Paola: vivo alle Maldive da 15 anni

A cura di Maricla Pannocchia

Paola vive alle Maldive da ben 15 anni, “pensate che ero l’unica della famiglia a non volermi trasferire, e poi sono l’unica a essere rimasta!”. La donna gestisce una guest house nell’atollo do Haa Alif, nell’estremo Nord delle Maldive. “Gestisco una guest house semplice, accogliente e famigliare”, spiega Paola, “e porto i miei ospiti alla scoperta dei lati meno conosciuti di questo Paese.”

Nell’immaginario collettivo, infatti, le Maldive sono spesso sinonimo di resorts e lusso, ma, come spiega Paola, “è possibile viverle in maniera più economica optando, appunto, per le guest houses. Anche in questo caso, è opportuno fare le giuste ricerche perché quando ho iniziato io ce n’erano 4, mentre adesso le guest houses sono quasi 900.”

A chi sogna di trasferirsi alle Maldive, Paola consiglia dei giri di ricognizione e informa che è difficile trovare lavoro al di fuori dell’ambito turistico pertanto è possibile investire oppure cercare un impiego in un resort.

Paola Pesce Maldive

Ciao Paola, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Paola, classe 1972, originaria della Brianza, ma maldiviana nell’anima.

Sono mamma di due splendidi figli ormai grandi e vivo alle Maldive da 15 anni, dove gestisco una guest house, semplice ma molto accogliente e familiare.

Cosa ti ha spinta a lasciare l’Italia?

In realtà, io ero l’unica in tutta la mia famiglia a non volermi trasferire, al contrario del mio ex marito, ma poi sono stata l’unica a rimanere qui. Sembra assurdo ma è cosi.

Adesso abiti alle Maldive. Come mai ti sei trasferita proprio lì?

Tutto è partito da un classico viaggio. Avevamo deciso di dividere la vacanza facendo un safari con un barca (lo chiamano cosi) e trascorrendo l’ultima parte in resort. Ecco, facendo il viaggio in barca, spesso ci fermavamo sulle isole locali non ancora turistiche ed io sono rimasta ammaliata dalla serenità, dall’allegria e dalla positività di questo popolo. E poi, diciamocela tutta, chi non si trasferirebbe alle Maldive?

Dove vivi precisamente e di cosa ti occupi?

Vivo nell’atollo di Haa Alif, sull’isola di Vashafaru, all’estremo Nord delle Maldive, dopo di che ci sono le Laccadive (il nostro mare, infatti, è già considerato mar delle Laccadive), un’isola e un atollo che per fortuna non sono ancora stati assaliti dal turismo di massa e che, quindi, sono ancora molto naturali e selvaggi. Gestisco una piccola guest house, nulla di lussuoso, ma molto easy e accogliente. Il mio scopo è di far vivere a chi ci sceglie una vacanza che non è vacanza ma viaggio, facendo conoscere la popolazione locale, i loro ritmi, le loro usanze, il loro cibo, il tutto, ovviamente, contornato da un panorama da cartolina.

Paola Pesce Maldive

Come hanno reagito amici, parenti e famigliari davanti alla tua scelta?

Beh, erano ovviamente allibiti e increduli, anche perché le Maldive sono un Paese musulmano e quindi avevano paura. Quello che non sapevano, è che i maldiviani sono musulmani meravigliosi, accoglienti, senza nessun tipo di cattiveria o discriminazione. Spesso ripeto ai miei ospiti che, se tutti i musulmani fossero come loro, non ci sarebbero problemi.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Sono partita vendendo tutto quello che avevamo in Italia, ovviamente prima di farlo ho vissuto alle Maldive per circa 3 mesi per capire se effettivamente era una cosa fattibile.

Ricordi che cos’hai provato appena atterrata alle Maldive?

Certo, quello che provo ogni volta: stupore, meraviglia e incredulità davanti a tanta bellezza.

Come bisogna muoversi, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

Vivere e lavorare alle Maldive non è assolutamente semplice come si può pensare. Negli ultimi anni, poi, le regole sono diventate ancora più rigide. Non si può vivere qui se comunque non si ha un lavoro e quindi un visto lavorativo, che viene rinnovato annualmente. Puoi anche decidere di sposare un maldiviano o una maldiviana e, quindi, ottenere un marriage visa della durata di 5 anni.

dove sono le maldive

È facile trovare un alloggio? Quali sono i costi medi?

