La storia di Cristian La Spina

di Enza Petruzziello

Più che una scelta, un percorso naturale di vita. Cristian La Spina, 32enne di Catania, vive da tre anni a Lisbona. Laureato in Internazionalizzazione delle Relazioni Commerciali, lascia definitivamente la sua Sicilia nel 2020, anche se già in precedenza aveva avuto occasione di girare l’Europa grazie a diversi programmi Erasmus e scambi culturali.

Nella capitale portoghese crea quella che oggi è la più grande comunità di italiani a Lisbona. Da ormai quasi 2 anni convive con la sua compagna portoghese e hanno una bellissima cagnolina. Ecco la sua storia.

CRISTIAN LA SPINA LISBONA

Cristian hai iniziato a lavorare giovanissimo, di che cosa ti occupavi a Catania?

«Ho iniziato a lavorare già all’età di 15 anni come lavoratore stagionale, ogni estate, e dai 18 anni ho diviso le mie giornate tra lo studio all’Università e i tanti lavori svolti anche nella stessa giornata. Per rendere l’idea, spesso mi vedevo nei panni di Antonio Albanese nel suo film “L’intrepido”. Al sud Italia non è facile trovare un lavoro fisso, specialmente se hai in contemporanea degli studi accademici da sostenere. Per questo motivo ho fatto tanti e diversi lavori, per determinate ore e in determinati giorni. Dal barista al commis di sala, dal commesso in un supermercato al salumiere. E ancora: commesso ortofrutta, gelataio in laboratorio e in giro con il furgone-gelati e all’occorrenza ape, P.R. e organizzatore per le più importanti serate della movida catanese».

Qual è stato il motivo che ad un certo punto ti ha spinto a trasferirti all’estero?

«Il mio percorso è stato un po’ contorto, a tratti con affondo sull’acceleratore, e sempre pieno di sorprese, novità e nuove esperienze. Fino ai 25 anni ho vissuto stabilmente a Catania, ma poi dopo una delusione amorosa, ho avuto il vento a mio favore per andare all’estero per la prima volta: il mio primo Erasmus internship a Berlino. Questo è stato solo l’inizio: nel corso della mia carriera accademica, in particolare durante la laurea specialistica e post-laurea, ho fatto altri 3 Erasmus. Dopo Berlino, sono stato a Bucarest, Vilnius e Lisbona».

C’era qualcosa che non ti piaceva della tua vecchia vita a Catania?

«Non c’era qualcosa in particolare che non andava bene, nel mio caso si è trattato più di uno “sviluppo naturale”. In Sicilia diciamo “Cu nesci arrinesci” (chi parte, chi va fuori riesce), sicuramente a volte si sente la nostalgia di casa ma gli umani non sono come gli alberi, non hanno radici fisse e a volte per alcuni è un esigenza spostarsi. Oltre ai 4 Erasmus accademici, ho partecipato anche ad una decina di scambi culturali nel Programma Erasmus Gioventù in giro per l’Europa e poi uno ESC (European Solidarity Corps, ex SVE) in Romania, per poi rientrare a Catania per qualche tempo prima di trovare lavoro in Portogallo».

Ci è voluto più coraggio o più incoscienza nel lasciare tutto e andare via?

«Ripeto, si è trattato più di “un corso naturale della vita”. Il mio motto è “Intraprendenza e volontà rendono il caso opportunità!”, quindi magari il coraggio è stato dalla mia parte».

In che anno hai deciso di trasferirti a Lisbona e come mai la scelta è ricaduta proprio sulla capitale del Portogallo?

