Lasciare tutto e scappare in Messico

Mi chiamo Matteo e ho 27 anni. Sono nato e cresciuto in provincia di Varese, in un paesino di confine circondato da una cornice di montagne e prati verdi. Ho studiato Ragioneria e ho poi frequentato la facoltà di economia nell’università della mia città. Durante i miei studi, ho lavorato in alcune aziende locali, prima come operaio presso una ditta di artigiani, successivamente come impiegato contabile presso un’azienda commerciale. Insomma, una vita normale, perfettamente integrata alla routine quotidiana della realtà circostante. Poi, un giorno, ho conosciuto Carolina, una ragazza messicana che all’epoca viveva in Italia. Attraverso di lei ho ripreso interesse verso il paese messicano, che fin da piccolo destava la mia curiosità. Ho studiato allora la storia, la cultura, le tradizioni locali fino ad arrivare a decidere di lasciare tutto e “scappare” in Messico.

Matteo Bernasconi in Messico Lasciare tutto

Ho iniziato, quindi, a pianificare la mia partenza, a informarmi su come poter entrare in Messico e rimanerci. Alla fine, una sera di fine giugno ho salutato tutti e sono partito, destinazione Città del Messico.

L’arrivo è stato emozionante: dall’alto dell’aereo potevo ammirare la distesa enorme di case, strade, palazzi, macchine, alberi e passanti sotto un tramonto urbano dai colori intensamente vivi. I primi giorni sono stati forse i più complicati per via dell’adattamento a vari fattori: l’altura prima di tutto, Città del Messico si trova a quasi 2300 metri di altitudine. In secondo luogo l’alimentazione e la famigerata “Venganza de Moctezuma”, la Vendetta di Moctezuma secondo la quale ogni straniero di viaggio in Messico debba soffrire di disturbi intestinali. Niente di più vero: una settimana a letto con nausea, febbre e dolore di stomaco.

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VIVERE IN MESSICO Lasciare tutto

Pian piano però, oltre ad abituarsi, si scopre e si apprezza la città. Ti puoi accorgere di quanti spazi verdi ci siano, di quanta umanità ci sia tra le persone e quanta storia si nasconde nelle profonde radici messicane.

Sebbene il costo della vita sia notevolmente inferiore rispetto allo standard italiano, un lavoro è necessario. Ho iniziato perciò a guardarmi intorno e valutare attentamente le varie possibilità, fino a decidere di insegnare italiano a un gruppo di ragazzi appassionati e desiderosi di conoscere il Bel Paese. E, sorprendentemente, ho scoperto di quante persone vogliano studiare italiano. Con soddisfazione ora porto avanti questo progetto e tento di diffondere la cultura e le tradizioni italiane mentre, dall’altro lato, apprendo le loro. Uno scambio costruttivo e necessario direi.

Vivere a città del messico Lasciare tutto

Inoltre sto lavorando su un altro progetto chiamato “Scappare in Messico”. Si tratta di un blog scritto da me, dove racconto la mia esperienza quotidiana in questo affascinante paese: dalla sua cultura alle sue tradizioni, passando per la cucina e il turismo. L’obiettivo è quello di fornire informazioni utili a chi volesse visitare il Messico e offrire appoggio a chi invece volesse seguire le mie orme e trasferirvisi.

Matteo

Matteo Bernasconi Lasciare tutto