Io sono stato nella seconda categoria per parecchi anni, col senno di poi forse troppi, e dal momento in cui ho deciso di passare nella prima categoria, il vero cambiamento è stato quello di confrontarmi ogni giorno prima con me stesso e poi con tutto il resto, in realtà quello che uno veramente sceglie è di essere un po’ più egoista e cercare di star bene con se stesso, a questo punto deve solo essere cosciente che avrà come risultato tutta una lunga serie di scelte da affrontare .

 

Andiamo però con ordine, come penso tante altre persone, la mia storia può sembrare molto esotica ad alcuni e molto banale ad altri, di tutte e due un po’, ho iniziato una vita normale che ha visto un diploma, un lavoro ed una famiglia, la casa etc.

Con la mia ex moglie, abbiamo costruito quella che sembrava una vita normale, con alcuni progetti e, devo dire delle soddisfazioni, non avendo figli ed essendo giovani, con la fortuna di lavorare entrambi ed avere delle solide entrate, abbiamo risparmiato senza rinunciare a toglierci i nostri sfizi, quindi in pratica abbiamo messo le basi per un’esistenza tranquilla e felice, ma col tempo sia le esigenze che gli obiettivi cambiano .

Quasi fisiologicamente abbiamo raggiunto la fase in cui entrambi abbiamo iniziato a diventare insofferenti ma soprattutto insoddisfatti, immersi nel lavoro per due multinazionali, con sempre meno tempo a disposizione per noi, e con la realizzazione che in ogni caso stavamo entrambi vivendo per il lavoro ed il lavoro non era più un mezzo per vivere ma una piccola prigione, i ritmi sempre più serrati e gli obiettivi quelli di qualcun altro e non i nostri.

A questo punto da brave persone razionali abbiamo iniziato un percorso verso l’autonomia, prima mia moglie ha iniziato a sganciarsi e fare delle consulenze e visto che è veramente una in gamba, (il mio rispetto e l’affetto che provo per lei, anche se ora è una ex moglie, sono sempre altissimi) non ha avuto difficoltà ad imporsi e raggiungere, almeno inizialmente quelli che erano i suoi obiettivi, più tempo per lei ed una sicurezza economica comunque sufficiente.

Per me, anche caratterialmente le cose sono andate un po’ più a rilento, ma penso che ognuno di noi abbia i suoi tempi, ed abbia bisogno di raggiungere un momento in cui basta una piccola scintilla per cambiare tutto, e prendere delle decisioni che, col senno di poi, sembrano dettate dall’incoscienza.

Vivere alle Isole Maldive

La molla è scattata nel 1996, io già da molto tempo facevo l’istruttore subacqueo per hobby, con sempre meno tempo a disposizione e ciò mi dava un po’ fastidio, ma ero ancora nel periodo semi razionale, poi un paio di coincidenze mi hanno fatto capire che avrei fatto meglio a cambiare idea e quindi provare a pensare un po’ più egoisticamente a me stesso, essendo seriamente insoddisfatto e non ricevendo assolutamente più stimoli da quello che facevo, ho cominciato a guardarmi in giro, cambiare azienda non sarebbe servito a nulla, visto che all’inizio forse ci sarebbe stato un piccolo challenge dovuto ad un nuovo ambiente o al fatto di dimostrare quello che valevo, ma ben presto sarebbe tornato tutto come prima solo in un ambiente diverso con persone diverse, ma basilarmente la stessa routine.

La routine è proprio questo che la gente come me forse non sopporta, abbiamo bisogno di stimoli diversi tutti i giorni e di piccole sfide continue.

In quel momento, ho fatto uno dei tanti viaggi che hanno caratterizzato la mia vita, (un interesse comune con Nadia, la mia ex moglie, era la passione per i viaggi e cercavamo di farne il più possibile), ho messo assieme qualche amico ed allievo della mia scuola sub, e siamo venuti alle Maldive per una piccola crociera.

Così tra una chiacchiera e l’altra, è nata l’idea di trovare la possibilità di fare qualcosa che mi stimolasse di più e che sposasse la mia passione per il mare e la subacquea in particolare.

Dopo un po’ di tempo una serie di coincidenze favorevoli o forse maledette… hanno fatto sì che uno dei soci della barca facesse delle scelte diverse (un figlio) e quindi lasciasse l’altro solo, avendo mantenuto i contatti mi è stato proposto di prendere il suo posto e devo dire che la decisione è stata molto meditata, nel giro di poco più di un mese sono passato da Milano alle Maldive, a fare qualcosa che sì mi appassionava ma di cui conoscevo solo una frazione, e mi sono messo in gioco, ho appreso cose da tutti e messo a frutto l’esperienza maturata in settori diversi ma che ti permette una formazione mentale diversa, l’approccio a problemi, la difficoltà di integrarsi in un paese così diverso per cultura e lingua, ed un settore che mi aveva visto sempre dall’altra parte della barricata, ovvero cliente e non fornitore del servizio, mi sono ritrovato a ricominciare praticamente da zero, e devo dire che ci sono stati dei momenti di seria riflessione sulla scelta fatta, ma ha prevalso la voglia di dimostrare prima di tutto a me stesso e poi agli altri che gli attributi c’erano e le sfide sono state affrontate e superate.

