Nomade digitale, come iniziare

Forse l’ispirazione ti è venuta nel seguire un nomade digitale sui social, dopo aver fatto una vacanza da solo o perché, da un po’ di tempo, ti sei reso conto che la routine casa – ufficio – casa ti va stretta. Adesso hai deciso: vuoi diventare nomade digitale.

Ma chi è, nello specifico, un nomade digitale? Dove vive e, soprattutto, come si mantiene? In questo articolo, andremo a vedere come iniziare a muovere i primi passi per trasformare il tuo sogno in realtà.

Chi è il nomade digitale

Nell’immaginario collettivo, il nomade digitale è una persona, solitamente giovane, che lavora nell’ambito del blogging e/o dei social media, solitamente nel settore dei viaggi, e si sposta continuamente nel mondo. In realtà, per diventare nomade digitale, ci sono tantissime opportunità di lavoro in vari settori. Questo vuol dire che non devi diventare per forza un travel blogger o un travel Influencer.

In realtà, il nomade digitale è una persona di qualsiasi età che, sfruttando la tecnologia, lavora da remoto da qualsiasi parte del mondo, come freelancer.

Quali lavori svolge il nomade digitale

Come abbiamo appena visto, anche se spesso con il termine “nomade digitale” facciamo di tutta l’erba un fascio, ci sono tanti professionisti che lavorano in settori differenti. Alcuni fra i lavori più gettonati tra i nomadi digitali sono:

  • Content creator
  • Copywriter e ghostwriter
  • Blogger
  • Realizzare e vendere dei corsi on-line
  • Insegnante online (per esempio, di lingua italiana)
  • Assistente virtuale
  • Fotografo e/o videomaker

Questa è solo una lista basica di alcuni dei lavori che possono permetterti di diventare nomade digitale ma diciamo che, se la professione che hai trovato, o che ti sei inventato, ti permette di lavorare dal telefono o dal computer, e da qualsiasi posto nel mondo, va benissimo!

Come diventare nomade digitale

Questo è un punto molto soggettivo perché ognuno di noi è una persona a sé. Ad esempio, io sono nata con la passione e il talento per la scrittura, non ho mai frequentato alcun corso o alcuna scuola al riguardo, non sono laureata ma, da quando avevo 7 anni, ho scritto prima racconti brevi e poi veri e propri romanzi (alcuni li ho pubblicati a mio nome). In breve, prima di cominciare a essere pagata per scrivere per gli altri, l’ho fatto per me stessa, per passione, per 30 anni, affinando la tecnica.

So di persone che hanno una laurea o hanno frequentato chissà quali corsi che non riescono a trovare clienti. Questo, naturalmente, è solo un esempio ma è per farti capire che molto dipende dalle tue competenze, attitudini e anche dalle tue esperienze pregresse (non per forza lavorative).

La bella notizia è che tutti possiamo imparare. Molte persone pensano che, raggiunta una certa età, sia troppo tardi per apprendere qualcosa di nuovo o per imboccare un’altra strada nella vita ma questo è soltanto sintomo di una mentalità fissa, che guarda in cagnesco il cambiamento.

Il consiglio, quindi, è di scegliere uno o due settori che ti appassionano veramente e cominciare a fare esperienza al riguardo, se già non ce l’hai. Non aver paura di metterti in gioco e, all’inizio, potrai dover lavorare gratuitamente per avere qualcosa da inserire nel tuo sito web/portfolio o sul curriculum. Anche io, all’inizio, ho scritto degli articoli per un blog senza essere pagata, ma solo per un mese o due, poi ho trovato il mio primo cliente.

Oltre a saper svolgere bene il tuo lavoro, devi avere o sviluppare determinate conoscenze e caratteristiche professionali che ti permettano di fidelizzare i clienti e di trovarne di nuovi. Fattori come l’empatia, la puntualità e l’autenticità possono essere determinanti quando un potenziale cliente si trova a scegliere tra te e un altro candidato.

Diventare nomade digitale vuol dire cambiare vita

Probabilmente, leggendo quanto sopra, hai pensato, “Bene, è proprio quello che voglio!”. I cambiamenti, però, generalmente portano con sé un po’ di ansia e paura, anche quando sono potenzialmente positivi. Lavorare come nomade digitale, specialmente per la prima volta, vuol dire imparare a organizzare la propria giornata. Questo può essere particolarmente difficile se sarai in viaggio e i tuoi compagni di camerata non faranno altro che partecipare a escursioni e uscire la sera, mentre tu dovrai lavorare.

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Ancora, se dovrai rispettare il fuso orario di un altro Paese, potrai ritrovarti a lavorare a notte fonda, dopo una giornata passata in giro. Lavorare come nomade digitale, naturalmente, non è solo faticoso. Imparando a gestire la tua routine e a capire cosa funziona per te, potrai avere l’agognata libertà. Una libertà economica, certo, ma anche di tempo.

