Da Carrara a Reykjavik: Ilaria e la sua nuova vita in Islanda, sotto l’aurora Boreale

L’Islanda, terra magica e palcoscenico di un racconto straordinario. Protagonista di questa storia di cambiamento è Ilaria Martinelli, 40enne di Carrara. Da toelettatrice di successo a intraprendente guida turistica, nel 2022 abbandona le sicurezze del suo negozio in Italia per inseguire il richiamo dei cieli vasti e delle terre selvagge islandesi. Attraverso il suo sito Nordur, Ilaria offre un affascinante punto di vista su questa terra di ghiaccio e fuoco, arricchito dalla sua passione per i cani e dalla sua nuova vita da tour leader. Come è cambiata la sua vita? «Vivo più tranquilla. Nonostante la mole di lavoro, nonostante il clima indocile, nonostante il cambiamento immenso. Ho imparato a concedermi di più, sia in termini di tempo che di cura nei confronti di me stessa». Leggi la sua storia!

Di Enza Petruzziello

Da toelettatrice di successo a intraprendente guida turistica, Ilaria Martinelli ha deciso di mollare tutto per inseguire il suo sogno nordico. Da un anno vive stabilmente in Islanda dove è Tour leader.

Classe 1983 (ha festeggiato i suoi 40 anni qualche mese fa), Ilaria è nata e cresciuta a Carrara, in Toscana. Grande amante dei cani, ha gestito per dodici lunghi anni un negozio di toelettatura e accessori per animali. Certo, le tasse, l’affitto, le assicurazioni e le bollette le davano sempre motivo di lamentarsi ma non è mai stata veramente in difficoltà, anzi.

Perché allora mollare tutto? Per inseguire un sogno e seguire se stessa. Dopo un’esperienza lavorativa in Islanda, capisce che lì è il suo posto. Tornata in Italia comincia a studiare per poter lavorare nel turismo. Tra un corso e l’altro arriva a rimettere piede sull’isola dei suoi sogni. Adesso ha un patentino ufficiale in tasca e tanta voglia di fare e continuare a imparare.

Attraverso il suo blog www.nordur.it, offre agli amanti del viaggio un punto di vista unico su questa isola straordinaria, arricchito dalla sua passione per i cani e dalla sua esperienza da tour leader. Il suo è un percorso che va oltre il paesaggio spettacolare dell’Islanda, abbracciando il coraggio di seguire se stessi, di abbracciare il nuovo e di costruire una vita in armonia con la natura e la comunità. Ecco cosa ci ha raccontato!

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Ilaria, perché a un certo punto hai deciso di mollare tutto? Da dove è nata la tua voglia di cambiamento e che cosa non ti piaceva più dell’Italia?

«Ero titolare di un negozio e lavoravo 12 ore al giorno. Fare la toelettatrice mi appassionava molto ma vivevo la maggior parte della mia vita tra quattro mura. Quando ho scoperto quest’isola meravigliosa e i suoi cieli immensi ho capito che mi stavo privando di qualcosa di grande e ho deciso di cambiare percorso. L’Italia non mi dispiace affatto, sebbene per certi aspetti non sia una terra facile, lì conservo affetti e ricordi preziosi ma l’Islanda mi piace pure di più. Non sono “fuggita” da qualcosa che non mi appagava e che mi faceva stare male ma ho intrapreso un percorso per andare verso ciò che arricchiva ancor di più la mia vita».

Ci è voluto più coraggio o più incoscienza nel lasciare tutto e andare via?

«Non mi sento né coraggiosa né incosciente, è stato semplice e naturale per me seguire la strada che mi portava verso una vita diversa. Certo, non nascondo di aver avuto qualche timore quando ho deciso di chiudere la mia attività ma ci sono cose che, anche se razionalmente non ci se le spiega, in fondo sembrano così giuste da fare. E questa era una di quelle. Negli anni, dopo aver cominciato la vita della guida turistica itinerante Italia-Islanda, ho sempre più sofferto la distanza dall’isola. In Italia avevo il mio amore del tempo, la mia famiglia, degli amici splendidi. In Islanda, non avevo nulla. Eppure come un’innamorata poco razionale continuavo a pensare a quei cieli, quei paesaggi, quell’energia. Incoscienza non direi, perché ho calcolato tutto il calcolabile prima di espatriare, ma sicuramente ci ho messo un pizzico di irrazionalità romantica in questa mia migrazione».

Come mai la scelta è ricaduta sull’Islanda?

