Valentina Daprile: Italian Food Specialist a Londra

Ha iniziato come addetta alla vendita.  Dopo poco le hanno affidato la gestione prima di uno, poi di sei food shop (punti vendita). Nel frattempo, le hanno permesso di aprire alcuni negozi all’estero. Oggi è uno dei pilastri del gruppo Carluccios coffe and  shore, quelli che hanno inventato la soluzione caffè e boccone no stop, dalle 8 la mattina alle 11 la sera. Non siamo in Italia. Una carriera così rapida, Valentina Daprile, italian food specialist, pugliese del ’74, se l’è potuta costruire solo a Londra, dove è emigrata nel ’97.

Valentina Daprile a Londra italian food

“Nessuno – spiega- crede che abbia fatto tutto da sola. Prima di arrivare in questa città, davvero non avevo conoscenze. Mi sono limitata a presentare un curriculum e a dimostrare che avevo tanta voglia di lavorare. Sì, il gruppo è italiano, ma a Londra le cose vanno diversamente. O ti dai da fare o vai giù. La concorrenza è spietata. O nuoti o affoghi. Pappe pronte non ce ne sono. Per questo con la City ho un rapporto di odio- amore. Si immagini che sono scappata due volte, ma poi sono tornata. Il mio futuro è qui, perché solo questa città è riuscita a far venire fuori il meglio di me, mi ha valorizzata. Ha creduto nelle mie capacità. Qui è solo il merito che va avanti. Anche i titolari mi hanno dato sempre fiducia. Quando sono arrivata c’erano solo cinque shop. Oggi siamo a quota cinquanta. Io e il gruppo siamo cresciuti insieme”.

Ora che è in maternità Valentina crea ed organizza eventi, sempre più frequenti per lo sviluppo del brand. Non solo.  Forma il personale, che a sua volta dovrà allestire le cosiddette classi di cucina in Inghilterra, dove i clienti imparano a fare il risotto, la focaccia, la pasta.

Valentina ha conseguito un titolo prestigioso. E’ diventata Italian Food Specialist.

“Mi sono specializzata- chiarisce- nella provenienza e nella composizione dei prodotti italiani, che vendiamo: aceto balsamico, parmigiano, prosciutto, pasta di qualità, riso. Sono entusiasta. Non avrei immaginato di arrivare a tanto. Addirittura sono io che scrivo i moduli per l’addestramento del personale. Senza contare che ho aperto dei ristoranti. A Dubai, per esempio. Quella è stata l’esperienza più entusiasmante.  Far conoscere ed apprezzare l’olio d’oliva a persone che ne ignoravano l’esistenza, mi ha appagata molto. Qui a Londra ho avuto la possibilità di inventare un lavoro. E, aggiungo, Carluccios, me lo ha permesso. Dal primo giorno”.

Ma lavora tanto?

Beh, il necessario. Tanto, solo quando devo concludere un progetto. La mia giornata lavorativa può essere di otto, ma anche di dodici  ore. E’ ovvio, per il resto, c’è poco tempo. La sera vado a letto molto presto, visto che la mia giornata comincia alle 6.30. Il week end per me è relax totale.

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Cosa fa la domenica?

Quando il tempo lo permette, andiamo nei bellissimi parchi, che ci sono qui a Londra. Immensi. Di solito la domenica vado al mio local farmer’s market a comprare frutta e verdura, rigorosamente locale e freschissima. Poi  English breakfast, mi piace tantissimo. Non mi faccio mai mancare uova strapazzate e bacon. Tante volte, si va in qualche local pub. I Pub sono un’ istituzione. C’e’ un atmosfera molto rilassata, puoi leggere i quotidiani o fare giochi di società, mentre ti fai una pinta di birra e mangi uno dei tanti piatti tipici.

Valentina Daprile a Londra italian food

Che sono?

Beh, le famose pies or fish and chips, o il  “Sunday Roast”, cioè l’arrosto della domenica: carne di maiale, manzo, pollo o agnello con contorno di patate. Nessuno al mondo fa le patate arrostite meglio degli inglesi. Con le immancabili verdure.

In generale, la sua è una vita tranquilla?

La domenica è tranquilla. Allora ho bisogno di ricaricarmi. Ma se voglio posso andare nei tanti teatri, musei e ristoranti che rendono viva questa città.

Lei viene da un piccolo centro del Barese, Putignano. Come è stato l’impatto con Londra?

Abbastanza traumatico. Non ero abituata al rumore, alle distanze, alla frenesia. Qui tutti corrono. E’ una città molto competitiva. Devi darti da fare, se vuoi sopravvivere. Ti rendi subito conto che sei sola e hai due opzioni: swim or sink. Non ti rimane molto tempo per pensare. Io, poi, sono partita  all`improvviso, senza un piano. Mi sono buttata senza rete in questa avventura. Quando ci penso mi vengono i brividi. E’ una di quelle cose che fai quando sei ancora un po’ incosciente! Ma meglio così. Se ci avessi pensato troppo, non sarei qui.

Cosa offre Londra ai giovani?

L’opportunità! Tu devi fare tutto il resto, però.  Questa città e’ grande, caotica, ci sono troppe persone. Ma quando provi a lasciarla, stai male. Questa é ormai casa mia. Mi trovo bene con il sistema. Londra e’ la città, che mi ha permesso di esprimermi e di non sentirmi giudicata.Cosa  porta dentro di sé della Puglia?

