La nuova vita di Ida e Giuseppe alle Maldive

Di Enza Petruzziello

Zaino in spalla, passaporto alla mano e una curiosità inesauribile: Ida e Giuseppe sono una giovane coppia che ha fatto del viaggio il fulcro della loro vita. Non semplici vacanzieri, ma veri viaggiatori, con il desiderio di esplorare il mondo in profondità, assaporandone ogni sfumatura.

Lei pugliese, lui napoletano, entrambi trentenni, nel 2021 hanno fondato “All you need is Passport”, un diario virtuale in cui raccontano le loro avventure in giro per il mondo e di quanto viaggiare ha cambiato gradualmente la loro percezione di vita, spingendoli a desiderare un cambiamento che oggi li ha portati a “mollare tutto” e trasferirsi alle Maldive, Paese nel quale vivono da un mese e che gli sta regalando forti emozioni.

Con la loro storia, Ida e Giuseppe desiderano ispirare altri a seguire i propri sogni e a credere che, con determinazione e passione, è possibile realizzare cambiamenti significativi nella propria vita.

VIVERE ALLE MALDIVE

Ida, Giuseppe partiamo dall’inizio: quando vi siete conosciuti e innamorati?

«Ci siamo conosciuti nel 2018 per puro caso. Io (Ida) mi ero trasferita dalla Puglia a Roma da due giorni ed ero alle prime uscite serali con le coinquiline. Ho conosciuto Giuseppe in un locale e Giuseppe ha cominciato a corteggiarmi per un bel po’ di tempo! Nel 2020 è iniziata ufficialmente la nostra storia…ed eccoci qui, 6 anni dopo!».

Che cosa facevate a Roma e di cosa vi occupavate?

«A Roma avevamo entrambi 2 lavori normalissimi e ordinari. Io lavoravo nel settore retail come sales advisor e Giuseppe come ingegnere informatico, attività che svolge attualmente in remoto».

Ad unirvi la comune passione per i viaggi che vi ha spinto a creare nel 2021 “All you need is Passport”. Di che cosa parla il vostro spazio virtuale?

«È iniziato tutto nel 2018, con il nostro primo viaggio insieme: destinazione Bali. Ci innamoriamo del posto, ci rendiamo conto che scoprire culture diverse dalla nostra ci affascina. A rendere tutto ancora più autentico è il fatto di avere con noi davvero poche cose: niente fronzoli, niente bagagli infiniti, solo uno zaino in spalla e un passaporto. Negli anni successivi viaggiamo soprattutto nel sud est asiatico: Thailandia, India, Sri Lanka, Malesia, Indonesia. Il mood è lo stesso: zaino in spalla, passaporto e voglia di scoprire il mondo con gli occhi di un viaggiatore e non di un vacanziere. Condividiamo i nostri viaggi su Instagram, ma ci rendiamo conto che non basta: vogliamo mettere per iscritto le sensazioni che viaggiare ci trasmette. E così qualche anno dopo, nel 2021 nasce il nostro spazio virtuale “All you need is passport” che racconta tutte le nostre avventure».

In che modo viaggiare ha cambiato la vostra percezione della vita quotidiana e delle vostre priorità?

«Dal 2018 ad oggi abbiamo fatto innumerevoli viaggi e ogni volta le sensazioni al ritorno erano sempre le stesse: arricchimento dell’anima, apertura mentale, nutrimento del cuore. Viaggiare ci ha insegnato a non avere pregiudizi, ad abbattere barriere mentali e ad andare oltre qualsiasi forma di critica per tutto ciò che è diverso dalle nostre convinzioni. Prima di viaggiare eravamo entrambi due persone diverse e non abbiamo problemi ad ammetterlo a noi stessi e agli altri. Vivevamo di apparenza, di superficialità e di paura di essere giudicati per qualsiasi cosa. Viaggiare ha aiutato entrambi ad abbattere questi limiti mentali».

Qual è stato il momento o il viaggio specifico che vi ha fatto capire che volevate un cambiamento radicale nella vostra vita?

«Non c’è stato un viaggio specifico, ma al ritorno da ogni viaggio la sensazione era sempre la stessa: tornare alla routine diventava sempre più angosciante, la vita caotica di Roma ci rendeva sempre più affranti e arrabbiati, ci stavamo accorgendo giorno per giorno che la nostra vita era una corsa contro il tempo e che questi ritmi meccanici ci stavano portando ad essere schiavi della vita stessa e non padroni delle nostre vite».

