Trasferirsi a vivere e lavorare a Maiorca
Di Enza Petruzziello
La cucina italiana conquista Maiorca. Tutto merito di Rosa Stuppiello e Andrea Pomelli, giovani cuochi privati, che da ormai tre anni vivono e lavorano nell’incantevole isola delle Baleari. Qui portano avanti con successo la loro attività di Chef Privato unendo le loro conoscenze in nutrizione e la loro passione per la cucina mediterranea. Rosa nasce in un piccolo paesino dell’incantevole costa pugliese, trascorrendo l’infanzia a Monte Sant’Angelo. Cresce modellando orecchiette con sua madre, fonte di ispirazione per la creazione dei suoi piatti, e con lei impara a gustare i sapori semplici e genuini del Sud Italia. È osservando la sua cucina che matura la passione per il cibo. Per anni lavora come stilista per Max Mara ma nel 2010 qualcosa nella sua vita cambia. Decide che il suo tempo ha un grande valore e che deve seguire i suoi sogni.
Anche la storia di Andrea è molto simile. Originario di Parma, lavora nel settore della moda per sette anni e nel 2009 si trasferisce a Londra per studiare e fare nuove esperienze. L’impatto con quella frenetica vita di città lo costringe però a concentrarsi sulle cose che gli piacciono di più e rimanere nel posto che più degli altri ama, la cucina. «In quei giorni – racconta sul sito Natural Chef Mallorca – ogni sera mi chiudevo nella pace della cucina. Lì ho iniziato a creare i miei primi piatti e ho mostrato ai miei coinquilini che anche per cucinare qualcosa di semplice come una pasta hai bisogno di amore e cura. Sono tornato in Italia dopo 6 mesi per stare con la persona che avrebbe cambiato la mia vita per sempre, Rosa».
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E la vita per Rosa e Andrea cambia davvero. Nel 2010 si trasferiscono in Australia. Poi è la volta dell’Indonesia, dove scoprono un nuovo modo di cucinare. Bali dà infatti a entrambi l’opportunità di provare alcuni dei migliori ingredienti di questa vivace e colorata cucina. Un anno dopo si laureano come chef naturali a Milano, e nel 2013 trascorrono un anno viaggiando dal nord al sud del Bel Paese lavorando in 20 fattorie biologiche. Qui riscoprono le radici della tradizione culinaria italiana. In questi anni hanno inoltre la fortuna di lavorare con grandi chef e di collaborare con il National Cancer Institute di Milano in un affascinante progetto di prevenzione e cura dei tumori grazie a un cambio di vita e alla nutrizione. Nel 2015, infine, il trasferimento definitivo a Maiorca. Oggi la loro cucina si caratterizza per cibi sani, gustosi e delicati che rispettano le tradizioni consolidate della cucina italiana, infrangendo un po’ le regole. «Il cibo – spiegano – ha un impatto nelle nostre vite in tanti modi meravigliosi. Dalle relazioni emotive, fisiche, sociali al piacere del divertimento. La nostra missione è offrire a chiunque lo voglia un assaggio di ciò che pensiamo sia la base per una vita più sana e più felice, gustare cibi semplici, preferibilmente biologici e deliziosi e tutti gli strumenti necessari per sentirti al meglio. Ogni piatto trae ispirazione dalle nostre radici mediterranee, dai nostri viaggi e da tutti gli studi di nutrizione che abbiamo fatto».
Rosa, Andrea, come vi siete conosciuti e innamorati?
«Ci conosciamo da molto tempo, dai tempi delle scuole medie. Io (Andrea) mi sono innamorato dal primo momento, per quanto riguarda Rosa, è stata una lunga maratona durata diversi anni ma alla fine ha ceduto».
A unirvi la comune passione per il cibo. Quando avete capito che la cucina poteva diventare il vostro lavoro?
«Da poco. Abbiamo sempre vissuto il cibo con curiosità. Più che per il puro gusto di mangiare, il nostro scopo è sempre stato capire come avremmo potuto fare per dare al nostro corpo la miglior energia possibile. La passione per la cucina non è innata, è stata forse una conseguenza delle migliaia di ore passate ai fornelli».
Perché poi a un certo punto avete deciso di trasferirvi a Maiorca? Che cosa vi stava stretto dell’Italia e non vi piaceva più?
«Il problema non è mai stato l’Italia. Avevamo però ancora voglia di fare nuove esperienze. Per questo quando è capitata la possibilità di trasferirci a Mallorca non ci abbiamo pensato due volte».
