Giulia da 10 anni ad Arenda, Norvegia
In Norvegia funziona tutto benissimo e la qualità della vita è nettamente superiore all’Italia: dalle agevolazioni per gli studenti (non paghi né libri né materiale di cancelleria) ai trasporti efficienti e fino ai 18 anni hai il dentista gratis!
Di Enza Petruzziello
Un nuovo inizio per lei e la sua famiglia. Giulia Clori ha 25 anni, di cui quasi la metà trascorsi all’estero. E già, perché la nuova vita di Giulia inizia 10 anni fa.
Ha appena 15 anni quando insieme ai suoi genitori e ai suoi due fratelli si trasferisce in Norvegia alla ricerca di un futuro migliore. Originaria di Roma, per tutta la sua infanzia Giulia ha vissuto a Lanciano, comune della provincia di Chieti, in Abruzzo.
Nel 2012 arriva la decisione di mollare tutto e partire alla volta del Paese scandinavo. Destinazione: Arendal. I primi anni sono stati quelli più duri. Un nuovo paese da chiamare casa, una nuova cultura, nuove persone e una nuova lingua. «Dovevo iniziare tutto da zero e non avevo nessuno vicino a me se non la mia famiglia», racconta Giulia.
Quasi per gioco e un po’ anche per solitudine, 8 anni fa apre il suo canale YouTube con l’intento di far conoscere alle persone la cultura norvegese, la sua lingua e la Norvegia in generale attraverso i suoi video. Un canale che cresce poco a poco, fino a catturare l’attenzione dell’ambasciatore italiano ad Oslo che invia a Giulia una bellissima lettera di complimenti.
«Dopo 10 anni di vita in Norvegia, sono felicissima di poter dire: “Ce l’abbiamo fatta”». Dopo tanti sacrifici, infatti, Giulia e la sua famiglia sono finalmente riusciti a comprare una casa tutta loro. Ecco cosa ci ha raccontato.
Giulia sei partita giovanissima dall’Italia per trasferirti insieme alla tua famiglia in Norvegia. Avevi appena 15 anni. Ricordi come hai vissuto la decisione di lasciare casa, amici e parenti per andare a vivere all’estero?
«All’inizio non capivo, mi sembrava tutto uno scherzo. Quando poi ho messo piede in questa terra scandinava, ho realizzato che era tutto vero! Ricordo però di non aver vissuto tanto male questa decisione, forse perché ero ancora abbastanza piccola e non riuscivo a realizzare ciò che stava accadendo. In più i miei genitori mi rassicuravano molto, dicendomi che quando volevamo, potevamo ritornare in Italia (ovviamente solo per le vacanze) tutte le volte che volevamo. Sapevo perfettamente del perché ci stavamo trasferendo, è sicuramente anche questo il motivo principale del perché non ho mai vissuto così male questa decisione. Avevo 15 anni ed ero piccola, ma vedevo com’era la situazione economica in Italia purtroppo e avevo già capito che molto probabilmente un futuro tranquillo in Italia per me era quasi un sogno».
Qual è stata la molla che ha spinto i tuoi genitori a decidere di stravolgere le vostre vite? E perché tra tante destinazioni proprio la Norvegia?
«I miei genitori avevano cominciato a vedere e a capire che in Italia purtroppo non si vive ma si sopravvive, soprattutto quando si hanno dei figli da crescere (siamo tre figli in totale). I miei genitori hanno scelto la Norvegia perché volevano trasferirsi in un Paese che non facesse parte della Comunità Europea».
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Come sono stati gli inizi in Norvegia e quali sono stati i problemi iniziali che hai dovuto affrontare?
«Ovviamente i primi anni sono stati i più duri e i più difficili perché sei tu la straniera che deve adattarsi e iniziare tutto da zero in un Paese non tuo. Dalla cultura, alla lingua, dalle nuove usanze e tanto altro. In più ero sola perché non conoscevo la lingua e avevo difficoltà a trovare nuovi amici. La lingua è stata senz’altro il problema iniziale. È stata molto dura».
Oltre alla lingua e all’ambientazione, hai dovuto affrontare anche lo scoglio di una nuova scuola e di un diverso sistema scolastico. Che tipo di istruzione offre la Norvegia e quali sono le differenze principali con quella italiana?
