Alessio: dalla Sicilia a Malta a suon di musica

A cura di Maricla Pannocchia

Alessio non ha ancora 30 anni ma è carico di esperienze, ambizioni e guidato da uno straordinario amore per la musica, chiave di lettura per un mondo che punti sempre di più sull’unione e sulla fratellanza. A soli 13 anni Alessio, pur amando la sua città natia, Messina, sapeva che avrebbe dovuto e voluto lasciarla perché le possibilità offerte sarebbero state davvero poche, e così, dopo anni di studio e varie esperienze in città, si è imbarcato sulle navi da crociera, suonando in un’orchestra.

“Sono salito come un ragazzino e sono sceso che ero molto più maturo” racconta Alessio che, complice la fidanzata che ha trovato lavoro a Malta, adesso vive sull’isola e, mentre cerca di realizzare il suo sogno di diventare compositore per i films, e lavora occasionalmente nella musica, non ha paura di accettare altri impieghi.

“Lavorare mi piace e fa parte della vita” dice Alessio che per apprezzare Malta suggerisce di portare rispetto al luogo e alle persone. “Malta è dei maltesi”, conclude, “e non dobbiamo dimenticarlo.”

Ciao Alessio, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Mi chiamo Alessio Pagano Dritto, ho 28 anni e vengo dalla splendida città di Messina, Sicilia, un posto magnifico in cui puoi svegliarti guardando lo stretto. Vengo da Mili San Marco, un paese che si trova nella parte Sud di Messina, ma in realtà mi sono sempre spostato lungo tutta la città frequentando le varie località.

Ho studiato arte al Liceo Artistico E. Basile e mi sono laureato al conservatorio di Messina come pianista. Contemporaneamente agli studi pianistici, ho avuto il piacere di fare 2 masterclass di Direzione d’orchestra e ho studiato composizione classica. Da queste ultime due esperienze é nata l’ambizione di voler diventare un compositore e un direttore d’orchestra acclamato nel mondo.

Durante le estati degli ultimi 5 anni di studio al conservatorio, mi esibivo (e ancora oggi mi esibisco) con la mia band “Lucky Strike Quartet” formata da 4 elementi (io tastiera, Emanuele Feudale Foti al violino, Gabriele Ruggeri alla batteria/percussioni e Carlo Briguglio alla chitarra ) tutti uniti dall’amicizia e dall’amore infinito per la musica.

Finiti i 10 lunghi anni di studio al conservatorio, mi sono imbarcato sulle navi da crociera suonando come tastierista e pianista nella fantastica band “Right Waves Band”. Ancora oggi mantengo amicizie strette con gli elementi del gruppo e ho bei ricordi dei momenti passati insieme tra avventure e risate (la band suona ancora oggi sulle navi).

Finiti i due contratti con MSC sulle navi gemelle Seaside e Seaview, mi sono trasferito a Malta, Paese in cui attualmente vivo per continuare a raggiungere i miei sogni.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Purtroppo all’età di 13 anni mi ero già reso conto di come il terreno in cui vivevo poteva non essere fertile per le mie ambizioni future. Da quando avevo 12 anni sapevo di voler fare il musicista e il compositore, purtroppo nessuno ti dice come, però tutti mi dicevano che avrei dovuto studiare.

Crescendo e maturando certe esperienze mi sono reso conto che purtroppo la mia amata città non poteva offrirmi quello che cercavo. Così già all’età di 14 anni dicevo ai miei genitori “dopo la laurea avrò la valigia pronta per andarmene, non so dove ancora, ma sarà così” e infatti è andata proprio così!

Come mai hai scelto di vivere proprio a Malta?

Beh, in realtà non avevo scelto Malta come meta, la storia sarebbe troppo lunga da raccontare, ma riassumiamo dicendo che la pandemia diede un taglio netto ai piani futuri che c’eravamo fatti la mia ragazza ed io. Un giorno, scrollando su Facebook, vidi un annuncio del mio carissimo amico e collega Giuseppe Guerrera che stava cercando un tastierista che potesse suonare sulle navi da crociera, avevano richiamato lui per suonare, ma non poteva per via dei suoi impegni e cercava qualcuno disposto a fare quell’esperienza con parte della sua vecchia formazione. Ovviamente mi fiondai, presi subito il telefono e mi misi in contatto, ero disoccupato e consegnavo pizze poiché ancora la pandemia non era ancora finita. Salito a bordo, dopo qualche mese di lavoro, la mia ragazza mi disse che aveva trovato lavoro a Malta e l’idea di trasferirci lì ci è sembrata buona.

