. Non conosciamo altre realtà in Brasile, ma non mi fido dello stereotipo che ci passano le televisioni. Consigliamo sempre di controllare di persona.
Dunque, c’è collaborazione da parte degli abitanti del posto!
La loro disponibilità è straordinaria. Abitiamo qui da poco e siamo stati già invitati dai vicini parecchie volte. Un sorriso non manca mai a nessuno.
Cosa vi spaventa di più della nuova vita?
Temevamo per i bimbi, la lingua, la scuola. In pochi giorni frequentano una scuola bilingue (inglese e portoghese), non molto distante dalla pousada e dalla casa in cui abitiamo. I bambini per ora sono contentissimi. Abbiamo visto e sentito più animali in venti giorni che in tre anni a Bologna. Abbiamo spiagge fantastiche a pochi minuti di macchina o di bicicletta.
Che futuro c’è per loro in Brasile?
Non lo sappiamo. E’ un Paese che cresce in fretta e secondo noi fra quindici anni avrà gli stessi problemi che oggi riscontriamo in Europa. Credo, comunque, che sia meglio crescere qui che in Italia.
Strano detto da due che almeno un posto nel Belpaese ce l’avevano. Ma parlateci ancora di Florianopolis!
No Vermelho è un quartiere di Florianopolis, situato nella parte nord est dell’isola, vicino alla spiaggia di Mozambique e Dos ingleses. E’ abitato, soprattutto, da locali. L’80% degli abitanti è costituito da muratori, artigiani, falegnami. E’ una comunità ben organizzata, che si sviluppa ai lati di una strada di comunicazione tra il nord e il centro dell’isola. A poche centinaia di metri si passa da un piccolo morro (comune) di quasi 500 metri di altezza. C’è una splendida mata atlantica (foresta), un lago enorme. Vicino l’Oceano.Dicevate che la qualità della vita è elevata. In che senso?
Non c’è inquinamento acustico. Poco smog, clima più temperato. Poiché c’è vento, si riduce la sensazione di umidità che è, comunque, più bassa di quella di Bologna. Prendiamo la verdura direttamente dall’orto biologico di un abitante del posto. Il pesce costa poco. Con meno di 2 euro ne hai quasi un chilo. La carne è ottima. Un controfiletto costa 7 euro al chilo. Gli abitanti sono cordiali, i ritmi sono meno frenetici. Riteniamo queste priorità per vivere bene. La scuola e la sanità, ci dicono, meglio se private. Ma anche questo è un aspetto che vogliamo approfondire.
La vita è parecchio economica!
Per tante cose. Non per tutto. Un caffè nel centro della Lagoa Costa si paga quanto quello venduto sotto le torri a Bologna. Nei supermercati 500 grammi di pasta italiana di una marca conosciuta costano 4 euro. Ci sono ristoranti che fanno invidia ai nostri, e sono molto cari. Le automobili costano molto di più. Bisogna informarsi, altrimenti come farebbero gli abitanti a vivere in modo dignitoso con un salario minimo di 520 reais, pari a quasi 250 euro? Qualche modo ci sarà.
Si spera, sistemi leciti. Ma veniamo al vostro progetto. Quale sarà il target della struttura turistica?
Medio- alto. Abbiamo spazi ampi e percorsi di accesso a sentieri splendidi. Siamo a pochi passi da spiagge fantastiche. Stiamo organizzando servizi di navetta per consentire ai nostri ospiti di dimenticare lo stress di una macchina e lasciarsi guidare alla scoperta di una natura ancora incontaminata.
Puntate sugli italiani?
Ci sono moltissimi brasiliani e argentini, che da anni frequentano e amano l’isola. Saranno di sicuro loro i più presenti. Ma sarebbe un piacere ospitare italiani ed in genere europei nella nostra pousada. Ci stiamo attivando per creare pacchetti specifici, destinati a loro. Vicino alla pousada c’è un punto di avvistamento di balene.
