Andrea: vivere a Bratislava

A cura di Maricla Pannocchia

Da sempre con il desiderio di trasferirsi all’estero, specialmente dopo un’esperienza Erasmus molto positiva in Germania, Andrea si è creato l’opportunità che cercava chiedendo all’azienda per cui già lavorava a Milano di mandarlo “ovunque all’estero”.

L’azienda gli ha proposto Bratislava e così, dopo un veloce giro di ricognizione che, a parte un arrivo piovoso che lo ha un po’ stranito, già lo ha fatto innamorare della città, Andrea si è trasferito. “Gli slovacchi sono meno estroversi di noi italiani”, racconta l’uomo, “Ma ci sono molti giovani, specialmente negli ambienti lavorativi, e fare amicizia non è difficile”.

Il punto più negativo, secondo Andrea, è la scarsità della sanità mentre servizi come i mezzi pubblici e la burocrazia sono buoni. “Il costo della vita è aumentato, come ovunque”, prosegue Andrea, “Ma è ancora possibile affittare a prezzi decenti, anche se il centro, come in ogni capitale, è più costoso. Bratislava, tra l’altro, si trova vicina a diverse capitali europee, pertanto è ben posizionata per viaggiare facilmente”.

Al momento, Andrea è felice lì e vuole godersi la sua casa, acquistata da poco e ad appena 5 minuti dall’ufficio, “tuttavia, ormai siamo cittadini del mondo e, se un giorno dovessi avere il motivo per tornare in Italia o per trasferirmi altrove, perché no?”

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Ciao Andrea, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Abruzzese, 38 anni, terzo figlio di tre fratelli, nato e cresciuto a Giulianova (TE) sino ai 23 anni quando, al termine del mio percorso universitario in economia aziendale presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara, ho colto un’opportunità professionale a Milano, presso una multinazionale del settore IT.

Quando hai sentito il bisogno di lasciare l’Italia?

Dopo cinque anni a Milano e dopo aver ricoperto diverse posizioni nella stessa azienda, sentivo il bisogno di maturare un’esperienza lavorativa e di vita all’estero. Già dopo gli studi universitari, al termine del progetto Erasmus in Germania, avevo questo pallino ma mi dissi, “finita l’università o vado all’estero o a Milano”. Milano è la capitale delle opportunità lavorative in Italia ma vedevo che comunque gli ambienti di lavoro non erano così stimolanti come mi aspettavo e l’ostacolo principale era la mentalità che c’era sul lavoro.

Adesso vivi in Slovacchia, precisamente a Bratislava. Come sei arrivato lì?

Sulla base delle motivazioni sopra citate, essendo libero e non avendo famiglia, intorno ai 29 anni decisi di chiedere alla mia stessa azienda di mandarmi ovunque all’estero e mi venne offerto Bratislava, dato che la capitale slovacca ospitava un centro servizi finance, a supporto di tutto il mondo, e mi era sempre stato detto dai colleghi che quello sarebbe stato il posto ideale per me. Non si sbagliavano.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

I miei familiari mi hanno da subito supportato, soprattutto i miei fratelli, credevano che mi sarei sicuramente trovato bene e che comunque sarebbe stata una bella esperienza per me dopo aver visto l’entusiasmo manifestato durante i sei mesi di Erasmus in Germania. I colleghi sono quelli che mi hanno spinto a questa decisione, quelli più stretti che erano già stati a Bratislava e avevano visto l’ambiente lavorativo lì, non avevano dubbi sul fatto che sarebbe stato il meglio per me, non cambiando azienda per la quale lavorare e comunque la rilocalizzazione sarebbe durata solo due anni, al termine dei quali sarei potuto tornare o rimanere.

Come ti sei organizzato prima della partenza?

La mia azienda mi ha aiutato nella ricollocazione, di conseguenza 7 scatoloni da 15kg ognuno, un volo Milano – Bratislava di solo andata e via, è stato semplice, anche perché all’arrivo avevo due colleghi slovacchi ad aspettarmi, che mi hanno ospitato per il primo mese.

Andrea: vi racconto i pro e contro di vivere e lavorare a Bratislava in Solvacchia

Ricordi i primi giorni a Bratislava? Che cos’hai provato?