★ Non perderti la nostra guida completa per trovare lavoro a Malta

Sei arrivato lì da poco, quali sono queste tue prime impressioni?

Malta é un posto che sotto certi aspetti assomiglia a una Sicilia più civile e con più lavoro, le persone che ho incontrato qui sono tutte disponibili e con un cuore grande e se possono ti aiutano sempre. Bisogna però sempre ricordarsi di portargli il rispetto che si meritano, perché é un popolo che per molti secoli ha avuto delle dominazioni e che solo adesso sta avendo la propria indipendenza. Infatti, per me la regola numero uno é il rispetto verso questa gente che é padrona di questo posto. Malta é dei maltesi, bisogna sempre ricordarselo.

Sto cercando di osservare attentamente questo posto, se vieni da turista non vedi molto, quando parli con la gente italiana e gli dici che vivi a Malta, subito ti senti dire“ah, so che ci sono molti casinò”, ma vivendo qui ho capito che questo posto non é casinò e discoteche, queste cose sono quelle che si vendono ai turisti, questo posto ha lati profondi e nascosti che poche persone possono comprendere. Parlando con un linguaggio più profondo, posso riassumere il mio punto di vista in un solo concetto che vale sia per le persone sia per il luogo ovvero che Malta é piccola come estensione superficiale, cioè se la pensi in senso orizzontale, ma secondo me Malta bisogna osservarla filosoficamente e mentalmente da un punto di vista longitudinale, quindi tutto si sviluppa sotto e sopra la superficie naturale delle cose. Con questo concetto potrei descrivere i maltesi, persone che apparentemente potrebbero sembrare semplici, ma in realtà sono profonde. La stessa cosa vale per i palazzi, se una persona cammina lungo la superficie può essere ingannata dall’apparenza poiché molti posti, locali, musei, depositi ecc… stanno sotto la superficie oppure sopra, infatti i palazzi moderni sono tutti molto alti.

Hai lavorato come musicista in una nave da crociera per 2 anni, cosa puoi raccontarci di quest’esperienza?

Penso che é un ottimo posto per neolaureati, impari a vivere perché ti trovi letteralmente da solo in mezzo al mare, sei tu e il mondo, sulla nave c’è gente proveniente da moltissime nazionalità e questo ti allarga la mente perché capisci molte cose. Capisci che tutto il mondo é paese ma allo stesso tempo no, capisci quanto a volte si é fortunati a essere nati in un posto come l’Italia, ma la cosa più importante é che conosci veramente te stesso, quando sei solo escono parti di te che non pensavi esistessero, a volte buone e altre no. Per quanto riguarda la mia esperienza, posso dire di aver conosciuto persone incredibili, con un modo di vedere la vita molto diverso da chi vive sulla terra ferma. La mia band è diventata presto come una famiglia, in nave non puoi sempre raccontare le cose personali perché é un ambiente lavorativo molto ristretto, io posso dire di avere avuto la fortuna di aver conosciuto persone come il bassista Marco De Simone, che è diventato per me una specie di fratello/zio poiché é una persona più grande di me ma con una mentalità e un aspetto molto giovanili, poi la cantante Claudia Blaas e il suo fidanzato e batterista del gruppo Domenico Piccolo. Anche con loro ho stretto un rapporto molto intenso, abbiamo condiviso moltissime gioie e dolori insieme, tanto che sono diventati, per me, come 2 fratelli più grandi. Ho avuto il piacere di conoscere anche Alessandro Mazzotta che è stato il primo chitarrista del gruppo, nonché mio compagno di cabina. Lui mi ha aiutato a capire come si viveva il rock ai suoi tempi e quando suonavamo insieme spesso esprimeva proprio quel gusto che ormai si é un po’ perso nei chitarristi moderni. Nel secondo contratto invece cambiammo chitarrista ed entrò quello che già considero da moltissimo tempo un mio amico fraterno nella musica, lo stesso chitarrista dei “Lucky Strike”, il gruppo che ho già menzionato sopra. Con lui siamo stati compagni di cabina, penso che entrambi abbiamo conosciuto realmente noi stessi stando giorno dopo giorno insieme, confrontandoci continuamente e capendo che siamo due persone che si vogliono molto bene nella diversità di vedere il mondo con occhi differenti. Posso dire con certezza che sono salito sulla nave che ero un ragazzino e sono sceso un ragazzo molto più maturo.

Di cosa ti occupi, ora che vivi a Malta?

