Vacanze solidali in Mozambico

Intervista a Marika Giudici, responsabile del progetto che l’associazione Humana da oltre 11 anni porta avanti nel Sud del mondo

Di Enza Petruzziello

Un’esperienza che non si può descrivere, ma soltanto vivere. E amare. Chi c’è stato descrive così il progetto estivo “Vacanze Solidali in Mozambico”, nato per volontà dell’associazione Humana People to People Italia Onlus. Organizzazione umanitaria indipendente e laica, fondata nel 1998 per contribuire allo sviluppo dei popoli svantaggiati nel Sud del mondo attraverso programmi umanitari di lungo termine, Humana da 11 anni porta avanti questo nobile progetto che ha lo scopo di combinare solidarietà, scoperta e relax. Le “Vacanze Solidali in Mozambico” rappresentano, infatti, un’esperienza unica di turismo responsabile, durante la quale i volontari hanno la possibilità di trascorrere due settimane a Nacala, nella provincia di Nampula, nel Nord del paese, coniugando solidarietà e relax in un ambiente sicuro e protetto, immergendosi nella vita della comunità locale e conoscendo i progetti in loco gestiti da Humana.

L’iniziativa si avvale della collaborazione dell’associazione consorella locale ADPP-Mozambique (Ajuda de Desenvolvimento de Povo para Povo). A capo del progetto in Italia c’è Marika Giudici che spiega: «Si tratta di un’esperienza autentica di turismo sostenibile in Africa che permette di fare volontariato estivo presso i progetti di sviluppo che Humana gestisce in loco, e di entrare in contatto con le persone del posto, con la loro quotidianità comprendendone la cultura e lo stile di vita».

volontariato in mozambico

Marika da quanto tempo lavori per Humana? Di cosa ti occupi nello specifico?

«Lavoro per Humana da poco, ma mi sono occupata di altri progetti simili in Vietnam e Indonesia. Da una sponda all’altra dell’Oceano Indiano, insomma, e sono elettrizzata per questa nuova avventura africana!».

Che significato ha per te il progetto “Vacanze solidali in Mozambico”?

«È qualcosa in cui credo molto. Ho studiato antropologia ambientale in Olanda, nell’università di Leiden, approfondendo i temi di economia circolare, sostenibilità ed impatto del cambiamento climatico sulle popolazioni indigene. Nel mio percorso accademico e lavorativo ho compreso l’importanza dei progetti di ecoturismo e turismo sostenibile. Questi progetti permettono di creare lavoro rispettando l’ambiente, valorizzano l’ecosistema di una certa area e al contempo creano un flusso di denaro di cui beneficia la popolazione locale, anziché una qualche catena di hotel straniera».

A chi si rivolge il progetto e viceversa chi si rivolge a voi?

«Il progetto “Vacanze Solidali” è rivolto a tutti, uomini e donne di qualsiasi età, e anche minorenni se accompagnati. Le attività di volontariato sono leggere, alla portata di tutti e la zona è sicura. Portiamo avanti questo progetto da 11 anni e si è sempre svolto tutto senza intoppi. Il range di età dei vacanzieri che si iscrivono è veramente variegato, e creiamo sempre gruppi molto eterogenei: studenti universitari, donne in pensione, padri e figli che desiderano viaggiare insieme, davvero impossibile ridurre ad una sola categoria».

Come si svolgono le Vacanze solidali in Mozambico?

