Miriam: sono arrivata a Londra anni fa con l’inglese scolastico e ora vivo qui

A cura di Maricla Pannocchia

Tutti sappiamo che Londra è una città molto cara, tuttavia, Miriam ci racconta di come i prezzi degli affitti siano aumentati nell’ultimo periodo, tanto che la donna non sa se rimarrà nella capitale inglese ancora a lungo. Miriam, comunque, è una giramondo (riprendendo il nome del suo blog) e, dopo aver vissuto a Bristol, è partita per un viaggio in solitaria in Asia, che le ha fatto vivere mille avventure diverse.

La multiculturalità, infatti, è uno degli aspetti di Londra che la donna preferisce. Fra i contro, oltre all’alto costo della vita, ci sono le distanze, spesso molto ampie, che possono avere un impatto anche sulla vita sociale perché “per incontrare un amico, a volte devi organizzarti con settimane di anticipo.”

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Ciao Miriam, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao! Sono Miriam, sono nata e cresciuta in un piccolo paese del Friuli Venezia Giulia, ai piedi delle Dolomiti Friulane, tra formaggio montasio e salame. Dopo i primi anni di lavoro in Italia, nel 2015 ho deciso di fare la prima importante esperienza all’estero e mi sono trasferita a Bristol, per migliorare il mio inglese “scolastico”, ma anche per fare un’esperienza di vita e lavoro al di fuori del Bel Paese. Migliorando l’inglese, sono iniziati anche i miei primi viaggi in solitaria ma avevo un sogno nel cassetto, ossia quello di viaggiare senza scadenza. La mia sete di scoperta si faceva sentire sempre di più a ogni giorno che passava così, nel 2018, mi sono licenziata e, con il mio zaino e la mia macchina fotografica, sono partita per l’Asia con un biglietto di sola andata. Quel viaggio è durato un anno ed è stato ricco di meravigliose avventure, durante le quali ho avuto l’opportunità di esplorare 13 Paesi con un budget di 15 Euro il giorno. Ho affrontato una difficile situazione, ho mangiato le cose più strane, ho dormito nei posti più assurdi e ho utilizzato tutti i mezzi di trasporto che l’Asia propone. Quel viaggio mi ha permesso di vivere delle esperienze incredibili, quali raccogliere le foglie da tè tra le montagne vietnamite, conversare con i monaci buddisti in Thailandia, donare sangue in un ospedale per bambini in Cambogia, solo per citarne alcune.

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Cosa ti ha spinta a trasferirti a Londra?

Al rientro in Europa, dopo il viaggio di un anno in Asia, ero alla ricerca di un ambiente dinamico, frizzante, flessibile, multiculturale e dove si parlasse inglese, quindi la mia scelta è ricaduta su questa città.

Di cosa ti occupi?

Lavoro per una prestigiosa azienda di strumenti musicali nell’ufficio finance. La mia attività si svolge principalmente da remoto. Questo ha migliorato notevolmente la qualità della mia vita, in quanto ho più tempo da dedicare ai miei interessi e riesco facilmente a portare avanti anche altri progetti personali, primo tra tutti il mio blog di viaggi, nato dopo il mio lungo viaggio in Asia. Esso si pone l’obiettivo di dare consigli a chi viaggia low cost, ma anche alle donne che vogliono viaggiare in solitaria. Vista la mia passione per la montagna e i trekking, ho creato un gruppo per le camminate, dove porto le persone a scoprire lati nascosti di Londra e della countryside. Infatti, con soli 30 minuti di treno si passa da alti grattacieli al verde della campagna inglese. Inoltre, sempre più spesso, vengo contattata dai turisti in vacanza a Londra per guidarli privatamente alla scoperta della città.

Come hai fatto a trovare un alloggio? Che consigli daresti per alloggiare bene spendendo il giusto?

Soprattutto in questo periodo, l’argomento “alloggio” è un tasto dolente: gli affitti sono notevolmente aumentati, quindi è sempre più difficile trovare una sistemazione decente a un prezzo accettabile e con coinquilini corretti. Direi che è come vincere alla lotteria. Tutto questo richiede molto tempo ed energie, in una vita già abbastanza frenetica. Inoltre, le condizioni delle case sono spesso molto scadenti, è sempre meglio vederle di persona e fare due chiacchere con i futuri coinquilini prima di decidere, per evitare di capitare in vere e proprie topaie. Io, personalmente, ho usato alcuni siti web tra cui spareroom.