Conoscevate già l’isola delle Baleari o siete partiti all’avventura?
«Siamo capitati a Mallorca 4 anni fa grazie a due nostri amici. Era per noi un periodo di stallo in cui non sapevamo se rimanere in Italia o fuggire nuovamente. Dopo 4 giorni di esplorazione dell’isola abbiamo deciso di trasferirci il mese successivo».
Mollare il proprio Paese, una casa, gli affetti per andare incontro a una vita nuova. Certo, su un’isola meravigliosa, ma una scelta fatta almeno inizialmente di tante incognite. Come sono stati gli inizi e l’accoglienza del popolo maiorchino?
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«Le incognite sono proprio quello che abbiamo sempre cercato. A molta gente spaventa l’idea del non sapere cosa ne sarà della loro vita il mese successivo, noi è ciò vogliamo. Certo una pianificazione del proprio futuro è giusto che si faccia, ma preferiamo lavorare sul breve termine. Gli inizi sono stati molto più semplici di quel che si possa immaginare. Per anni abbiamo viaggiato come volontari in aziende agricole biologiche. Abbiamo fatto lo stesso qui a Mallorca. È stato un modo per poter conoscere il territorio con calma senza la pressione del dover far tutto di fretta. In più eravamo nella natura, questo ci dava modo di pensare più liberamente. L’accoglienza non è stata propriamente maiorchina. Il primo anno l’abbiamo passato in una fattoria biologica insieme a una famiglia canadese. Ora siamo più integrati anche con loro nonostante il nostro lavoro ci porta più a interagire con stranieri».
Come si vive a Maiorca? Penso al costo e alla qualità della vita?
«Ci siamo principalmente trasferiti per il clima, e su questo non ci sono molti dubbi che sia un’isola che a livello climatico mette felicità. È raro non vedere il sole, e le temperature, a parte l’umidità dei brevi mesi invernali, sono sempre piacevoli. A Natale mangiamo sempre sul terrazzo. Il costo della vita dipende da dove si sceglie di abitare. Palma è una città cara ma che dà comunque tanto. Il bello di quest’isola è che a pochi minuti di macchina si è già in aperta campagna e i primi paesini che si incontrano uscendo da Palma offrono affitti e beni di consumo a prezzi più vantaggiosi. La benzina costa meno e i trasporti se si è residenti costano pochissimo».
Avete notato differenze rispetto all’Italia?
«In questo caso non possiamo generalizzare. Tendiamo ovviamente a paragonare Mallorca a Parma, la città dove abbiamo sempre vissuto. L’Italia l’abbiamo esplorata da nord a sud e alcuni luoghi avrebbero potuto darci tutto quello che ci sta dando Mallorca in questo momento. Il problema è trovarli, e l’isola di Mallorca ha tutto quello di cui abbiamo bisogno. È stata una scelta dettata anche dalla semplicità. Le differenze? A parte il clima è la mentalità della gente. Parma è una città indietro anni luce rispetto a ciò che si può trovare a solo poche ore da aereo. È una città vecchia con uno spirito chiuso e chi ha voglia di far qualcosa di “diverso” deve passare sopra al giudizio di tutti. Chi ha inventiva fatica il doppio, quando magari su un’isola – abituata ad accogliere costantemente gente da tutto il mondo – avrebbe meno problemi. Abbiamo visto attività chiudere entro pochi mesi quando le stesse avrebbero potuto avere un successo enorme da un’altra parte. Questo perché la novità è vista sempre con dubbio e mai con curiosità. Tutto ciò è demotivante».
È stato difficile trovare casa?
«Trovare casa può essere molto semplice ma costoso se ci si rivolge ad agenzie, più difficile ma decisamente più economico se si va a bussare a casa della gente. Se c’è una cosa che i maiorchini hanno sono le case, con un po’ di pazienza e gentilezza si possono trovare persone interessanti con case da affittare a buon prezzo».
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Siete una coppia di cuochi privati, in che cosa consiste il vostro lavoro?
«Portiamo la nostra esperienza culinaria a casa del cliente offrendo un servizio di ristorazione completo. Pianifichiamo il menu in base alle scelte personali di ogni singolo, ci occupiamo di contattare fornitori, andiamo ai mercati locali ad acquistare tutto il necessario per l’evento e andiamo a cucinare direttamente nella cucina del cliente di modo che si possa avere il ristorante direttamente a casa propria. Infine, lasciamo la casa e la cucina immacolata, così come l’abbiamo trovata».