«Sono previsti 5 gruppi per quest’estate, ognuno dei quali è formato da 10 volontari. Ogni gruppo resta in Mozambico per due settimane. Il primo gruppo partirà il primo luglio, l’ultimo il 26 agosto, tornando il 9 settembre. Ogni gruppo troverà la sottoscritta in aeroporto, pronta ad accoglierli! Verranno ospitati nella nostra guesthouse, gestita dai ragazzi del Politecnico di Nacala, indirizzo alberghiero. È una piccola guesthouse ecosostenibile, con 5 camere doppie dotate di bagno privato e aria condizionata, oltre che numerose zanzariere. Vitto e alloggio sono compresi nella quota, così come la maggior parte delle attività. Vi sono poi delle attività facoltative, come i corsi serali di danza e bonghi o la gita in barca per fare snorkeling, dal costo decisamente accessibile, in valuta locale. Il programma è semplice: volontariato negli asili la mattina e gite escursionistiche o visite ai progetti gestiti da Humana in loco nel pomeriggio. Immancabili i momenti di musica e balli intorno al fuoco la sera».

Chi c’è stato parla di un’esperienza che è difficile descrivere, si può solo vivere. Perché? Come cambiano i volontari una volta arrivati in Mozambico?

«Ogni esperienza che facciamo ci cambia in qualcosa, ma un’esperienza simile lo fa in modo accelerato ed impetuoso: in sole due settimane subisci uno shock culturale che ti porta a riscrivere i tuoi limiti, a sfidare i tuoi pregiudizi e a mettere alla prova il tuo spirito di adattamento. Questo non tanto per il lavoro di volontariato, molto leggero, quanto per il contatto quotidiano con la gente del luogo, che ti trascina in un vortice di nuove conoscenze, esperienze e amicizie. Si mettono in dubbio vecchie certezze e si cementificano nuove consapevolezze. E quando si torna a casa, si subisce un ulteriore shock: quello del rientro. Si sente la mancanza di una vita che ormai ci apparteneva, e due settimane sembrano lunghe anni nei nostri ricordi. È questa una delle parti più importanti: una volta a casa, i nostri ex vacanzieri raccontano ad amici e parenti la “loro” Africa, le loro impressioni, contribuendo a scardinare molti luoghi comuni».

Tra le tante testimonianze dei ragazzi che sono partiti, c’è stata una che ti ha colpito di più?

«Sì, una frase di Stefania, ex volontaria 2017, che una volta tornata ci ha scritto una mail bellissima: L’Africa che ho conosciuto io è gente che cammina lungo le strade, quasi mai a mani vuote, (…) l’Africa che ho conosciuto io è ritmo di bonghi e voci di ragazzi che ti fanno venire la pelle d’oca e che senti fin dentro la pancia, l’Africa è un cielo stellato che non puoi descrivere, ma l’Africa è soprattutto colore, colore di “capulane” legate strette alla vita di donne coraggiose (…)”. Ebbene, questa frase mi emoziona ogni volta che la leggo».

Parte della quota di iscrizione al Programma è devoluta proprio al progetto della Scuola Professionale che Humana gestisce per offrire una formazione specialistica in ambito turistico, agricolo ed edilizio. In cosa consiste questo progetto?

«Humana finanzia il Politecnico di Nacala, che tra i vari indirizzi ne ha uno alberghiero. Sono proprio i ragazzi di questo indirizzo, all’ultimo e penultimo anno, a lavorare come stagisti nella guesthouse, e questo stage, grazie a determinate caratteristiche della struttura, vale a livello “internazionale”, permettendo loro di trovare lavoro facilmente una volta terminati gli studi. Inoltre, parte della quota di partecipazione di ogni turista viene devoluta come “borsa di studio” per alcuni dei ragazzi dell’Istituto, con difficoltà economiche. Ogni turista avrà la possibilità di visitare la casa del suo “borsista”, pranzando con lui e la sua famiglia e cucinando tutti insieme».

Tante le campagne che ogni anno portate avanti. Tra queste c’è la raccolta di abiti usati con cui sostenete progetti volti a migliorare l’accesso all’energia solare nella Provincia di Capo Delgado, in Mozambico. Oltre 1,1 miliardi di persone nel mondo, infatti, a oggi non hanno ancora accesso all’elettricità, mentre oltre 2,9 miliardi fanno ricorso a carbone, legna e letame per le attività quotidiane come cucinare e riscaldarsi. In che modo siete riusciti a migliore le condizioni di vita di queste popolazioni?