«Sono sempre stata appassionata di Nord. Ho letto tanto su queste terre e ho viaggiato in altri paesi scandinavi ma una volta messo piede in Islanda è stato amore. Non posso definirlo diversamente. Un’infatuazione profonda, lacrime sul volo di rientro, neppure stessi lasciando indietro chissà che cosa. Cinque anni dopo ho avuto il piacere di chiamarla casa, quest’isola. E vivo nella capitale, a Reykjavik».

Quando incomincia di preciso il tuo percorso in Islanda?

«Tutto è iniziato nel maggio 2017, quando visitai l’isola come turista e me ne innamorai. Nel febbraio 2018 ho iniziato a lavorare qui, trasferendomi definitivamente nel 2022 dopo una lunga storia d’amore. Prima di questo capitolo islandese, ho lavorato come guida turistica facendo la pendolare tra Carrara e Reykjavik».

Quale aspetto ti ha colpito dell’isola? E come sono stati gli inizi qui? Penso all’ambientazione, alla ricerca di una casa e di un lavoro, all’accoglienza della gente.

«La cosa che da sempre mi ha affascinata dell’Islanda è senza dubbio l’aspetto naturalistico. I suoi paesaggi però non sono secondari alla sua storia e alla sua cultura. Gli islandesi sono un popolo che trovo particolarmente affine al mio modo di vivere e non ho avuto difficoltà ad integrarmi. Dopotutto frequentavo l’isola da anni quando mi sono trasferita ed avevo avuto modo di intessere amicizie e rapporti lavorativi. Per quanto riguarda la ricerca di una casa sono stata fortunata a trovarne una facilmente grazie alle mie conoscenze. A causa del turismo molte abitazioni sono state riconvertite in Airbnb e non è semplice trovare un posto nel quale trasferirsi, soprattutto nella capitale. La gente è deliziosa, spesso ad una prima occhiata potrebbe sembrare fredda e distaccata ma una volta “scalfita la superficie” si rivela di buon cuore, con uno spiccato senso dell’umore e disposta ad aiutare qualora ve ne fosse bisogno».

L’Islanda è famosa per i suoi paesaggi, la sua natura variegata e l’aurora boreale. Ma com’è vivere qui da residente?

«La vita in Islanda è costosa ma si riesce ad avere uno stile di vita più che dignitoso perché la maggior parte degli stipendi lo consente. I servizi sono buoni, così come le infrastrutture. La sanità, per quella che è la mia personale esperienza, richiede un po’ di pazienza. Le liste di attesa per alcune visite specialistiche non sono da poco, ma abituata alle tempistiche italiane la cosa non mi sconvolge. Non vi sono particolari vantaggi fiscali. A mio avviso questa è una terra nella quale si viene a vivere se davvero la si ama, non per altri motivi legati alla fiscalità. Anche perché col clima islandese o si ha una passione per questa terra o ci si stanca in fretta!».

E senza dubbio, tu sei tra le persone che la amano. A proposito di questo, qual è l’aspetto che apprezzi di più di vivere in Islanda? E quale invece quello che proprio non ti piace?

«Amo la rilassatezza islandese. Si lavora, certo, ma senza quel senso di assoluta urgenza anche quando non è il caso di averla. Comunque questa è un’ arma a doppio taglio: da un lato ci permette di avere una vita a minor tasso di stress, dall’altro si trasforma in un’esperienza frustrante quando si vuole risolvere qualcosa tempestivamente. Parlando invece di questioni pratiche “di tutti i giorni”, il clima è croce e delizia di quest’isola. Capita spesso di dover cambiare i propri piani a causa di tempeste di vento o neve. O di entrambi contemporaneamente!»

In Islanda sei una tour leader. Di che cosa ti occupi esattamente?

«Accompagno turisti, italiani e non, alla scoperta del paese. Itinerari di vario genere, dai più classici a bordo di un bus Granturismo fino ai piccoli personalizzati a bordo di un fuoristrada. È sempre un onore e un piacere mostrare quest’ isola a viaggiatori di tutto il mondo, raccontarne le peculiarità e condividerne la cultura».

Da un punto di vista lavorativo, che differenze ci sono con l’Italia?

«Le opportunità lavorative qui sono molte di più. Ovviamente parlo pensando a quella che è sempre stata la mia piccola realtà di Carrara, città che ho sempre nel cuore. Qui in Islanda si riesce a trovare lavoro senza grandi problematiche, soprattutto se si è specializzati in qualche campo. Gli stipendi sono generalmente buoni e permettono di vivere con serenità. C’è un buon equilibrio tra tempo libero e giornate lavorative».

Tra le altre cose gestisci anche un blog “Nordur” in cui racconti l’Islanda a modo tuo. Come nasce l’idea di questo spazio virtuale?