Un mese fa così decidete di trasferirvi alle Maldive, un luogo da cartolina, quello che nell’immaginario collettivo è il posto del mollo tutto e vado a vivere in riva al mare. Come mai la scelta è ricaduta proprio su questo incantevole paese tropicale?

«La scelta delle Maldive è stata casuale o forse già destinata. Tutto inizia nel 2023, ci rechiamo alle Maldive per promuovere una struttura sul nostro blog e sui nostri canali social. Non l’avremmo mai presa in considerazione se non che ci fossimo innamorati del posto, degli abitanti dell’isola, dell’atmosfera familiare del luogo. Decidiamo di ritornare a distanza di qualche mese e la voglia di restare è sempre la stessa. Riceviamo la proposta di gestire un lodge e dopo 8 mesi di ripensamenti su ripensamenti, accettiamo la proposta e partiamo».

VIVERE ALLE MALDIVE

Quali sono state le sfide più grandi che avete affrontato appena trasferiti?

«Viviamo a Keyodhoo, un’isola di pescatori di 800 abitanti e avendo vissuto a Roma, l’impatto iniziale è stato sicuramente forte. I primi giorni abbiamo avuto un senso di smarrimento, ci sembrava incredibile avere così tanto tempo a disposizione, ma piano piano abbiamo acquistato una routine che non ci è dispiaciuta affatto. Le difficoltà che stiamo affrontando sono legate alla lingua (abbiamo imparato le espressioni basilari in divehi, lingua ufficiale), ma tutti gli abitanti dell’isola, essendo quest’ultima frequentata al 100% da turisti italiani, parlano italiano o inglese. È come essere in un piccolo paesino, tutti si conoscono tra di loro, si è in una grande famiglia. Un altro problema enorme è convivere con i ritmi lenti maldiviani: la filosofia di vita è “Rimanda a domani tutto quello che puoi fare oggi”. Si affronta tutto con calma, senza andare in panico se qualcosa non va, senza fretta e con leggerezza. Stiamo facendo un grosso lavoro su noi stessi e sulla nostra pazienza, ma ce la faremo».

Paese tropicale nell’Oceano Indiano composto da 26 atolli ad anello formati da più di 1000 isole coralline, le Maldive sono famose per le spiagge, le lagune di acqua blu e le lunghe barriere di corallo. Ma come si vive qui?

«La nostra è un’isola davvero selvaggia: 800 abitanti, niente macchine, niente motorini, no alcool, zero vita sociale. C’è qualche negozietto e alcuni bar sparsi sull’isola aperti fino a tarda sera. C’è una scuola, una moschea, alcuni campi da calcio e da pallavolo in cui alla sera spesso si tengono dei match tra i maldiviani e i turisti, e chi vuole può assistere. C’è un ospedale per le piccole emergenze, ci siamo stati un paio di volte e sono tutti molto carini. Per le emergenze più gravi c’è un ospedale più grande nell’isola vicina, a 10 min di barca veloce. In alternativa ci si reca a Malè in cui ci sono ospedali con personale internazionale. Noi viviamo nel lodge e non sapremmo definire come sono realmente i costi di vita, ma ad esempio i prezzi degli affitti sono elevatissimi, ai livelli delle grandi città italiane. Questo perché sempre più persone si spostano sulle isole per lavoro e sempre di più sono le stanze adibite agli expat. Per chi cerca movida e sballo, Keyodhoo non è da prendere in considerazione. Per chi cerca una vita lenta, senza fronzoli e no stress, Keyodhoo è perfetta».

Di che cosa vi occupate qui?

«Io gestisco questo lodge composto da 10 camere a 30 metri dal mare. Mi occupo di check in, check out, rapporto con i clienti, gestione delle prenotazioni e creo contenuti social per la struttura. Giuseppe attualmente mantiene il suo lavoro nel settore informatico ma quando può mi aiuta nella gestione delle attività quotidiane, dall’accoglienza al cliente alla gestione del sito web della struttura».

Come descrivereste la vostra vita quotidiana alle Maldive? In cosa è diversa rispetto a quella in Italia?

