I Paradores spagnoli useranno elettricità prodotta solo da fonti rinnovabili

 

Sono le strutture turistiche simbolo della Spagna intera: castelli, vecchi monasteri, dimore di antichi signori trasformate in alberghi di lusso. Stiamo parlando dei Paradores, che proprio qualche mese fa hanno compiuto novant’anni.

Dichiarati Patrimonio dell’Unesco, queste splendide dimore conquistano per il loro fascino senza tempo, tanto da essere scelte da milioni di visitatori che preferiscono soggiornare in stanze un tempo abitate da dame e cavalieri, piuttosto che nelle moderne camere di anonimi hotel.

Attualmente se ne contano ben 97 disseminati nelle più belle città della Spagna. E tutti, a partire proprio da quest’anno, utilizzeranno solo energia prodotta da fonti rinnovabili.

La catena alberghiera Paradores de Turismo de España S.A. di proprietà statale – che offre soggiorni in hotel situati in edifici di grande interesse storico e artistico come castelli o monasteri – ha infatti annunciato che a partire dal 2019 gli stabilimenti presenti nel Paese useranno energia alternativa.

Si tratta di una decisione presa per ragioni ambientali. Come spiegato dal Presidente Óscar López Águeda: «Paradores è un’azienda che sostiene il turismo sostenibile in tutti i sensi e, come azienda pubblica, vuole dare l’esempio e incoraggiare il risparmio energetico e il consumo responsabile».

L’accordo, siglato con il gigante delle utility spagnole Endesa, garantirà che tutta l’energia elettrica utilizzata nei Paradores provenga da fonti pulite.

La società non ha ancora intenzione di smettere di usare il gas naturale, considerato meno inquinante di alcune delle altre fonti impiegate tradizionalmente dagli alberghi, ma intende gradualmente implementare in tutte le strutture la biomassa e l’energia geotermica, in particolare per l’hotel della catena che si trova sull’isola vulcanica di Tenerife.

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Fondata il 9 ottobre del 1928, quando viene inaugurato il primo Parador turistico Gredos per volontà di re Alfonso XIII, oggi la catena ha più di 4mila dipendenti e 10mila stanze. Per il capo del governo, Pedro Sánchez, è nell’interesse della società proteggere l’ambiente perché molti dei suoi hotel sono vicini a parchi nazionali e riserve.

L’iniziativa è stata ben accolta anche dal gruppo ambientalista Ecologists in Action, fiduciosi che la rivoluzione energetica intrapresa dai Paradores possa innescare meccanismi virtuosi, capaci di portare a un’economia senza emissioni di carbonio.

Ma è tutto il Paese a voler diventare leader europeo nell’energia pulita.

La bozza di legge sui cambiamenti climatici e la transizione energetica, presentata dal governo iberico a novembre, mira proprio a garantire che il sistema elettrico della Spagna utilizzi fonti interamente rinnovabili, quindi a decarbonizzare la sua economia entro il 2050.

L’obiettivo è ridurre le emissioni di gas serra del 90% rispetto ai livelli del 1990, installando almeno 3.000 MW di capacità eolica e solare all’anno nel prossimo decennio. Il progetto di legge metterà inoltre al bando nuove licenze per trivellazioni di combustibili fossili, sfruttamento di idrocarburi e pozzi di fratturazione.

In questo modo la Spagna intende superare l’obiettivo Ue del 32% e installare il 35% di energia rinnovabile entro il 2030, con almeno il 70% di elettricità rinnovabile. Insomma entro il 2050 l’elettricità spagnola sarà al 100% rinnovabile.