Auto elettriche e petrolio: il paradosso europeo della Norvegia

di Gianluca Ricci

 

Sembra un paradosso, ma a ben guardare non lo è tanto: il Paese europeo con la maggior concentrazione di auto elettriche circolanti è la Norvegia, che risulta essere contemporaneamente il maggior produttore di petrolio del continente.

A quelle latitudini il petrolio viene estratto per essere spedito in mezzo mondo, ma non per essere utilizzato per la mobilità interna.

Norvegia e le macchine elettriche

Su 5 milioni di abitanti o poco più, il numero di auto elettriche ad Oslo e dintorni che sono state vendute è pari ad oltre 140mila, a cui si vanno ad aggiungere altre 70mila auto ibride per un totale che costituisce il 6% del parco vetture (in Italia, per dire, la percentuale si arena allo 0,2%).

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Nel gennaio dello scorso anno l’evento più significativo di questo fenomeno: per la prima volta infatti il numero di auto elettriche immatricolate ha superato quello delle auto spinte da motori tradizionali. E questo è un dato molto importante per l’economia della Norvegia.

E da allora il trend non è più cambiato, certificando la Norvegia come la nazione più sensibile a quello che dovrebbe diventare un mutamento generalizzato.

A convincere i norvegesi della bontà della scelta, al di là delle ottime ragioni di carattere ambientale, sono state soprattutto le misure elaborate dal governo centrale, misure sicuramente costose che però la Norvegia si può permettere grazie ai proventi delle vendite del petrolio.

Com’è noto infatti il Paese possiede il fondo sovrano più ricco del mondo, pari a mille miliardi di dollari, in grado di controllare il 2,5% di tutte le azioni d’Europa e quindi di assicurare a tutti i cittadini opportunità economiche che altri Paesi possono solo sognarsi.

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In Norvegia (Norway) si è così deciso di attingere ai benefit del fondo per incentivare il passaggio alla mobilità elettrica, che nel giro di qualche anno dovrebbe diventare, nei piani del governo, praticamente totale.

Prima di tutto sono state completamente eliminate la sovrattassa che invece grava sulle auto a trazione tradizionale e l’Iva al 25%, in modo da equilibrare al massimo il prezzo di acquisto.

Quindi sono state approvate misure supplementari come il parcheggio gratuito, la possibilità di circolare nei centri storici e lungo le corsie riservate ai mezzi pubblici, l’esenzione dal pedaggio autostradale e dal pagamento del biglietto dei traghetti, che da quelle parti sono piuttosto costosi e frequenti, vista la natura frastagliata del territorio.

Inoltre sono state collocate migliaia di colonnine di ricarica a cui gli utenti possono accedere in forma del tutto gratuita per ricaricare l’auto senza perdere né tempo né denaro: tutte misure che, insieme alla forte caratterizzazione sociale in base alla quale l’auto elettrica sta diventando un vero e proprio status symbol, hanno convinto migliaia di norvegesi ad acquistare un’auto dall’autonomia comunque ancora fortemente limitata e penalizzata se usata all’estero, dove magari i sistemi di ricarica potrebbero non essere adatti ai modelli norvegesi.

Per la mobilità interna però ad oggi in Norvegia non esiste nulla di più conveniente ed efficiente, al punto che nel giro di qualche anno i motori diesel e benzina scompariranno definitivamente: se il trend delle vendite proseguirà sulla base di questi numeri, è molto probabile che nel 2025 il 100% delle autovetture vendute sarà spinto da un motore elettrico.

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