«L’istituzione norvegese è totalmente diversa da quella italiana, potrei scrivere un libro su tutte le differenze che ci sono! Ad esempio, i libri scolastici te li dà la scuola e li devi riconsegnare alla fine dell’anno. Matite, quaderni, penne, gomme da cancellare… Anche queste cose vengono date dalla scuola e non devi pagare nulla! La ricreazione in Norvegia dura 30 minuti e ogni ora hai una pausa di 5 minuti. Le lezioni si tengono dal lunedì al venerdì e nel fine settimana non assegnano i compiti da svolgere a casa. Così come nelle vacanze estive, natalizie e pasquali. Qui hanno il concetto che è vacanza per tutti e tutti hanno il diritto di passare del tempo con la propria famiglia. Nelle scuole superiori ed anche nelle università gli studenti ricevono lo stipendio dallo Stato (ovviamente è facoltativo, lo studente può decidere se vuole o meno ricevere lo stipendio dallo Stato). L’unico shock a cui non riesco ancora ad adattarmi è il fatto che le scuole iniziano a metà agosto! Anche se a differenza dell’Italia abbiamo molte più vacanze durante l’anno, come ad esempio le “høstferie” che sono le vacanze autunnali».
Sempre ai primi posti nelle classifiche per la qualità della vita, la Norvegia è uno dei paesi nord europei dove si vive meglio. Tu abiti ad Arendal, una piccola città nella parte meridionale del Paese. Com’è vivere qui?
«Arendal è una città molto graziosa, tranquilla e piccolina. Il clima è molto simile a quello del nord Italia e d’estate può raggiungere anche i 35 gradi. È per questo motivo che i miei genitori hanno scelto Arendal, proprio perché non volevamo soffrire molto il freddo! La Norvegia in generale sulla qualità della vita, servizi e infrastrutture è avanti anni luce rispetto all’Italia. La vita è molto più tranquilla e la gente non è stressata. La lingua può risultare un grande ostacolo, ma vi assicuro che se si ha una buona base d’inglese e/o tedesco e tanta buona volontà la si impara facilmente! Per quanto riguarda il costo della vita, ovviamente è tutto equilibrato allo stipendio che uno riceve».
Dal punto di vista burocratico quali sono i passaggi da compiere per chi vuole trasferirsi in Norvegia?
«Rispondo in molto semplice e diretto, senza troppi giri di parole: avere 20.000 euro (a persona) con un foglio rilasciato e timbrato dal direttore della propria banca, avere un contratto d’affitto e un contratto di lavoro. Dopodiché bisogna iscriversi in una scuola per imparare la lingua norvegese e farsi rilasciare dalla polizia norvegese un permesso di lavoro o di studio in base alla durata del proprio soggiorno in Norvegia».
Di che cosa ti occupi in Norvegia? È stato difficile trovare un lavoro?
«In Norvegia studio e lavoro. Frequento il terzo anno di scienze politiche all’università di Agder a Kristiansand, in più lavoro nel fine settimana come cameriera in un ristorante spagnolo gestito da norvegesi e lavoro anche nella concessionaria di auto della mia famiglia. È difficile trovare un lavoro qui se non si conosce la lingua norvegese e se non si hanno delle qualifiche/lauree/diplomi».
Otto anni fa hai aperto un tuo canale YouTube dove racconti della tua nuova vita in Norvegia dando anche consigli e suggerimenti a chi vuole trasferirsi nel Paese. Com’è nata l’idea di questo tuo spazio virtuale e che cosa possono trovare gli utenti?
«È nata per puro caso. Ho sempre voluto aprire un canale YouTube ma non avevo molte idee e volevo portare argomenti diversi rispetto agli altri canali. Una volta trasferita in Norvegia, sono stata subissata di domande sulla Norvegia dai miei amici italiani così ho pensato: “Ma perché non fare dei video sulla Norvegia?”, anche perché su YouTube ai quei tempi non c’era alcun italiano che parlasse di questo paese e in generale si è sempre parlato poco di questo paese scandinavo. Così ho cominciato. Sul mio canale parlo della Norvegia, di come sia vivere in questo paese, quali sono i primi passi da fare, racconto delle mie esperienze e faccio anche delle video-lezioni di lingua norvegese. All’inizio ricevevo molte critiche ma non mi sono mai arresa, ho sempre pensato e penso tutt’ora che YouTube sia una piattaforma dove si può parlare anche di cultura in modo più semplice e divertente oltre che di intrattenimento».