Prima di trasferirmi ero stato in “ricognizione” per una settimana a Bratislava, per vedere la città e l’ufficio ma anche per capire se ne valesse la pena. Ricordo che quando arrivai l’impressione iniziale non fu delle migliori, pioveva, il mio amico abitava in una zona periferica e fuori era tutto un grigiore. Il giorno dopo era un venerdì, andai in ufficio con il mio collega/amico e lì non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo. L’ufficio era nuovo, pieno di giovani con un’età media di trent’anni e tanto entusiasmo in giro, sì, lo ammetto, anche molte belle ragazze 😊

La sera siamo usciti in centro e anche lì mi sono divertito troppo, ho fatto da subito conoscenze, il mio amico mi ha presentato alcuni dei sui compagni e l’ospitalità è stata ottima. Al ritorno a Milano dissi al mio capo “vado”.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Inizialmente in ufficio erano un po’ schivi, nonostante la giovane età menzionata prima. Gli slovacchi comunque sono molto meno estroversi di noi italiani ma io, da bravo ragazzo del Sud, non ho impiegato molto a far capire loro che quel che amavo era il contatto diretto quindi se mi scrivevano per chat io mi alzavo e andavo da loro e, se magari non mi chiedevano di andare a pranzo con loro, ero io a farlo. Dopo 10 anni alcuni dei miei ex colleghi sono ancora miei amici e ci sentiamo costantemente.

È facile trovare un alloggio lì? Quali sono i costi medi?

Trovare alloggio non è cosi drammatico, ci sono molte agenzie e tanti siti web o pagine web che hanno centinaia di annunci per stanze singole oppure appartamenti. Certo, i costi non sono bassi come si può pensare. In Slovacchia c’è l’Euro quindi i prezzi sono comunque aumentati nel tempo. Attualmente, per una stanza singola, si va dai 200 ai 350 Euro il mese, a seconda della zona, mentre per un mono/bilocale il costo è sui 400/650 Euro il mese. I prezzi per acquistare una casa, invece, sono molto elevati, soprattutto in centro. D’altronde, come in ogni capitale, non tutti possono permettersi agevolmente di vivere in pieno centro, ma comunque a Bratislava ci sono ancora delle eccezioni.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Il rapporto costo/qualità si è ridotto dal 2013, anno in cui sono arrivato a Bratislava, e, negli ultimi due anni, causa guerra in Ucraina e Covid, è peggiorato ulteriormente, come un po’ ovunque, ma, tuttavia, è ancora buono. Ci sono cose che sono diventate carissime, come l’acquisto di un appartamento nuovo, ma, per il resto, è ancora una città vivibile e quello che si guadagna avanza per vivere qui poi, certo, dipende dalla tipologia di lavoro ma qui lavori come camerieri, assistenti di negozio, ecc., sono svolti da ragazzi che molto spesso sono studenti e che quindi svolgono questi lavori per mantenersi agli studi o per guadagnare qualcosina.

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E i servizi come sanità, mezzi pubblici e burocrazia?

La sanità è un po’ come in Italia, puoi trovare la struttura super nuova o quella molto meno attraente, tuttavia è chiaro che non si hanno le eccellenze nostrane. Questo è forse l’unico punto veramente debole del Paese mentre i mezzi pubblici funzionano alla perfezione, senza ritardi, e sono capillari. Non c’è la metro ma ci sono tram, bus e filobus, che bastano e avanzano, poi, nel caso, ci sono i taxi, che non sono affatto cari, anzi. La burocrazia non è un ostacolo, almeno al momento tutto quello che ho fatto qui a Bratislava è andato bene. Ho comprato una casa, rinnovato documenti, ecc… nonostante non conoscessi la lingua mi sono trovato bene, poi servizi come le poste, ad esempio, sono aperti 7/7 fino alle 21:00, scordatevi le file alle poste o alle banche.

Cosa si fa, a Bratislava, in ambito artistico, culturale e ricreativo?

Bratislava ha due teatri nazionali (uno antico e uno nuovo) e diversi teatri più piccoli privati, c’è la filarmonica per i concerti strumentali e ci sono artisti internazionali in concerto nella capitale quasi ogni giorno per ogni genere musicale. Diverse sono le gallerie, quella nazionale, appena ristrutturata, è enorme. Certo, non si hanno le opere rinascimentali che abbiamo in Italia, il gap artistico/culturale fra i due Paesi è immenso. La Storia, d’altronde, racconta tutt’altro, ma di certo non ci si annoia.