Attualmente a Malta mi occupo di musica. Ho fatto un concerto con un’orchestra giovanile (Musea Orchestra) per l’evento di Capodanno. Essa è diretta dal Direttore d’orchestra e ormai amico Matthew Bugeja e continueremo a fare altri concerti. Lui é una persona intelligente e molto brava nella direzione, sono sicuro che il futuro ci riserverà altri fantastici concerti oltre a quello che abbiamo già fatto! Tuttavia, visto che mi sono trasferito da appena 3 mesi, non ho ancora una stabilità economica data solo dalla musica, quindi quando non ho lavoro musicale impiego il tempo con altri tipi di lavori, ad esempio prima di lavorare per l’orchestra ho lavorato in uno shop come assistente. Anche lì ho conosciuto belle persone, super disponibili e in futuro chissà, mi piace lavorare, mi piace guadagnare soldi, non ho paura di fare altri lavori oltre la musica, credo che la musica sia una descrizione della vita, quindi bisogna anche fare esperienze di vita, lavorare é un’esperienza, perché non farlo?

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Sono stato accolto molto bene, i maltesi sono delle persone solari e con un cuore enorme ma un po’ diffidenti inizialmente e, guardando indietro nella loro storia, non c’é da stupirsi se lo sono nei confronti degli stranieri che vogliono entrare nelle loro terre però non ho subìto alcun atto di razzismo, anzi, tutti mi hanno sempre aiutato quando ne ho avuto bisogno. Ricordo che dopo qualche settimana dal mio trasferimento a Malta ho trovato una band di maltesi che cercava un tastierista, mi sono presentato alle prove che non sapevo parlare molto l’inglese e facevo fatica a capirlo, eppure loro mi hanno accolto come se fossi loro figlio dati i circa 20 anni di età che mi distanziavano da ogni membro del gruppo. Il fatto é che bisogna sempre ricordarsi che quando si va in un posto diverso dalla propria nazione, si é ospiti e quindi bisogna sempre comportarsi come tali, rispettando tutti e tutto, non sporcando, cercando di aiutare il prossimo ecc… Malta é dei maltesi, bisogna essere onorati di essere accolti qui come in altre nazioni.

Malta è come te l’aspettavi?

Malta é stata meglio di come me l’aspettavo, ci sono molti posti naturali, la gente é solare, c’é un clima generalmente caldo ma io non lo soffro, anzi, per me é piacevole. Essa è circondata dal mare, é in via di espansione, ma la cosa che mi piace di più sono le persone. Ho lavorato con persone positive e molto miti nel carattere, é un posto che man mano che vado avanti mi piace sempre di più.

☞ Potrebbe interessarti anche ☞ Come lavorare nel gaming a Malta

Qual è il rapporto costo/qualità della vita?

Il rapporto costo/qualità della vita secondo me é equo, dipende sempre in che città vivi e che vita conduci, ma generalmente é tutto molto equo se vuoi condurre una vita “normale”. Puoi lavorare in un posto per 8 ore, guadagnare circa 1100 euro tra affitto, bollette e mangiare ti rimangono circa 500 euro in mano se in casa dividi l’affitto con almeno un’altra persona che possa essere tua moglie, la tua fidanzata o il tuo coinquilino. Ovviamente non sono molti, ma per una persona comune vuol dire poter cominciare a costruirsi le proprie fondamenta economiche, vuol dire non arrivare con ansia a fine mese, vuol dire permettersi qualche sfizio ogni tanto. Tutto dipende sempre dal proprio tenore di vita, tuttavia, ci si può auto-sostenere senza problemi e ci si può costruire un futuro.

È facile, secondo te, per gli italiani, trovare lavoro lì? In quali settori è più semplice?

Generalmente il lavoro si trova, ma bisogna vedere a cosa si é disposti. Molta gente s’illude di andare in un posto fuori Italia e risolvere i problemi ma spesso, specialmente inizialmente, i problemi aumentano.

Quando mi sono trasferito qui, alcune persone italiane mi hanno consigliato dicendomi: ma non potresti cercare lavoro in una scuola come insegnante di musica? Io rispondevo: certo, potrei, ma per insegnare devi saper parlare bene l’inglese! (A dire il vero la prima lingua é il maltese, bisognerebbe conoscerlo se si vuole entrare dentro certi campi lavorativi) Per “parlare bene l’inglese” io intendo studiarlo e padroneggiarlo bene, non intendo gesticolare e mettere parole che si sono sentite nelle serie tv dicendo poi “io lo so parlare l’inglese”, purtroppo c’é differenza tra parlare e farsi capire per sopravvivere.

