Italiani in Galizia

Ha lasciato l’Italia, perché non riusciva a trovare spazi professionali adeguati alla sua formazione. Ora vive in una terra, la Spagna “che, nonostante la crisi economica – ci racconta- offre una qualità di vita elevata”. E’ la storia di Erminio Capone, di origini irpine, ma vissuto sempre a Napoli che, dopo una laurea in Giurisprudenza, ha deciso di intraprendere un cammino alternativo a quello scelto da molti, passando per Roma con una specializzazione in diritto delle Nuove tecnologie presso l’Università della Luiss e poi a Milano, lavorando per alcuni anni in una società multinazionale tedesca. Da sei anni risiede nella Penisola iberica, dove ha fondato il Blog Italiani in Galizia e presiede la neonata Associazione culturale Italia in Galizia.  

Piantina Galizia

Ha chiuso, quindi, in modo definitivo, con un’esperienza frustrante. Quella del suo Paese. “In Italia – dice- mi sentivo come uno dei tanti che, nonostante la laurea, non riesce a sentirsi gratificato. Mi sono scontrato tante volte con il mondo professionale e lavorativo nell’ambito forense. Di qui la decisione di prendere le distanze da una realtà fatta di caste, che privilegiano pochi e mantengono ai margini tanti, anzi troppi, praticanti e neo avvocati, i quali non hanno la possibilità di emergere”.

Ma perché ha scelto la Spagna per cambiare vita?

Beh, mi considero un’emigrante del terzo millennio che, rispetto ai nostri nonni, non ha dovuto partire con la  ‘valigia di cartone’ per cercar fortuna all’estero. Ho avuto il privilegio di scegliere in modo libero la mia destinazione come cittadino europeo. E ho ritenuto, dopo vari viaggi in terra iberica, di sperimentare in modo più stabile un mondo che secondo me offre, nonostante la crisi in atto, un livello di qualità di vita abbastanza buono.

So che vive a Madrid. Ma ama la Galizia.

Per ragioni professionali vivo a Madrid da circa sei anni, ma per me la Spagna, sin dal mio primo viaggio nel ’99, ha avuto i colori, i sapori e gli odori della Galizia, regione situata all’estremo nord-ovest della penisola iberica, a ben seicento chilometri dalla capitale spagnola che, anche se è a molti poco nota, non lascia indifferente chi la visita.

Perché un legame così intimo con la Galizia?

Sono legato a questa terra, perché ho sposato una donna galiziana. Ma il mio interesse e amore nascono dalla scoperta di un mondo che conserva dentro di se una magica energia capace di pervadere come un’aura colui che vi entra. Una forza che si rinnova e si alimenta di continuo nello spettacolo della sua natura, nella sue tradizioni particolari e nel ricordo della sua antica storia.   Questa  lingua di terra, che molti associano al prolungamento del Portogallo e che, per il fatto di trovarsi ai confini estremi dell’Europa Occidentale, fu chiamata dagli Antichi Romani Finisterrae (la fine della terra del Mondo Antico, l’ultimo lembo di terra oltre il quale c’era l’ignoto rappresentato dall’Oceano Atlantico), conserva dentro di se una storia antica, fatta di miti. Le sue leggende si radicano in un mondo ancestrale, che ricorda il suo passato celtico, ma anche cristiano-cattolico, legato al “Camino de Santiago”, oggi vivo in tanti simboli, e visibile nei suoi villaggi e nelle sue strade.

Vivere in Galizia

Quindi una realtà molto “distante” dal resto del Paese?

La Galizia  non è solo una delle comunità autonome della Spagna, dove si parla e si studia il “Gallego”, lingua regionale ufficiale diversa rispetto al castellano, che ha in Santiago de Compostela il suo capoluogo di regione e una popolazione di circa tre milioni di abitanti con una superficie paragonabile a quella del Piemonte e della Valle d’Aosta messe insieme.

Ma?

E’ qualcosa di più. E’ una esperienza che ti segna, un viaggio nel nostro passato, quello più intimo, quello che credevamo ormai dimenticato nell’oblio della vita frenetica e dei rumori delle grandi città.

Sembra che si sia integrata bene nel tessuto culturale e sociale di questa terra. Ma ora cosa prova per l’Italia?