Quali sono i cibi slovacchi che, secondo te, bisogna provare almeno una volta nella vita?

“Haluski” una specie di gnocchetti con bacon e bryndza (un formaggio locale di pecora)… pesanti ma buonissimi.

La “Kofola” l’alternativa del regime alla Coca Cola, a me piace di più della Coca Cola.

Per il resto la cucina slovacca è molto pesante e non così varia come la nostra. I dolci, per esempio, non sono chissà cosa.

È stato difficile adattarsi a vivere lì? Quali sono i pro e i contro?

No, anzi, la città è piccola e accogliente, piena di giovani, e non è per niente difficile fare amicizia e incontrare persone le quali in un primo momento magari possono sembrare un po’ chiuse ma basta pochissimo per farle aprire. Personalmente, appena dico che sono Italiano, parte un “ah, italianoooo”.

I pro sono che ci sono tanti giovani, soprattutto nell’ambiente di lavoro, e nei locali è facilissimo fare amicizia, conoscere gente e uscire con loro. I contro sono che, soprattutto gli uomini, sono molto meno estroversi e aperti delle donne e non perché sono uomo ma è proprio così, quindi questo limita un po’ l’avere delle amicizie maschili ma personalmente va bene cosi.

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Pensi che ci siano dei punti in comune fra lo stile di vita italiano e quello slovacco?

La famiglia qui è importantissima come in Italia, se non di più. Per una coppia di 30 anni avere un figlio è un dovere, un po’ come al Sud da noi, forse una volta, vero, ma qui è ancora così, altrimenti per lo stile di vita anche agli slovacchi piace molto passare del tempo al bar a fare due chiacchiere davanti a una tazza di caffè (non buono come quello italiano).

Quali difficoltà hai affrontato e come le hai superate?

Sinceramente ho avuto poche difficoltà. Trovare ed eventualmente cambiare lavoro è facile, il costo della vita è ancora ok, si è al centro dell’Europa con 2-3 capitali a portata di mano (Vienna, Budapest e Praga), per cui si può viaggiare bene. Non posso dire di aver riscontrato particolari difficoltà e anche il clima è piacevole per chi ama le quattro stagioni.

Ci sono degli incontri, che hai fatto a Bratislava, che ti sono rimasti nel cuore?

Amici, quando ho lasciato Bratislava per la prima volta ho letteralmente pianto ed ecco perché poi ci sono tornato, per le persone che conosco qui e poi, da un po’ di tempo, ho anche una ragazza di origini serbe che vive qui a Bratislava e sicuramente lei mi è entrata nel cuore, soprattutto perché parla Italiano.

Che consigli daresti a chi sta organizzando un primo viaggio lì?

Se è un viaggio di piacere, un paio di giorni sono sufficienti per visitare Bratislava, se il viaggio è di lavoro o se vi state trasferendo qui per altri motivi, Bratislava non vi deluderà, sta migliorando e crescendo ed è una città a misura d’uomo, quindi, una volta trovato un buon alloggio (difficile non trovarlo), il resto sarà tutto in discesa. Consiglio d’iscriversi alla pagina FB “Italiani a Bratislava”

Hai scoperto dei luoghi poco gettonati dai turisti che vorresti suggerire ai nostri lettori?

Visitate la galleria “Danubiana”, la più bella di Bratislava ma, visto che è un po’ fuori mano, non è molto conosciuta dai turisti. Si affaccia sul fiume Danubio e in primavera/estate è spettacolare passare una mezza giornata lì.

Progetti per il futuro?

Il mio futuro a breve/medio termine è sicuramente quello di rimanere a Bratislava, avendo comprato casa da poco voglio godermela un po’, soprattutto perché si trova a cinque minuti a piedi dal lavoro, cosa irrealizzabile da altre parti. Poi mi sono sempre detto, se un giorno volessi tornare in Italia o andare da qualche altra parte posso farlo e, se ci sarà il motivo, perché no? Ormai siamo cittadini del mondo e, nel bene o nel male, bisogna essere sempre pronti a rimettersi in discussione.

Per seguire e contattare Andrea:

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E-mail: andreamancino29@gmail.com

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