Intervista a Raffaele La Greca: dal Piemonte alla Norvegia

Guardando oltre i propri limiti si può migliorare la propria vita e rimediare ai periodi brutti. Raffaele La Greca, dopo la chiusura del suo ristorante è espatriato in Norvegia, dove ha trovato nuove opportunità di lavoro nella ristorazione.

“Qui gli stipendi sono fra i più alti d’Europa e la cucina italiana è apprezzata”, dice Raffaele. “Nonostante ami l’Italia – continua – la Norvegia è un paese che mi ha conquistato e nei periodi di vacanza ne ho sentito la mancanza”. Padre di tre figlie e da poco diventano nonno, Raffaele vive a Godoy, un’isola ricca di vegetazione.    

Dal Piemonte alla Norvegia: la giovinezza e la maturità di Raffaele

Originario di Bra, in provincia di Cuneo, dopo le scuole medie si diploma come Analista contabile, ma il lavoro da scrivania non fa per lui. Così inizia a lavorare come fabbro, poi in fabbrica e, dopo un periodo passato come venditore di auto, con un socio apre un ristorante.

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Per Raffaele si tratta di un ritorno a un ambiente che da ragazzino aveva già conosciuto, quando a 12 anni aveva fatto il cameriere nei fine settimana. Nella gestione del ristorante i due soci si dividono i compiti: Raffaele si occupa degli ordini e dei fornitori; l’altro ragazzo della gestione amministrativa.

All’inizio l’attività va bene, poi arrivano i primi problemi economici che portano i due a indebitarsi. Nonostante abbia venduto il ristorante (a un prezzo più basso rispetto al costo originario), Raffaele non si butta giù e inizia a lavorare in una pizzeria del suo paese. “Mi sono fidato delle persone sbagliate. Io sono un buono e spesso a essere buoni si rimane fregati. Oggi sto ancora pagando i debiti pregressi”.

Nonostante l’Italia sia fuori dalla recessione, lo stipendio da pizzaiolo non gli consente di sostenere le spese, così nel 2017 scopre delle opportunità di lavoro in Norvegia come cameriere stagionale che prende al volo. Va a lavorare in un ristorante a Oslo gestito da italiani ,e il da fare non gli manca. “Certe volte – ricorda Raffaele – è capitato anche di avere 400 coperti e assieme al mio collega pizzaiolo di sfornare 584 pizze al giorno. Quanto al trattamento economico, guadagnavo bene e avevo vitto e alloggio. Il lavoro è stato faticoso, ma mi ha temprato”.

Rientrato in Italia per le ferie estive, si mette in contatto con i proprietari di un pub per un posto da cuoco e poi trova lavoro in un ristorante di specialità italiane  dove lavora tuttora.

Impegno e fiducia nel futuro: gli ingredienti della rinascita di Raffaele

Ma si sa, quando si vuole restare in un posto straniero occorre imparare la lingua, e per una persona che non l’ ha mai praticata può essere difficile. Ebbene, Raffaele non si è intimorito di fronte alla difficoltà imparare il norvegese, tanto che dopo il lavoro si è messo a guardare video e studiare sui libri. “All’inizio mi sentivo triste, poi grazie all’affetto delle persone che ho incontrato la mia mentalità e cambiata e ora mi sento più forte”, afferma Raffaele La Greca.

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Oltre a trovare un lavoro, in Norvegia Raffaele ha trovato un ambiente adatto al suo modo di vivere. “Per me che vengo dal Piemonte – osserva – il clima norvegese è accessibile. Qui a Godoy in inverno le temperature si aggirano tra i 6°C e i 7°C, mentre in estate è la temperatura media è di 24°C. Insomma, un clima sopportabile per essere un posto del Nord Europa”.

Anche nel periodo delle chiusure legate alla pandemia, a Godoy gli abitanti hanno vissuto in maniera più rilassata rispetto alle metropoli. Infatti, rispetto a Oslo, le restrizioni per pandemia sono state più leggere, dato che nella prima e nella seconda ondata gli unici obblighi sono stati quelli di portare la mascherina all’aperto e (per titolari di pub e discoteche) di tenere chiusi i locali nel fine settimana.

Insomma, una scelta di vita che sta ripagando Raffaele di tutti i suoi sforzi. “Vorrei restare qui per altri quattro anni – conclude – e in futuro mi piacerebbe stare più vicino alla mia famiglia”.