Elisabetta e la sua Finlandia
A cura di Nicole Cascione
“Trasferirmi è sempre stato nei miei progetti. Non ero però partita con l’idea di un trasferimento definitivo, la cosa è semplicemente accaduta”. Elisabetta, genovese 35enne, vive ormai da diversi anni a Tampere, in Finlandia, “terra bellissima ma non semplice”con i suoi pro ed i suoi contro, tra i quali le basse temperature e il buio invernale che richiedono grande spirito di adattamento, la lingua che richiede un bel po’ di mesi di studio serio e il costo della vita che è sicuramente più alto rispetto all’Italia. Di contro però c’è un’assistenza maggiore da parte dello Stato nei confronti dei cittadini, supportati con diversi sussidi e agevolazioni.
Elisabetta, quando è entrata a far parte della tua vita la Finlandia?
Nell’agosto del 2004, insieme al mio ex fidanzato che poi è tornato a Genova dopo alcuni mesi. Ho studiato al Liceo Linguistico, poi ho frequentato per qualche anno l’università (Lingue per l’Impresa), ho trascorso due estati in Germania e poi abbiamo deciso di fare un’esperienza lunga all’estero. Trasferirmi è sempre stato nei miei progetti. Non ero però partita con l’idea di un trasferimento definitivo, la cosa è semplicemente accaduta.
E poi?
Sono arrivata in Finlandia senza parlare una parola di finnico, con un inglese decente e tedesco mediocre. Ho trovato lavoro come insegnante di italiano e poi ho fatto altri lavori: pulizie, aiuto cuoco, baby sitter…tanta gavetta insomma. Nel frattempo sono stata accettata al programma di laurea in inglese “Europe in the World” e mi sono finalmente laureata nel 2009. Successivamente, ho frequentato un corso per immigrati di finlandese della durata di 6 mesi e, da quel momento in poi, ho fatto una valanga di stage in varie ditte come segretaria/assistente di marketing/customer finder. Nonostante le ottime referenze, trovare lavoro qui non è facilissimo, non nel mio campo almeno. Al momento insegno sempre italiano e lavoro come assistente per Solar Fire Concentration Oy, una ditta che offre consulenze in ingegneria ottica e termica. Mi occupo di marketing e comunicazione per la loro piattaforma GoSol.org e per la Campagna Crowdfunding “FreeTheSun”. Adoro entrambi i miei lavori, tuttavia il posto fisso è una realtà che sembra sempre lontana. Lavoro a parte, da parecchi anni collaboro con un’associazione che si occupa dei randagi in Romania. Ho appena adottato una cucciola rumena e il mio tempo libero lo dedico a lei. E poi creo segnalibri che vengono venduti tramite l’associazione e il cui ricavato va interamente ai cani abbandonati. E’ una cosa alla quale tengo molto e che mi fa sentire utile.
Quindi, da quel che si evince, la Finlandia non offre grandi possibilità di lavoro?
Le possibilità di lavoro esistono, ma dipende dal tipo di lavoro che si cerca. Ho notato che spesso gli italiani in patria pensano che i Paesi del Nord siano impeccabili e perfetti. Purtroppo, in realtà, non è così. Cioè, banale dirlo ma tutto il mondo è paese. Qui in Finlandia, troviamo un’ottima tutela sociale, ottime scuole, città pulite e magari per una visita medica specialistica non devi aspettare mesi. Ciò non toglie che i problemi esistono anche qui (e lo trovo assolutamente naturale). La crisi si è fatta sentire e purtroppo la disoccupazione è un problema anche da noi. Inoltre qui, se vuoi veramente integrarti e interagire con i finlandesi, devi saper parlare almeno un po’ di finnico che non è proprio la lingua più facile del mondo. Quello che ho notato in questi anni è che o hai una formazione tecnica e specifica (che io ad esempio non possiedo), e allora in quel caso basta l’inglese, oppure devi parlare bene il finnico. La Finlandia è una terra bellissima che io adoro, ma non semplice. Ci vuole molto spirito di adattamento e il sapersi mettere in gioco.
“Terra bellissima ma non semplice”, eppure sei rimasta. Cosa ti ha trattenuto?
Una serie di diversi fattori. Quando sono stata ammessa all’università ero già ben inserita e l’idea di tornare in Italia e lasciare tutto quello che avevo costruito non mi allettava. Sin da ragazza ho sempre sognato di andare a vivere all’estero e così ce l’ho messa tutta, ho imparato la lingua e mi sono creata un’opportunità per restare.
Quali sono gli aspetti che più ti affascinano di questo Paese?
La natura senza dubbio. Amo i paesaggi nordici e il silenzio. Dalla finestra della mia cucina posso vedere lepri e scoiattoli e ancora adesso, a distanza di anni, è una cosa che mi diverte molto. La neve che si appoggia sulla giacca con fiocchi geometricamente perfetti, delle vere e proprie opere d’arte. La semplicità, il rispetto e l’amore per il proprio Paese: i finlandesi sono persone oneste, silenziose e si prendono molta cura del proprio Paese, cosa che ammiro molto. Le interminabili giornate estive che ti ricaricano d’energia anche dopo essere stata in ufficio tutto il giorno.