La soluzione migliore, secondo me, è quella di trovare un lavoro che non ti tenga vincolato ai fusi orari di un determinato Paese o al dover interagire regolarmente con i clienti tramite videochiamata. Ad esempio, ho conosciuto persone che lavorano come assistenti virtuali che si lamentavano proprio di questi due fattori. Lavorando come copywriter e ghostwriter, nel mio caso, purché io rispetti i tempi di consegna, posso veramente lavorare come, quanto e quando voglio.

Nella fase di ricerca del lavoro da nomade digitale, o mentre creerai il tuo blog/il tuo canale social, dovrai anche fare networking, online oppure offline, con altri nomadi digitali o aspiranti tali. Dovrai iniziare a pensare a quali Paesi vorrai visitare e a come vorrai strutturare la tua esperienza. Ti piacerebbe viaggiare per il sud-est asiatico mantenendoti grazie al lavoro da remoto oppure preferiresti avere base sempre nello stesso luogo per 2 o 3 mesi?

Con il tempo, imparerai anche a bilanciare il lavoro e la vita personale, non solo in termini di gestire ciò che devi fare per procurarti la pagnotta e la visita dei posti che toccherai ma anche per quanto riguarda l’interazione con le altre persone.

Prefissati degli obiettivi raggiungibili

Come abbiamo accennato, ognuno di noi è una persona a sé e quello che è funzionato per il tuo amico o per quell’Influencer che segui può non fare al caso tuo (e viceversa). La prima fase di questo cambio vita, secondo me, passa da un’analisi introspettiva di sé, dall’individuazione e la sovrascrizione di schemi mentali negativi e disfunzionali, che possono rivelarsi limitanti, e dallo stilare una lista di obiettivi che siano raggiungibili, da perseguire.

Molte persone, infatti, non riescono a tagliare il traguardo che si sono prefissate perché si muovono a caso. Il loro scopo è semplicemente lavorare da remoto girando per il mondo e, magari, pensano che sia una passeggiata. In realtà, un lavoro, anche se da remoto e fatto da una spiaggia caraibica, è pur sempre un lavoro e come tale, anche se lo ami appassionatamente, a volte potrebbe darti dei grattacapi o rivelarsi faticoso. Per questo, la passione e la motivazione intrinseca sono fondamentali.

Se aspiri a diventare nomade digitale basandoti sull’idea che potrai girare il mondo “non facendo quasi nulla”, probabilmente tornerai a casa con la coda tra le gambe. È bene che tu ti focalizzi su uno, massimo due settori, e che tu ne conosca e comprenda le dinamiche per iniziare, pian piano, a farne parte. Questo è particolarmente vero se, finora, hai lavorato in tutt’altro ambiente.

Anche una volta trovato lavoro come nomade digitale, è importante che tu ti prefigga degli obiettivi a livello settimanale e mensile. Questo ti permetterà di evitare errori o dimenticanze ma anche di capire come progredisce la tua vita da nomade digitale. Chiediti che cosa vuoi veramente da questo stile di vita e non aver paura di allontanarti dall’idea più comune al riguardo.

Vuoi lavorare online e arricchirti? Il tuo scopo è guadagnare il minimo indispensabile e poi spostarti grazie a piattaforme come Workaway? Ancora, vuoi migliorarti sempre di più nel tuo settore?

Conclusione

Quello dei nomadi digitali è un mondo ancora relativamente nuovo, in continua espansione e in regolare cambiamento. Ciò che è certo è che, per la maggior parte delle persone, la transizione da uno stile di vita tradizionale a uno in cui poter lavorare da remoto e viaggiare per il mondo non è né lineare né semplice.

Ci sono tanti esempi, tuttavia, di persone che, senza sbandierarlo ai quattro venti, sono riuscite a centrare l’obiettivo (io sono una di queste). L’importante, oltre a tutti i consigli che abbiamo già visto, è lavorare sul proprio mindset, ovvero sulla propria mentalità.

Nella maggior parte dei casi, l’aspirante nomade digitale ha una mentalità fissa, poche o nulle esperienze di viaggio (un week-end ogni tanto in una capitale europea non ti prepara a esplorare il Sud America zaino in spalla mentre lavori) e non è in grado di stabilire e perseguire obiettivi cosiddetti S.M.A.R.T. (specifico,misurabile, raggiungibile, rilevante e basato sul tempo).

Comincia a guardare alla tua mente, a come lavora, a ciò che può limitarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi e, nel frattempo, inizia a studiare e a far parte del settore che t’interessa. Con il tempo, il duro lavoro, una forte motivazione interiore e un po’ di coraggio, presto potresti entrare a far parte anche tu del mondo dei nomadi digitali!