Cos’altro offrirete?
Floripa è conosciuta come l’isola delle cento spiagge. Quindi: percorsi organizzati, mountain bike, deltaplano, parapendio, kite surf, wind surf, discoteche, sand board. A circa 100 chilometri di distanza, verso l’Argentina, si possono ammirare praterie sterminate con una vista mozzafiato. Organizzeremo collegamenti per giornate a cavallo e grigliate.
La cucina sarà italiana?
Il più possibile. Ma riso e fagioli non mancheranno.
Com’è quella locale?
Si mangiano, soprattutto, carne e pesce. Poi, tanta frutta.
Ci sono piatti da non perdere?
Un churrasco brasiliano- argentino.
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Tradizioni particolari?
E’ un posto molto religioso. Tutto ruota intorno alla religione.
I lati negativi della nuova vita?
Per ora nessuno, ma è passato poco tempo per dirlo. Adesso l’entusiasmo è traboccante. L’isola ci ha accolto con giornate splendide di sole e caldo secco.
E la lingua?
Comprendiamo già tutto, non è difficile. Abbiamo studiato e parliamo in modo discreto. Consideri che siamo soli e riusciamo a non farci mancare nulla. Dover parlare tutti i giorni solo in portoghese aiuta e velocizza l’apprendimento.
Ci sono italiani?
Ne stiamo scoprendo tanti che gestiscono: pizzerie e alberghi. Ci sono professionisti. La comunità di connazionali è nutrita. Il 50% degli abitanti ha origini italiane, non parla italiano, non è mai stato nel nostro Paese, ma un nonno, uno zio italiano, ce l’ha. Anche molti cognomi sono italiani.
Cosa avete detto ai vostri familiari e agli amici prima di partire?
Che volevamo riprenderci la nostra vita e che volevano affrontare un cambiamento per crescere. E l’abbiamo fatto dopo aver verificato le condizioni per non fare un salto nel buio.
Cosa consigliate a chi è stufo della vita in Italia?
Di fare nuove esperienze, ma di andare a vedere con i propri occhi. Ciò che piace a tutti potrebbe non piacere a noi. Poi, meglio non fermarsi alle prime difficoltà, ma ragionare su come risolverle. Nel nostro caso tutto è più facile. Noi due la pensiamo sempre allo stesso modo.
Si potrebbe dire che il Brasile sia il nuovo paradiso?
Florianopolis è di sicuro una capitale da conoscere e lo sarà sempre di più anche a livello europeo. Il Brasile cresce in modo rapido. Olimpiadi e mondiali daranno un ulteriore sprint. Saranno migliorate le infrastrutture. Il futuro è roseo. Anche se, essendo un Paese esteso, sarebbe meglio non generalizzare.
Collegamenti con l’Italia?
Bisogna arrivare a Sao Paulo o a Rio de Janeiro. Da Roma e Milano ci sono voli diretti. Poi da Sao Paulo dopo 55 minuti di volo si atterra nell’aeroporto internazionale di Florianopolis. In alcuni periodi per un’andata ed un ritorno dall’isola si possono spendere meno di 600 euro.
Vi siete dati una scadenza?
Cinque anni sono sufficienti per verificare lo sviluppo dell’investimento. Poi si vedrà.
Intervista a cura di Cinzia Ficco
Intanto Andrea fa sapere che il progetto si concluderà alla fine di settembre con un piccolo gruppo di dieci soci fondatori. E tiene a sottolineare che il Brasile, in particolare lo Stato di Santa Catarina di cui Florianopolis è la capitale, offre ancora moltissimi spazi ad investimenti di natura immobiliare e turistica. Per questo è fondamentale essere quotidianamente sul posto, capirne le dinamiche, viverci per cogliere queste opportunità.
Chiunque fosse interessato ad approfondire tali possibilità potrà prendere contatto con lui attraverso la mail del suo sito: info@pousadaoceanomare.com