In poco tempo il tuo canale è diventato molto seguito e i tuoi video sempre più virali al punto tale da attirare l’attenzione anche dell’ambasciatore italiano a Oslo che so ti ha inviato una bella lettera. Che emozione è stata per te ricevere questo riconoscimento?
«Oltre a sentire un’emozione indescrivibile, mi sono sentita anche molto soddisfatta per tutto il “lavoro” che ho svolto su YouTube in questi anni. Ricevere una lettera così simbolica dall’ambasciatore italiano ad Oslo è stata veramente una delle cose più belle che mi sia capitata. Anche se sono passati due anni da quella bella lettera, non riesco a smettere di sorridere e di commuovermi quando la leggo. È sempre bello ricevere questi riconoscimenti soprattutto quando provengono da una figura così importante. Ovviamente il merito va anche a tutti quelli che mi seguono, senza di loro tutto questo non sarebbe mai successo!».
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Italia e Norvegia: due Paesi molto diversi tra loro dal punto di vista culturale, paesaggistico e di vita vissuta. Quali sono le principali differenze che hai notato? Pro e contro dei due Paesi?
«La cultura, la qualità di vita e le persone sono le differenze principali che ho notato. La cultura è totalmente diversa dalla nostra ovviamente, hanno una mentalità differente e questo può essere un piccolo ostacolo perché molte volte – da italiana – non mi ritrovo nei loro ragionamenti. Ad esempio, il sabato sera sono abituati a bere fino ad ubriacarsi e per un’astemia come me non è il massimo! Anche stringere un rapporto di amicizia è molto difficile perché sono persone che non si fidano facilmente e sono poco socievoli a differenza di noi italiani. Ci vuole tanto tempo e tanta pazienza prima di instaurare un rapporto con loro. La qualità della vita in Norvegia però è un pro secondo me. A partire dagli aiuti e dalle agevolazioni che ti danno nelle scuole. Per non parlare dei trasporti: sempre puliti e puntuali. In più, i ragazzi fino ai 18 anni non pagano il dentista. Lo sapevate?».
Quali consigli daresti a chi come te sta pensando di trasferirsi all’estero per motivi di studio, lavoro ma anche semplicemente per cambiare la propria vita?
«Un consiglio che posso dare a tutti quelli che hanno il desiderio di trasferirsi in Norvegia per qualsiasi motivo, è di impegnarsi molto con la lingua norvegese. Sapere la lingua locale è la chiave segreta per inserirsi al meglio in questa terra del Nord».
Come è cambiata la tua vita da quando vivi in Norvegia?
«Questa domanda non me la sono mai posta probabilmente proprio perché quando mi sono trasferita ero nel pieno della mia adolescenza, però mi son sempre chiesta: “Come sarebbe stata la mia vita in Italia adesso?”. Chissà».
Sei molto giovane, come immagini il tuo futuro e che progetti hai?
«Uno dei miei progetti e sogni nel cassetto si è già avverato poche settimane fa: comprare casa ad Arendal insieme alla mia famiglia e sono molto contenta! Il mio obiettivo e progetto principale, ovviamente, è completare i miei studi universitari adesso. Come immagino il mio futuro? Immagino di avere un bel lavoro d’ufficio e fare tanti viaggi perché amo scoprire nuove culture e conoscere il mondo!».
Torneresti in Italia?
«Per viverci? Non credo. La vedo molto dura ritornare a vivere in Italia malgrado mi manchi stare con la mia gente, la mia cultura, i miei parenti e sentire i miei sapori. In vacanza però assolutamente sì, minimo quelle 3 o 4 volte l’anno ci ritorno!».
In che modo possono contattarti i nostri lettori?
«Possono contattarmi tranquillamente sulla mia pagina Facebook cercando “The Italo-Norwegian Queen” oppure su Instagram “t.i.n.q”. Possono contattarmi anche tramite e-mail giuliahola@yahoo.it. Cliccando su questo link, si possono trovare in modo più semplice tutti i miei contatti: https://linktr.ee/t.i.n.q.
Per concludere, voglio fare un ringraziamento speciale a Voglio Vivere Così per avermi dato l’opportunità di poter condividere la mia storia nel loro blog.
Takk for at du leste, ha det bra!»