Molte erano le motivazioni logiche che mi hanno condotto a questa terra: il facile ottenimento del visto, il lavoro che non manca, la possibilità di migliorare l’inglese, di vivere in un paese civile, che non lesina natura incontaminata e paesaggi mozzafiato, specie faunistiche uniche al mondo e un’atmosfera rilassata che si rifiuta di convertirsi alla schizofrenia da traffico e lavoro propria delle nostre metropoli. Chiunque di voi sia interessato a trasferirsi in questo grande paese saprà fare una lista infinita di buoni motivi per venire a vivere da queste parti.

Una nuova vita in Australia

Ma mentirei se dicessi che mi bastava questo.

La risposta più vera era che volevo partire e partire lontano, molto lontano, per darmi una scossa e ricominciare a vivere. Mollare le cime e allontanarmi dal porto sicuro come recita Twain. Sentivo che per poter ribaltare la mia sorte dovevo ribaltare me stessa, anche fisicamente: il dito scorre lento sopra la superficie del mappamondo e mi conduce downunder.

Una nuova vita in Australia

Sono arrivata così in questo luogo distante, spiritualmente e fisicamente, ed è stato proprio ciò di cui avevo bisogno per ripartire. È stato come prendere la clessidra della mia vita ormai ferma e capovolgerla con rabbia sul tavolo: granello dopo granello l’energia ha ripreso a scorrere e una luce di positività a illuminare i miei giorni.

I sogni e i progetti si sono incontrati e fusi sulla tela del presente, regalandomi la sensazione di aver preso la strada giusta. Giusta in quanto mia, finalmente solo ed esclusivamente mia. Lontana dai miei cari e dal mondo nel quale sono cresciuta, talvolta sento la nostalgia stringermi un nodo in gola e vorrei teletrasportarmi di nuovo nel mio paesino per poter ridere e scherzare con chi ho lasciato lì a combattere coraggiosamente per costruire un’Italia migliore; nonostante ciò sono perfettamente consapevole che la lontananza è proprio ciò che mi ha permesso di ritornare padrona della mia esistenza: uscita dalla culla che mi ha coccolato e protetto (fin troppo) in tutti questi anni ho finalmente annullato le influenze che mi rendevano schiava di una vita che non guidavo, zattera senza timone che seguiva la corrente del falso buon senso e dei “consigli di chi ti vuole bene”. Una vita da pecora, che procedeva a capo chino per la strada più affollata, dentro giornate anestetizzate da amici più e meno insoddisfatti, compagnie che addolcivano la pillola della mancata realizzazione personale.

Una nuova vita in Australia

Ho scelto di partire perché sentivo che non stavo più vivendo ma sopravvivendo: era giunto il momento di dimostrare a me stessa che avevo valore e di urlare al mondo che la vita e il tempo erano un dono troppo prezioso per essere buttati via così. Eccomi qui dunque oggi, separata da quel cinque settembre da soli cinque mesi di calendario ma anni luce dalla persona che ero. Risvegliata dopo un lungo letargo.

Viaggio alla scoperta di me stessa e delle mie potenzialità, in un cammino che affronto da sola con un sorriso su un viso bagnato di sudore, accettando serenamente il peso dello zaino che mi porto appresso. Ho cercato un cammino incerto, rischioso, senza frecce e indicazioni, consapevole che solo chi si perde si può ritrovare. Non so dove mi condurrà questo sentiero ma poco importa: sono venuta qui per mettermi in gioco, sfidarmi e vivere, e viva è ciò che sono oggi, sorridente sotto questo cielo immenso dove brilla la croce del sud.

Felice per aver finalmente cambiato rotta.

http://cambiorotta.wordpress.com/

 

“…e come i semi che sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera. Fidatevi dei vostri sogni, perché in essi è nascosto il passaggio verso l’eternità.”
(Kahlil Gibran).