Possiamo quindi comprendere che i settori in cui si lavora meglio dipendono molto dalle proprie competenze, non solo da quelle che si hanno già nel proprio settore, ma da quelle comunicative. La ristorazione, come sempre, ad esempio va bene, ma ovviamente bisogna saper anche parlare con i clienti, con i commercialisti, con gli operai ecc… tutto in inglese e se si é veramente intelligenti in maltese (lingua abbastanza difficile da imparare). Niente é impossibile, possediamo il cervello per utilizzarlo, non solo per stare sui social tutto il giorno.

Come hanno reagito amici, parenti e famigliari davanti a questa tua scelta?

I miei amici e familiari sapevano già che fremevo dal volermene andare dalla mia nazione, col tempo ho capito che non amo stare nella mia confort zone, mi piace il rischio, mi piace mettermi in gioco, mi piace conoscere. Quindi 10 anni di studi ed esperienze varie nella mia città sono stati abbastanza per me. Spesso si sente parlare di gente che se ne va dalla propria nazione per necessità economiche/ lavorative, ma io me ne sarei andato ugualmente perché amo conoscere, solo così posso scrivere nuova musica.

Stai portando avanti un progetto molto ambizioso, diventare compositore per i films. Cosa puoi dirci al riguardo?

Diventare compositore di musica da film é una cosa che mi ha sempre affascinato, penso sia il mio punto di unione tra pittura e musica. Credo che in mezzo a queste due ci stiano i film, é una lingua che in qualche modo comprendo e mi emoziona. Sedersi al cinema per me é diventata un’esperienza multisensoriale, quando guardo un film il mio cervello sente anche i temi musicali, le operazioni varie del compositore, le tecniche ecc… Ho scritto molte composizioni per musica da film che tengo sulla piattaforma Soundcloud, presto le metterò anche negli stores dove poter ascoltare la musica, però sto cercando registi che abbiano la voglia di lavorare insieme a me, un po’ come fecero Sergio Leone ed Ennio Morricone. Ultimamente sto anche partecipando a un concorso come compositore.

Ad ogni modo, non so come, ma arriverò a lavorare con grandi registi come Tarantino. Riuscirò ad arrivare ad alti livelli, mi servono solo concentrazione e determinazione, poi le strade si apriranno. Ma la chiave del successo credo stia negli affetti, se hai gente intorno a te che ti ama, puoi andare avanti. Ci sono momenti in cui non credi più in ciò che stai facendo e pensi “ma basta con questa illusione, fai un lavoro come gli altri e basta”, sono molti i momenti in cui non ci credi più, sopravvivi a questi solo se hai gente come familiari, amici, fidanzate/i che ti ricordano chi sei e che tifano per te. Sembra poetico dire “solo l’amore ti salva” ma in realtà é veramente così.

Quali sono, secondo te, le differenze e quali gli eventuali punti in comune fra la vita a Malta e quella in Italia?

I punti in comune tra Malta e l’Italia sono molti, oltre al clima e al paesaggio c’é anche una certa passione per il mangiare nonché una somiglianza topografica, un modo di vivere più lento, il senso della famiglia ecc… i punti non in comune sono ciò che noi ormai abbiamo perso, ovvero il vivere bene cercando di non infastidire il prossimo, aiutarsi gli uni con gli altri, protestare per le ingiustizie, non addossarsi sempre le colpe o non darle ai nostri connazionali, aprirsi al nuovo, non essere presuntuosi di sapere tutto solo perché si ha avuto una storia. Credo che i punti discordanti siano tanti ma non basterebbe una pagina per elencarli. Bisogna solo ricordarsi che quando si hanno dei problemi bisogna stare uniti, altrimenti la gente se ne va.

Che cos’hai imparato in questo periodo di permanenza a Malta?

Malta sta dimostrando a me e al mondo intero che si può vivere bene anche in una nazione molto piccola, basta avere organizzazione, rispetto e civiltà. Questo é ciò che ho imparato maggiormente in quest’ultimo periodo. Poi ovviamente anche qui ci sono i problemi, non esiste il posto perfetto.

Quali sono i luoghi che consigli di visitare?