Ora sono passati 10 anni e sono ancora qui, con la mia barca, è passato da anni il socio, (da quasi 6 anni opero da solo), è passato il matrimonio (le cose in comune e soprattutto la percezione delle priorità cambiano, ma per fortuna è rimasto un grandissimo affetto e posso dire orgogliosamente che la mia ex moglie è l’amica che sento più vicina e che ancora oggi mi capisce meglio di chiunque altro) e sono passate tantissime persone sulla barca, per fortuna tante di queste continuano a tornare e sono tutti diventati degli amici con cui ho un solo rimpianto, non avere abbastanza tempo per vederli tutti quando rientro in Italia.

Devo dire che ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato, ovvero la sfida di trasformare il prodotto (barca-crociera-immersioni) nel tipo di vacanza che piaceva a me, e di farlo apprezzare a tanta gente, così come quello di continuare a far vedere agli ospiti un pezzetto di Maldive con dei valori e dei contenuti che rimangono inalterati nonostante il veloce progresso. In sostanza forse il challenge rimane lo stesso quello ora di mantenere un pezzetto di storia vivo e ben preservato nonostante tutto, la barca infatti è rimasta la più vecchia in operazione ma è stata volutamente mantenuta originale, con tanta cura e passione, ed è una gran soddisfazione vedere che anche clienti nuovi, apprezzano l’atmosfera easy che c’è a bordo e che cerchiamo di preservare per fargli godere la vacanza e farli partecipi della filosofia che mi ha accompagnato negli ultimi anni.

Vivere alle Isole Maldive

Purtroppo, ci sono anche aspetti negativi, quali la lontananza dalle persone care (la mia attuale compagna, la mia famiglia , gli amici), i momenti di solitudine, la realizzazione che in alcuni momenti si realizza che in fondo è una falsa libertà quella che gli altri vedono come un grande sogno, ma in gran parte sono compensati dalle soddisfazioni che si ricevono. Alcuni di questi momenti li ho superati pensando a ciò che mi aveva scritto una giornalista con cui purtroppo non ho contatti da molto tempo, io sto vivendo la maggior parte del mio tempo in una posizione privilegliata, perché non solo faccio ciò che mi piace ma ho modo di vedere la gente nel modo migliore, quando sono rilassati, naturali, in vacanza e poter instaurare con loro un rapporto senza tutte quelle barriere dovute alla posizione sociale, alla forma e così via, con loro nella maggior parte dei casi c’è un continuo scambio di emozioni, conoscenze ed impressioni, e ciò ti accresce ogni giorno, a volte non senti o non ricevi notizie per anni, poi d’improvviso ti arriva un’email o una telefonata ed è come se fosse passato un giorno e non anni, è per entrambi il ricordo o la voglia di rivivere momenti piacevoli che sono diventati ricordi altrettanto piacevoli e che rimarranno inalterati ed irripetibili nella loro unicità, ma che sono una delle componenti più belle di questa continua avventura.

Ora cerco anche di poter diventare un possibile riferimento, in collaborazione con il consolato ed altre realtà locali, per coloro che vogliono investire qui o semplicemente provare a cambiare vita trovando una dimensione sufficientemente equilibrata per vivere meglio. Un aspetto che tanti anni non hanno cancellato è la continua ricerca di nuovi challenges, di nuove piccole sfide che penso sia innato nel carattere e nell’educazione ricevuta, l’importante è affrontare ciò in modo positivo e non avere paura , se si vuole ottenere qualcosa in cui si crede bisogna rischiare, al peggio si può sempre ripartire con qualcosa di nuovo se non si ha paura di mettere in gioco le proprie convinzioni e capacità.

Di tutto ciò ringrazio tutti coloro che negli anni hanno fatto parte e tutti coloro che ne faranno parte in futuro.

A quelli che hanno voglia di cambiare, un solo consiglio fatelo per voi stessi e lasciate perdere quello che ne pensano o dicono gli altri, ci saranno sempre persone che vi considerano pazzo perché non hanno il coraggio di farlo ed altri che vi vedranno come un eroe, hanno ragione entrambi ma Voi pensate prima a Voi stessi .

 

Claudio

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