«Grazie all’installazione di stazioni che producono energia tramite pannelli solari e alla distribuzione di lampade ad energia solare, le comunità mozambicane toccate dal progetto possono ora beneficiare di luce elettrica dopo il tramonto. In concreto significa poter cucinare in sicurezza, o far sì che i bambini continuino a studiare e a fare i compiti anche la sera. In Italia diamo l’energia elettrica per scontata e non immaginiamo neppure cosa voglia dire girare di notte in strade illuminate solo dalla luna. Agli abitanti dei villaggi coinvolti viene insegnato ad utilizzare questa tecnologia, così da renderli indipendenti nell’utilizzo della stessa. Sempre più villaggi ne fanno richiesta, ed è un successo in continua crescita».

mozambico

Nel 2017 avete lanciato una nuova iniziativa dedicata all’empowerment femminile. Parlaci di questo progetto.

«Il progetto si chiama “Girls Inspire” e riguarda temi di genere. È un progetto di ADPP, ovvero la consorella di Humana Italia in Mozambico e viene gestito in loco. Humana Italia lo ha sponsorizzato nel 2017 e dall’anno scorso lo presenta ai turisti di Nacala. Le ragazze coinvolte sono giovani donne, spesso madri, che vengono aiutate a reintegrarsi nel sistema scolastico, anche partecipando a dei corsi “pratici” da sarta, elettricista, cuoca e simili. Molte di queste donne sono le madri dei bambini degli asili gestiti da Humana, e hanno lasciato la scuola presto per sposarsi. Ai turisti vengono presentati i corsi e possono partecipare a dei dibattiti in portoghese, ma ci sono io a tradurre».

Nel 2016, HUMANA People to People Italia, in collaborazione con le associazioni consorelle, ha contribuito a sostenere 53 progetti di cooperazione e sviluppo, suddivisi in 4 macro-aree di intervento. Si è consolidata la presenza nei paesi in cui l’associazione era già attiva, ovvero Angola, Repubblica Democratica del Congo, India, Malawi, Mozambico, Zambia e Zimbabwe, sostenendo interventi già avviati ai quali è stata assicurata continuità nel tempo. Quali sono gli altri progetti per il futuro?

«Ci piacerebbe estendere le Vacanze Solidali anche in Malawi ed India, ma è tutto ancora in fase di progettazione. Ogni anno, tuttavia, basandoci sulle nostre aree d’intervento facciamo una pianificazione per trimestri riguardante la progettazione e l’ottenimento di fondi da vari bandi. Una parte dell’ufficio Fundraising, di cui faccio parte anch’io, si occupa proprio di questo: trovare bandi di nostro interesse e sviluppare a quattro mani con le consorelle dei progetti innovativi».

humana mozambico

Come possono sostenervi i nostri lettori e le persone che ci stanno leggendo?

«Sicuramente decidendo di partire con noi per le vacanze solidali 2018! Ma non solo: possono donare ad Humana il loro 5×1000, o contribuire alla nostra campagna di crowdfunding appena lanciata. L’obiettivo è raccogliere fondi per riparare i danni all’Istituto Politecnico di Nacala, danni causati dalla stagione delle piogge. Trovate questa campagna sul sito “Rete del dono”. Per ogni curiosità o dubbio, vi invito a scrivere alla mia mail, humana@humanaitalia.org, e sarò felice di rispondervi».

Per informazioni sulle “Vacanze solidali in Mozambico” qui il link del volantino 2018.

Per vedere tutti i progetti portati avanti da People to People Italia ONLUS questo il loro sito:

www.humanaitalia.org/.

Questa, invece, la pagina Facebook:

www.facebook.com/pages/Humana-People-to-People-Italia-Onlus/381024078614603?fref=ts.