Valletta é uno dei posti più conosciuti di Malta, é un posto molto bello, molto turistico, consiglio di vederla di giorno perché ci sono molti locali da visitare e se a qualcuno piace l’arte può anche andare a vedere i quadri di Caravaggio che si trovano nella Concattedrale di San Giovanni Battista, anche quest’ultima bellissima da vedere al suo interno. Un posto molto bello e moderno é St. Julian, di giorno si possono andare a visitare i centri commerciali, di notte é molto consigliato soprattutto per i giovani perché ci sono molti pub, discoteche, casinò e posti dove svagarsi.

Sono anche belle da vedere le città di Slima, Birkirkara, Birgu e Cospicua ma anche i moltissimi forti come Forte Sant’ Angelo, Forte Sant’ Elmo e Fort Manoel . Consiglio anche di visitare un posto che poche persone conoscono, un po’ fuori dal centro, ma molto bello CHINESE GARDEN OF SERENITY (Santa Lucija). L’entrata é gratis. Se andate d’estate potete andare a fare il bagno a Kalanka oppure a Pretty Bay, ma ci sono moltissimi altri luoghi da visitare. Chi ha tempo a disposizione può andare nell’isola a Nord di Malta (Gozo), molto bella da visitare, un posto molto naturale e poco caotico nel quale si può respirare aria pura e si può andare a fare il bagno in posti molto belli. Si passa con il traghetto Malta-Gozo ,costa poco e la traversata dura circa 20 minuti.

Che suggerimenti daresti a chi sogna di trasferirsi a Malta?

Il mio consiglio é quello di non venire a Malta solo perché hanno legalizzato la cannabis oppure pensando di venire qui e trovare il paese dei balocchi. Si lavora duramente come in tutto il resto del mondo, quindi i consigli migliori che mi sento di poter dare, oltre quelli già detti, sono: rispettare i maltesi nella loro cultura e tradizione, fare un curriculum in inglese per poter lavorare, trovare subito una casa dove poter vivere ( gli affitti sono piuttosto alti, conviene condividere la casa con qualcuno) e non inquinare.

☞ Scopri la nostra Guida su come trasferirsi a vivere a Malta

Come funziona la procedura per il trasferimento dal punto di vista burocratico?

La burocrazia qui é molto rapida. Prima serve il Contratto della casa in cui si vivrà. Il resto dei documenti si riceve quando si riceve un contratto di lavoro. I documenti sono Social Security Number e Tax Number. Dopo 6 mesi di contratto di lavoro si può richiedere la carta d’identità maltese (si può comunque utilizzare anche quella europea per le pratiche burocratiche).

Pensi di rimanere a Malta in pianta stabile?

Tutto dipenderà dallo sviluppo che potrò avere verso la mia ambizione, se Malta mi offrirà le azioni di sviluppo che ho in mente, allora perché non pensare di rimanere qui? Tuttavia, per quanto possa piacermi questo posto, credo che ci sia sempre un legame particolare col posto in cui si é nati, per me la Sicilia e Messina sono un sogno, sono posti fantastici, però penso anche che bisogna cambiare mentalità. Bisogna ricordarsi che si é nati nelle proprie città e poi bisogna andarsene dal proprio luogo. Non bisogna mai dimenticarsi che si é figli del pianeta Terra, non di una singola nazione, né di uno stato o di una città. Nel mondo globalizzato in cui viviamo bisogna trovare delle soluzioni per stare bene ovunque, volendo bene al pianeta Terra e alle sue bellezze.

Progetti per il futuro?

Sto già lavorando a delle composizioni orchestrali che spero ben presto di poter inserire in dei concerti che si terranno qui a Malta. Spero tanto che il pubblico maltese mi accolga, sarebbe bellissimo, l’ennesimo messaggio importante da dare al mondo, dimostrando che ancora una volta sotto le ali della musica non esistono razze o nazioni, siamo tutti uguali nelle nostre diversità, poiché non importa se compone un italiano, se dirige un maltese o se suona un inglese, importa solo che si é uniti nell’emozione. Questo ci rende umani.

Per contattare e seguire Alessio:

Facebook: https://www.facebook.com/alessio.pagano.167

Instagram: https://www.instagram.com/alessiopaganodritto/

YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=DnwpgRiqrrY

Twitter: https://twitter.com/alepaganodritto

TikTok: https://www.tiktok.com/@alessiopaganodrit?lang=it-IT

Fiverr: https://www.fiverr.com/alessiopagano94?up_rollout=true

Soundcloud: https://soundcloud.com/alessiopaganodritto/resiliency?si=35d2219a8c1944aa92ed52d2b7b10652&utm_source=clipboard&utm_medium=text&utm_campaign=social_sharing

Email: alessiopaganodritto@gmail.com