«Como accennavo, ho svolto il mio ultimo Erasmus/tirocinio a Lisbona nell’estate del 2019. Lasciai Lisbona l’11 luglio 2019 per poi ritornare, il caso vuole, esattamente 1 anno dopo: il 10 luglio 2020. Sì, recentemente festeggio i miei primi 3 anni in Portogallo. Tutto è successo per caso: nel febbraio 2020 mi reco per un colloquio di lavoro al nord Italia per un’importante azienda italiana. Purtroppo per via del Covid, nonostante la buona riuscita dell’ultimo colloquio, le assunzioni si bloccano e non riesco a ottenere il lavoro. Non demordo e inizio ad inviare decine di CV ogni giorno, sia privatamente sia tramite LinkedIn. Dopo alcune settimane, e tanta costanza, ricevo buone notizie: una multinazionale del settore bancario, leader mondiale, intende assumermi per iniziare un nuovo lavoro a Lisbona. Dopo qualche problemino con i voli aerei, all’inizio della pandemia, riesco a partire e incominciare.

Sulla scelta di Lisbona hanno dipeso molteplici fattori: chiusura di un “ciclo di vita”, ricerca di un lavoro fisso e un posto stabile dove vivere, contratto di lavoro, vita molto calma e simile a quella del Sud Italia (nonostante Lisbona sia una capitale), paesaggi e panorami. Grazie all’Erasmus conoscevo ben 4 capitali e questo mi è servito molto! Lisbona è stato il “giusto mix” tra le mie aspettative e quello che mi veniva proposto».

CRISTIAN LA SPINA LISBONA

Come sono stati gli inizi qui?

«I miei 4 Erasmus nelle 4 capitali mi hanno insegnato molto, moltissimo. Ho fatto tesoro di ciascuna esperienza e ricordo gli inizi a Berlino molto più traumatici rispetto a Lisbona, ma per fortuna nella capitale tedesca ho avuto degli amici mi hanno aiutato. I fattori che a mio parere hanno ammortizzato gli impatti all’estero sono stati:

  • Il fatto di partire non giovanissimo, ma ormai over 25;
  • La predisposizione caratteriale e professionale per la vita all’estero;
  • La curiosità per il “diverso” e per le nuove esperienze.

Arrivato a Lisbona sono riuscito facilmente, e dal mio primo giorno, a prendere una camera tramite un amico. La città già la conoscevo avendoci vissuto 3 mesi l’anno prima e quindi tutto è filato liscio».

Lisbona è una delle capitali europee più belle, visitata da migliaia di turisti ogni anno. Come è vivere qui da residente? Ci fai un’analisi obiettiva della qualità della vita?

«Al mio arrivo (il secondo), Lisbona era quasi completamente “deserta”. Sono stato tra “i pochi” ad averla vissuta durante le restrizioni Covid: una città “tutta per me”, senza caos, senza il turismo di massa, senza fila ai musei. Situazione surreale che ho avuto la fortuna di vivere. Conoscevo già la Lisbona turistica e dopo l’allentamento delle restrizioni pian piano iniziò a ripopolarsi di turisti. A quel tempo vivevo ancora in città. Da quasi 2 anni, invece, abito a Sintra, in una zona residenziale, e quando voglio, soprattutto nei weekend, vado a Lisbona e organizzo eventi per la comunità Italiana a Lisbona.

Ho trovato qui una buona qualità di vita, in effetti non è cambiato moltissimo sul lato “benessere del luogo” venendo dalla Sicilia. Quindi mare, caldo, sole, bellezze e paesaggi bucolici, mancava il lavoro in questo bel sogno. Lisbona è un buon compromesso ed equilibra bene la qualità di vita, le opportunità lavorative (non solo call center), il turismo di prossimità e i servizi efficienti. Non manca la vita notturna e ci sono tantissime attività da fare in qualsiasi giorno della settimana, il più delle volte gratuitamente: musei, passeggiate culturali, promo-eventi, associazionismo, eventi di iniziativa civica organizzati dalle varie Juntas de Freguesias ecc. E ovviamente i tanti eventi che organizziamo noi “Italiani a Lisbona”, il più grande gruppo whatsapp attivo in città».

CRISTIAN LA SPINA LISBONA

Per quanto riguarda i costi invece?

