Filosofia Ikigai: trovare una ragione di vita per essere felici

Il concetto arriva dalla cultura giapponese e consiste nel trovare qualcosa di positivo che dia un senso alla nostra vita. Basta anche un pensiero come organizzare un viaggio

Di Enza Petruzziello

 

Svegliarsi col sorriso sulle labbra, soprattutto il lunedì, sembra una mission impossible. Una nuova settimana ha inizio tra mille impegni da rispettare, routine e lo stress del lavoro. Eppure essere positivi e affrontare al meglio una nuova giornata è possibile. In che modo? Grazie all’Ikigai, un concetto che arriva dalla cultura giapponese e che custodisce il segreto della felicità. Il termine significa letteralmente «una ragione d’essere» e deriva da iki “vita” e kai “significato”.

Quindi “un significato per la vita”, un motivo appunto per il quale vale la pena alzarsi la mattina. Perché per star bene e affrontare al meglio ogni giorno è necessario trovare uno scopo, qualcosa che ci faccia sentire in pace con il mondo, che renda la propria vita significativa e anche utile agli altri. Qualcosa di positivo, molto positivo, in grado di regalarci l’entusiasmo necessario per affrontare la giornata.

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Trasformare un dovere in piacere 

Una filosofia di vita, dunque, particolarmente sentita nell’arcipelago di Okinawa famoso non a caso per il tasso di longevità dei suoi abitanti. E sono moltissime le ragioni che collegano lo stato di salute ottimale degli abitanti di queste isole con il loro Ikigai. Tra queste la dieta, l’attività fisica, lo stile di vita, il poco stress e il contatto con la natura. Ma soprattutto il tenersi costantemente impegnati, anche quando si smette di lavorare.

Ognuno di noi, in fondo, ha sempre un motivo per alzarsi la mattina. Il più delle volte, però, corrisponde a un dovere. Il segreto allora è trasformare questo dovere in un piacere, in qualcosa che ci rende positivi e che ci faccia felici. La lezione di pilates, un appuntamento con gli amici, la nostra raccolta di francobolli, qualunque sia la ragione essa può condurci alla serenità.

Certo, trovare il proprio Ikigai non è così semplice e la sua ricerca richiede una profonda introspezione, dobbiamo lavorare tanto per riuscire ad acciuffarlo. Ma una volta afferrato ci aiuterà a superare ogni ostacolo e momento buio. Molti coloro che ad oggi hanno abbracciato questo concetto. Negli ultimi anni, l’Ikigai si è infatti diffuso in tutto il mondo grazie anche al proliferare di libri in cui si danno consigli utili su come metterlo in pratica. Di seguito vi daremo alcuni suggerimenti su come trovare l’Ikigai che è in voi.

cambiare vita

L’Ikigai allunga la vita

Iniziamo col dire che tutti noi abbiamo un Ikigai, ma non sempre lo conosciamo. Può essere il lavoro che ci appassiona, i nostri figli, il nostro hobby, l’amore della nostra vita, il volontariato. Insomma, non deve essere necessariamente qualcosa di grande, l’importante è che rappresenti un obiettivo da raggiungere, che ci dia soddisfazione e che, come dimostrano gli abitanti di Okinawa, ci tenga impegnati allungandoci la vita. Molti studi rivelano, infatti, come le persone che hanno degli obiettivi nella vita hanno anche profili biologici, ormonali e anti-infiammatori più sani. Insomma, c’è una correlazione documentata a livello internazionale tra aspetti esistenziali, migliori condizioni di salute e di conseguenza longevità. Chi non ce l’ha, al contrario, si ammala più spesso. Un altro importante insegnamento che arriva dalla popolazione di Okinawa è il fare meno quando si è sopraffatti, ma tenerci occupati quando ci sentiamo di non fare niente. Insomma, non esagerare lavorando troppo ma neppure lasciarsi prendere dalla pigrizia.

Uma miscela di passione, professione, vocazione e missione

Naturalmente si tratta di un concetto molto soggettivo che può cambiare nelle diverse fasi della vita. Come spiegano gli esperti, l’Ikigai è composto essenzialmente da quattro elementi: le cose che ci piace fare, le cose che si sanno fare bene, le cose per cui ci pagano o potremmo essere pagati e le cose di cui il mondo ha bisogno, che giovano al prossimo. Una miscela di passione, professione, vocazione e missione. Quando si crea un allineamento e un equilibrio tra questi quattro elementi, quando c’è armonia tra chi siamo, come gli altri ci vedono, quello che facciamo della nostra vita e il contributo che diamo al mondo, allora ci sentiamo soddisfatti e appagati. E abbiamo trovato il nostro Ikigai. Ciò che ci appassiona da giovani è come abbiamo detto molto diverso da quello che ci rende felici da adulti. L’importante, però, è trovarlo.

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In che modo trovare il nostro Ikigai? 

Prendetevi del tempo. Può sembrare banale, ma solo rallentando e rilassandosi si può cominciare a rispondere ad alcune domande: cosa ci piaceva fare da bambini? E da adulti? Quali libri e film ci piacciono? Quale hobby potrebbe tenerci impegnati? Non necessariamente devono essere azioni da compiere, spesso anche un pensiero positivo, una speranza, fantasticare sul nostro futuro può darci la spinta per svegliarci la mattina col sorriso. Magari pensando alle prossime vacanze o programmando una gita fuori porta. Insomma piccoli pensieri positivi che ci accompagnano nel corso della giornata e danno un senso alla nostra vita. Il mio è stato scrivere questo articolo, perché il mio lavoro mi dà passione e carica, e il vostro qual è?

Se volete approfondire l’argomento Ikigai vi consigliamo questo libro:

Ikigai. Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici

Italiani in Giappone: leggi le interviste agli italiani che si sono trasferiti in terra nipponica.