Germania: i luoghi “sacri” della birra

È noto a tutti che la Germania è uno dei Paesi in cui produzione e consumo di birra sono tra i più elevati al mondo: ed è altrettanto noto che oltre la metà dei produttori e dei consumatori del nettare biondo si trova in Baviera. Forse non è noto però che la zona che vanta la maggior concentrazione degli uni e degli altri, in Baviera, è la Fränkische Schweiz, un angusto tratto di Franconia al confine con la Cechia compreso fra Bamberga, Norimberga e Bayreuth, altrimenti detto Oberfranken.

birra

I birrifici in zona sono quasi duecento e il rapporto birreria/abitante è pari a 1/5500, vero record del mondo. Un bengodi vero e proprio per gli amanti del genere, che, per festeggiare degnamente il 500° anniversario della legge di purezza della birra, previsto per agosto di quest’anno, non a Monaco di Baviera dovrebbero dunque dirigersi, ma qualche chilometro più a nord. La legge di purezza (Reinheitsgebot) è una norma emanata nel 1516 dal re di Baviera Guglielmo IV che impone ai mastri birrai di usare per realizzare il loro prodotto solo ed esclusivamente acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito; una legge a cui moltissime aziende del settore ancora oggi si attengono per certificare la bontà e la qualità delle loro birre.

Salendo verso quell’angolo di Germania non si deve mancare una sosta a Bamberga, sia per la qualità delle birre prodotte in città sia per la bellezza del contesto urbano e dei suoi monumenti: significativo è che i locali l’abbiano soprannominata “la Venezia tedesca”, anche se sono bastati pochi canali che la solcassero nel suo centro storico e un paio di gondole messe a mollo nell’acqua per cercare di ricreare un’atmosfera invero inimitabile come quella dell’originale italiano.

Ma se è per la birra che si è deciso di fermarsi in città, rotta immediata verso Schlenkerla, il piccolo birrificio collocato proprio in centro e famoso per la sua birra affumicata (Rauchbier). Il prodotto è in realtà caratteristico di tutti i birrifici locali: leggenda vuole che sia stato un fortuito incidente a dare vita alla particolare specificità, ovvero un improvviso incendio scoppiato all’interno di uno stabilimento in un periodo imprecisato della storia, i cui fumi hanno finito per insaporire la birra in modo così piacevole che i proprietari, anziché gettarla come paventato, decisero di metterla in vendita e di dare vita a quella che è diventata una vera e propria tradizione. Se poi si vogliono fare le cose per bene, il viaggetto a Bamberga e in alta Baviera conviene metterlo in preventivo a fine agosto, quando in tutto il centro cittadino impazza la Sandkerwa, una festa della birra così pirotecnica e caotica da far impallidire – così dicono i testimoni – la più celebrata Oktoberfest di Monaco.

Per farsi la bocca con inattesi prodotti di nicchia è invece meglio spingersi in Fränkische Schweiz, in particolare nell’area compresa fra Eslarn, Falkenberg, Mitterteich, Neuhaus, Windischeschenbach, dove va per la maggiore un particolare tipo di birra, la Zoigl, il cui tratto distintivo è rappresentato da una semplicità non banale e da un gusto che alcuni guru del genere hanno definito addirittura ancestrale.

libri sulla birra

La particolarità è che si può gustare questa birra, oltre che nei locali, anche nei cortili di quanti- secondo le consuetudini di anni e anni fa – ancora oggi producono birra autonomamente e la offrono in consumazione con qualche boccone alla buona: per trovare i cortili giusti basta seguire il calendario pubblicato sul sito ufficiale e cercare il simbolo esposto sopra la porta, uguale in tutto e per tutto – senza alcun tipo di implicazione – ad una stella di David. Si promettono allegria, buona compagnia e soprattutto una birra fatta davvero come si faceva centinaia di anni fa.

Gianluca Ricci