«La vita è aumentata ovunque soprattutto in Europa e per molteplici fattori globali. Anche in Portogallo i costi sono cresciuti, ma non è dispendioso fare spesa o acquistare beni per la vita quotidiana. Il governo da diversi mesi e fino ad ottobre ha tolto l’IVA su molti alimenti di “prima necessità” e diverse aziende, compresa quella per cui lavoro, hanno aumentato il voucher aziendale per il pasto. Qualcuno dice che le camere in affitto hanno costi esorbitanti, si parla mediamente di 600 euro per una camera singola in un appartamento condiviso. Da professionista nel settore, visto che mi occupo anche di questo per lavoro, posso dire che sicuramente tanta gente specula sui prezzi, spesso senza garanzie contrattuali, e non di rado si incappa in truffe vere e proprie. Le camere che affitto, tutte con regolare contratto (cosa non da poco a Lisbona), hanno prezzi che partono dai 380 euro e che mediamente si attestano intono ai 450 euro, dunque cifre ben più basse e con maggiori garanzie del “pensiero comune”».

Di che cosa ti occupi a Lisbona? Da un punto di vista lavorativo, che differenze ci sono tra l’Italia e il Portogallo?

«Mi occupo di diverse cose oggi: lavoro per una multinazionale del settore chimico come full time e in autonomia con una posizione aperta; da indipendente mi occupo di consulenze al trasferimento e servizi accessori di supporto, affitto camere e sono l’amministratore del gruppo Italiani a Lisbona, che conta sul canale scelto già 500 membri attivi».

A proposito del gruppo Italiani a Lisbona, come è nata l’idea?

«Oltre ad essere amministratore del gruppo Facebook che conta quasi 10 mila iscritti, sono amministratore anche del gruppo whatsapp più i vari spin-off (cultura, calcio, ricerca lavoro). L’idea è nata proprio dalla mia esperienza: tanti viaggi nell’incognito, trasferimenti all’estero senza alcun aiuto. Ho capito che si possono cambiare tante situazioni partendo dall’impegno di una persona. Inizialmente eravamo una ventina di persone, proprio come i primi 25 lettori di Manzoni. Mi sono presto reso conto di quanto potesse essere utile avere una piazza virtuale del genere per confrontarsi (nel rispetto delle regole stabilite), aiutarsi, supportarsi e per evitare le domande super gettonate e frequenti con risposta univoca. Così ho creato una vera e propria Guida Vademecum, fruibile a tutti, in modo tale che in autonomia chiunque possa fare un salto di esperienza già da subito, essendo informato su tutti gli aspetti principali, amministrativi e legali nel nuovo trasferimento e in più avere anche una vita sociale attiva attraverso il canale. Con tanti sacrifici il prossimo settembre il gruppo farà ben 3 anni. Facile creare un gruppo, meno facile è avere 500 italiani attivi e mantenerlo sempre vivo e pieno di novità».

Quali tipi di servizi offri ai clienti e chi si rivolge a te?

«Per quanto riguarda il lavoro da autonomo: consulenze al trasferimento, studi di fattibilità dei progetti, supporto e servizi accessori in cooperazione di altri professionisti abilitati nel settore per richiesta di documenti e pratiche amministrative ecc».

CRISTIAN LA SPINA LISBONA

In generale qual è l’iter burocratico da seguire per chi vuole trasferirsi in Portogallo?

«Per sintetizzare:

  • NIF, documento fiscale portoghese che apre “tutte le altre e successive porte”;
  • NISS, numero di segurança social;
  • Numero SNS, ovvero il numero del sistema di salute pubblica portoghese;
  • CRUE, Certificato di Registro nell’Unione Europea (obbligatorio oltre i 3 mesi in un Paese UE);
  • AIRE, obbligatorio qualora si decida di vivere fuori dall’Italia oltre 12 mesi.

A discrezione poi per quanto riguarda il lato trasporti c’è l’abbonamento ai trasporti se non si è automuniti, mentre se si guida occorre la registrazione della patente italiana con residenza portoghese».

In Portogallo c’è una grande comunità di italiani. Sempre più numerosi, infatti, sono i pensionati che scelgono di trasferirsi qui. D’altronde clima mite, costo della vita bassa e agevolazioni fiscali sulle pensioni sono un bell’incentivo per mollare tutto e trasferirsi qui. Quali sono gli altri vantaggi che possono trovare in Portogallo?