«Nordur è nato per gioco, per condividere con pochi appassionati i miei pensieri e consigli sull’isola che amavo e che solo successivamente è diventata Casa. Non ho la presunzione di credere di essere una blogger professionista, anzi, ma è con piacere che ho pubblicato alcune piccole ricerche, esperienze e suggerimenti».

Che cosa possono trovare i lettori nel tuo sito?

«Il mio sito contiene qualche informazione pratica per organizzare un viaggio e tante curiosità. Sono una persona estremamente curiosa, amo parlare con le persone, scoprire cose nuove e raccontarle a modo mio. Non sono la classica guida “da gita scolastica”, mi piace rendere le cose leggere e perché no, pure divertenti laddove possibile».

Quali sono le richieste che ti fanno più spesso?

«Mi chiedono spesso quale sia il momento migliore per visitare l’Islanda ma è difficile rispondere senza sapere cosa stia cercando quella persona. Aurore boreali e grotte di ghiaccio? Ovviamente l’inverno. Se invece si vuole apprezzare il sole di mezzanotte, i paesaggi fioriti, le cascate al massimo della loro portata, l’estate sarà il momento giusto. Solitamente cerco di aiutare il viaggiatore a capire cosa si aspetta da quest’isola e trovare il momento migliore da consigliargli».

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Com’è la comunità di espatriati/internazionali in Islanda? Ci sono italiani e hai modo di frequentarli?

«Ci sono italiani e ho il piacere di frequentarli. Abbiamo una bella rete di persone che ricoprono i ruoli più disparati in questo paese. Non pensavo fossimo così tanti, ma ci siamo e ad oggi annovero tra i miei migliori amici alcuni espatriati che come me hanno fatto di questo bellissimo sasso nel mezzo dell’Oceano Atlantico la loro casa. Ci sono espatriati anche di nazionalità diverse e ho avuto modo di fare amicizia con canadesi, danesi, thailandesi…l’Islanda, soprattutto la capitale, è decisamente multiculturale».

Tanti i giovani che come te lasciano le loro città per nuove opportunità occupazionali fuori dall’Italia. A chi consigliereste l’Islanda come paese per una nuova vita?

«Consiglierei l’Islanda a una persona che ama i paesi del Nord, che non ha paura del freddo e del buio in inverno e che ha buone capacità sociali in modo da potersi creare una rete di amicizie: fondamentale per vivere al meglio, e con un supporto, un paese che non è il più facile del mondo. Non sarei così felice se non avessi gli amici che ormai sono la mia “famiglia islandese” e il mio compagno, lo riconosco».

In generale che consigli ti senti di dare a chi come sta pensando di cambiare la sua vita e partire per affrontare una nuova avventura, di vita o professionale?

«Il miglior consiglio che potrei mai dare è quello di ascoltarsi. Nessuno ci conosce meglio di noi stessi e se si ha un forte desiderio di cambiamento è il caso di capire cosa ci aspettiamo e come poterlo realizzare. La mia esperienza, per il momento, è estremamente positiva. Trovate la strada più logica e sicura per spostarvi all’estero, nel paese dei vostri sogni, ma fatelo, se davvero è un desiderio profondo. Lavorate sodo, costruitevi una rete di affetti. La vita farà il resto!».

Come è cambiata la tua vita da quando sei in Islanda?

«Vivo più tranquilla. Nonostante la mole di lavoro, nonostante il clima indocile, nonostante il cambiamento immenso. Ho imparato a concedermi di più, sia in termini di tempo che di cura nei confronti di me stessa».

Ti manca l’Italia e ci torneresti stabilmente?

«Mi mancano le persone che ho lasciato in Italia. I miei genitori, che spero presto di poter accogliere nella mia nuova casa a Reykjavik. Il resto della famiglia, gli amici di una vita. Per fortuna la tecnologia mi permette di sentirli ogni giorno e continuare in qualche modo a condividere con loro la mia vita. Nonostante mi manchino queste persone preziose, non tornerei. Poi nella vita non si sa mai, ma al momento decisamente non scambierei la vita che ho qui con quella che avevo prima».

Come immagini il tuo futuro e che progetti hai?

«Il futuro lo immagino sempre in viaggio per quest’isola meravigliosa, scoprendone sempre angoli nuovi. Ho diversi progetti legati al turismo e all’accoglienza, per i quali sto lavorando. Quest’isola offre opportunità che non mi lascerò sfuggire».

Per contattare Ilaria Martinelli ecco i suoi recapiti:

Sito web: https://nordur.it/

Facebook: https://www.facebook.com/freddocaneila/

Instagram: https://www.instagram.com/nordur_ilariainislanda/