La cucina italiana e le opportunità in America: la storia di Marcello Moccia 

di Matteo Melani

Impara l’arte e mettila da parte. Ogni nozione che si impara può risultare utile in ogni momento della vita, anche in quelli di incertezza. Marcello Moccia, fotografo e cuoco italiano che vive a San Diego, grazie alla sua abilità è riuscito a imporre il proprio talento fuori dai confini italiani.

“Sono cresciuto in una famiglia di cuochi. Mio nonno ha avuto un grande ristorante a Pozzuoli e mio zio è stato titolare di un ristorante a Monte Procida e da loro ho imparato a cucinare cibi di alto prestigio”, dice Marcello. “Qui in America – continua – la pizza napoletana è molto richiesta perché è più saporita e più leggera rispetto a quella che sono abituati a mangiare”.

Rispetto a tanti cuochi italiani emigrati negli Stati Uniti, Marcello non ha aperto un ristorante, ma cucina nella sua villa per diverse tipologie di clienti (gruppi di amici, famiglie, aziende) e ha un’attività di catering. Una dimostrazione che il proprio know-how è rivendibile in ogni contesto.

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La giovinezza tra cibo e fotografia

Nato a Pozzuoli, Massimo cresce con la passione per cibo e da bambino si diletta a aiutare i suoi genitori a preparare i pranzi e le cene. Da ragazzino, però, inizia a divertirsi scattando foto e, quando a 14 anni si trova a scegliere le scuole superiori, opta per l’Istituto d’arte di Napoli, dove si iscrive al corso di Grafica e Fotografia. La sua passione per il cibo non è affatto passata, e tra una lezione a scuola e qualche scatto con la macchina fotografica lavora in alcuni ristoranti napoletani.

marcello vivere a san diego

Dopo il diploma, Marcello Moccia apre un negozio di fotografia e il suo nome inizia a circolare a Napoli, tanto che gli arrivano diverse richieste di lavoro. Oltre che tra i privati, il nome di Marcello arriva alla Base Militare Americana, che gli propone di diventare fotografo ufficiale.

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Marcello accetta, e per lui si tratta di un’esperienza di arricchimento umano e professionale. “Ho fotografato durante gli eventi ufficiali e per le famiglie che venivano a trovare i loro cari impegnati alla Base”, spiega. Stando a contatto con i soldati americani, Marcello si rende conto che gli Stati Uniti possono offrire opportunità migliori rispetto a quelle che trova in Italia.

Fa un viaggio a San Diego e durante la vacanza vede che il mercato americano può garantirgli sbocchi più redditizi, così nel 2006 decide di trasferirsi in California. “Ho fotografato matrimoni, eseguito ritratti e sono stato chiamato come fotografo ufficiale per alcuni eventi di beneficenza. Con il boom delle fotocamere digitali però le offerte sono diminuite drasticamente, anche perché tutti ormai si sentivano fotografi”. Insomma, se l’inizio prometteva bene il proseguo ha tradito le aspettative.

La nuova vita in cucina

Marcello però non si perde d’animo, e certamente non ha dimenticato gli insegnamenti in cucina. Vede che i piatti italiani sono apprezzati Oltreoceano e così apre un’attività di catering di pizza, che chiama Pizza Made in Sud proprio per enfatizzare le sue origini meridionali.

marcello moccia san diego

Comincia con un forno portatile e, viste le richieste, nel giro di poco tempo è costretto a comprare un forno più grande per deliziare i palati di tanti americani. “L’impasto è quello napoletano e nella mia attività ho sempre usato prodotti importati dall’Italia”, dice.

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Nel 2017 assieme alla sua nuova compagna acquista una villa con un ampio giardino e si rende conto che oltre che per viverci, può sfruttare lo spazio anche per ospitare persone. D’altronde in California il clima è sempre caldo e, anche a dicembre e a gennaio, si può restare fuori senza problemi. Poi, rispetto a un ristorante, una villa richiede meno costi. “Tutti gli eventi si svolgono nel giardino e spesso mi è capitato di avere quasi 100 persone. Quando ho molti clienti mi aiuta la mia compagna e qualche collaboratore occasionale”.

Con l’arrivo del Covid-19 la California impone chiusure per tutte quelle attività non necessarie, come la ristorazione e il catering, e anche Massimo deve sospendere il proprio lavoro. “La gente – ricorda Marcello –  aveva paura, si percepiva la tensione. Il Governo comunque ha previsto dei risarcimenti per le imprese che sono state costrette a chiudere, e ora abbiamo ripreso a lavorare”.

L’ultima volta che è tornato in Italia risale alla scorsa estate e, pur amando l’Italia, il suo futuro rimane negli Stati Uniti.Mi piacerebbe – conclude – aprire un piccolo ristorante di cucina italiana e trovare lavoratori all’altezza per gestire l’attività”.