Londra è considerata una delle città più care al mondo, che cosa ne pensi?

Già era una città cara, inoltre in questo periodo l’inflazione è oltre il 10%. A marzo i trasporti sono aumentati del 5,9% e gli stipendi (almeno il mio) non sono cresciuti di pari passo. Come detto in precedenza, anche i prezzi degli affitti sono aumentati notevolmente nell’ultimo periodo, quindi, per quanto mi riguarda, valuterò l’evolversi della situazione e solo se sarà ancora conveniente, rimarrò a vivere Londra.

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La città è famosa anche per la sua multiculturalità. Che esperienze hai avuto in tal senso?

Sì, Londra è famosa per la sua multiculturalità e devo dire che adoro questo aspetto: la possibilità di mangiare e provare qualsiasi tipo di cucina e confrontarsi con altre culture ed etnie costituisce uno dei valori aggiunti del vivere in questa città. Qui ci si sente cittadini del mondo. Ora vivo con una ragazza di origini giamaicane con cui mi trovo molto bene, è rispettosa, corretta e affidabile e ogni tanto io cucino italiano e lei giamaicano.

Adesso, per via della Brexit, è molto difficile vivere e lavorare a Londra. Che consigli daresti a chi lo sogna ancora?

Dopo la Brexit le regole per venire a vivere e lavorare nel Regno Unito sono diventate più rigide: io arrivai con la mia valigia, un inglese basico e la mia carta d’identità, ma ora questo non è più possibile. Sul mio blog ho scritto un articolo che spiega come trasferirsi nel Regno Unito dopo la Brexit. Innanzitutto, è necessario essere in possesso del passaporto e bisogna fare richiesta per un visto lavorativo (Skilled Worker Visa) che viene rilasciato in base a un sistema a punti. Questo regolamento privilegia le competenze e il talento rispetto alla provenienza della persona. Quindi, consiglio di documentarsi bene sui siti ufficiali prima di fare il grande passo; è fondamentale capire se il proprio profilo possa rientrare tra le categorie richieste.

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Che suggerimenti daresti a chi, invece, sta pianificando il primo viaggio nella capitale inglese?

Anche in questo caso è necessario essere in possesso del passaporto, con validità residua per tutto il periodo di permanenza nel Paese. Londra è una città che si è estesa orizzontalmente con distanze che a volte possono essere davvero impegnative, quindi organizzare un viaggio nella capitale inglese può risultare un po’ difficoltoso, soprattutto se si visita la città per la prima volta. Per questo motivo ho creato un itinerario di 3 giorni per visitare Londra ottimizzando i costi, il tempo e le energie.

Hai scoperto dei posti poco noti ai turisti che, secondo te, meritano una visita?

Ogni momento libero è buono per andare alla scoperta di nuovi luoghi poco noti. Se si vuole rimanere in zona centrale, segnalo la Banqueting House, l’unico edificio rimasto del Whitehall Palace in seguito al grave incendio del 1698 che ha distrutto il resto del palazzo. Quel che non passa inosservato è lo splendido soffitto realizzato dal celebre pittore fiammingo Peter Paul Rubens. Oppure The Charterhouse, un piccolo tesoro non molto noto: originariamente costruito come priorato certosino, sul sito di un cimitero, alla dissoluzione dei monasteri divenne uno dei più grandi palazzi Tudor. In seguito fu acquistato da Thomas Sutton che vi fondò una scuola e un ospizio per anziani. Oppure la Guildhall Art Gallery, al cui all’interno si trovano i resti di un anfiteatro romano (l’ingresso è gratuito). Allontanandosi dal centro, una cosa davvero particolare ma che ha avuto la sua importante funzione nello sviluppo della città è la Crossness Pumping Station, soprannominata “la cattedrale delle acque reflue”, un’opera dell’epoca vittoriana di cui ritengo interessante conoscere la storia ma anche ammirare le splendide decorazioni ornamentali. Ne avrei ancora molte da consigliare, ogni angolo di Londra ha qualcosa da raccontare.

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È stato facile adattarsi alla vita di Londra?

Sì, è stato facile, conoscevo già bene Londra e l’ambiente inglese in quanto nel 2015 ho vissuto a Bristol e poi sono arrivata in città dopo aver passato un anno in Asia, tra mille avventure e culture diverse, quindi questo mi ha aiutatoaad adattarmi bene e velocemente.