Sulle isole locali si trovano case in affitto a prezzi alti, visto lo standard delle case (sui 300/400 dollari) mentre a Malé gli affitti sono davvero improponibili. Un appartamento ti può anche costare 1000/1500 dollari il mese. Ed è per questo motivo che i maldiviani subaffittano le stanze e dividono le spese.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Negli ultimi anni è aumentato molto, prima era assolutamente equo. Ma da dopo il Covid è tutto aumentato, e pure di tanto. Le spese grosse sono la corrente (che nelle isole va con il generatore), Internet e, soprattutto, le barche per gli spostamenti. Anche il costo del cibo è aumento e noi che siamo all’estremo Nord lo paghiamo ovviamente di più rispetto ad atolli vicino a Malé.

E i servizi come la sanità, la burocrazia e i servizi pubblici?

Oh mamma, la burocrazia ha tempi lunghissimi. Per quanto riguarda i servizi pubblici, non ce ne sono molti ma i pochi presenti funzionano abbastanza bene.

Paola Pesce Maldive

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Benissimo, mi hanno accolto davvero come se fossi una di loro. È anche vero che ormai sono 15 anni che ci vivo e parlo anche la loro lingua, ma sin dal primo giorno non hanno mai avuto nessun problema con me, anzi, solo sorrisi. C’è da dire che io sono entrata nella loro comunità in punta di piedi, rispettandoli sempre e cosi hanno fatto loro.

Le Maldive spesso vengono viste come mete paradisiache, che costano un occhio della testa. Cosa puoi raccontarci che ci aiuti a conoscere meglio la vita quotidiana e quella delle persone del posto?

Purtroppo questo è un punto dolente. Nell’immaginario di quasi tutti le Maldive vengono associate al lusso, ai servizi extra stellati e ai resort, ma le Maldive sono altro. Le Maldive sono i sorrisi dei bambini, gli occhi delle donne che ti guardano con curiosità, gli uomini che escono a pescare o si ritrovano a giocare a scacchi la sera. Se cammini per strada (rigorosamente di sabbia) e ti ritrovi a passare davanti a una casa dove stanno cucinando, stai sicura che ti faranno entrare e ti offriranno quello che hanno. Le Maldive sono il canto del muezzin che non disturba ma rilassa, i tramonti infuocati, i mille pesci colorati.

Che consigli daresti a chi sta pianificando il primo viaggio alle Maldive?

Innanzitutto ,di capire bene se si vuole vivere una vacanza in resort oppure fare un viaggio in guest house. Per entrambe le tipologie, consiglio di guardare le isole su Google Map per vedere quanto sono costruite e quanto sono ancora vergini, quanta spiaggia hanno a disposizione e che tipo di servizi offre il pacchetto. Per chi propende per le guest house, consiglio anche di monitorare molto bene i voli così da riuscire a prendere delle buone offerte e informarsi molto sulle varie isole, guardando anche le varie recensioni o i pareri di altri turisti che ci sono già stati.

Pensi che sia possibile godersi le Maldive senza dover per forza fare un viaggio di lusso? In tal caso, che consigli avresti in merito?

Assolutamente sì, facendo quello che dicevo sopra e scegliendo le guest house, ma anche qui bisogna valutare bene. Quando ho iniziato, 15 anni, fa c’erano solo 4 strutture, ora, purtroppo, sono quasi 900. Bisogna valutare molto bene e informarsi tantissimo, perché sono tutti bravi a vendere il “prodotto Maldive” ma spesso ci sono anche molte persone che delle Maldive non conoscono nulla, sono magari venute una volta in vacanza e subito diventano agenti di viaggio per le guest house. Fate attenzione, anche qui bisogna valutare bene.

Hai esplorato anche zone poco battute dai turisti? Se sì, quali consiglieresti ai nostri lettori?

Certo, l’atollo dove vivo e lavoro, ad esempio, è poco battuto dai turisti, e quindi non affollato o inflazionato come purtroppo succede a molti atolli e isole intorno a Malé. Per avere zone ancora wild, bisogna spostarsi all’estremo Nord o all’estremo Sud.

Che suggerimenti hai, invece, per chi vorrebbe trasferirsi lì?

Prima di tutto, consiglio di venire più volte e valutare varie isole, poi, ovviamente, dipende da che cosa si vuole fare. Le Maldive non offrono molte opportunità lavorative al di fuori del turismo. Quindi o s’investe o si cerca lavoro in qualche resort.

Che cos’hai imparato, per ora, vivendo alle Maldive?

Ho imparato l’arte dell’arrangiarsi, a non sprecare le cose ma farne sempre buon uso, a vivere giorno per giorno senza angosciarmi per il futuro, che ogni problema ha una soluzione, che vivere in una comunità piccola ti dà tanto affetto e calore, che un sorriso e un aiuto non si negano mai a nessuno e ho imparato che bisogna star bene con noi stessi e che, a volte, la solitudine è un arricchimento.

Progetti futuri?

Diciamo che di progetti ne ho tantissimi in testa ma per ora va bene quello che sto facendo… poi chissà.

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