«Diciamo che bisogna sfatare un “falso mito”, ovvero che solo i pensionati si trasferiscono in Portogallo. Il Paese conta 10 milioni di abitanti e chi risiede qui non vive solo in Algarve, anzi è una minoranza. La regione è spesso popolata solo nei mesi estivi e puramente per ragioni turistiche. Chiaramente diversi italiani che possono defiscalizzare pagando meno tasse si sono stabiliti qui privilegiando logicamente posti calmi, senza stress cittadino, magari vicino al mare e con temperature miti tutto l’anno».

Non solo pensionati, dunque, ma anche giovani che vogliono dare una svolta alla loro vita, proprio come hai fatto tu. Quali sono le opportunità per loro?

«Esatto, la fascia 25/35 anni è quella più rappresentata sia a Lisbona sia a Porto, le due maggiori città che offrono lavoro a tanti giovani con titoli alle spalle che difficilmente trovano lavoro in Italia. Escludendo questa fascia di “junior” bisogna contare i tantissimi ragazzi italiani che partecipano ai vari progetti Erasmus e ai progetti di volontariato. Infine, non per importanza, includo anche le famiglie. Sono sempre più numerose quelle che decidono di trasferirsi in Portogallo in coppia o con figli per iniziare una nuova vita. Il nostro “gruppo dei 500” include tutte queste fasce di età. Le opportunità sono tante, non solo i famosi call center. Ci sono occasioni anche nel settore turistico, della ristorazione, e diversi lavori che richiedono qualifiche e titoli».

CRISTIAN LA SPINA LISBONA

Se potessi dare un consiglio a chi vuole vivere a Lisbona, quale sarebbe?

«Affidarsi a me! No, scherzo! Però sicuramente affidarsi a qualcuno che conosce bene la città e il Portogallo, non solo dal punto turistico ma proprio da residente, magari italiano con una sua esperienza personale. Una figura completa e professionale sicuramente potrebbe aiutare. Per il resto c’è la comunità!. Bisogna testare e darsi tempo. Ognuno di noi ha le potenzialità e l’onestà intellettuale per capire poi se vale la pena vivere in quel luogo o meno. Mai accontentarsi del primo lavoro e aspirare sempre a migliorare le proprie condizioni. Mai abbattersi e quando ci si sente soli, si avrà sempre un conforto da qualcuno del gruppo Italiani a Lisbona, magari direttamente presentandosi ai tanti eventi e alle tante attività che vengono organizzate, spesso pranzi o cene in ristoranti italiani…. e poi il cibo allieva sempre i dispiaceri!».

Come è cambiata la vita da quando sei a Lisbona?

«Si è chiuso un ciclo e se n’è aperto un altro”. Sia per questioni di età (alla soglia dei miei 30 anni) sia per aver chiuso precedenti progetti e situazioni, mi sono ritrovato nel cammino della mia vita, quasi naturalmente, per seguire i miei sogni».

Ti sei mai pentito della tua scelta? E ti manca l’Italia?

«Quasi raramente mi pento di quello che faccio, non per esuberanza ma perché proprio dagli errori si impara. Sono scelte direi, pesano sulle vite personali e familiari e sono certo che mancherò anche alla mia famiglia. Personalmente mi manca il mio Paese ma nella mia vita ho sempre portato fieramente l’Italia e lo spirito italiano ovunque mi trovassi. Può mancare l’Italia ma rimane sempre nel mio cuore, ovunque vado.

Programmi o progetti per il futuro?

«Continuare così come sto facendo e ovviamente fare carriera sul lato professionale. Spero anche di combinare, sempre più e al meglio, vita professionale e vita “pubblica”. Pian piano mi sto impegnando e sono sulla buona strada!»

Per contattare Cristian ecco i suoi recapiti:

Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/738919642793714

Contatti personali professionali:

Mail: cristian.s@hexedes.com

Tel +351 920315297