Quali sono i pro e i contro del vivere lì?

I pro sono la multiculturalità, il dinamismo, la flessibilità, le opportunità di carriera ma anche la burocrazia, che è generalmente semplice. Vengono organizzati molti eventi, mostre, concerti ecc., quindi sotto questo punto di vista è difficile annoiarsi. Qualche giorno fa sono andata a vedere il BBC EARTH EXPERIENCE, un documentario proiettato su grandi schermi che mostra le bellezze del mondo naturale. Si tratta del “Seven World – One Planet”, con la voce narrante di David Attenborough. A dir poco spettacolare.

I contro sono le distanze poiché, come accennato prima, visto che la città si è sviluppata in orizzontale, gli spostamenti sono davvero impegnativi e hanno un impatto anche nella vita sociale. per incontrare un amico ci si deve accordare con qualche settimana di anticipo.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Proprio perché Londra è una città multiculturale, tutti sono accettati. Per quel che mi riguarda, sono stata accolta bene anche dai londinesi nati qui. Non mi sono mai sentita fuori posto.

Puoi raccontarci qualche incontro o esperienza particolarmente interessante fatta nel corso di questi anni?

Anna è stata una delle prime persone che ho conosciuto quando mi sono trasferita nella capitale inglese. Ci siamo incontrate nella mia prima uscita meetup con il popolare gruppo di hiking Outdoorhaholics (un’istituzione, a Londra). Casualmente, eravamo sedute vicino in treno e abbiamo scoperto di essere entrambe italiane e di abitare relativamente vicino. A Londra questo non è scontato. Inoltre, entrambe abbiamo la passione per la montagna, le camminate e i viaggi. Da quel casuale incontro è nata una bella e forte amicizia che, soprattutto durante il periodo della pandemia, è stata fondamentale.

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Hai avuto modo di visitare altre zone del Regno Unito?

Sì, credo di aver visitato più il Regno Unito dell’Italia. Il mio tempo libero è importante e lo dedico a quello che più mi piace, ovvero esplorare nuovi posti. L’anno scorso, ad esempio, ho percorso i 374 km lungo il fiume Tamigi dal mare alla sua sorgente. Questo mi ha fatto scoprire realtà stupende, come i villaggi nelle Cotswold, che sono un piccolo gioiello. Oppure, sempre l’anno scorso, mi sono inventata il “Puffin Trip” da Aberdeen a Londra via terra alla ricerca delle pulcinelle di mare. Durante il periodo che va da aprile a luglio, questi simpatici pennuti arrivano sulle coste britanniche per mettere al mondo i loro piccoli. Sembrava di essere in un documentario della National Geographic.

Come si supera la questione meteo?

Arrivando dal Friuli Venezia Giulia, non vedo troppa differenza nel clima. Anzi, sfatiamo questo mito che a Londra piove sempre: il cielo è spesso grigio, ma penso che nella mia regione italiana piova molto di più. L’anno scorso l’estate è stata eccezionale, con temperature che hanno toccato anche i 40°C.

Pensi che sia necessario sapere bene l’inglese prima di decidere di vivere a Londra per un po’?

Quando sono arrivata per la prima volta nel Regno Unito il mio inglese era a un livello scolastico, come quello che la scuola italiana insegnava ai miei tempi, principalmente incentrato sulla grammatica. All’inizio chiedevo diverse volte di ripetere le frasi che la gente del posto mi diceva e quando qualcuno mi chiamava al telefono chiedevo se potevano mandarmi un messaggio per conferma. Con il tempo la situazione è migliorata e questo mi ha permesso di trovare lavori in altri campi rispetto all’hospitality. Oggi, se si vuole venire a lavorare qui, uno dei requisiti è quello di conoscere la lingua, mentre se una persona vuole venire per turismo può rimanere per un periodo massimo di 6 mesi, ma visti gli alti costi degli affitti è una cosa che sconsiglio.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato ad affrontare ogni genere di situazione esclusivamente con le mie forze. Ad avere una mente flessibile e trovare soluzioni rapide ai problemi che sopraggiungono. Qui le cose possono cambiare da un giorno all’altro.

Progetti futuri?

Per qualche mese rimarrò a Londra ma poi ho in programma un altro viaggio a lungo termine durante il quale utilizzerò solo mezzi pubblici.

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