L’amore per i prodotti della terra, quelli genuini, con cui lavoro. Il ricordo dei maestosi alberi di ulivo, della campagna. Ma anche la tenacia, la solarità. Sono felice quando mi dicono: “Si vede che sei italiana”. E’ per questo che ho dato a mio figlio un nome italiano. Paradossalmente, quando sono in Italia, le persone mi si avvicinano con un approccio inglese. Più riservato. Mi é successo più di una volta!

Cos’altro le manca del suo Paese?

La vita all’aria aperta, l’ estate in campagna, quando vivevamo fuori tutto il giorno.  Il profumo del mare. La possibilità di  raccogliere le ciliegie dall’albero e mangiarle.

Valentina Daprile a Londra italian food

L’ aspetto più odioso di Londra?

La metropolitana, la detesto! Troppo caotica. Ma senza di quella sarebbe impossibile girare per la città!

Immagino Londra sia molto cara!

I trasporti sono carissimi. Parlo di treni e metropolitana. I prezzi delle case con la recessione si sono abbassati molto in alcune zone. Per le cose di uso quotidiano, direi che Londra é decisamente meno cara dell’Italia. Vesto mio figlio con pochissimo. Anche per gli adulti, ci sono boutique care, e catene di negozi alla moda, che vendono vestiti a prezzi bassi. In Italia ci sono brand leader, che impongono i loro prezzi, alti. Qui questo fenomeno é molto meno evidente. La concorrenza fa abbassare i prezzi del latte in polvere per i bambini, dei pannolini, ma anche dei passeggini. Ma ci sono prodotti molto costosi, come il vino. C’é una tassa parecchio alta sull’ alcol. Molti cari sono: le sigarette, i prodotti importati, come il Parmigiano, il prosciutto, l’olio.

Passiamo ai londinesi: tutti freddi e antipatici?

A Londra ci sono pochissimi londinesi. Il 90% dei miei colleghi che vive a Londra, non è nato qui. Londra e’ un crogiolo di razze. Gli inglesi non sono antipatici, tutt’altro. Sono molto riservati. Ed educati. Usano sempre il grazie e il prego. A differenza degli italiani. Sono, direi, rispettosi.

Ci faccia qualche esempio!

Alludo alle file, che tutti rispettano in modo paziente. A Bari mi hanno presa per pazza, quando ho tentato di farne rispettare una. Gli inglesi, poi, hanno rispetto per la natura e le cose. Questo e’ molto evidente nei sobborghi.

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Ma si mangia in modo decente?

Gli inglesi amano tutti i tipi di cibo. Qui trovi i migliori cuochi al mondo. E’ un inglese il tre stelle Michelin. I piatti tipici sono fantastici, molto ricchi e deliziosi. Si apprezza moltissimo la cucina asiatica. Il curry e` uno dei “cibi nazionali” preferiti. Ma piace anche la cucina europea: spagnola, francese e italiana, in particolare.

Valentina Daprile Italian Food Specialis

Cosa?

La lasagna e la Bolognese, che, purtroppo gli inglesi mangiano con gli spaghetti e non con le tagliatelle. Gli inglesi vogliono assaggiare di tutto, sono molto aperti. Non sono come gli italiani, che, quando vanno all’estero, desiderano solo cibo italiano. Quanto siamo tristi!

In questo periodo c’è lavoro da Carluccios?

Carluccios cerca sempre personale. Abbiamo oggi 54 ristoranti.

Cosa è necessario per essere assunti?

Conoscere bene l’inglese, avere charme, un approccio positivo e simpatico. Tutto il resto lo si impara!

Altri consigli?

Chi viene qui deve immergersi completamente nella vita della città, che é molto diversa da quella italiana. E’ necessario arrivare con la mente aperta. E lasciarsi andare. Spesso le esperienze fatte in Italia non contano. Ci sono tanti ragazzi che arrivano con la laurea, pensando di trovare un lavoro da sogno. Questo non succede facilmente. La gavetta e’ d’obbligo! Molti amici, con due lauree ed esperienze importanti, fatte in alcune multinazionali in Italia, hanno dovuto rimboccarsi le maniche e ripartire. Bisogna fare bene i conti. Non seguite il mio esempio. Anche se mi è andata benissimo.

L’errore che si commette spesso?

E` quello di pensare che avrai vita facile. E che arrivando, puoi trovare la pappa pronta. Qui la pappa te la devi preparare. Non ci sono sotterfugi, e connections o conoscenze, che ti possano aiutare. Sei solo. E’ vero, ci sono tante possibilità, ma devi lavorare tanto. Se sei disposto a farlo, Londra sarà la tua città ideale.

Tornerà in Italia?

Mai dire mai. Per il momento non ci sono progetti in questo senso. Londra é una città incredibile. Se ti ambienti, è  difficilissimo lasciarla. Ti entra nelle vene. Tanti, come me, sono arrivati per trascorrere un anno e ci sono  rimasti. A settembre sono già quattordici anni che sono qui. E sto benissimo.

Per informazioni sui posti di lavoro da Carluccios consultare il loro sito:

www.carluccios.com/jobs