Non mi sono allontanato dalle mie radici. Anzi. Conoscendo in profondità un diverso modo di vivere, sono riuscito a riproporre il mio essere italiano in tanti piccoli atteggiamenti e gesti quotidiani. Inoltre, poiché mi sono reso conto che qui il Belpaese veniva letto solo attraverso le lenti deformanti degli stereotipi, ho cercato di far integrare le due culture. Da qui, circa un anno e mezzo fa, è nato il progetto di costituire un gruppo di persone che potessero riunirsi,  parlare e discutere d’Italia e Galizia insieme. E’ sorto il gruppo Italiani in Galizia… perché non sempre tutti i Cammini portano a Roma!

Santiago de Compostela galizia

Ci parli del progetto!

Il Gruppo Italiani in Galizia nasce dalla visione di alcuni giovani italiani che, vivendo da tempo in questa regione della Spagna, hanno creduto di mettere a disposizione la loro conoscenza ed esperienza, accumulata nel corso degli anni, per realizzare un progetto che puntasse a costituire la prima e più importante comunità virtuale e reale degli Italiani. Parlo di quelli che a qualsiasi titolo,  per studio,  scelta di vita,  amore,  turismo, vocazione, hanno conosciuto la Galizia e se ne sono innamorati. L’idea di fondo, in realtà, era quella di creare un gruppo che non si chiudesse in se stesso, ma si aprisse ad una visione interculturale, volta a promuovere, attraverso le capacità e le espressioni artistiche, culturali e professionali dei suoi componenti, l’immagine di un’Italia fuori dai classici stereotipi e luoghi comuni.

Come mai lo slogan “perché non sempre tutti i Cammini portano a Roma!” ?

Per poter esser più visibili e riconoscibili  abbiamo coniato uno slogan e ideato un logo che secondo noi rispecchia un po’ il nostro modo di essere… Parafrasando, infatti, l’antico detto, secondo cui tutte le strade portano a Roma e giocando sul fatto che la Galizia è la meta del famoso “Camino de Santiago”, il gruppo italiani in Galizia vuole testimoniare che esiste un percorso alternativo rispetto a quello indicato oggi dalla società italiana. Ognuno di noi percorre il suo cammino, ma non è detto che alla fine non possa raggiungere un’altra meta ancora più entusiasmante e gratificante di quella convenzionale…”Perché non sempre tutti i Cammini portano a Roma!”  Dal logo, poi, si evince il nostro legame con i simboli che contraddistinguono l’Italia nel Mondo. Sono quelli di una coppia di giovani italiani che, ricordando il fascino e l’atmosfera del famoso film “Vacanze romane”, attraversano in sella ad una Vespa, espressione del “made in Italy”, le vie di Santiago de Compostela. Quest’ultima viene  rappresentata dalla Cattedrale sullo sfondo, mentre i colori verde bianco e rosso si mescolano e si sfumano con i colori grigio del tipico paesaggio nuvoloso e malinconico della Galizia.

Quali progetti avete in cantiere?

Con la neonata Asociación Cultural “Italia in Galizia” abbiamo acquisito maggior peso davanti alle istituzioni galiziane ed italiane sia pubbliche che private. Questo ci permetterà di poter proporre progetti più articolati e variegati, utilizzando le risorse umane e finanziare che stiamo reperendo con la sottoscrizione delle quote associative, con attività di autofinaziamento e ancora con i patrocini degli enti pubblici e privati per le nostre attività associative. In concreto dal punto di vista virtuale stiamo potenziando il nostro canale web: inseriremo nel Blog, che per ora continuerà a chiamarsi Italiani in Galizia, una sezione dedicata al Foro, in cui discutere di argomenti di vita quotidiana. Inoltre, stiamo realizzando, dopo il successo del ciclo di cinematografia italiana, una rassegna teatrale con la partecipazione di tre compagnie italiane. Queste ultime si esibiranno con le loro opere teatrali in varie località della regione Galizia per il prossimo autunno/inverno. A breve avvieremo incontri periodici per un intercambio linguistico ed è in elaborazione una grande festa di inaugurazione dell’associazione, finalizzata a raccogliere nuove sottoscrizioni. In  futuro, non escludiamo una nostra partecipazione anche in confederazioni di associazioni italiane all’estero. Vedremo.