Chi si rivolge a voi e che tipo di cucina offrite ai vostri clienti?
«Sono soprattutto clienti stranieri. Il nostro sito è in inglese e quindi per ora il mercato che abbiamo è quello americano, inglese, tedesco e del Nord Europa. A volte sono famiglie che ci contattano per tutto il tempo del loro soggiorno, a volte possono essere compleanni o eventi speciali, oppure spesso veniamo contattati per cene di lavoro. Offriamo una cucina mediterranea, fresca, con abbondante utilizzo di pesce locale. Abbiamo mescolato la cultura del nord e il sud Italia con qualche influenza dal mondo asiatico dovuto ai nostri viaggi e dalla nostra passione per la cucina orientale».
Qual è la mission della vostra azienda?
«Dopo aver lavorato diversi anni in realtà agricole biologiche abbiamo deciso di portare il nostro sapere sulla tavola della gente cercando di comunicare una maggior consapevolezza per quanto riguarda il cibo».
Dal punto di vista burocratico quali sono stati i passaggi necessari che avete dovuto affrontare per aprire la vostra attività?
«I passaggi sono stati relativamente semplici e indolori. Scartoffie burocratiche da firmare insomma. Questa è un’isola abituata non solo al turismo, ma anche ad accogliere gente da tutto il mondo che viene qui per lavorare. Gli uffici sono avvezzi a gestire in modo fluido tutti i passaggi da fare. Certo non sono velocissimi, siamo pur sempre in Spagna, però non abbiamo avuto alcun problema. Una volta presa la residenza e aver fatto tutti i documenti necessari, si ha solo bisogno di aprire una partita IVA spagnola e si è pronti a lavorare. Qui in Spagna c’è un regime agevolato molto interessante per chi non ha mai aperto un’attività. Noi fortunatamente rientriamo in questo e per qualche anno avremo sconti interessanti che ci permetteranno di gestire al meglio i primi periodi di attività».
Avreste potuto mai potuto portare avanti un’attività del genere in Italia?
«Non lo sappiamo. Non ci abbiamo mai pensato. Probabilmente nelle grandi città sì. Ci viene in mente Firenze, dove ci sono numerose realtà simili. Mallorca è però un altro mondo per quanto riguarda questo tipo di attività. Se si lavora bene ci si possono togliere grandi soddisfazioni».
Non solo Maiorca. Avete viaggiato tanto. Nel 2010 vi siete trasferiti in Australia e poi in Indonesia. Che tipo di esperienze sono state?
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«L’Australia è stata una scelta dettata dalla voglia di fuggire dalla quotidianità che ci stava imprigionando. Un’esperienza formativa che sicuramente ci porteremo con noi per tutta la vita. Eravamo però più giovani e senza un’idea precisa di cosa fare nella vita. Volevamo viaggiare e l’abbiamo fatto anche negli anni successivi. Abbiamo lavorato, fatto il giro completo dell’Australia e realizzato che è un continente incredibile. Purtroppo è molto lontano. L’Indonesia è stato il luogo che per primo ci ha entusiasmato in ambito culinario. Siamo rimasti diversi mesi a Bali, praticamente fino al termine del visto. Non volevamo più tornare a casa».
Maiorca è tra le isole Baleari quella più grande, meta ogni anno di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Come è cambiata la vostra vita da quando abitate qui?
«Paradossalmente la nostra vita è molto più rilassata. L’isola è talmente grande che, se si sa dove andare, si può tranquillamente evitare il turismo di massa. Noi viviamo in un piccolo paesino nel centro di Maiorca. Siamo isolati da tutto. È stata però una scelta dettata dalla nostra comodità nel doverci spostare da un capo all’altro dell’isola per via del nostro lavoro. Abitare nel centro ci sembrava la scelta più logica».
Vi manca l’Italia e ci tornereste?
«L’Italia in realtà non ci manca tanto. Siamo molto vicini e ogni qual volta abbiamo il desiderio di fare un giro a casa in poco più di un’ora di aereo siamo in Italia».
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
«Abbiamo progetti a brevissimo termine. Non siamo bravi a pensare al futuro. Per ora abbiamo deciso di concentrarci principalmente sul nostro lavoro di Cuochi Privati. È la nostra prima attività indipendente e ci teniamo molto. Ora come ora stiamo cercando di completare le prenotazioni per questa estate. Incrociamo le dita!».
Per contattare Rosa e Andrea questo il loro sito web:
https://naturalchefmallorca.com
E questa la pagina Instagram:
@naturalchefmallorca