Cosa invece non accetti?
Il bere smodato diffuso tra i giovani e adulti, la rigidità e la riservatezza alle volte eccessive, il forte desiderio di emancipazione (alle volte mi sembra che i ragazzi abbiano una tremenda fretta di sperimentare “tutto e subito”) e il ketchup sulla pasta. La sauna nuda con sconosciuti non è il mio forte e fare il bagno nel lago ghiacciato è una cosa che mi mette i brividi solo a pensarci.
Come si vive a Tampere?
Per me che vengo da Genova, Tampere è relativamente piccola e “a misura d’uomo”. Ci vivo bene e non ho mai sentito la necessità di trasferirmi a Helsinki, che è sicuramente una città più grande, movimentata e internazionale. A Tampere c’è tutto quello che serve ed è tranquilla. Puoi facilmente praticare qualsiasi sport tu voglia. Da qualche settimana poi faccio parte del gruppo “Tampere – All Bright! Ambassador” (http://talenttampere.fi/networks/tampere-all-bright-ambassador-elisabetta-gaglione), che si occupa di promuovere gli stranieri all’interno di Tampere e Tampere come meta turistica all’estero. E quindi non posso che consigliare a tutti quelli che amano i Paesi nordici di fare un salto qui e provare i bomboloni della torre panoramica di Pyynikki (che sono veramente imperdibili) e fare un bel bagno nel lago dopo la sauna.
Secondo te, quali sono i lati negativi e quelli positivi del vivere in un posto come Tampere?
Da italiana, sicuramente le basse temperature e il buio invernali richiedono grande spirito di adattamento. Poi la lingua che richiede un bel po’ di mesi di studio serio e il costo della vita che è sicuramente più alto rispetto all’Italia. Le persone sono più timide, silenziose e riservate, alle volte “troppo” per un italiano (dipende ovviamente dai gusti). I mezzi pubblici sono sempre puntuali, puliti e trovi sempre posto a sedere. C’è un grande rispetto per l’ambiente, la raccolta differenziata è una cosa assolutamente normale. Tutti parlano inglese, quindi, in situazioni di emergenza o se non si sa il finlandese, si riesce comunque a comunicare senza particolari problemi. L’università è gratuita e garantisce un’ottima preparazione. Lo Stato aiuta i cittadini in vari modi, con diversi sussidi e agevolazioni. In questo modo, i disoccupati possono avere una vita decorosa, le mamme una maternità più tutelata e i ragazzi riescono ad emanciparsi con più facilità rispetto all’Italia.
Cosa puoi dirci delle temperature?
In questi 10 anni qui, la temperatura minima che ho raggiunto è stato un -30 se ben ricordo. Un numero così può far paura, ma in realtà è tutta questione di sapersi vestire in modo adeguato. E di farci l’abitudine. Non mi sono mai congelata insomma! D’estate invece può fare anche molto caldo, proprio come in Italia, però piove anche molto spesso.
Solitamente come passi le tue giornate invernali?
Faccio passeggiate con il mio cane che adora la neve. Non sono una persona molto sportiva, quindi non vado spesso a sciare o pattinare, preferisco un bel libro o magari fare fotografie.
Finlandia per tutti o per pochi?
Bella domanda! Onestamente è un Paese che richiede grande spirito di adattamento, anche solo per le temperature, il buio d’inverno e la lingua. Non è un Paese per tutti, almeno secondo me. Poi dipende da quanto una persona vuole fermarsi. Se parliamo di una semplice vacanza, la consiglio assolutamente.
Torni spesso in Italia?
Una volta all’anno provo sempre a tornare per vedere i miei amici più cari e i miei genitori. Genova mi manca, soprattutto il mare e la focaccia.
Descrivimi la Finlandia con tre aggettivi:
Saranno banali ma dico: silenziosa, pulita, precisa.
Qual è il bilancio di questi dieci anni in terra finlandese? E quali sono i tuoi progetti futuri?
Per molte cose sono contenta. Mi sono laureata, ho conosciuto tante persone meravigliose e ho fatto moltissime esperienze (di lavoro e non) molto costruttive, esperienze che non avrei potuto fare in Italia. Ho visto posti mozzafiato e mi sono arricchita moltissimo a livello umano. Vivere per un periodo in un Paese straniero ti apre la mente ed è una cosa che consiglio a chiunque abbia almeno un pizzico di coraggio e voglia di mettersi in gioco. Per molti versi, quindi, sono molto soddisfatta. Sono sicuramente maturata molto e mi sono “finnicizzata” quanto basta, senza però ovviamente mettere da parte la mia “italianità”. Mi manca però il posto di lavoro fisso e trovarlo è sicuramente uno dei miei progetti futuri più importanti. Insieme a quello di imparare lo svedese, fare sempre più beneficenza per i cani abbandonati e vedere l’aurora boreale che non ho avuto ancora l’occasione di ammirare.
Visit Tampere WebSite: http://visittampere.fi