«Le nostre giornate scorrono al ritmo dell’alba e del tramonto. Ci si sveglia alle 8, si fa colazione con gli ospiti, si va in spiaggia o in escursione per tutto il giorno, si rientra il pomeriggio intorno alle 17 e la sera si cena. Dopo cena si è soliti fare una passeggiata per la “via centrale”, costeggiata da piccoli negozi di souvenir. Ci si ritrova tutti nei bar sparsi per l’isola, ce n’è uno in particolare gestito da una ragazza italiana e da suo marito maldiviano che fa dei drink analcolici molto buoni e serve anche stuzzichini locali, oltre che un caffè espresso buonissimo. È ormai la nostra tappa fissa. La nostra nuova vita è completamente diversa da quella italiana. Non esiste la corsa contro il tempo per arrivare chissà dove, ma viviamo apprezzando le piccole cose e trascorriamo del tempo di qualità. In questo mese abbiamo conosciuto persone meravigliose, ascoltato storie, racconti, ci siamo arricchiti di cose belle. Anche se a volte ci sentiamo più stanchi di prima perché le cose da fare sono innumerevoli, abbiamo molto più tempo per noi. Abbiamo tante idee che vogliamo sviluppare e qui abbiamo tutto il tempo che ci serve».

VIVERE ALLE MALDIVE

Quali sono le cose che più amate della vostra nuova casa e della cultura locale?

«Della nostra nuova casa amiamo la genuinità degli abitanti, il clima sempre bello, il mare meraviglioso ma sopratutto il fatto di vivere a piedi nudi, questa è una sensazione impagabile. La mattina, quando gli ospiti vanno in escursione, io e Giuseppe siamo soliti prendere un caffè in un bar di fronte al mare per fare il punto della giornata: in quel momento, con quel mare meraviglioso davanti, ci rendiamo conto che iniziare la giornata così ha un sapore diverso. Per ora, non vorremmo essere in nessun altro posto se non qui».

Ci sono aspetti della vita in Italia che vi mancano particolarmente?

«In questo momento dell’Italia non ci manca nulla a parte gli affetti. Potremmo dire che un po’ ci manca il cibo, ma in realtà ci adeguiamo a tutto e sia sull’isola che nel nostro lodge, ci sono tante proposte culinarie all’italiana».

In questi anni avete viaggiato tanto. Quale è il viaggio più bello che avete fatto finora? E quello che non rifareste?

«Non esiste un viaggio più bello per noi, ogni viaggio ci ha lasciato segni indelebili. Per me, Ida, uno dei viaggi più emozionanti è stato quello in India, mi ha sconvolto e mi ha fatto cambiare un po’ la percezione della vita. È un viaggio che mi ha coinvolta così emotivamente a tal punto che mi sono tatuata la parola “India” sul polso sinistro. Inoltre, ci piace chiamare “casa” lo Sri Lanka: lo abbiamo visitato recentemente e ci ha fatto letteralmente perdere la testa. Stiamo bene con noi stessi anche in Thailandia. Al momento non c’è un viaggio che non rifaremmo, ci definiamo figli del mondo, ogni posto ci fa sentire vivi».

Vedete le Maldive come una destinazione permanente o pensate di continuare a viaggiare e scoprire nuovi luoghi?

«Per ora e per tutto il 2025 la nostra casa sarà alle Maldive ma…stiamo sviluppando un progetto bellissimo che ci vedrà coinvolti in uno dei paesi che abbiamo già visitato. Non ce la sentiamo di ufficializzare la cosa anche se è ufficiale, ma vi racconteremo quando inizieremo tutto».

Qual è il messaggio che vorreste trasmettere a chi vi segue e sogna di fare un cambiamento simile?

«A tutti quelli che sognano di fare un cambiamento poniamo una domanda, la stessa che abbiamo posto a noi stessi prima di intraprendere la nostra avventura e cioè: “Se avessi una bilancia a disposizione, in questo momento cosa peserebbe di più, il rimpianto di non averci provato e quindi la volontà di inseguire i nostri sogni, o l’idea di continuare vivere la tua vita senza agire?»

Che consigli dareste a chi sta pensando di “mollare tutto” e seguire i propri sogni?

«Sicuramente consigliamo di ponderare bene la scelta di cambiare vita, non è una passeggiata e noi non crediamo molto nella filosofia di vita del “ mollo casa e lavoro e parto all’avventura”. Certe scelte vanno affrontate con razionalità, mettendo in conto tante cose. Consigliamo però di provarci con l’idea di vedere il cambiamento come una “messa alla prova”. Se va male almeno ci hai provato, ma se andasse tutto tremendamente bene?».

Progetti futuri?

«I nostri progetti futuri ci vedono al di fuori dell’Italia, stiamo sviluppando un progetto tutto nostro in un’altra zona del mondo, che diventerà una realtà concreta alla fine del 2025/2026. Vi terremo aggiornati!».

Per contattare Ida e Giuseppe ecco i loro recapiti:

Instagram: https://www.instagram.com/allyouneedis.passport?igsh=YXRtY2R4d3YzOGhm

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